Filippo Mele blog

NOVA SIRI. STRADA STATALE 106. APERTA LA VARIANTE SULLA JONICA. NON CI SARANNO PIU' CODE LA FAMIGERATO SEMAFORO


 LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 6.11.14 Inaugurazione, benedizione e taglio del nastro, ed apertura al traffico da parte dell'Anas, ieri, della variante di Nova Siri della Statale 106 Jonica, quella che collega Puglia e Calabria attraverso la Basilicata. Da ieri, pertanto, è andato in pensione l'ultimo semaforo sul tratto lucano dell'arteria posto all'incrocio con la Statale Sapri – Ionio. “Intoppo” che provocava, soprattutto nei fine settimana estivi, code, sotto il sole rovente, anche di 7 – 8 chilometri. Significa anche che l'ultimo “budello” di Jonica in Basilicata è stato eliminato. Da Taranto, perciò, sino alla Calabria, adesso si transita in sicurezza su una strada a due corsie per senso di marcia, spartitraffico centrale, banchine laterali, e senza più accessi a raso dalle strade laterali. L'investimento di Nova Siri è stato di 80 milioni di euro. L'associazione temporanea di imprese che ha realizzato i circa 4,5 km di raddoppio era composta dalla Oberosler cav. Pietro spa di Bolzano e dalla Soveco. Le principali opere realizzate sono stati i tre svincoli di Nova Siri Sud, Nova Siri Scalo e Rotondella; il viadotto San Nicola; il viadotto Regio; sei ponti e un cavalcavia. Insomma, una infrastruttura molto attesa dalla popolazione locale costretta a respirare polveri sottili poiché il volume di traffico attraversava il centro abitato di Nova Siri Marina. E da quanti transitavano da queste parti costretti a tempi di percorrenza anche di ore. Ovviamente, all'inaugurazione hanno preso parte le autorità civili e militari. Al microfono si sono succeduti il capo compartimento Anas di Basilicata, Francesco Caporaso, ed il condirettore tecnico dell'Azienda, Alfredo Bajo; i sindaci dei tre Comuni interessati, Nova Siri (Eugenio Stigliano), Rotondella (Vito Agresti), e Rocca Imperiale (CS), Giuseppe Ranù; il presidente della provincia di Matera, Franco De Giacomo; e l'assessore regionale alle opere pubbliche Aldo Berlinguer. “Passo dopo passo trasformeremo la Basilicata – ha detto l'esponente della Giunta Pittella. L'inaugurazione di oggi non è un evento isolato. In Basilicata è in corso una rivoluzione infrastrutturale, in cui ogni attore pubblico è chiamato a fare la propria parte. Dal concerto fra istituzioni locali e nazionali si stanno portando a compimento opere strategiche in una Basilicata in cui muoversi e vivere sia più facile”. Poi, il vescovo di Tursi, mons. Francesco Nolè, ha dato la benedizione preceduta da un piccolo “sermone” indirizzato ai politici presenti: “Non pensate solo alle grandi opere. Pensate anche a quelle interne, di collegamento tra i paesi e le strade statali. Che peccati hanno fatto nei piccoli centri per restare isolati? Pensate ai buchi nell'asfalto, ai ponti rotti, alle gallerie chiuse. Perchè non utilizzare i proventi del petrolio per realizzare queste cose?” Infine, il taglio del nastro in “stile Prima Repubblica”. Mancava solo un ministro. E non tutti quelli che venivano teleripresi e fotografati hanno cantato l'inno di Mameli prima che Berlinguer tagliasse il fatidico nastro tricolore. MIRACOLO ALTOATESINO. COMSEGNATA L'OPERA SENZA AVER SCIOPERATO L'apertura al traffico ieri della nuova Jonica di Nova Siri, ammodernata e raddoppiata, è un “miracolo” altoatesino sullo Jonio. E non ci date degli “esterofili” se scriviamo che chi ha compiuto “il prodigio” è l'impresa Oberosler cavalier Pietro spa di Bolzano, in associazione con la Soveco. Al compiersi dell'evento, però, hanno partecipato anche Cgil, Cisl e Uil. Come definire altrimenti la consegna di una grande opera pubblica a pochi mesi, ieri si è parlato di quattro, da quella definita in contratto? E come descrivere il dato che in quattro anni circa di lavori non ci sia stato un giorno di sciopero? Restammo basiti quando ci recammo nel settembre del 2012 nel cantiere chiamati dalla “triplice sindacale” in stato di agitazione. Alla Oberosler non arrivavano dall'Anas i soldi degli stati di avanzamento. A quando lo sciopero? “Sciopero? Noi – ci fu risposto - non scioperiamo. L'impresa, anche se non prende i soldi dall'Anas, ha pagato regolarmente gli stipendi ai 100 lavoratori”. Basiti. Col pensiero rivolto alle tante opere pubbliche disseminate nella Basilicata e nel Sud Italia che durano da 5, 10, 20 anni. Noi abbiamo scritto della diga sul Sarmento che dura da circa 30 anni. Scusate, allora, se abbiamo osato parlare di miracolo per quanto accaduto sulla Jonica di Nova Siri. Ma la concertazione impresa – sindacati ha sopperito ai ritardi accumulati dalla politica locale divisa per decenni dagli interessi elettorali sul tragitto della nuova Statale Jonica 106. TRENTACINQUE ANNI PER L'OPERA. “NON ABBIAMO SENSI DI COLPA” “Non ho sensi di colpa. Questa opera si è realizzata in tempi brevi”. Lo ha detto l'on Cosimo Latronico (FI) nei frangenti del taglio del nastro della nuova 106 Jonica che attraversa il territorio del suo comune, Nova Siri. Lo stesso dell'ex sen. Carlo Chiurazzi (Pd), altro big della politica locale, regionale e nazionale. Ed anche Chiurazzi ha ribadito: “Non ho assolutamente sensi di colpa per questa grande realizzazione”. Ma perchè queste loro dichiarazioni? Perchè il cronista ha ricordato ad entrambi, enfant prodige della DC nella prima Repubblica e poi “duellanti” su opposti schieramenti, centrodestra l'onorevole, centrosinistra l'ex senatore, nella seconda, che il primo convegno sulla necessità del raddoppio della 106 a Nova Siri risale al 1980 e che fu organizzato proprio da Latronico, allora sindaco, con la partecipazione dell'on. Mario tassone, allora sottosegretario ai trasporti. Seguirono ben tre progetti diversi, mai condivisi dalle opposte fazioni politiche, prima dell'adozione, nel 2006, di quello realizzato ed inaugurato ieri. Ma Latronico: “Questa opera è stata realizzata in tempi stretti. La prima delibera Cipe è del 2006, la seconda del 2009, l'affidamento del 2010, la consegna nel 2014. Andate a vedere altri cantieri stradali per verificare le differenze”. E Chiurazzi: “Nel 1980 eravamo adolescenti. Occorreva far diventare priorità dello Stato la necessità di raddoppiare la Jonica. Ma lo Stato non ci ascoltava. Abbiamo dovuto condurre battaglie. I sensi di colpa non li ha chi non opera. Ma io sulla Statale 106 a Nova Siri non ne ho affatto”.