TEMPO SENZA TEMPOPASSEGGIANDO FUORI DAL TEMPO |
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Post n°90 pubblicato il 15 Marzo 2009 da FleneurSenzaTempo
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sapevo che sarebbe successo; hanno seguito il percorso dei miei confusi vergati, prima deposti come capita in un cassetto altri in un contenitore e altri ancora tra le righe dei libri, poi; improvvisamente un giorno come altri, si fa prepotente il filo che li unisce, è così che li prendo delicatamente tra le mani perchè so che si sta ricomponendo senza che io faccia niente; il filo che li unisce
ti basti sapere che ontologico che vuol dire "essere" è l'aggettivo di ontico che vuol dire "oggetto", questo succede anche se siamo noi esseri a donare l'aggettivo alle cose, ma non succede nel verbo che ci declassa a oggetti elevando la cosa, oggetto parola, a soggetto
quando la parola è priva del gesto che la emette è sempre ontica, qualsiasi parola, ancor più quella poetica che è solita auto eleggersi a soggetto riducendo il soggetto poeta ad oggetto
non dimentichiamo mai di essere noi i soggetti e le parole degli oggetti da noi creati e posseduti, ma è così dolce lasciarsi possedere dagli oggetti che non sappiamo rinunciarci, sono teneri sogni, quelli si che sono ontologici, anche quando li confondiamo con la realtà, perchè siamo noi a volere, non le parole senza voce, senza gesto
senza l'essere che significa con la voce, l'espressione, la mimica, gli odori, la presenza; la parola si riduce a ciò che è, un segno logico!
ma se... "Potessero le parole, ah! Se potessero!"
le mie pagine sono sopratutto suoni e voci, lo scritto del post è un compendio oltre che la traduzione quando necessita
per quanto riguarda la parola detta, non cambierei un ciao detto con un'intera biblioteca
la realtà prima di vederla la senti, sopratutto e il tuo momento che pone in evidenza determinate percezioni piuttosto che altre, produciamo una pre interpretazione con il nostro stato
non esiste sole che sappia scaldarti se hai il gelo dentro, eppure il sole è lo stesso di ieri
siamo noi che stabiliamo la nostra realtà
ed io che non sono Pablo, lascio che i quesiti emergano, non li dipingo, non li imbelletto, anche se devo ammettere che in ossequio alla comunicazione; quando li espongo ad altri cerco di esporli con modalità che rispettino il pensiero dell'altro, a volte depongo solo il seme e quando richiesto lo innaffio un po, ma se non germoglia e l'altro è felice così; mi astengo anche dall'innaffiarlo
quante persone si credono felici nelle abitudini, e sono più di quelle che rigettano le abitudini, dipende dall'intensità del principio d'equilibrio che ci abita, ed è un principio piuttosto pigro, mal volentieri si lascia circuire dal principio di piacere
io ho sempre tutti i miei sogni con in più la gioa di saperli pollini d'altri sogni
in questa primavera che nasce
tra un passo di danza
e un sogno di vita.
Dolce notte ---Imma
ma per rimaneci dovrei essere ancora nel grembo materno, perchè ora basta una nuvola per strapparmi al dolce cullarmi, desiderando di volare su quella nuvola con un deltaplano, oppure sentir squittire animatamente le marmotte per desiderare di sapere cosa si stiano dicendo
mi sa che sono un po irrequieto per bearmi a lungo dell'inattività
probabilmente il mio principio di piacere coinvolge partecipativamente anche il pigro principio d'equilibrio che mi abita
un mare di parole...
parole come il mare
come le onde, vanno, vengono, frangono, cullano, straziano
ma le parole non sono fatte di materia come il mare che sa parlare alla nostra materia
allora siamo noi che vogliamo cullarci o straziarci con le immateriali parole
allora in noi è immateriale anche chi le scrive
a volte anche chi le pronuncia
ma allora chi è quella persona?
un sogno?
un desiderio?
un'idea?
un imprinting culturale?
qualsiasi "cosa" sia; non è chi è
purtroppo abbiamo disimparato l'arte del dono
quando ci accingiamo a sceglie un dono, troppo spesso scegliamo qualcosa che piace a noi, ma visto che non è per noi, lo scegliamo di una qualità inferiore a quella che avremmo scelto per noi stessi
perciò non amo ricevere doni che non siano un sorriso, una bottiglia di vino da bere assieme, la compagnia è l'unico dono offerto che non so rinunciare perchè so che la qualità è la medesima che si ha per se
quindi: è piacevole incontrare