Roma, 15 giu. (Adnkronos Salute) - Improvvisi vuoti di memoria, il pin del cellulare o della carta di credito che diventa irrecuperabile. O amnesie ben più gravi che possono avere conseguenze drammatiche, come dimenticare il figlio chiuso in macchina sotto il sole. "L'esercizio della memoria può risentire di cortocircuiti lievi o più preoccupanti - afferma all'Adnkronos Salute Massimo Di Giannantonio, docente di Psichiatria all'universit D'Annunzio di Chieti - in Italia è il 14% della popolazione adulta a soffrirne". Ovvero circa 6,5 mln di persone che, nell'arco della propria vita, finiscono vittime del 'tilt' della memoria.
"I danni - spiega l'esperto - possono essere gravi, legati al sistema nervoso centrale. Disturbi frequenti nella popolazione anziana affetta da patologie neurologiche e in chi è stato vittima di incidenti o traumi psichici, come i disturbi post-traumatici da stress. Ma anche più lievi e transitori". E a scatenare questi ultimi possono essere cause eterogenee, precisa Di Giannantonio: "Il recente terremoto in Emilia, lo stress, anche quello a cui sono sottoposti i ragazzi che si stanno preparando agli esami, ma anche la situazione economica precaria del Paese. Questi fattori - aggiunge - possono contribuire al cortocircuito della 'working memory' (WM) o memoria di lavoro, che contiene informazioni che vengono tenute in mente per uno scopo".
Secondo lo psichiatra esistono però dei campanelli d'allarme per capire se i vuoti nascondono problematiche serie e preoccupanti o sono semplici 'tilt' da stress. "Un esempio - avverte - sono i disturbi del ritmo circadiano sonno-veglia. O quelli della sfera alimentare, quando si hanno improvvisi attacchi di fame o di inappetenza. E, inoltre, la comparsa inaspettata di 'tic' nervosi. Se ci si accorge - suggerisce - di questi segnali vuol dire che si sta gi andando incontro incontro a squilibri nervosi. E allora è meglio prendere delle contromisure". Adnkronos Salute) - "Il funzionamento della memoria - riflette Di Giannantonio - risente potentemente degli stimoli stressogeni e in maniera specifica quando il soggetto viene costretto a intense performance. Esiste quindi un rapporto diretto tra deficit del processo della funzione mnestica e i livelli di stress della persona. Se infatti lo stress è connotato da dimensioni ansiose e fobiche, frutto di periodi di grandissimo nervosismo, il disturbo della memoria può presentarsi anche in maniera distruttiva. Un esempio sono i casi dei genitori che si dimenticano i figli in macchina".
"Se invece - prosegue il docente - i livelli di ansia e stress non sono così alti, i vuoti di memoria saranno lievi e di breve durata. Questo accade quando non ricordiamo le password, i nomi delle persone o i codici. Il 'blackout' della memoria in questi casi è legato quindi ad un accumulo momentaneo delle capacit della 'working memory'. Ma baster fare - suggerisce - qualche respiro profondo, distogliere il pensiero concentrandosi magari su qualche altra caso, per sciogliere l'accumulo dannoso, resettare il cervello e permettere alla memoria di tornare ad essere reattiva".
In molti casi però può essere d'aiuto anche lo specialista, il neurologo o lo psichiatra, che sottolinea l'esperto "possono dare al paziente, oltre all'appoggio terapeutico, anche una terapia farmacologica. Oggi quest'ultima si traduce in moderni riequilibratori del sistema circadiano. In Italia è disponibile la molecola agomelatina, dalla struttura simile alla melatonina - conclude l'esperto - che può riequilibrare i ritmi circadiani fuori fase, bloccando i disturbi e agevolando la ripresa della funzionalit del sistema nervoso centrale".