Parla l’artista peschi ciano, star in Repubblica Ceca, che fu il compagno della soubrette, suicida dopo le persecuzione subite. "L'esito di questo processo è importante per dare speranza a tutte le donne che subiscono giornalmente violenza domestica e che non sanno come andare avanti e pensano spesso di farla finita. Proprio come è successo a Iveta". A parlare è Domenico Martucci, l'artista peschiciano diventato una star in Repubblica Ceca. I suoi video su Youtube arrivano a contare oltre centomila visualizzazioni, ma ciò che l'ha reso ancor più celebre, pur nella tragicità dell'evento, è stato il suo fidanzamento con Iveta Bartosova, diva del piccolo schermo ceco. La sua storia d'amore ha conosciuto alti e bassi fino a quando, nell'aprile 2014, Bartosova si è suicidata attraversando i binari della stazione ferroviaria di Praga. Dietro quel gesto, come hanno sempre sostenuto Domenico Martucci e sua madre Grazia Marino della Torre, ci sarebbero state privazioni, vessazioni e violenze da parte dell'allora compagno di Iveta, Ioseph Richtar. Presso il Tribunale di Foggia oggi si sta celebrando un processo per tentata violazione di domicilio e danneggiamento: un fatto apparentemente frivolo, ma che nasconderebbe, secondo gli interessati, l'apice dei maltrattamenti subiti dalla popstar ceca. Era amatissima, a Praga, Iveta Bartosova: basti pensare che, a luglio del 2013, la notizia di un suo ricovero in ospedale, durante l'edizione notturna del Tg nazionale, tenne incollati allo schermo circa 800mila telespettatori, ovvero il 7% dell'intera popolazione della Repubblica Ceca. Questa inchiesta giudiziaria, dunque, per i Martucci si carica di diversi significati che vanno oltre la fattispecie contestata in aula. A luglio del 2013, quando si erano lasciati, Iveta arrivò a Peschici cercando conforto in Grazia Marino della Torre, madre di Domenico; che aveva conosciuto e apprezzato quando i due cantanti erano fidanzati: ,sul Gargano arrivò in condizioni psico fisiche pessime, era rientrata nel tunnel dell'alcool e aveva segni evidenti sul viso. La notizia della sparizione di Iveta fece il giro della Repubblica Ceca, della Slovacchia e della Germania. La padrona di casa la accudì e avvisò suo figlio, che da Praga si precipitò in Puglia. Ma, prima di lui in Italia arrivò Ioseph Richtar. L'allora compagno della soubrette. Il 12 luglio del 2013, accompagnata da una troupe televisiva, fece irruzione in casa di Martucci. In pieno giorno, con i turisti ed i curiosi che riprendevano la scena: l'uomo, circondato da cameraman, sfondò la porta d'ingresso di Palazzodella Tarre e si introdusse, assieme ai giornalisti, nell'appartamento per riportare a casa la donna che lo aveva appena lasciata. Secondo i Martucci Bartosova sarebbe stata ricattata dal suo presunto aguzzina e salo così avrebbe acconsentito. al suo ritorno a casa. Su quella irruzione, però, oggi c'e una denuncia con il relativo processo. "Una sensibilizzazione mediatica di questa portata in Repubblica Ceca può dare speranza alle danne che sentono le istituzioni lontane e pensano che non valga la pena denunciare. Per quanta mi riguarda- spiega Domenico Martucci- sarebbe una soddisfazione personale: è ovvio che gli autori di quell'atto vandalico non pagheranno nulla nè in termini economici nè penalmente rilevanti, quindi per me si tratta sola di una perdita di tempo e soldi. Quindi è chiara che lo faccio unicamente per una questione di principio ed esempio". Perché parlare di violenza sulle donne, a Praga, è ancora un tabù. Lo sa bene Grazia Marino della Torre, che proprio in quella terra ha fondato un'associazione dedicata al tema della parità di genere, riscontrando non solo reticenze, ma anche fastidiose etichette e l'eventuale sentenza "avrà solo un valore simbolico", precisa il cantante peschiciano. "Nella prossima udienza fissata al 25giugno, saranno ascoltati i testi della Procura, che sono l'inserviente della mia cliente e il brigadiere dei carabinieri chiamato a soccorrerla. Tenteremo di fare in modo che sia cambiato anche il capo di imputazione - dice l'avvocato dei Martucci, Maria Lucia Di Pierro-, da "tentata violazione di domicilio" a "violazione di domicilio", visto che Richtar si introdusse abusivamente nell' appartamento della mia cliente". Per tutti gli altri reati riscontrabili nella storia raccontata dal cantante, però, "mancano le condizioni di procedibilità, come ad esempio la denuncia da parte di Bartosova, quindi non si può procedere in alcun modo a carico di Richtar", riferisce l'avvocato. Michele Cirulli L’attacco |
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