Filippo Mele blog

NO ALLE TRIVELLAZIONI. CONTRO IL DECRETO SBLOCCA ITALIA NON E' STATA MOBILITAZIONE GENERALE


 LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 10.11.14SCANZANO JONICO – Presidio, raduno, e corteo contro il decreto Sblocca Italia del Movimento 5 stelle di Basilicata nel centro del Metapontino. Iniziativa in contemporanea con quelle organizzate in altre 7 regioni, Sicilia, Abruzzo, Calabria, Molise, Puglia, Campania e Sardegna. Ma non è stata una mobilitazione generale, come chiesto al popolo anti trivelle dal M5S. Per le forze dell'ordine a manifestare non c'erano più di 300 persone provenienti da ogni parte della Basilicata. Ed anche l'appello lanciato alla partecipazione ad amministratori locali e sindaci degli altri partiti, in primo luogo del Pd, non è stato raccolto. Ma ecco alcune dichiarazioni del senatore Vito Petrocelli: “Siamo a Scanzano Jonico simbolo della battaglia antinucleare ed oggi simbolo di quella contro lo sfruttamento e la devastazione selvaggia del territorio. La nostra protesta continuerà invitando le amministrazioni locali ad impugnare davanti alla Corte costituzionale il decreto Sblocca Italia in modo da cambiare gli articoli 36 e 38 che riguardano da vicino la nostra realtà. Oggi qui c'è chi ha voluto portare la sua protesta in piazza. Non so in quanti siamo. Ma anche se ci sono aderenti al nostro movimento non c'è alcuna preclusione alle altre forze politiche o ai comitati che condividono la nostra battaglia. Come finirà? Si può ottenere il risultato numero uno: la moratoria sulle estrazioni”. E l'on Mirella Liuzzi ha aggiunto: “Renzi ha detto che lo Sblocca Italia darà 100mila posti di lavoro. E' falso. E la Basilicata non è su un mare di petrolio. Il petrolio lucano è di bassa qualità. Ma le compagnie ci guadagnano sempre. L'incremento delle royalties dipenderà dall'aumento delle concessioni. A noi solo lenticchie più il territorio inquinato e tumori raddoppiati”. Poi, il corteo ha preso il via lungo le complanari della Statale Jonica. Momenti di tensione nei pressi dello svincolo con la Statale Val d'Agri. Alcuni dei manifestanti volevano occupare la 106. E' dovuto intervenire il responsabile dell'ordine pubblico, il commissario Roberto Cirelli, che, con un megafono, ha spiegato le modalità esecutive nel rispetto della Costituzione della libertà di manifestazione. E' seguito il ritorno al presidio davanti al Miceneo hotel palace. Presidio sciolto attorno alle 13.  “A SFILARE IN CORTEO C'ERA SOLTANTO UNA PARTE DEL POPOLO ANTI PETROLIO”SCANZANO JONICO – Il popolo grillino di Basilicata si è radunato nel centro del Metapontino simbolo delle battaglie vinte dal popolo di una piccola realtà contro un Governo nazionale. Nel 2003, qui, si combattè una battaglia pacifica contro il Governo Berlusconi terzo che voleva ubicare il deposito nucleare d'Italia nei depositi di salgemma di Terzo Cavone, a 500 metri dallo Jonio. Dopo 13 giorni Berlusconi fece marcia indietro. Ma ecco alcune voci raccolte “dal di dentro” degli attivisti pentastellati e non partecipanti alla manifestazione anti decreto Sblocca Italia, anti petrolio ed anti Matteo Renzi di ieri. Abbiamo cominciato da una giovane di Potenza che stava srotolando uno striscione dell'associazione Dna (Diritti natura animali). Con lei Maria Argenzio, condottiera di tante battaglie da 30 anni fa sino ai giorni nostri. “No, venerdì – ha detto la ragazza – non ero a Potenza. Ma tutti siamo uniti in questa battaglia anti trivelle”. “Io sono una grillina – ha spiegato una signora che è arrivata trafelata e che è rimasta un po' delusa dalla partecipazione. Questa, però, è solo una parte del popolo anti petrolio del Movimento 5 stelle”. Ed ecco cosa ha detto un esponente di un gruppo di Policoro: “Siamo quattro gatti. Come al solito i lucani... Se ci fosse stato Peppe Grillo? No, secondo me non bisogna vedere la partecipazione dal punto di vista di Grillo. Noi vogliamo combattere l'inquinamento reale. Anzi, forse l'aver messo il cappello del M5S su questa manifestazione ha bloccato le presenze. Ma i lucani hanno paura più di manifestare che della morte. Del combattere contro il nucleare, però, non hanno avuto paura, è vero. Forse non percepiscono allo stesso modo i pericoli derivanti dal petrolio e quelli derivanti dalle scorie radioattive”. “Io vengo da Bernalda. Si, aspettavo più partecipazione. Comunque non siamo pochi. Sono contento ugualmente. Questa bandiera che ho unito a quella con le 5 stelle? E' della squadra del Bernalda calcio. Così, faccio vedere che Bernalda è presente. Siamo tutta una squadra anti trivelle. Comunque, non vanno bene le divisioni nel movimento se il fine è comune. Serve una strategia per unire. Non si deve guardare il colore della bandiera quando il problema è di tutti. Come accadde nel 2003 quando qui si combattè la guerra contro il nucleare. Forse, però, la gente pensa che il petrolio serve e che il nucleare uccide”. “Io sono di Montalbano Jonico e sono di Legambiente. Stiamo raccogliendo le firme di una petizione da mandare alla Regione perchè impugni il decreto Sblocca Italia. Le manderemo anche a Renzi. Se ne deve andare”. Ed in corteo, in marcia, anche il presidente dell'associazione ScanZiamo le scorie, Donato Nardiello: “Per noi petrolio e nucleare pari sono. Si può creare un movimento come quello contro il deposito delle scorie a Terzo Cavone anche contro le trivelle. La gente deve valutare cosa ha prodotto sinora il petrolio in Basilicata. Oggi sulla lotta alle trivelle si può raccogliere ancora più gente del 2003 perche la popolazione è più preparata sui rischi che corrono ambiente e salute”.  POCHI GLI ESPONENTI DEGLI ALTRI PARTITISCANZANO JONICO – Sporadiche le presenze di esponenti di altri partiti alla manifestazione anti decreto Sblocca Italia del M5S. Il cronista ha riconosciuto Nicola Benedetto, consigliere regionale del Centro democratico; Gennaro Labollita, sindaco Pd di San Giorgio Lucano; Pina Malvasi, di Sel, vicepresidente del Consiglio comunale di Scanzano Jonico. Benedetto: “Sono qui perchè la mia posizione sulla questione petrolifera è chiara. E non avrei difficoltà a partecipare al corteo. Il problema è che questa iniziativa è troppo M5S. Nel 2003 le proteste contro il nucleare erano unitarie. Ma petrolio e nucleare sono diversi. E' la gestione del petrolio che è sbagliata. Ed io sono nella posizione di presidente eletto di una commissione che doveva decidere come gestire le royalties e che, invece, deve studiare come gestirle. Ed io da presidente non la convoco”. Labollita: “Pensavo di trovare altri movimenti tra gli organizzatori. Ma visto che c'ero ho partecipato volentieri. A San Giorgio hanno trivellato negli anni passati ma non conosciamo i risultati. Si dice, voci di popolo, che a San Costantino Albanese abbiamo trovato uranio”. Malvasi: “Partecipo per la causa non perchè sono del M5S. Avrei partecipato anche se l'iniziativa fosse stata organizzata da altri partiti o comitati”.