Le foglie e il vento

Post N° 120

Ingranare la marcia minore e procedere, ritornare alle radici, in una stanza pulita a studiare.

Oddio, quanto mi piace studiare!

E in fondo non è neanche un campo inflazionato, anzi, potrei avere tutto lo spazio del mondo, visto che è tanto di moda il disimpegno...

E poi le lingue, quanto, quanto mi piacciono!

Ed è la volta dell'elegante francese, visto che il tedesco non mi ha ispirato molta simpatia.

E dire che la mia insegnante diceva che "avevo una buona pronuncia", ma ero troppo in conflitto con la mia forma così poco "gentile" rispetto alle mie amiche, alle mie sorelle, per poter apprezzare il complimento ed impegnarmi con convinzione.

Qualcosa della tedesca infatti ce l'ho, chissà da quale lontano richiamo genetico mi perviene....spalle larghe quanto basta, altezza congrua,  e il vizio di tenere sempre la schiena dritta.

Saranno stati i tanti anni di ginnastica correttiva, resasi necessaria per la "scoliosi da studio", tanto per cambiare,  chi lo sa, o la tendenza a guardare lontano che mi fanno tendere come un arco pronto a scattare, induriscono i tratti, intensificano lo sguardo.

E i miei momenti di assorta immersione li lascio a margine, di totale partecipazione agli eventi meravigliosi e drammatici che mi attraversano, sono convinta di essere sola, anche se c'è sempre qualcuno che mi guarda, o quasi sempre, e la voce non esce mai, in queste occasioni. Una mia amica, che sapeva osservare mi disse una volta: "possiedi il silenzio più assordante che abbia mai sentito, il tuo silenzio urla".

Ecco l'essenziale, ecco il mio grado zero...nella semplicità sarà questa, alla fine, la mia base di partenza.

Baci a tutti.