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Pizzomunno con gerani rossi.

 

 
Pizzomunno

Lungo il tratto meridionale della costa viestana, ritroviamo una piccola spiaggia che deve il suo nome all’ imponente faraglione che dalle acque cristalline si erge sovrano a sorvegliare la città ed i suoi abitanti: la Spiaggia del Pizzomunno.

Qui sembra aver avuto luogo un’ interessante e fantastica vicenda che ha come protagonisti due giovani innamorati , entrambi originari di Vieste .

Pizzomunno , giovane ed attraente pescatore, e Cristalda , ragazza bellissima dai lunghissimi capelli color dell’ oro, si amavano teneramente e vivevano nella convinzione che nulla al mondo potesse intaccare un sentimento tanto forte e sincero.

Ogni sera, Cristalda scendeva in spiaggia per salutare il suo bel Pizzomunno prima che con la sua barca andasse incontro al mare aperto.

Ogni notte, in mare, Pizzomunno riceveva la visita delle sirene che cercavano di ammaliarlo con i loro canti soavi. Le regine del mare desideravano ardentemente che Pizzomunno diventasse il loro re ed amante.

Il giovane, però, non cedette mai alle avance delle sirene tentatrici , avendo già donato il suo cuore alla candida Cristalda.

I reiterati rifiuti del giovane, scatenarono la furia delle sirene .

Una sera, le sirene raggiunsero i due amanti sulla spiaggia ed aggredirono Cristalda con grande ferocia, inghiottendola nelle profondità del mare.

Pizzomunno
fu colto da un dolore devastante, talmente grande da pietrificarlo per sempre.

Il giorno seguente, i pescatori di Vieste trovarono Pizzomunno pietrificato sulla roccia che oggi porta il suo nome.

La leggenda vuole che, ogni cento anni, Cristalda riemerga dalle profondità del mare per incontrare Pizzomunno e rivivere con lui l’ emozione di una notte d’amore sulla spiaggia che li fece incontrare.

 

 

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Promontorio del Gargano

Il più delle volte si pensa che la storia antropologica ebbe inizio sul promontorio del Gargano con l'apparizione dell'Arcangelo Michele più di sedici secoli or sono quando ancora il Cristianesimo conviveva con le allora attuali religioni pagane. Ma se analizziamo le carte romane si nota che gli insediamenti sedentari sono precedenti all'apparizione dell'Arcangelo e si trovavano sulla costa e ai piedi del sontuoso monte (Ergitium ,Sipontum ,Merinum ,Teanum , ,Apulum ,Urium).
Si trovano degli insediamenti umani persino precedenti a questi ultimi, ma bisogna risalire addiritturà all'età del bronzo, tanto è vero che lungo la provinciale che collega Foggia con San Marco in Lamis, a qualche chilometro da Borgo Celano, in zona"Chiancata La Civita-Valle di Vitturo"  è stato ritrovato la necropoli più antica della intera Europa. Altre testimonianze sono date dagli insediamenti rupestri e dalla innumerevole presenza di oggetti litici e di mura megalitiche che si sono scoperti nel corso degli anni sul Gargano.
 

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Toro seduto

 

Per noi i guerrieri non sono quello che voi intendete. Il guerriero non è chi combatte, perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro. Il guerriero per noi è chi sacrifica sé stesso per il bene degli altri. È suo compito occuparsi degli anziani, degli indifesi, di chi non può provvedere a sé stesso e soprattutto dei bambini, il futuro dell'umanità.

Toro seduto

 

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Hotel Gabbiano Vieste

 

Tutto ciò che l'uomo ha imparato

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona e il seguente testo "Tutto ciò che l'uomo ha imparato dalla storia, é che l'uomo dalla storia non ha imparato niente. Hegel"

 

Servo di Dio Don Antonio Spalatro .

 

Messaggi del 06/04/2012

Si scrive Raee, si legge "quell'ingombrante televisore che fa compagnia al cassonetto"

Post n°8737 pubblicato il 06 Aprile 2012 da forddisseche

Si scrive Raee, si legge "quell'ingombrante televisore che fa compagnia al cassonetto"

Avete un televisore anteguerra da buttare? Vi procura un enorme fastidio il frigorifero del vicino di casa rimasto da mesi a fianco del cassonetto dei rifiuti? Da stamattina è tutta un'altra storia perché chiamando un numero verde potrete finalmente vederlo fuori dalla vostra vita. Ieri mattina è stato presentato l'accordo fra Comune, Amica e l'azienda Puglia Recupero per la gestione di quei rifiuti speciali che prendono il nome di Raee (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche). Con una semplice chiamata allo 0881-814206 prenderete accordi su dove e quando scendere il Raee di cui disfarsi in modo totalmente gratuito, un bel passo in avanti per la città, i cittadini e le attività commerciali.
A dichiararlo è stato il sindaco Mongelli che si è appellato al buonsenso di tutti: "La comunicazione sarà la chiave del successo di quest'impresa. Gli sforzi di Comune e azienda devono trovare aiuto nei cittadini". Il conferimento di rifiuti Raee è un risultato importante che ci avvicina a quella raccolta differenziata tante volte vagheggiata ma che fino a ieri sembrava ancora lontana, il sindaco ha promesso che la differenziata tradizionale tra cui il progetto porta a porta partiranno a breve.
Intanto tutte le forze si concentrano sulla pulizia delle strade soprattutto dai grandi elettrodomestici come ha sottolineato l'assessore all'Ambiente, Pasquale Russo: "Il nostro primo obiettivo sulla strada della differenziata è stato raggiunto, da oggi chiunque potrà disfarsi di certi elettrodomestici ingombranti, computer e così via".
L'accordo con Puglia Recuperi però è solo temporaneo, fra sei mesi sarà disponibile una piattaforma di stoccaggio gestita direttamente da Comune e Amica, sita presso passo Breccioso. Il servizio è completamente gratuito e passerà tre volte a settimana nei giorni dispari, la dottoressa Rabasco, curatrice fallimentare di Amica ha aggiunto: "Siamo lieti di poter collaborare compatibilmente con i nostri esigui mezzi".
Continua sull'edizione cartacea del Quotidiano di Foggia. Nelle edicole di Foggia e provincia

 
 
 

IL “PLANCTUS MARIÆ” A PESCHICI

Post n°8736 pubblicato il 06 Aprile 2012 da forddisseche

IL “PLANCTUS MARIÆ” A PESCHICI

Clicca per Ingrandire Soffermarsi davanti alle immagini che raffigurano la passione di Cristo è una devozione molto antica della Chiesa. I cristiani si recavano in pellegrinaggio a Gerusalemme proprio per pregare nei luoghi in cui il Signore aveva vissuto le ultime ore della sua vita terrena e dove il suo corpo era stato deposto dopo la morte. Tornati dal lungo viaggio, volevano tenerne vivo il ricordo: ecco perché commissionavano a un pittore o a un ceramista di raffigurare gli eventi della Passione del Signore, la cosiddetta "Via Crucis".

In tal modo anche coloro che non potevano recarsi in Terra Santa erano in gra¬do, guardando queste scene, di “rivivere” la passione di Gesù. Fermandosi a pregare davanti a ogni stazione, il fedele si sentiva un suo discepolo, uno di quella schiera che lo seguiva a distanza, fedelmente, e talvolta anche infedelmente. La pratica della Via Crucis si affermò nel primo trentennio del Settecento. Il merito va ai grandi predicatori missionari: Sant’Alfonso de’ Liguori, San Paolo della Croce e San Leonardo da Porto Maurizio.

La “missione” fu, senza dubbio, uno dei più importanti eventi religiosi della storia della Chiesa. Vi ricorrevano gli stessi vescovi per portare una parola di fede in mezzo alle rudi popolazioni contadine, vissute per secoli nella superstizione. Le “missioni” erano un fatto popolare, coinvolgevano emotivamente paesi interi per alcune settimane, e l’evento era ricordato a lungo dai fedeli. Il ritmo della vita ordinaria era rotto dall’arrivo dei “Padri”, che si impegnavano in un duro lavoro pastorale per farsi capire, suscitare un’emozione religiosa, introdurre un clima di fede spontanea e immediata. La chiesa diventava il luogo delle pubbliche confessioni e del perdono: lì accadeva qualcosa di nuovo che si sarebbe ricordato per generazioni.

I cristiani del mondo occidentale sono rimasti, attraverso i secoli, molto legati al rito della Via Crucis divulgato dai missionari. Le confraternite peschiciane del SS. Sacramento e del Purgatorio ripetono, nelle domeniche di Quaresima antecedenti la Pasqua, la versione di Sant’Alfonso de Liguori (1696-1797). Tramandata per generazioni e generazioni, la Via Crucis di Peschici ha conservato in gran parte ritmi e cadenze antiche e presenta sfumature originali che è bello cogliere e gustare (visiona filmato in VIDEO della SETTIMANA realizzato da Stefano Biscotti e curato da Domenico Ottaviano; ndr).

Il conte¬nuto fa riferimento alle singole raffigurazioni della Passione di Gesù. Riassume l’idea del pellegrinaggio e della sacra rappresentazione: le meditazioni davanti alle singole Stazioni, officiate dai confratelli, sono intervallate da “quadri cantati”. Voce narrante è un pellegrino, il quale segue la passione di Gesù: “Signore, con te vorrei oggi portare la Croce, nel tuo atroce dolore, vorrei seguirti. Ma sono malato e stanco, dammi tu il coraggio per non smarrirmi nel grande Viaggio”. I “quadri” più significativi sono quelli che focalizzano il ruolo della Madonna durante la Passione del Figlio. Nella IV Stazione (foto 1) avviene il primo incontro con Gesù. Ricca di pathos è l’immagine del pianto della madre, che “gira tra la gente” in cerca del suo “perduto ben”.

La VII Stazione (foto 2) rappresenta Gesù che cade per la seconda volta. La voce narrante commenta: “Sotto i pesanti colpi della scellerata scorta, un nuovo ostacolo fa inciampare e cadere a terra il mio Signore” ed esorta i sassi, che ostacolano il cammino di Gesù, a essere più pietosi degli uomini: “Più teneri dei cuori degli uomini siate voi, o duri sassi, non ingombrate più i passi al vostro Creatore!”.

La IX Stazione (foto 3) ci fa rivivere il drammatico momento della terza caduta, provocata a Gesù dal pensiero che la sua salita sul monte del dolore, il suo sacrificio, saranno forse inutili. Originale è la personificazione dell’ispido Monte Calvario che, profondamente commosso, osserva la scena: “L’aspro Monte guarda il Redentore sofferente, sa che per molti la sua salita sarà inutile, il suo sacrificio vano. Quest’orribile pensiero così al vivo gli tocca il cuore, che languido gli trabocca e si sente morire”.

La XI Stazione (foto 4) - Gesù inchiodato in croce - è senz’altro la sequenza più drammatica di tutta la Passione. La “voce narrante” ci descrive i particolari: “Vedo il mio Diletto disteso sul duro tronco della Croce; e aspetto il primo colpo della sacrilega crudeltà. Quelle mani divine, tanto perfette che sembrano levigate al tornio, ahimé il martello le inchioda, senza pietà”.

La scena è visualizzata (come tutte le altre d’altronde; ndr) nella relativa stazione della Via Crucis realizzata in stile Bauhaus da Alfredo Bortoluzzi per la Chiesa Madre di Peschici. Fu l’ultima tela a essere eseguita dall’artista e senz’altro la scena più difficile da realizzare. Quando don Giuseppe Clemente, arciprete del tempo, nel contare le tele si accorse che mancava proprio la Crocifissione, lo fece notare al pittore. Bortoluzzi rispose: “Non è che manca, ma ci vuole molto tempo per convincere me stesso a eseguirla, perché mettere dei chiodi alle mani del Cristo non è poca cosa”. Gli sembrava di uccidere Gesù per la seconda volta, di commettere un’azione empia nei confronti dell’«uomo Dio».

Nella XII Stazione (foto 5) il Sole, la Terra, il Cielo, perfino i marmi si personalizzano per poter piangere la morte di Gesù: il Sole non vuole assistere a questo orrendo spettacolo, si oscura in segno di dolore. La Terra, commossa, trema, il Cielo è spezzato dai fulmini; piangono persino “i marmi più duri”.

Nella XIII Stazione (foto 6) c’è la sequenza più drammatica, che dà vita al “Planctus Mariae”, col personaggio-chiave della Via Crucis: la Madonna Addolorata che tende le braccia verso il Figlio appena deposto dalla Croce. Afflitta prende in grembo il suo “morto ben”, attraverso gli occhi “riversa il suo cuore ormai sciolto in lacrime”, bacia quel freddo Volto e se lo stringe al seno. Un’immagine toccante: nella metafora del cuore che si scioglie in lacrime e quindi sgorga attraverso gli occhi, in questo bacio sul freddo volto del suo amato bene, in questo prendere in grembo e stringere al seno il figlio morto, la Madre divina si umanizza e diventa simbolo della sofferenza di tutte le mamme quando perdono un figlio.

Nei riti funebri di Peschici e dell’area garganica è presente questa figura di madre che, sul letto della morte, piange il proprio figlio, descrivendolo come una persona ideale. E continua a parlare con lui, di quello che ha fatto, magnifica la bellezza del suo corpo perfetto, in un disperato tentativo di negare la realtà della perdita irreparabile, di accettare la realtà della morte.

La sera del Venerdì santo, due cortei processionali, uno con la statua del Cristo morto, accompagnato da tutti gli uomini del paese e l'altro con la statua dell’Addolorata seguita dalle donne velate a lutto, percorrono nei due sensi, senza incontrarsi, le vie del centro storico e del paese. Si incontreranno alla fine, sotto la Torre del Ponte, all’ingresso del borgo antico. Il sacerdote reciterà un’accorata omelia che ha per tema il dolore della Vergine Addolorata che ha finalmente ritrovato il figlio morto dopo una lunga e affannosa ricerca. E’ questo il punto culminante del dramma della Settimana Santa: il sacerdote svolge in tal modo una parte importante del “lavoro del dolore”, la cosiddetta “elaborazione del lutto”.

L’omelia del sacerdote ha una funzione di rinforzo del “Planctus Mariae”, cioè del pianto della Madonna Addolorata per il figlio morto, cantato dalle donne alla fine della Via Crucis e durante la processione. “Stava Maria dolente”, libera versione italiana dello “Stabat Mater” di Sant’Alfonso De Liguori, ha l’andamento di una nenia: la melodia si snoda nella forma caratteristica del lamento, con tutti i suoi aspetti terapeutici. Le donne, eseguendo il ‘planctus’, sanno trovare parole, suoni e gesti per svolgere il loro personale “lavoro del dolore”. Lamentano la perdita del Cristo che rappresenta simbolicamente le proprie perdite.

Trovare i modi per “dire” il dolore attraverso parole, gesti e suoni, è il primo passo verso la sua trasformazione, il suo superamento e la reintegrazione nella realtà delle persone colpite dal lutto. Ed è l'esperienza del dolore che rende l’Addolorata una figura così umana, così vicina a tutte le donne del Mediterraneo cristiano che si trovano alle prese con la sofferenza nella loro vita quotidiana. Non possiamo dimenticare la massiccia incidenza del fenomeno dell'emigrazione in questa regione che ha rinforzano la grande sensibilità femminile di fronte ai temi del distacco e della perdita. Una bella raccolta di “pianti di Maria” effettuata da Tullia Magrini, musicologa dell’Università di Bologna, la quale ha studiato testi e canti dell’area calabra e sarda, conferma questo dato.

Chiudiamo con una piccola nota etnografica: le donne di Peschici, come quelle pugliesi e dell’intero Sud, per ornare i sepolcri, mettono alcune piante di grano in una camera senza luce in modo che perdano il colore naturale e diventino il simbolo del corpo morto di Cristo. Queste piante, poste in piccoli vasi, sono collocate nei sepolcri o sugli altari assieme alle statue di Cristo Morto e della Madonna Addolorata. Rappresentano il grano che non è potuto crescere, le vite precocemente spezzate da secoli di fame e povertà.

Teresa Maria Rauzino

 Repertorio

 
 
 
 

 
 
 

RITI FINALI DELLA QUARESIMA

Post n°8735 pubblicato il 06 Aprile 2012 da forddisseche

RITI FINALI DELLA QUARESIMA

Clicca per Ingrandire La Santa Quaresima volge ormai al termine e anche quest’anno la processione del Cristo Morto e la Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo segneranno una tappa spirituale importante per i riti della settimana santa a Rodi Garganico. Si parte stasera 6 aprile, subito dopo la cerimonia religiosa officiata nella chiesa madre di San Nicola di Mira con la tradizionale processione delle statue del Cristo Morto, della Maddalena, della Veronica e dell’Addolorata, che percorreranno le principali vie cittadine accompagnate da autorità, fedeli in preghiera e locale complesso bandistico. Al termine del rito, previsto intorno alle 22, ritorno in chiesa madre e tradizionale saluto alle statue.

Domani 7, a partire dalle 19, per le vie del centro storico di Rodi Garganico si potranno rivivere le atmosfere di un evento che ha cambiato la storia dell’umanità. Ambientazioni scenografiche, dialoghi e canti, e oltre cento comparse in costume, daranno infatti vita alla Sacra Rappresentazione della Passione, Morte e Resurrezione di Gesù che ha già riscosso il giusto consenso nelle passate edizioni.

La rappresentazione pensata per offrire un impulso spirituale e aggregativo alla città, avvalendosi dello scenario naturale del centro storico, ripercorrerà l’ingresso in Gerusalemme, l’ultima cena, la preghiera di Gesù nell’orto di Getsemani, l’arresto di Gesù e il rinnegamento di Pietro, il processo di Caifa, il processo di Pilato, le testimonianze sul Crocifisso e la processione del Crocifisso. Non quindi un dramma teatrale folcloristico, ma un pio esercizio, un cammino di spiritualità, raccoglimento e meditazione sul mistero pasquale.

 Redazione

 
 

 
 
 

PACE… SI PUÒ

Post n°8734 pubblicato il 06 Aprile 2012 da forddisseche

PACE… SI PUÒ

Clicca per Ingrandire Il gruppo “Gpace-Giovani per la Pace” di Lecce lancia per questa Pasqua 2012 un’iniziativa popolare (il logo in foto 1 sotto; ndr) affinché tutti coloro che come loro sono capaci di sognare e immaginare un futuro “pulito”, basato sui semplici concetti di rispetto reciproco, tolleranza e uguaglianza fra i popoli così come fra vicini di casa e fratelli, possano esprimersi col proprio pensiero, il proprio sogno.

I giovani salentini partono dalla considerazione che “pace si può” e dalle testimonianze concrete di alcuni ‘grandiì (Martin Luther King, Madre Teresa, Mahatma Gandhi… John Lennon) che hanno basato la loro totale esistenza sui sogni di pace e in alcuni casi sono riusciti a concretizzarli.

Pertanto, che male c’è a sognare… immaginare… sperare? No, non c’è niente di male, anzi, c’è del “bene”, e questo bene va scambiato e condiviso. Per questo gli studenti di Lecce offrono una bacheca virtuale su acebook dove ognuno è libero di prendere e dare, leggere e pubblicare, i sogni di pace, propri e altrui.. Buona Pasqua a tutti! Quindi, quest’anno, oltre al segno scambiamoci anche un sogno… di pace.


 Ufficio Stampa

 
 
 

 
 
 

E a Pasqua arriva la tassa di soggiorno

Post n°8733 pubblicato il 06 Aprile 2012 da forddisseche

E a Pasqua arriva la tassa di soggiorno PDF Stampa E-mail
venerdì 06 aprile 2012 ore 16:17
Quello pasquale sarà il primo weekend con tassa soggiorno in Italia: fino a 5 euro in più. Ecco i prezzi dal Nord al Sud.


 
Dal Gran Paradiso al Gargano, passando per le colline toscane, il Conero, Capri e per la Costa Rey il weekend di Pasqua sarà il primo interessato dalla nuova imposta di soggiorno. Lo ricorda la Uil diffondendo un'analisi che mostra che la spesa sul turista aumenterà fino a un massimo di 5 euro. Nel 2011, anno di esordio dell'imposta prevista dal decreto sul federalismo municipale, i Comuni che avevano optato per l'imposta erano stati solo Venezia, Roma, Firenze, Padova, Vieste e Villasimius, quest'anno una moltitudine dei cosiddetti Comuni turistici stanno ricorrendo a questa tassa, introdotta dal precedente Governo. Dal 2011, i Comuni Capoluogo di Provincia, le Unioni di Comuni, i Comuni inclusi negli elenchi regionali delle località turistiche o città d'arte possono istituire un'imposta di soggiorno a carico di coloro che soggiornano nelle strutture ricettive. L'imposta, da istituirsi con Regolamento Comunale approvato dal Consiglio, può essere applicata fino a un massimo di 5 euro per notte di soggiorno, differenziando il costo anche per stelle. Il relativo gettito è destinato a finanziare interventi in materia di turismo, di manutenzione, godimento e recupero di beni culturali e ambientali locali, nonché dei relativi servizi pubblici locali.

Proviamo a fare i conti in tasca ai turisti, italiani e no. A Capri, per ammirare i faraglioni, per una notte in albergo si va da un minimo di 3 euro per un albergo fino a 3 stelle a 5 euro per un albergo di lusso, mentre se si sceglie un agriturismo o un B&B si sborseranno 2 euro. A Firenze dormire in un albergo costa da 1 euro a 5 euro a notte, in un agriturismo da 1 euro a 3 euro, in un B&B da 1 euro a 2 euro. Dormire a Venezia, a seconda delle stelle che si scelgono, costa da 1 a 5 euro a notte in hotel o 3 euro in B&B. A Siena per ammirare Piazza del Campo, da 2 euro a 5 euro in albergo, 2 euro in B&B e in agriturismo. Sotto la Mole a Torino in albergo si paga la tassa da 1,30 fino a 5 euro per un albergo di lusso, in B&B da 1,30 a 3,20 euro. A Vieste, per una notte sul Gargano, la tassa di soggiorno per l'albergo va da 0,80 euro a 1 euro, in B&B ed in agriturismo 0,60 euro. A Roma per una notte all'ombra del cupolone in un albergo fino a 3 stelle si pagano 2 euro, per un albergo di lusso 3 euro, in B&B e in agriturismo 2 euro. A Sorrento in un albergo fino a tre stelle 1 euro, per un 4 stelle 1,50 euro così come per un B&B e agriturismo, per un albergo di lusso 2 euro. Per un week end per i bambini a Gardaland a Castelnuovo del Garda in albergo si paga una tariffa da 0,50 euro a 2 euro, in B&B e agriturismi 0,50 euro.


A San Gimignano la tassa per una notte in albergo varia da 0,75 euro a 3 euro, mentre in agriturismo e B&B 1,50 a notte. In montagna nell'Unione dei Comuni della Tramezzina, in Val d'Aosta, per una notte in un albergo si va da 1 euro a 1,50 e in un b&b e agriturismo 1 euro. A Cortona, dove l'imposta scatterà a partire dal 12 Aprile, in albergo la tassa varia da minimo di 1 euro a 3,50 euro per notte, in B&B e agriturismi 2,50 euro. Per visitare l'acquario di Genova, si viene tassati da un minimo di 1 euro per un pernottamento in un albergo a 3 stelle, a un massimo di 3 euro per un albergo di lusso, in agriturismo e B&B 1 euro a notte. A Ragusa, invece, nessuna distinzione: si pagherà 1 euro a notte in tutte le strutture. Sotto la Torre pendente, a Pisa, si va da 1 euro a 2 euro per un albergo di lusso, e 1,50 euro in B&B e agriturismo.


Non mancano casi dove l'imposta è stata rimandata, probabilmente per motivi prettamente elettorali, come nel caso di Cortina e Jesolo, oppure delle esistenze nei comuni della riviera romagnola, ad eccezione di Rimini in cui l'imposta farà sperimentalmente il suo esordio da Ottobre, ad introdurre l'imposta, sotto la spinta della potente "lobby" degli albergatori. Mentre nella Toscana, il Comune di San Vincenzo ha già provveduto ad istituirla, il Comune di Massa ha rimandato l'esordio dopo i prossimi week end.


Sull'eventualità di introdurre o meno la tassa si discute animatamente in questi giorni a Perugia, a Matera, a Fano e Taormina dove gli albergatori frenano. Ad Arezzo si è aperto un dibattito, a San Benedetto del Tronto l'imposta sarà applicata dal 15 giugno al 31 Agosto. A Verona probabilmente se ne riparlerà dopo le elezioni.

 
 
 

Limosani, re delle installazioni che vuole reinventare Foggia.

Post n°8732 pubblicato il 06 Aprile 2012 da forddisseche

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Limosani, re delle installazioni
che vuole reinventare Foggia
di Massimo Levantaci

FOGGIA - Felice Limosani è un artista di livello mondiale, poco conosciuto al grande pubblico forse perchè inafferrabile è la sua definizione di artista. Lui si schermisce definendosi un «cantastorie digitale con la testa per aria e i piedi nel cemento» per sottolineare l’ossimoro concretezza/leggerezza, forse la sua ossessione (nel timore di apparire frivolo?). Ma certo uno che lavora con personaggi del calibro di Brian Eno, viene chiamato a rivestire con la tecnologia digitale le architetture di Palazzo Strozzi a Firenze, è conteso da designer e stilisti di mezzo mondo non può essere ridotto al rango di generico «artista». Lui è molto di più.

Limosani ieri a Foggia per un incontro voluto dall’assessorato comunale alle Politiche giovanili e dal forum dei giovani. E’ stato un modo per incontrare un foggiano di successo andato via vent’anni fa (oggi vive a Firenze) e che è stato piacevole ascoltare come poteva testimoniare la sala gremita del palazzetto dell’arte. Lui, classe ‘66, ha confessato di «tornare poco» nella sua città: gli impegni lo chiamano altrove. Ma quando l’assessore Giusy Albano e il sindaco Gianni Mongelli gli hanno fatto una telefonata, non si è fatto pregare. «Se mi chiamano io corro».

L’incontro con i giovani potrebbe, infatti, avere un’appendice molto interessante. «Cosa farei per la mia città?», la risposta non si è fatta attendere: «Sono passato dalla piazza prospicente Maria Grazia Barone (storica casa di riposo per anziani: ndr) ed ho pensato. Mi sono soffermato a guardare la bandiera d’Italia, strappata, di piazzale Italia e mi sono chiesto: possibile che nessuno ci pensi a sostituirla? Basta, non voglio fare il censore. Io qui sono venuto a parlar d’altro».

E’ però l’assuefazione a certe immagini, l’abitudine al degrado il male oscuro che rischia di colpire a morte il gusto del buon vivere dei foggiani. Personaggi come Limosani sprigionano un’idea nuova, immaginaria se vogliamo: ma la città oggi ha bisogno di leggerezza, aggrapparsi a quei pensieri può essere un modo per venire fuori dal torpore. «Cosa farei per Foggia?», Limosani questa volta la domanda quasi la suggerisce: «Penserei alla villa comunale, a un lavoro sulla facciata della scuola di polizia, della cattedrale, dell’università. Cose di una certa ridondanza, dobbiamo essere visionari ma tenere i piedi ben piantati per terra. Con Palazzo Strozzi è andata così - spiega - l’incarico mi è stato commissionato dall’editrice Sole 24 Ore di cui sono art director, l’allestimento prevedeva una reinterpretazione rinascimentale. Noi potremmo ripensare la nostra citta, liberarla dal degrado ormai ovunque: ragazzi, c’è troppa sporcizia nelle strade è insopportabile per chi viene da fuori».

Foggia chiama, Limosani risponde. Ma la città oggi quanto se lo potrebbe permettere un artista così? «Io lavorerei gratis - chiarisce subito - l’amministrazione dovrebbe accollarsi i costi delle installazioni». Non paiono eccessivi: Limosani ha ridisegnato il logo dell’Adidas «con 30 euro» semplicemente facendo colare un cubetto di ghiaccio al calore di una lampada. Tra le sue campagne low cost c’è Swaroski («una campagna/costo per persona passata da 7 euro a 16 centesimi»), il coccodrillo della francese Lacoste: «L’ho messa su internet senza alcun incarico, l’idea del coccodrillo che azzanna la fragola è stata apprezzata da Coin che ha venduto con quel marchio un set di borse. Per questo alle aziende dico: spendiamo meno, facciamo di più».

A Limosani piacerebbe lavorare con lo chef Peppe Zullo, presente in sala: «Ha fatto cose straordinarie per questo territorio. Potremmo cominciare a inventarci attività parallele di arte grafica e mondi digitali legati alle tradizioni della cucina locali. Faremmo un sacco di soldi».

L’assessore Albano annuisce: «Abbiamo stabilito il contatto - commenta a fine giornata - Limosani era curioso di venirci a trovare e noi più di lui. Si può fare». Lui è un illusionista con internet, ha un’idea tutta sua della comunicazione: «Va mediata, io faccio questo». Ma forse la definizione più illuminante l’hanno data su internet: «Signor Limosani, non ho capito esattamente cosa fa ma complimenti perchè lo fa benissimo».

 
 
 

QUEL “LUPO” CHE UNISCE I MONTI DAUNI

Post n°8731 pubblicato il 06 Aprile 2012 da forddisseche

QUEL “LUPO” CHE UNISCE I MONTI DAUNI

Clicca per Ingrandire Sei paesi insieme (Alberona, Bovino, Castelluccio Valmaggiore, Celle di San Vito, Faeto, Roseto Valfortore) e 533 storie raccontate in sette edizioni consecutive: sono questi i numeri del “Premio Lupo” che, anche quest’anno, torna sui Monti Dauni per andare a caccia di talenti e raccontare un territorio. E’ stato pubblicato ed è disponibile sul sito ufficiale della manifestazione (premiolupo.com) il bando di partecipazione all’edizione 2012. L’iniziativa è promossa dalle Amministrazioni comunali di Roseto Valfortore, Alberona, Bovino, Castelluccio Valmaggiore, Celle di San Vito e Faeto, con il partenariato dell’Assessorato allo Spettacolo e Cultura della Regione Puglia e dell’Amministrazione Provinciale di Foggia.

L’edizione 2011, finora, è stata la più partecipata di sempre con 206 autori: 206 modi per raccontare un territorio, farne rivivere le leggende e trasformarlo nel palcoscenico ideale per popolare di sogni i suoi boschi e i centri storici medievali. Non è un caso che dal 2006, l’anno in cui si svolse la prima edizione, il “Premio Lupo” sia andato crescendo costantemente e sia stato sostenuto, oltre che dalle Amministrazioni comunali, anche da Provincia di Foggia e Regione Puglia.

Il concorso ideato sette anni fa ha un duplice obiettivo: valorizzare il patrimonio rappresentato dai Comuni dei Monti Dauni e dare un’opportunità di emergere al talento di tante persone, soprattutto giovani, che si misurano con impegno e creatività nell’arte della letteratura. Le storie del “Lupo” descrivono il paesaggio umano e valoriale di un territorio che offre storia, cultura, ricchezza di riflessioni e ispirazione. I racconti raccolti in questi anni nelle antologie del premio hanno il pregio di navigare con le parole tra i colori e le onde emotive che i paesi, le donne e gli uomini di questo piccolo lembo di terra sono in grado di suscitare.

Fra le novità più rilevanti dell’edizione 2012, da segnalare l’ingresso del “Premio Lupo” (per la prima volta) nelle carceri italiane dedicando una delle quattro sezioni. la “Social”, del concorso letterario dei Monti Dauni ai detenuti ristretti nelle case circondariali d’Italia. (tema: “Il lupo cattivo si racconta”). “Un'altra avventura del ‘Premio Lupo’ è iniziata - spiega il direttore artistico Pierluigi Bevilacqua. - Siamo pronti a credere in questa settima edizione sia per il concorso, con le sue sezioni in gara, che per la tre giorni di eventi che a settembre rappresenterà il punto d'arrivo di un lavoro lungo e a cui la Piccola compagnia impertinente crede fortemente.

“Presentiamo alla stampa - prosegue - ciò che di nuovo caratterizza questa edizione, dalle tematiche presenti nelle sezioni alla grafica completamente rinnovata, fino al progetto ‘Il lupo cattivo si racconta’, dedicato ai detenuti. Progetto che è più di una semplice scommessa. Ci aspettiamo un riscontro nel numero dei racconti, ma anche nella loro qualità, con l'auspicio che il concorso diventi un riferimento per giovani scrittori”. Bando di partecipazione, premi riservati ai vincitori delle quattro sezioni in concorso, motivazioni legate alla scelta di aprire il concorso ai detenuti delle carceri italiane, saranno illustrate alla stampa domani mercoledì 4 alle 11.30 nella Sala Giunta di Palazzo Dogana. All’incontro coi giornalisti parteciperanno il direttore artistico e l’assessore alla Cultura della Provincia di Foggia, Billa Consiglio, insieme a Lucilla Parisi, vicesindaco di Roseto Valfortore in rappresentanza dei Comuni promotori e a Eleonora Arena, coordinatrice degli educatori del Carcere di Foggia.


Per scaricare il bando completo: www.premiolupo.com
Per informazioni: info@premiolupo.com


 Ufficio Stampa

 
 
 

Rifiuti: in Puglia diventano terriccio ecologico

Post n°8730 pubblicato il 06 Aprile 2012 da forddisseche

Rifiuti: in Puglia diventano terriccio ecologico PDF Stampa E-mail
venerdì 06 aprile 2012 ore 09:44
Sarà venduto negli Ipercoop di Puglia, Basilicata e Emilia Romagna il terriccio ecologico ´Terra di Puglia´, ricavato dai rifiuti pugliesi. Lo hanno annunciato oggi l´assessore alle Opere pubbliche della Regione Puglia, Fabiano Amati, l´amministratore unico di Acquedotto Pugliese (Aqp), Ivo Monteforte, il direttore ipermercati Coopestense, Antonio Bonucci, e il presidente di Legacoop Puglia, Carmelo Rollo. L´iniziativa nasce da un protocollo di intesa fra Aqp e Coop Estense e prevede inoltre che, per ogni tonnellata di compost venduto, l´Aqp regalerà un quintale di fertilizzante naturale alla cooperativa sociale ´Libera Terra´ che coltiva i terreni confiscati alla mafia. Amati ha spiegato che 'gli utili derivanti dalla vendita dei sacchetti di terriccio saranno reinvestiti per migliorare il servizio idrico integrato della Puglia'. Mentre Monteforte ha ricordato che 'dal 2009 abbiamo deciso di trasformare in risorsa le 200.000 tonnellate di fango prodotto ogni anno dai 184 depuratori della Puglia'. Rollo ha sottolineato che la 'terra è l´elemento simbolo di questa regione, e oggi avviamo una collaborazione necessaria per far crescere le nostre imprese, le persone che vi lavorano e tutelare le nostre risorse, come quella idrica'. 'Coop Estense - ha detto Bonucci - ha avviato con grande entusiasmo la collaborazione con Aqp, infatti nell´iniziativa si ritrovano elementi perfettamente coerenti con il ruolo e la missione che contraddistinguono la cooperazione di consumo, primi fra tutti la tutela dell´ambiente'. ´Terra di Puglia´ è prodotto da Aseco spa, società del gruppo Aqp, e si ottiene da rifiuti domestici cosiddetti ´umidi´, provenienti dalla raccolta differenziata, da scarti da attività agricole e agricolo-industriali, da fanghi derivanti dalla depurazione dei reflui civili, miscelati a torba bionda di qualità.

 
 
 

Regione/ "Lidi balneari aperti tutto l'anno"

Post n°8729 pubblicato il 06 Aprile 2012 da forddisseche

Regione/ "Lidi balneari aperti tutto l'anno" PDF Stampa E-mail
venerdì 06 aprile 2012 ore 09:47
E' questa la novità dell'ordinanza balneare del 2012, presentata dall'assessore al demanio della Regione Puglia, Michele Pelillo. L'obiettivo è quello di destagionalizzare il turismo pugliese.


 Lidi aperti tutto l'anno: è questa la novità dell'ordinanza balneare del 2012, presentata dall'assessore al demanio della Regione Puglia, Michele Pelillo insieme ai rappresentanti della Capitaneria di porto, degli imprenditori balneari e dalle associazioni ambientaliste. Il fatto che la stagione balneare duri tutto l'anno non significa che la balneazione sia consentita per 365 giorni ma che i lidi possano funzionare da attività commerciali anche in periodi dell'anno diverso da quello balneare in senso stretto.

La balneazione vera e propria infatti sarà permessa in Puglia dal primo maggio al 30 settembre, nei cinque mesi in cui è assicurato per legge il monitoraggio della qualità delle acque. Per l'apertura della stagione dei bagni, i lidi devono comunque assicurare l'apertura degli stabilimenti dalla quarta domenica di maggio fino alla seconda domenica di settembre.


Per i lidi quest'anno ci sarà l'obbligo di effettuare la raccolta differenziata e sarà più facile riservare aree del proprio strabilimento all'accoglienza di turisti accompagnati da animale d'affezione. Per i concessionari c'è l'obbligo di mettere a disposizione gratuitamente alle persone diversamente abili gli ausli speciali per l'accesso al mare.   


"Questa Ordinanza- ha detto Pelillo - si caratterizza come non mai per la concertazione, la condivisione e la semplificazione. Categorie eterogenee come pochi altri casi- ha aggiunto l'assessore- sono riuscite nell'intento di pervenire

a quest'ordinanza assolutamente condivisa e fortemente innovativa".

Sul piano dei costi, le associazioni degli imprenditori hanno assicurato prezzi in linea con quelli della scorsa stagione. In media, per un ombrellone, due sdraio e il parcheggio auto, si pagheranno dai 10 ai 20 euro. Previsto quest'anno una maggiore diffusione delle tariffe pomeridiane "che - assicurano i balneari - faranno della Puglia una delle regioni con i prezzi più bassi nonostnate gli aumenti dovuti agli adeguamenti Istat".

 
 
 
 
 

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