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CLATHRUS RUBER

Questo Gasteromicete è racchiuso da una volva che a maturazione si lacera in vari punti e la parte interna, che è gelatinosa, fuoriesce assumendo la forma di una rete di un bel colore rosso.

La natura, grazie a questo fungo, ci stupisce per la sua meravigliosa fantasia e varietà, infatti, a parte l’aspetto generale, la cosa che ci colpisce di più è il suo modo di riprodursi. Nella parte interna della rete rossa si forma una sostanza mucillaginosa contenente le spore di colore bruno-nerastro; il suo odore “particolare” attira gli insetti, soprattutto le mosche, che si imbrattano con la sostanza gelatinosa e la diffondono nell’ambiente.

 

 

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LA NINFA CHE SI PETTINA AL SOLE

Post n°9 pubblicato il 14 Marzo 2012 da mariki_04

Un giorno un giovane cacciatore, stanco del suo vagare, si fermò a rinfrescarsi sulle rive di un lago.

Alzando il volto dall’acqua rimase folgorato da una visione; sulla sponda opposta del lago sostava una meravigliosa fanciulla, che lo guardava con occhi stranamente verdissimi. Quando i loro sguardi si incrociarono il ragazzo rimase folgorato, e l’amore e la passione presero il sopravvento su di lui. Ma all’improvviso la bella fanciulla corse via ridendo del cacciatore.


Egli cominciò a correre, quasi disperato, nel tentativo di raggiungerla, e a tutti coloro che incontrava chiedeva notizie della sua amata. Alcuni carbonai gli rispondevano: “ è la ninfa che si pettina al sole, una malefica ammaliatrice, chi la guarda se ne innamora, e la sua anima è perduta”


Ma il giovane non volle credere a queste parole, ritenendole solo frutto di malignità e invidia. Ogni giorno tornava per vedere la sua bella e su qualunque riva si recasse la sorprendeva a fissarlo da quella opposta. Ma un giorno il giovane non sopportò più quel gioco crudele e con impeto urlò il suo amore alla splendida creatura. Alle sue parole la ninfa lo guardò a lungo con curiosità, poi gettò come per magia un iridescente ponte di cristallo e intonò un dolce canto verso il giovane che senza perdere tempo si apprestò a raggiungere la sua amata, speranzoso di ricevere almeno un bacio.



Ma giunto a metà strada il ponte svanì, il giovane cadde e il bacio tanto ambito ebbe il sapore delle gelide acque del lago.








Da allora nessuno vide più la ninfa che si pettinava al sole; qualcuno disse che per punizione fu trasformata in pietra, altri raccontavano che la ninfa pentita del suo gesto crudele raggiunse il suo innamorato nelle profondità del lago.




Qualche volta si possono ancora vederedue nuvolette
di vapore vagare fianco a fianco sulle acque.


Silvia

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