Caro Diario

mannaggia l'urieddru


Caro Diario,stanotte mi giravo e mi utavo a dentro il letto e non riuscivo che prendevo rigetto. Sembrava che tenevo la sustia. E non c'era verzo che dormivo sai? Allora sono penzata una cosa e ho detto: meh mo mi alzo ah, e trempo due laiane. Ho andata nel matanzeno e sono presa le provviste: i ceceri e la farina, sia quella di semola che quella di grosso. Ho preso un limbo e sono messa a bagno i ceceri per tutta la notte. Poi mi ho messa a scanare la pasta. La verità, perchè devo dire moh, quando mi ho ricoricata, appena ho messo i carzali sul cuscino ho caduta come un culummo.Stamattina quando mi ho alzata, ho preso un tiesto, ho scocchiato i ceceri, ho preso un prummitoro, una cipolla, un poco di laccio, una capo di aglio, poco poco di petrosino e li ho messi a pignata. Mo che si cuocono quanto pare che metto dentro le laiane, ma un poco le tengo da parte non sai? Così spumo l'olio di oliva e butto dentro la pasta che ho tenuta di parte. E quando i ceceri e le laiane sono cotte, le condisco con le laiane fritte. E così vi ho raccontato come si fanno i ceceri e tria.  Meh mo devo andare a fare la lissia.