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Tornano le vendite sui bancari. Le strategie di Morgan Stanley

La seduta odierna ha rappresentato una battuta d’arresto per i titoli del settore bancario che sono stati colpiti dalle prese di profitto dopo il forte rialzo messo a segno di recente. Unicredit (Milano: - ) e Mediobanca (Milano: - ) si sono difesi meglio degli altri con un calo contenuto dello 0,6% entrambi, mentre Banca Popolare dell’Emilia Romagna ha ceduto lo 0,91%. Più pesante il bilancio di Intesa Sanpaolo (Milano: - ) e di Banca Popolare di Milano (Milano: - ) che hanno accusato un ribasso di circa due punti e mezzo percentuali, mentre Banco Popolare (Milano: - ) e Ubi Banca (Milano: - ) hanno riportato una flessione rispettivamente del 3,78% e del 4,18%. Ad incassare il colpo più duro è stata Banca Monte Paschi che ha occupato l’ultima posizione nel paniere del Ftse Mib (Milano: - ) con un affondo di oltre otto punti percentuali che si aggiunge al crollo della vigilia. I titoli del settore bancario, oltre a pagare pegno ad alcune prese di profitto dopo la corsa delle ultime settimane, sono stati penalizzati anche dal rialzo dello spread BTP-Bund che quest’oggi si è spinto in avanti, riportandosi a poca distanza dai 264 punti base, con un progresso di oltre un punto percentuale rispetto alla chiusura di ieri. Intanto ad accendere i riflettori quest’oggi sul settore bancario di Piazza Affari ci ha pensato Morgan Stanley (Xetra: - ) che ha diffuso un report nel quale gli analisti segnalano di vedere valore ora negli istituti di credito del Belpaese di maggiori dimensioni che trattano ancora a sconto sul loro net asset value. La banca americana è approdata a questa view sulla scia di un più basso costo del capitale, di migliori costi di finanziamento, di un calo della concorrrenza sul fronte dei depositi e di condizioni di credito meno stressate. Lo scenario peggiore prospettato da Morgan Stanley è stato in qualche modo ridimensionato dal contenimento della crisi bancaria che ha portato ad una riduzione del costo del capitale e indotto gli analisti ad avere fiducia in ritorni normalizzate per le banche italiane al 2015.

, L’idea è che i margini degli istituti di credito del nostro Paese possano aver toccato il fondo nel quarto trimestre dello scorso anno e nel primo trimestre del 2013, per lasciare spazio ad un miglioramento, anche in presenza di tassi fermi. Nell’ambito della sua analisti, Morgan Stanley suggerisce di sottopesare in portafoglio le banche che hanno dimensioni più contenute. Gli analisti segnalano che per cambiare idea su questo fronte sar necessario un aumento dei tassi di interesse o operazioni di M&A. D sicuro una normalizzazione del tasso euribor e l‘eventuale rialzo del costo del denaro restano i fattori chiave per lo scenario toro di Morgan Stanley sulle banche italiane, molto sensibili alle variazioni dei tassi. Tra i titoli di minori dimensioni troviamo Monte Paschi che a detta della banca americana è da sottopesare con un prezzo obiettivo rivisto da 0,2 a 0,25 euro. Lo stesso rating viene assegnato a Mediobanca, il cui target price passa da 3,2 a 5,5 euro, mentre per Ubi Banca la valutazione viene modificata da 2,4 a 3,7 euro. Da sottopesare anche Banco Popolare e Banca Popolare di Milano, il cui fair value è stato rivisto da 0,9 a 1,36 euro nel primo caso e da 0,25 a 0,35 euro nel secondo. Morgan Stanley ha invece promosso Unicredit il cui rating è stato alzato da “equalweight” ad “overweight”, con un prezzo obiettivo salito da 3,3 a 5,5 euro. Il gruppo offre un’interessante mix trza l’esposizione alla ripresa in Italia e ai Paesi dell’Europa centro-orietnale e il potenziale di ristrutturazione. Da segnalare che Unicredit ha anche un potenziale di breve termne visto che negli ultimi 12 mesi ha sottoperformato di circa il 30% un paniere di titoli composto da Intesa, Erste e Cbk. In ottica di lungo termine il titolo potrebbe apprezzarsi tra il 30% e l’80%.

, Gli analisti guardano con interesse anche ad Intesa Sanpaolo che si è visto confermare la raccomandazione “equalweight”, con un target price rivisto verso l’alto da 1,25 a 1,8 euro. Morgan Stanley vede ancora margini per ulteriori apprezzamenti del titolo nell’ordine di oltre il 20%, convinta peraltro che Intesa Sanpaolo chiuder ulteriormente lo sconto sul net asset value del 30%.