Creato da folliadiederalvento il 31/08/2007

LA FOLLIA E' CIECA

e ... vaga...

 

 

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Post N° 120

Post n°120 pubblicato il 16 Novembre 2008 da folliadiederalvento




Lui
sempre entrava senza bussare nella sua mente, nel suo cuore.

 

Lei
pensava (a volte temeva)che lui sarebbe entrato pure senza bussare nel suo
corpo.

 

E invece
lui era stato dolcissimo...

 

...aveva
schiuso la porta con lentezza, avendo tanta,tanta cura ...

 

Era
entrato a piedi nudi,senza fare rumore,lento e soave...

 

Aveva
piedi di bambino,non lasciava traccie ma briciole,come se pensasse di tornare
dopo e avesse paura di non trovare il cammino...

 

 

 

Lui
entrava come aria fresca...forse sapeva che la sua anima era diventata corpo
per lui...solo per farlo entrare senza bussare la porta.

 

 

 

...

 

 

 

Lei
pensava di aver dimenticato, di averlo trasformato in un ricordo,ma quando per
caso capitava uno sguardo verde chiaro in qualche finestra sconosciuta,lui
tornava...

 

Succedeva
cosi,come un incantesimo, lei dimenticava il suo ricordo,e tornava
lui...presenza,assenza.

 

 

 

Occhi
verde chiaro, non verde prato della primavera dell’Abruzzo, ma verde prato come
son verdi i prati nel cielo, se qualcosa come il cielo dovesse esistere.

 

 

 

Occhi di
cielo verde...

 

 

 

Lei
preferiva senza dubbio gli occhi di terra,non di cielo.Gli occhi di terra la
radicavano in terra.E lei ne aveva bisogno... non perché non amasse volare e
sognare e lasciare andare il pensiero oltre, ma perché lo faceva sempre questo
assurdo,infantile volo altrove... lei aveva bisogno di terra,di radici,di
essere un albero che vola ma non vola.

 

 

 

È vero
che sempre l’avevano guardata occhi di terra, ma non per scelta ma perché nel
suo paese, quasi tutti gli uomini avevano occhi di terra.

 

E invece,
quei occhi di terra,non l’avevano mai portata in quel unico pezzettino di terra
di cui lei aveva bisogno... mai sicurezza, mai realtà di quella dove ne vale la
pena fermarsi,attecchire.

 

Lei si
sentiva vera quando lui la guardava coi suoi occhi di cielo verde, che
sembravano di terra.

 

Lei
sentiva che questo sguardo la prendeva per mano e la faceva veramente guardare
e guardarsi...sentirsi veramente viva,esistere più reale che mai ... non
spettatrice ma protagonista. E quasi non sentiva vergogna, perché tutti gli
spettatori sparivano e rimaneva solo lui, coi suoi occhi di cielo verde che
guardavano come occhi di terra e quei piedi soavi come di bimbo...

 

Rimaneva
solo lui, coi suoi occhi di cielo verde che guardavano come occhi di terra ,e
le sue briciole di memoria che un pulcino ha rubato ormai da un po’.

 

 

 

Valentina
Einaudi,"Smemorie di un serpente senza siero", Feltrinelli,1998. p.
173

 
 
 
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"VIVERE NON FA MALE..."

La nostra pena non viene dalle cose vissute, ma da quelle sognate che non si sono realizzate.

Perchè soffriamo? Perchè dimentichiamo ciò che abbiamo avuto e pensiamo alle nostre proiezioni irrealizzate, per tutti i luoghi che avremmo voluto visitare col nostro amore e non abbiamo conosciuto; per tutti i figli che avremmo voluto avere vicino e non abbiamo avuto; per tutti gli spettacoli, i libri, i silenzi che avremmo voluto condividere e non abbiamo condiviso.

Per tutti i baci cancellati per l'eternità.

Soffriamo perchè il nostro lavoro è gravoso e rende poco ma non ci curiamo di tutte le ore libere sprecate invece di andare al cinema, conversare con un amico, nuotare, innamorarci.

Soffriamo non perchè nostra madre è impaziente con noi, ma per tutti i momenti in cui avremmo potuto confidarle le nostre profonde angustie, se solo lei fosse interessata a comprenderle.

Soffriamo non perchè la nostra squadra del cuore ha perso ma per l'euforia soffocata.

Soffriamo non perchè invecchiamo ma perchè il futuro ci è sottratto, impedendoci così di vivere mille avventure, tutte quelle che sognamo e che non riusciamo mai a vivere.

Come alleviare il dolore per ciò che non abbiamo vissuto? La risposta è semplice: illudiamoci di meno e viviamo di più!

Ogni giorno di più mi convinco che lo sperpero della vita sta nell'amore che non diamo, nelle forze che non usiamo, nella prudenza egoista che non rischia nulla e che, schivando la sofferenza, perdiamo anche la felicità.

Il dolore è inevitabile, la gioia è opzionale...

jenny51

 

 
 

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