Creato da earth_ciccio il 15/08/2009
NOTIZIE SULLA TERRA E SULLA NATURA E MOLTO ALTRO IN CONTINUO AGGIORNAMENTO. E DA OGGI ANCHE NOTIZIE SULLA TECNOLOGIA

 

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ALLARME NASA: IL NOSTRO PIANETA POTREBBE SPEGNERSI

Post n°22 pubblicato il 06 Settembre 2009 da earth_ciccio
 

E adesso ecco una notizia risalente a Gennaio, ma che forse molti non sanno...

 

La notizia è di quelle che faranno tremare, in primo luogo, i rappresentanti duri e puri della generazione “always on”: quelli sempre connessi, via web – ovviamente wireless -, via cellulare, via bluetooth, via satellitare. Ma le conseguenze dell’allarmante scenario dipinto dalla Nasa per il 2012 minacciano, in realtà, la vita quotidiana di tutti e, addirittura, la sicurezza nazionale di qualsiasi paese dotato anche di un minimo sistema di telecomunicazioni: fra tre anni, infatti, potrebbe ripetersi l’intensa tempesta solare che nel 1859 “spense” completamente le tecnologie di comunicazione negli Stati Uniti e in Europa.

Ma se 150 anni fa ad andare in tilt furono “soltanto” le reti del telegrafo, in un mondo in cui le telecomunicazioni sono base fondante di innumerevoli attività, “una replica attuale di quell’evento potrebbe causare una devastazione economica e sociale significativamente più ampia e potenzialmente catastrofica”, affermano i ricercatori dell’Accademia nazionale delle scienze, che hanno condotto lo studio commissionato dall’ente spaziale americano.

La colpa è della cosiddetta “fase attiva”, che il Sole attraversa ogni 11 anni: durante questo particolare periodo, la nostra stella può generare tempeste magnetiche più o meno potenti, capaci, a seconda della minore o maggior intensità, di mettere fuori uso i satelliti, di minacciare la sicurezza degli astronauti o addirittura, in casi eccezionali come quello previsto per il 2012, di distruggere i sistemi di telecomunicazione e quelli di distribuzione dell’energia. Quando uno di questi sistemi salta, le conseguenze a cascata sono rapide e gravi: “L’impatto della tempesta potrebbe ricadere su strutture interconnesse, con effetti devastanti: la distribuzione dell’acqua potabile in tilt in poche ore, cibi e medicine deperibili persi nel giro di 12-24 ore, interruzione immediata o potenziale del riscaldamento o del condizionamento dell’aria, dello smaltimento delle acque nere, dei servizi telefonici, dei trasporti, dei rifornimenti di carburante e così via”, prevede la Nasa.

Ma quel che è peggio, scrive l’équipe diretta da Daniel Baker, direttore del Laboratorio di fisica atmosferica e spaziale dell’Università del Colorado, è che “i servizi d’emergenza potrebbero essere interrotti e il controllo sul paese completamente perso”: l’unico modo di evitare che questo avvenga è cercare di arrivare preparati all’appuntamento con questa “Katrina spaziale”, studiando in modo ancor più approfondito le tempeste magnetiche e intervenendo per rafforzare le difese delle tecnologie più delicate. “Un fallimento catastrofico delle infrastrutture commerciali e governative, nello spazio e sulla Terra, può essere mitigato incrementando la preparazione della gente su questi temi, rafforzando le strutture vulnerabili e sviluppando sistemi avanzati pre la previsione delle tempeste”, conclude la ricerca, “Senza azioni o piani di prevenzione, l’accresciuta dipendenza da tecnologie avanzate, ma sensibili ai fenomeni spaziali potrebbe rendere la nostra società molto vulnerabile in futuro”.

 
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SCIENZIATI GIAPPONESI TROVANO INDIZI DI UN NONO PIANETA NEL NOSTRO SISTEMA SOLARE

Post n°21 pubblicato il 06 Settembre 2009 da earth_ciccio
 

 

Scienziati di una università giapponese hanno dichiarato giovedì scorso che sono convinti che un nono pianeta, ancora sconosciuto, graviti ai confini del nostro sistema solare e che un giorno sarà scoperto, nel caso gli astronomi tengano i mezzi necessari. Ricercatori dell’Università di Kobe, nel Giappone occidentale, basano le loro affermazioni su simulazioni effettuate al computer. “Esiste una elevata possibilità che un pianeta, del quale ignoriamo l’esistenza, con una massa (equivalente) tra il 30% e il 70% quella della Terra, si trovi ai confini del nostro sistema solare“, hanno spiegato gli scienziati in un comunicato. “Se fossero realizzate indagini su larga scala, questo misterioso pianeta sarà, senza dubbio, il Pianeta X, il quale sarà scoperto al massimo tra una decina di anni“, dicono. “A causa della temperatura molto bassa, la sua superficie potrebbe essere coperta con ghiaccio, ammoniaca congelata e metano“, ha spiegato il professor Tadashi Mukai. La ricerca della squadra di studiosi dell’Università di Kobe, coordinati dallo scienziato brasiliano Patryk Sofia Lykawka e dal professor Mukai, sarà pubblicata nel mese di Aprile da “Astronomical Journal”. L’ipotesi dell’esistenza del cosiddetto “Pianeta X” si è ampliata nel 2006, quando la cominità scientifica decise di escludere Plutone dalla lista dei pianeti nel nostro sistema solare. Plutone, corpo celeste scoperto nel 1930 dall’astronomo americano Clyde Tombaugh (ndr Centro Ufologico Taranto, Tombaugh fu anche testimone di un clamoroso avvistamento UFO nell’anno 1949), è stato declassato alla categoria di “pianeta nano”, poichè non corrisponde alla nuove definizioni, più restrittive, che nel 2006 furono adottate dalla UAI (Unione Astronomica Internazionale). Dopo tale decisione, gli otto pianeti riconosciuti dalla comunità scientifica sono: Mercurio, Venere, Terra, Marte, Giove, Saturno, Urano e Nettuno. Il team di Kobe ha dichiarato che circa 1.100 corpi celesti sono stati rilevati nella cintura di Kuiper, dalla metà degli anni 90 del secolo scorso. “Ma sarebbe la prima volta che si scopre un corpo celeste che ha dimensioni maggiori di Plutone“, conclude Mukai.

In foto una ricostruzione artistica dell’aspetto del cosiddetto “Pianeta X”

 
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FRA TRE ANNI IL SOLE PORTERA' LA TERRA AD UN NUOVO MEDIO-EVO?

Post n°20 pubblicato il 06 Settembre 2009 da earth_ciccio
 

 

Secondo quanto riporta il settimanale britannico New Scientist, un rapporto finanziato dalla Nasa e pubblicato dalla National Academy of Sciences (Nas) americana a gennaio conclude che una tempesta solare potrebbe verificarsi a breve e avere gravi conseguenze per la società umana, totalmente dipendente dall’elettricità e dalla tecnologia. «Ci stiamo avvicinando sempre più ad un possibile disastro», ha dichiarato Daniel Baker, esperto di meteorologia spaziale dell’università del Colorado e presidente della commissione della Nas che ha redatto il rapporto.

Secondo gli scienziati, in un anno di intensa attività del Sole, come si prevede potrà essere il 2012, potrebbero avvenire violente esplosioni della corona solare e la Terra potrebbe essere investita da un’ondata particolarmente violenta di vento solare. A contatto con la magnetosfera terrestre, il vento solare potrebbe causare una perturbazione geomagnetica tale, secondo l’esperto, da far saltare le linee elettriche. L’ultima volta che si era verificata una tempesta solare particolarmente violenta, nel 1859, una gigante aurora boreale aveva investito la Terra fino ai Tropici. In California, un gruppo di minatori si era svegliato pensando fosse giorno ed invece erano le due del mattino. Ma il mondo non era ancora così industrializzato e dipendente dalla tecnologia e, a parte alcuni danni alle linee del telegrafo, le conseguenze di quella tempesta, chiamata perturbazione di Carrington, non erano state particolarmente gravi.

Oggi invece le cose andrebbero in maniera molto diversa. Telefoni cellulari e internet potrebbero avere problemi di collegamento, così come la radio e potrebbero esserci problemi di approvvigionamento elettrico e di acqua. Senza elettricità le pompe di benzina non funzionerebbero così come le centrali nucleari e a carbone, e l’intero pianeta potrebbe trovarsi senza energia. Gli esperti hanno calcolato che per far ripartire il sistema sarebbero necessari almeno una ventina d’anni. Una tempesta solare, afferma Paul Kintner, fisico della Cornell University di Ithaca, New York, farebbe danni almeno dieci volte superiori ad una tragedia meteorologica come quella dell’uragano Katrina.

 
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DUE FISICI STATUNITENSI: "E' POSSIBILE VIAGGIARE PIU' VELOCE DELLA LUCE"

Post n°19 pubblicato il 06 Settembre 2009 da earth_ciccio
 
Tag: Scienza

 

Avete mai pensato di viaggiare a bordo dell’Enterprise alla velocità della luce? O addirittura di superarla? Il vostro sogno potrebbe diventare realtà. Mentre cresce la febbre per l’uscita al cinema dell’undicesimo film della saga di Star Trek, due scienziati americani stanno studiando una nuova possibilità per raggiungere la «propulsione a curvatura». E per il momento non avrebbero trovato alcun impedimento che vada a scontrarsi con le leggi della fisica.

PROPULSIONE A CURVATURA - Per chi non fosse un seguace della celebre saga televisiva e cinematografica, la velocità di curvatura consente ai terrestri protagonisti della storica serie tv degli anni Sessanta di creare le premesse per il primo contatto con i vulcaniani, la specie del celeberrimo Spock, già in possesso della tecnologia e che, per prassi, instaura rapporti esclusivamente con civiltà che ne sono giunte a conoscenza. Un motore a curvatura, in termini semplici, avrebbe un effetto simile a quello di un elastico, contraendo lo spazio davanti alla navicella e dilatando quello retrostante.

LO STUDIO - Secondo quanto riportato dal sito statunitense Science Daily , due fisici americani sarebbero al lavoro per realizzare questa spinta fantascientifica nel mondo del reale. Gerald Cleaver e Richard Obousy, infatti, sono convinti che manipolando una porzione di spazio attraverso un’ingente concentrazione di energia si potrebbe arrivare alla creazione di una «bolla» in grado di spingere l’astronave a una velocità ben superiore rispetto a quella della luce. Un effetto del tutto simile a quello derivante dal cavalcare un’onda. Presupposto necessario agli studi dei due scienziati è la M-theory , un recente sviluppo della Teoria delle stringhe che aumenta le dimensioni dell’universo a undici. Sarebbe, infatti, proprio attraverso l’intervento in questa undicesima dimensione che si creerebbe l’energia necessaria a questa super propulsione, nello stesso modo in cui potrebbe essersi espanso l’universo dopo il Big Bang.

FUTURO LONTANO - La Teoria della relatività di Einstein non esclude la possibilità di superare la velocità della luce, ma asserisce che per farlo sarebbe necessaria una quantità di energia infinita. Quantità che invece Cleaver e Obousy hanno ricalcolato e che risulterebbe pari “soltanto” all’intera massa di Giove. Il viaggio interstellare alla ricerca di nuovi mondi e nuove civiltà potrebbe diventare qualcosa di più di un semplice espediente cinematografico, anche se probabilmente passerà molto tempo prima che si riesca a creare la tecnologia in grado di sfruttare questo tipo di energia.

 
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L'UFO CADUTO IN VIETNAM: UN DRONE EXTRATERRESTRE BIOCHIMICO

Post n°18 pubblicato il 06 Settembre 2009 da earth_ciccio

 

 

L’UFO caduto in Vietnam non portava entità extraterrestri, ma era un drone extraterrestre fatto con derivati biochimici, per trasmettere informazioni riguardanti la Terra e il suo habitat. Questi avanzati droni sono fatti con derivati biochimici. Questi imitano la vita intelligente con la capacità di essere in missione per migliaia di anni luce, fissare i suoi problemi e, infine, riprodurla e andare avanti. La natura biochimica dei materiali assomiglia alla vita sulla Terra. Ma in realtà è di per sè un’avanzata forma di vita non identificabile alla nostra tecnologia e scienza terrestre di tipo 0. Secondo rapporti dei media statali del Vietnam è esploso a mezz’aria su un isola meridionale vietnamita, un giorno dopo la forza aerea della Cambogia ha redatto una relazione di un misterioso incidente aereo. Residenti hanno segnalato di aver trovato rottami di materiale grigio, tra cui uno di 1,5 metri di lunghezza. Secondo il Vietnam News Agency, le autorità che l’incidente è stato causato dalla caduta di un aereo, ma non sono stati in grado di identificare se si trattava di un aeromobile civile o militare. L’agenzia ha riferito che sono stati inviati soldati per per cercare il relitto e i superstiti, e le autorità locali hanno contattato le compagnie aeree del Vietnam, Cambogia e Thailandia ma non hanno ricevuto segnalazioni di aeromobili mancanti. Qualche personale dell’esercito del Vietnam è perplesso di ciò che hanno trovato sul sito. Non c’è nessuna prova evidente di un esplosione. Le parti metalliche ritrovate appartengono al periodo di guerra tra USA e Vietnam e non hanno nulla a che fare con l’esplosione UFO a mezz’aria. Gli UFO biochimici non lasciano tracce di nessuna natura. A causa della loro natura e del loro potere bio-disintegrante veloce, non lasciano alcuna traccia. Viaggiano attraverso curvature “wormhole” spazio-tempo. Vanno in altri universi attraverso l’Iperspazio. Essi possono sfidare le leggi fondamentali della fisica quantistica. Hanno “stealth” di flusso elettromagnetico. Essi sono contrallati e navigati da universi paralleli.



 

 
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