L'INTENTO
Nell'esser "impegnati", si è in contraddizione con la libertà stessa.
La letteratura, ha ampiamente trattato i conflitti del noi, ma il più semplice non è stato affrontato per la sua ovvietà ...?....
E' il fenomeno del sentirsi già "impegnati" e la conseguente indisponibilità ad ulteriori "impegni".
L'amore è il complemento dell'esclusività, che si spaccia per il contrario!
E' escusivo in quanto, pur senza vietarla, rende impossibile la sostituzione dell'esperienza.
Se il
piacere è legato alla realizzazione dell'atto gratificante.
Se il
benessere è dato dal suo appagamento, ed è uno stato d'equilibrio che però non dura molto, perchè scompare all'apparire della pulsione.
La
felicità può dirsi anch'essa uno stato d'equilibrio ma meno passeggero, perchè abbraccia la sucessione ripetuta di
desiderio, piacere e benessere.
La felicità contrariamente a quanto si crede, NON si dona, si contribuisce a crearla nutrendola nutrendosene.
Come per quasi tutto ciò che riguarda l'essere, la felicità è messa in pericolo dalla scarsa conoscenza di se che porta a "credere" alle sensazioni piuttosto che pensare dialetticamente con se stessi, per poi saper e poter interpretare costruttivamente.
Questo "credere", è una menzogna a se stessi, nell'attimo in cui si crede, si sceglie di non sapere, NON sapere che è un interpretazione dell'imput, si sceglie di non affrontare i perchè di questa interpretazione piuttosto che altre.
La summa di queste automenzogne a se stessi, fa persino dimenticare le cause originarie, e da vita ad un atteggiamento che con il tempo diviene abituale.
Sono solito rammentarmi che la felicità non è un luogo ma una direzione.
L'intento; è quella cosa senza tempo e senza luogo, proprio in forza di ciò viene assunto anche erroneamente, verso altre direzioni con la segreta speranza che conduca al luogo della felicità, ma la felicità non ha luogo, è una comunione d'intenti che risiede dappertutto, si diviene felicità, si è felicità.
La felicità è il prodotto del fare, si è felici del e nel fare, non nell'attesa, non nella pausa, non nella sospensione.
Fare insieme è felicità.
Saper comprendere ed accogliere ciò che si riesce a fare assieme è felicità, l'idealizzato ha la funzione di stimolo, non di obiettivo, di luogo da raggiungere.
Ed io ..... mi do da fare.
εραστής vθritθ ®
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il 08/06/2010 alle 00:05
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il 08/09/2009 alle 22:20
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