..a volte ritornano

Post n°154 pubblicato il 21 Agosto 2006 da sandrabianchi1

Ciao, sono tornata.
Ho passato 10 giorni in Puglia, dire che è bella è poco. Ho amato meno il Gargano, molto il Salento e Lecce mi ha stregato.
Stamani sono andata dal dietologo. Con la cucina pugliese credevo di aver ripreso tutto quello che ho faticosamente eliminato, invece miracolo!!! sono stata bravissima e ho perso altri 4 (QUATTRO!) chili..wow
Questa è la mia ultima settimana di 'quiete', per modo di dire, almeno. Devo organizzare un sacco di cose e so già che mi dimenticherò quello che conta davvero e al solito correrò e farò tutto all'ultimo momento. Come quando invito qualcuno a cena: se mi preparo prima, se ci metto impegno e attenzione e tutto quel che serve sicuramente niente verrà come deve. Se invece arraspo, improvviso, cincischio, tutti mi faranno i complimenti e io mi sentirò pure idiota :-)
Tornati dalle vacanze è successa una cosa..veramente, cose come questa succedono sempre, a me almeno. Avevo lasciato il congelatore pieno di provviste in previsione del ritorno a casa, ma è andata via la corrente e ho dovuto buttar via tutto..
Beh, un congelatore vuoto da riempire da una strana sensazione di inizio, come ricominciare da capo.
Congelatore da riempire, nuova scuola..non so perchè, ma ci vedo una specie di strano parallelismo..
Potrebbe essere un esempio di pensiero divergente? o convergente..boh!

 
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chiuso x ferie

Post n°153 pubblicato il 31 Luglio 2006 da sandrabianchi1

Ciao a tutti, ci risentiamo (rileggiamo) a settembre..adesso ho bisogno di ricaricare le batterie.

un bacio e un abbraccio

 
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continua....

Post n°152 pubblicato il 14 Luglio 2006 da sandrabianchi1

Affetto il pane e lo sistemo con cura nel cestino di paglia. Taglio i pomodori, li condisco e li unisco alla mozzarella che ho  tagliato a dadini. Spolvero l’origano  e mi viene improvviso il pensiero che non ho la più pallida idea se questa mescolanza ti piaccia o no. In effetti, credo di conoscerti abbastanza ma so poche cose sui tuoi gusti in cucina. Dunque, ami soprattutto i funghi (ma non è stagione e poi ora fa troppo caldo!) e i primi, detesti le verdure cotte (come i bambini), ma su mozzarella e pomodori non so come la pensi.
Sei capitato a scuola una mattina, per istallare sul server dell’aula di informatica quel famigerato programma  pilota di cui  la mia scuola doveva verificare sul campo la validità prima che venisse diffuso in tutti gli istituti del regno. Una bella rogna, in pratica. Significava avere tutti gli occhi addosso, essere sottoposti a burocrazia e controlli e soprattutto dover produrre una serie infinita di inutili scartoffie. Aspettavamo il tecnico del ministero, così quando ti sei presentato tu, in effetti ci hai spiazzato. Credo sia in assoluto la cosa che ti piace di più, cogliere di sorpresa. Sinceramente non so che idea ci fossimo fatta, fra tutti, del  tizio che doveva arrivare, ma non pensavamo certo ad uno come te. Non so, ci eravamo forse  figurati il tipo del burocrate, un simil-ispettore pieno di supponenza e boria e “adesso vi faccio vedere io come si fa”, invece sei entrato tu, con l’aria un po’ spaesata, gentilissimo senza essere ossequioso e con quel sorriso incredibile. Ecco, credo che il tuo sorriso sarà la sempre la prima cosa che mi verrà in mente quando penserò a te.
Stavo parlando con la bidella, che come al solito con tono troppo alto faceva apprezzamenti molto coloriti sul ministero e il ministro e  ‘sta mania dell’informatica, ma che cavolo vorrà mai dire poi, a scuola si deve insegnare la creanza, che diamine, che i ragazzi riducono le classi un bordello e poi a me tocca pulire e non ci danno neanche i detersivi giusti, guardi qui, professoressa, mi si sono rovinate tutte le mani, eppure uso pure i guanti.... La ascoltavo annuendo, come sempre, e intanto sbirciavo l’orologio, fra dieci minuti suona la campanella, avevano assicurato che per le dieci il tecnico sarebbe stato qui, non ho più voglia di aspettare, che palle, se non arriva entro le dieci e mezzo me ne vado a fare la spesa poi telefono in segreteria, è mai possibile che dobbiamo stare ad aspettare uno che di sicuro arriverà con la puzza sotto al naso..
Quando sei entrato, senza neanche una valigetta, ti ho scambiato per il padre di un alunno. Poi hai sorriso, ti sei tolto gli occhiali da sole e mi sei venuto incontro.
Da quel momento, siamo diventati amici. E’ una ben strana amicizia, lo so. Non la chiamiamo mai così. Non ci definiamo mai “amici”. In realtà, non ci definiamo affatto.  Parliamo dei massimi sistemi del mondo così come delle banalità più idiote (per esempio sei bravissimo nel fare battute demenziali), mi parli del tuo lavoro e sei curioso del mio, ridi dei fallimenti della mia  vita sentimentale e mi racconti con ironia i tuoi “successi” con le donne, mi prendi in giro per la mia scarsa competenza informatica, mi soccorri quando le schermate blu del mio pc mi sommergono e mi chiedi di rivederti le relazioni che devi presentare. E’ una specie di mutuo scambio non codificato, non scritto, non detto, iniziato davanti al pessimo caffè che ti ho offerto dal distributore della scuola. L’istallazione e configurazione del perfido programma era perfettamente riuscita. Con competenza e perfino con grazia sei riuscito ad addomesticare le recalcitranti macchine dell’aula di informatica, e senza neanche te lo chiedessi mi hai lasciato un foglio di istruzioni molto dettagliato. In fondo avevi appuntato anche il tuo numero di cellulare. Me ne sono accorta, e ti ho chiesto, con aria noncurante: “Ma non dovrebbe esistere un numero verde, per queste cose?”. Il sorriso che mi hai fatto è stato disarmante: “Beh, faccia lei.. se vuole passare metà della mattinata a discutere con operatori che non capiscono niente, faccia pure. Se invece chiama me...”. Logica stringente e in effetti inattaccabile. Non ho saputo cosa risponderti. Conosco me stessa e le mie incapacità nei confronti del pc.. son capace di compiere casini inenarrabili con un semplice click dove non dovrei, e l’idea di poter avere un esperto sotto mano sempre era allettante. Così,  ti ho pagato il caffè, avvertendoti: “Non credo si renda ben conto di quello che sta facendo...si accorgerà!”
Così, giorno dopo giorno, telefonata dopo telefonata, imparavo ad usare il maledetto programma e imparavo a conoscere te, la tua capacità di sdrammatizzare situazioni che a me sembravano ostacoli insormontabili, la tua schiettezza a volte ruvida ma mai offensiva, la tua sintesi, la tua autoironia, la tua competenza, la tua permalosità..

 
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Post N° 151

Post n°151 pubblicato il 12 Luglio 2006 da sandrabianchi1

Cercando di rimettere ordine tra i file del mio pc (annuale  tentativo di pulizie estive, con l'intento di avere l'hard disk pronto per settembre..in realtà non lo porto mai a termine), ho trovato questo inizio di racconto. Mi piaceva, mi sembrava carino ma non sono mai riuscita a finirlo..magari adesso mi torna l'ispirazione

Sono andato a letto con Marina

“Sono andato a letto con Marina”
Me lo dici con voce irriconoscibile, quasi tremante. Ti ascolto, e mi viene  da ridere.
“Questo per me cambia qualcosa?”
“Per te? No davvero!” ribatti subito risentito. Dopo un attimo però aggiungi, piano, “…cambia qualcosa per me”, mentre anche io dico: “Cambia qualcosa per te”.
La solita telepatia. Mi hai sempre preso un po’ in giro, quando do voce ai tuoi pensieri. Questa volta non ridi. Sembri terribilmente serio e io comincio davvero a preoccuparmi. Evidentemente non è una semplice storia di letto, ma ti conosco troppo bene per pensare che possa essere qualcosa di più. Così, sto zitta, mi mordo le labbra e aspetto.
Ma adesso tu, sempre così sensato, strutturato, organizzato, capace di  definire le situazioni, di tagliare con la lama inesorabile della razionalità le mie farneticazioni insicure alla ricerca di chiarezza o risposte, proprio tu adesso esiti, cercando le parole giuste. Non balbetti perché non è da te, ma ti sento sbigottito e frastornato. Ho sempre ammirato e invidiato la tua capacità di sintesi, di fissare con una sola frase l’essenza di un avvenimento, di una persona. Ti ho odiato, quando hai affermato dopo la fine di una delle mie molte storie impossibili che io adotto amori a distanza senza mai mettermi in gioco fino in fondo e non ti ho parlato per due giorni,  ma dopo averci riflettuto e aver superato la rabbia mi sono accorta che avevi ragione. “Come sempre”, hai sorriso.
Capisco perché mi hai telefonato, invece di raccontarmelo ridendo davanti ad un caffè. Magari non riusciresti guardarmi negli occhi, sei troppo sottosopra. Mi fa un po’ effetto attribuire proprio a te questo aggettivo, perché in genere sono io, la melodrammatica sconvolta in balia delle vicende della vita. Tu sai sempre cosa fare, quando e come farlo  o almeno sei molto bravo a far credere che sia così. Per un po’  sei riuscito a darla a bere anche a me, poi ho capito come ragioni. Tu ed io siamo come olio e acqua, diversi eppure così simili. Per questo, sento che il problema non è nel fatto che sei andato a letto con Marina. Ci deve essere altro, così mi mordo la lingua e conto mentalmente fino a dieci per impedirmi di intervenire nei tuoi lunghi silenzi. E’ una tattica difficilissima, per una come me, ma con te è l’unica possibile. Alla fine infatti viene fuori il nocciolo della questione. Viene fuori quando, quasi con noncuranza, tra le varie cose che mi racconti mi fai: “Sai cosa mi ha detto? ‘Spero che adesso che hai ottenuto quello che volevi non sparirai come gli altri’…”
Bingo!! Eccola lì, l’origine del tuo malessere. Tu pensi di non essere come gli altri, non sei il tipo del vigliacco, ma le tue antenne ti dicono che la fuga sarebbe l’unica strada percorribile. Che razza di casino, caro mio! Dare ascolto alla tua razionalità e tagliare la corda facendo la parte del maschio sciovinista oppure… già. Qual è l’alternativa?
Nel tuo silenzio scoraggiato infilo una risatina un po’ perfida. So che di questa storia puoi parlare soltanto con me. So cosa provi per la tua famiglia. So che conosci Marina da quasi 15 anni. So che non disdegni le storie di letto, ma so anche che questa non è una storia di letto e basta. Non perché sei innamorato di lei (credo che se ti prospettassi l’idea forse riuscirei a farti ridere), ma perché lei, come mi hai sempre detto, non è una da portare solo a letto. Ti sei fregato da solo, quindi. Credevi di essere stato chiaro, con lei, con tutti i tuoi distinguo e premesse e promesse impossibili da fare, ma lei ti manda messaggi tristi e malinconici e ti dice che gli manchi tanto, che con te ha provato cose che non credeva più di provare e allora te ne esci con quella frase “….qualche tempo fa mi avrebbe fatto anche piacere una cosa così da innamorati, adesso sinceramente no, non la voglio. Non voglio la responsabilità”. Volevi giocare, volevi la cosa lieve, volevi l’amante che non fosse tale, volevi…credo neanche tu adesso sia più sicuro di sapere cosa volevi. Non te lo dico perché so che ne sei tristemente consapevole, ma hai ragionato solo con la testa che hai tra le gambe, non con il cervello.
Fa un caldo atroce. La bolla africana che ormai da giorni ci ingloba probabilmente ha fatto un’altra vittima..ma non so esattamente se il martire sia tu o Marina,
Vorrei farti un sacco di domande. Ci sono tante cose che muoio dalla voglia di sapere ma capisco dal tono che non hai più voglia di parlarne, così cambio argomento. Sono brava, in questo. Capisco sempre quando non è il caso di insistere. Stranamente, riesco a farlo solo con te. Non insistere, dico. Anche con tutti gli altri afferro sempre quando dovrei tacere ma regolarmente continuo a chiacchierare chiacchierare chiacchierare. Con te, so sempre quando  devo tacere o cambiare argomento. Lo so e lo faccio, intendo.
“Hai girato molto oggi? Ora sei in ufficio? Almeno, hai pranzato?"
Con un pizzico di gratitudine malcelata mi informi che domenica hai accompagnato moglie e figli  in montagna, che non hai pranzato, che hai girato per clienti come una trottola, che hai in programma un’allegra seratina casalinga dedita alle pulizie e che mi devi salutare perché prima delle 18 ti aspetta il negozio dove hai affittato la macchina lavamoquette. Hai un tono di allegra disperazione che non  ti conosco, così senza pensarci dico: “Se prometto di non parlare di Marina, vieni a cena da me? Dovrai accontentarti di mozzarella e pomodori, ma con questo caldo non c’è niente di meglio”.
Resti in silenzio così a lungo che penso che sia caduta la linea. Invece mi rispondi soltanto “ok”. Poi aggiungi “Al vino ci penso io”.

Fa troppo caldo per mangiare dentro, così preparo la tavola in terrazza. Sinceramente credo che apparecchierei fuori anche se nevicasse. La prima volta che sei venuto a trovarmi hai detto, guardando ammirato il paesaggio morbido e dolce, che se  avessi comprato casa prima avresti fatto un pensierino a venire a vivere con me, solo per poter guardare ogni mattina quella splendida manifestazione della natura. L’hai detto sorridendo, mentre sbirciavi maliziosamente nella mia scollatura, tanto da lasciarmi il fugace dubbio che tu non ti riferissi soltanto a quello che si vede fuori dalla finestra. La mia risata ha fatto eco alla tua, quando ti ho risposto: “Non è mai troppo tardi…”
Metto una tovaglia a quadrettoni bianchi e rossi,  i piatti  rustici, i bicchieri panciuti di vetro smerigliato. Mentre traffico in cucina, non posso fare a meno di pensare, nel peggior stile romanzo rosa, a come ci siamo conosciuti. In effetti, è relativamente poco tempo. Beh,  considerando che siamo ambedue abbondantemente post post post adolescenti, credo che comunque possiamo definirci amici, indipendentemente dalla data di nascita della nostra conoscenza.

Magari lo continuo :-)

 
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Post N° 150

Post n°150 pubblicato il 12 Luglio 2006 da sandrabianchi1

beh, ce l'ho fatta!

 
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grazie!

Post n°149 pubblicato il 11 Luglio 2006 da sandrabianchi1

Grazie laura..ora vediamo se ho capito :-)

 
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BOH!!

Post n°148 pubblicato il 11 Luglio 2006 da sandrabianchi1

Non ci capisco niente. Volevo mettere la foto dentro il messaggio, come ho visto che molti fanno, ma nel post precedente mi è venuta soltanto una stringa lunghissima con l'indirizzo ma niente foto.. boh! mi sa che rinuncerò, tanto più che nella casa la mare non ho telefono fisso e le mie connessioni sono tramite cellulare, quindi precarie e instabili e lentissime..una pena!
Già, sono finalmente in vacanza..e mi si è subito rotta la macchina. Quindi, pellegrinaggio per cercare un meccanico capace di rimetterla sulle ruote senza spennarmi...
Proprio vero, certe cose non vanno mai in vacanza!!

Ps. mi sa che la storia del punto in più di PIL è vera..qualcuno la diceva, oggi. Riflessione: è un po' sconcertante che il PIL debba dipendere da 11 tizi in calzoni corti che corrono dietro a un pallone!!! Bei tizi, per carità, ma insomma...

 
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E' FINITA

Post n°147 pubblicato il 10 Luglio 2006 da sandrabianchi1

Impossibile dormire. In  strada è un continuo passare di auto e motorini e biciclette e persone che urlano. Addirittura c'è un signore che ha un vecchissimo mangianastri e continua a suonare l'inno di Mameli...

Devo confessare che non sono riuscita a vederla, la partita. L'ho sentita dalle urla che arrivavano dalle finestre spalancate. L'Italia è campione del mondo. Non cambia niente nella vita di nessuno, non risolve certo i problemi (anche se da qualche parte ho letto che una vittoria ai mondiali si traduce in un punto in più di PIL, credo fosse una battuta), però è comunque una cosa che non può non fare piacere.

 
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Grazie!

Post n°146 pubblicato il 06 Luglio 2006 da sandrabianchi1
Foto di sandrabianchi1

Grazie a donnasportiva ho risolto il problema del post :-)
In rrealtà non era l'immagine ad andare fuori, ma il link al blog di Linus. Adesso l'ho corretto ed è tutto a posto.

Grazie ancora e buongiorno!!

 
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problemino

Post n°145 pubblicato il 04 Luglio 2006 da sandrabianchi1
Foto di sandrabianchi1

Qualcuno sa perchè il post precedente non si legge tutto? Io ho usato lo stesso metodo di sempre ma le ultime lettere non si leggono. Intendiamoci, non che sia un capolavoro letterario, ma la cosa mi dà un po' fastidio...
...può darsi che la colpa sia dell'immagine che esce fuori?

 
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Trenini and co

Post n°144 pubblicato il 04 Luglio 2006 da sandrabianchi1
Foto di sandrabianchi1

Piccola premessa. Ascolto da sempre Radio Deejay. Da prima di "BaldiniAmaLaurenti". Da prima che cominciasse Jovanotti..da quando ricordo. Prima la sera  ascoltavo Radio2, quando c'era Carlo Massarini e la sua splendida musica. Mi rifugiavo nella sala (la stanza più fredda della casa), infilavo le cuffie e sognavo.. Sono passati quasi 30 anni, temo..
Ma radio DJ mi ha fatto sempre compagnia. E' venuta con me nei chilometri giringiro per la provincia e fuori, mentre macinavo supplenze (e che rabbia quando le colline  si portavano via le onde radio con le battute o le canzoni che amavo) e dopo che ho avuto il ruolo. Quando mi sono avvicinata a Internet, circa 6 anni fa, ho cominciato visitando proprio il sito di Radio DJ.  e la prima mail che sono riuscita ad avere era proprio @deejaymail..
Linus ha un anno più di me   Siamo davvero diversissimi, ma abbiamo vissuto gli stessi anni e mi sento legata come da uno strano rosso filo sottile e unilaterale, ovviamente
Tutto questa pantomima per dire che Linus ha un blog, su cui scrive più o meno regolarmente, e che io leggo più o meno regolarmente senza commentare.
Oggi però ho letto l'ultimo post. Probabilmente dipende dal caldo, dalla stanchezza o dal mio stato d'animo un po' così, ma mi sono commossa, davvero.

http://linus.blog.deejay.it/    (a toy story)

Grazie

 
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Messaggi 2

Post n°143 pubblicato il 03 Luglio 2006 da sandrabianchi1
Foto di sandrabianchi1

"ciao sei tanto messa male?"

Della serie, ma li trovo tutti io?



 
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Messaggi

Post n°142 pubblicato il 02 Luglio 2006 da sandrabianchi1
Foto di sandrabianchi1

"ma tu vivi con la confusione in testa?ma come è possibile?la confusione è indice di disordine(non alludo di certo a quello materiale,non conoscendoti ma a quello mentale.)amica della confusione è la indecisione e cosi non fai molta strada.è come se ti trovassi sulle strisce pedonali e non sai se andare avanti o indietro.alla fine ti fermi e se ti fermi muori interiormente.buona serata o notte se ti appresti ad andare a dormire."

Ho ricevuto questo, in messaggeria. Mi fa sorridere. Io sono confusa, indecisa, confusionaria, un po' cialtrona e chi più ne ha più ne metta.. La confusione è vita, è sogno, è amore, è ridere e piangere..

W la confusione!!!!

 
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1° luglio

Post n°141 pubblicato il 01 Luglio 2006 da sandrabianchi1
Foto di sandrabianchi1

Da sempre, primo giorno di mare. Quest'anno invece no.
Momento strano, ancora un sacco di cose da finire, con la scuola, con l'iscrizione alla scuola superiore di mio figlio, con i lavori che dovrebbero cominciare a casa..
Mi sembra di stare in una specie di limbo. So chi sono stata ma non so ancora chi sarò. Probabilmente è colpa del caldo, della stanchezza, del  mal di testa, dei pensieri..

Mi prende ancora ogni tanto la sensazione di essere una farfalla spillata, ma adesso in più quest'immagine mi fa ridere...farfalla io?? La farfalla è leggiadra e leggera, multicolore e iridescente..non sono certo una farfalla, io..
..al massimo, un calabrone! 

 
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IMPREVISTI

Post n°140 pubblicato il 28 Giugno 2006 da sandrabianchi1
Foto di sandrabianchi1

La capacità di adattarsi all'imprevisto è direttamente proporzionale all'entità dell'imprevisto stesso.
Nel senso che più grosso e inaspettato è l'imprevisto, maggiore dovrebbe essere la capacità di adattarsi e trovare rapidamente soluzioni alternative.

Credo che quando mi hanno assemblato si sono dimenticati di fornirmi la rapidità. l'imprevisto mi sconvolge, all'inizio. Resto istupidita, inerte, basita. In genere dico e faccio cose sbagliatissime, divento tagliente acida aggressiva. Poi mi viene l'idea, la possibile soluzione, lo scenario diverso, e riparto col nuovo scenario, lo abbellisco, lo faccio mio, lo possiedo, lo controllo..
Ecco, ho trovato la parola giusta. Non so adattarmia lla svelta perchè sono afflitta da mania di controllo

Buona giornata

 
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La morte non è niente.

Post n°139 pubblicato il 27 Giugno 2006 da sandrabianchi1
Foto di sandrabianchi1

Sono solamente passato dall’altra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto. Io sono sempre io e tu sei sempre tu. Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora. Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare; parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato. Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste. Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme. Prega, sorridi, pensami! Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima: pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza. La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto: è la stessa di prima, c’è una continuità che non si spezza. Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista? Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo. Rassicurati, va tutto bene. Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai la tenerezza purificata. Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace.
  
Sant’Agostino

 
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:-)

Post n°138 pubblicato il 27 Giugno 2006 da sandrabianchi1
Foto di sandrabianchi1

Succede puntualmente, ogni anno. Dovrei esserci abituata, eppure ogni anno non posso fare a meno di sperare che magari possa essere diverso...diverso.
Non ho grosse pretese. Non voglio mazzi di rose rosse o diamanti o cene o viaggi. Mi basterebbe un sorriso.
Invece, ho la memoria del cell piena di messaggi di persone che conosco, di alunni, di conoscenti. I colleghi mi hanno regalato uno splendido mazzo di fiori.

Ma il sorriso e gli auguri che avrei voluto non sono arrivati.

 
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48

Post n°137 pubblicato il 26 Giugno 2006 da sandrabianchi1
Foto di sandrabianchi1

E così ineluttabilmente, come ogni anno, domani ci siamo. E' il 27 giugno. Prima per noi statali il 27 era giorno di paga, ora fra cedolino elettronico e accrediti in posta o  in banca  non c'è più neanche questa certezza...
Ma il 27 giugno per me è dal 1958 giorno di riscossione speciale. Riscuoto un anno in più

 
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VOLVER

Post n°136 pubblicato il 24 Giugno 2006 da sandrabianchi1
Foto di sandrabianchi1

Volver...tornare...mi ronza in testa da tutt'oggi

....VOLVER....

 
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SENZA TITOLO

Post n°135 pubblicato il 24 Giugno 2006 da sandrabianchi1
Foto di sandrabianchi1

Perchè senza titolo? Perchè non ho fantasia per i titoli..cioè, non è vero in realtà, solo che fa troppo caldo, davvero.
In questi giorni sono al seggio come presidente (la terza volta, quest'anno!!) e martedì  torno a scuola, ci sono gli esami dei ragazzi della mia sezione così ne approfitterò per salutare i colleghi del consiglio di classe.
Stanotte mi sono sognata il primo settembre 2006. Mi sono vista nell'atrio nuovo e pulitissimo della scuola nuova, piena di facce sconosciute, a chiedermi ma cosa ci faccio qui, dove devo andare, che devo fare..Mi sono svegliata con la tremenda sensazione di aver fatto un errore.
Lo so che non è così, sono abbastanza brava ad adattarmi, non ho mai avuto difficoltà in ogni scuola dove ho pellegrinato nella mia lunga carriera da precaria storica, sono sicura che passato il primo periodo di adattamento mi troverò benissimo...

Perchè allora è così difficile dire addio? Perchè ho la sensazione che non starò mai così bene come dove sono adesso? Perchè?
Non voglio che la risposta sia "Perchè sei più vecchia..."


Boh. Post senza molto senso, in fondo. E' un saggio delle mie numerose masturbazioni cerebrali (volgarmente dette anche seghe mentali )

 
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