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Pizzomunno con gerani rossi.

 

 
Pizzomunno

Lungo il tratto meridionale della costa viestana, ritroviamo una piccola spiaggia che deve il suo nome all’ imponente faraglione che dalle acque cristalline si erge sovrano a sorvegliare la città ed i suoi abitanti: la Spiaggia del Pizzomunno.

Qui sembra aver avuto luogo un’ interessante e fantastica vicenda che ha come protagonisti due giovani innamorati , entrambi originari di Vieste .

Pizzomunno , giovane ed attraente pescatore, e Cristalda , ragazza bellissima dai lunghissimi capelli color dell’ oro, si amavano teneramente e vivevano nella convinzione che nulla al mondo potesse intaccare un sentimento tanto forte e sincero.

Ogni sera, Cristalda scendeva in spiaggia per salutare il suo bel Pizzomunno prima che con la sua barca andasse incontro al mare aperto.

Ogni notte, in mare, Pizzomunno riceveva la visita delle sirene che cercavano di ammaliarlo con i loro canti soavi. Le regine del mare desideravano ardentemente che Pizzomunno diventasse il loro re ed amante.

Il giovane, però, non cedette mai alle avance delle sirene tentatrici , avendo già donato il suo cuore alla candida Cristalda.

I reiterati rifiuti del giovane, scatenarono la furia delle sirene .

Una sera, le sirene raggiunsero i due amanti sulla spiaggia ed aggredirono Cristalda con grande ferocia, inghiottendola nelle profondità del mare.

Pizzomunno
fu colto da un dolore devastante, talmente grande da pietrificarlo per sempre.

Il giorno seguente, i pescatori di Vieste trovarono Pizzomunno pietrificato sulla roccia che oggi porta il suo nome.

La leggenda vuole che, ogni cento anni, Cristalda riemerga dalle profondità del mare per incontrare Pizzomunno e rivivere con lui l’ emozione di una notte d’amore sulla spiaggia che li fece incontrare.

 

 

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Promontorio del Gargano

Il più delle volte si pensa che la storia antropologica ebbe inizio sul promontorio del Gargano con l'apparizione dell'Arcangelo Michele più di sedici secoli or sono quando ancora il Cristianesimo conviveva con le allora attuali religioni pagane. Ma se analizziamo le carte romane si nota che gli insediamenti sedentari sono precedenti all'apparizione dell'Arcangelo e si trovavano sulla costa e ai piedi del sontuoso monte (Ergitium ,Sipontum ,Merinum ,Teanum , ,Apulum ,Urium).
Si trovano degli insediamenti umani persino precedenti a questi ultimi, ma bisogna risalire addiritturà all'età del bronzo, tanto è vero che lungo la provinciale che collega Foggia con San Marco in Lamis, a qualche chilometro da Borgo Celano, in zona"Chiancata La Civita-Valle di Vitturo"  è stato ritrovato la necropoli più antica della intera Europa. Altre testimonianze sono date dagli insediamenti rupestri e dalla innumerevole presenza di oggetti litici e di mura megalitiche che si sono scoperti nel corso degli anni sul Gargano.
 

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Toro seduto

 

Per noi i guerrieri non sono quello che voi intendete. Il guerriero non è chi combatte, perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro. Il guerriero per noi è chi sacrifica sé stesso per il bene degli altri. È suo compito occuparsi degli anziani, degli indifesi, di chi non può provvedere a sé stesso e soprattutto dei bambini, il futuro dell'umanità.

Toro seduto

 

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Hotel Gabbiano Vieste

 

Tutto ciò che l'uomo ha imparato

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona e il seguente testo "Tutto ciò che l'uomo ha imparato dalla storia, é che l'uomo dalla storia non ha imparato niente. Hegel"

 

Servo di Dio Don Antonio Spalatro .

 

Messaggi del 07/04/2012

Prima Pasqua con la minitassa sul soggiorno A Siena 5 euro, a Vieste quanti pagano 1 euro?

Post n°8746 pubblicato il 07 Aprile 2012 da forddisseche

Prima Pasqua con la minitassa sul soggiorno
A Siena 5 euro, a Vieste quanti pagano 1 euro?

Prima Pasqua con la minitassa sul soggiorno A Siena 5 euro, a Vieste quanti pagano 1 euro?

VIESTE - Quanti saranno i proprietari di alberghi, agriturismi e bungalow che applicheranno ai loro ospiti la tassa di soggiorno da 1 euro a persona?
 
In Comune sono in molti a chiederselo anche perchè i contrasti non sono mancati al momento del varo di un imposta comunale che pone Vieste tra le località turistiche italiane con l'indice più basso tra i 479 Comuni che hanno applicato l'imposta.
 
Naturalmente il nostro paese è in buona compagnia perchè nel centrosud gli enti locali sono andati con la mano leggera, ma non sempre.
 
Capri ad esempio chiede 3 euro a persona e persino la piccola Sorrento chiede più di noi: 1,5 euro a testa.
 
Al contrario località come Genova (ma la si può definire località turistica e balneare?) chiedono pure 1 euro mentre al contrario Siena mette sul conto finale 5 uro per notte.
 
Sono questi i primi dati, riportati dal quotidiano Repubblica, che  riassume la ricerca condotta dal Servizio Politiche Territoriali della Uil e dalla società Jfc.
 
Nella marea di dati spiccano due tendenze. La prima è quella che vede l'Italia rovesciata rispetto agli stereotipi, almeno per quanto riguarda la fascia adriatica.
 
Così mentre Puglia, Abruzzo e Marche hanno i Comuni che applicano puntualmente l'imposta, ma sempre a un basso regime di giri, Emilia Romagna e Friuli passano la mano.
 
Per ora almeno, visto che il Veneto, con Venezia che farà pagare da 1 a 5 euro, ha già fatto sapere che non può permettersi di regalare agli albergatori le mancate entrate. Il Friuli poi ha le entrate dei fondi straordinari come legge speciale mentre tra Bologna e Rimini, guarda caso, il fossato si allarga sempre per la storia del federalismo: la Romagna sfrutta ogni occasione per staccarsi dall'Emilia e le giunte sono in bilico per poche sigle tra le due coalizioni di cetrodestra e centrosinistra.
 
Così, in nome della pace politica, si preferisce scansare il problema.
 
Certo che la finanza creativa degli italiani, ovvero dei loro amministratori locali, si dimostra incredibile anche in questa occasione.
 
C'è chi ha messo 0,50 euro, ovvero pochi Comuni e del tutto marginali, mentre Cortina, capitale del turismo alpino più ricco, ha deciso di non mettere nulla. Per forza! E' già tassato il resto e comunque i blitz della Guardia di Finanza nei locali pubblici hanno dimostrato lo scarso rispetto fiscale degli operatori turistici del Cadore.
 
Ma niente preoccupazioni, in questo settore l'Italia è veramente più unita che mai. Putroppo, verrebbe da dire, perchè chi va a fare il pieno o a fare la spesa tutti i giorni deve pagare sino all'ultimo centesimo.
 
7 aprile 2012
 

 
 
 

“MATTEO SALVATORE LE CANZONI E LA STORIA”

Post n°8745 pubblicato il 07 Aprile 2012 da forddisseche

“MATTEO SALVATORE LE CANZONI E LA STORIA”

Clicca per Ingrandire L'opera “Matteo Salvatore le canzoni e la storia” - che sarà presentata ad Apricena il 12 aprile alle 19 nella Scuola Torelli (P.za della Repubblica) - scritta a quattro mani da Angelo Cavallo, fondatore e direttore artistico del “Premio Matteo Salvatore” e da Giovanni Cipriani, preside della facoltà di Lettere e Filosofia di Foggia, è frutto di un originale approfondimento storico e filologico della figura e del lavoro svolto dall'artista. Il risultato è un meticoloso lavoro di ricostruzione della sua carriera con date, nomi, testi, aneddoti… scevro da ogni tentazione agiografica e celebrativa.

Altrettanto interessante è la lettura in chiave "classicista" del personaggio da parte di Cipriani che in prefazione evoca figure storiche e letterarie di grande suggestione dallo studioso poste alle basi del ruolo svolto dall’artista apricenese. L’interesse per Matteo Salvatore sancisce in forma ufficiale - in virtù del ruolo di accademico svolto dallo studioso - come mai accaduto prima d'ora, l'approccio dell'istituzione universitaria della provincia di Foggia verso questo cantore della musica popolare.

L'iniziativa, organizzata dalla Libreria Mediabooks di Apricena in collaborazione con l'editore Barile e il Premio Matteo Salvatore, porterà i due autori a incontrare in mattinata prima gli studenti dell'Isiss "Federico II" di Apricena nell'aula magna del Liceo Scientifico, e poi in serata il pubblico locale nell'auditorium della scuola elementare "C.L. Torelli" in piazza della Repubblica.

Primiano Del Campo


NB. In PERIODICI di Città Gargano la locandina col programma.

 Comunicato stampa

 
 

 
 
 

Vi trasmettiamo le PASSIONI dei nostri paesi...

Post n°8744 pubblicato il 07 Aprile 2012 da forddisseche

Vi trasmettiamo le PASSIONI dei nostri paesi... PDF Stampa E-mail
sabato 07 aprile 2012 ore 18:05

 Image

Gli auguri di Ondaradio nella Pasqua di Resurrezione.

 

 
 
 

Vieste – CENTRO DIREZIONALE BAIA CAMPI: LA REGIONE SI SVEGLIA!

Post n°8743 pubblicato il 07 Aprile 2012 da forddisseche

Vieste – CENTRO DIREZIONALE BAIA CAMPI: LA REGIONE SI SVEGLIA! PDF Stampa E-mail
sabato 07 aprile 2012 ore 19:16

 Image

Al via l’iter per "richieste di acquisto o concessione migliorativa"

Per alcuni la Puglia degli ecomostri vanta un suo esempio emblematico proprio a Vieste. E' il complesso che (finora) dimenticato, sonnecchia a Baia Campi, a qualche chilometro da Vieste: si tratta di ben 60 mila metri cubi di cemento di proprietà della Regione, in riva al mare.

Molti lo considerano una sorta di bunker cementizio che ha fatto tabula rasa di pini d’Aleppo e ulivi, per un progetto firmato dall’architetto Paolo Portoghesi.
Nell'ultime ore dalla Regione è arrivato un segnale che potrebbe svegliare dal lungo sonno quel complesso.
La Giunta regionale, infatti, nella seduta di martedì scorso 3 aprile, ha approvato «lo schema di avviso pubblico per acquisire manifestazioni di interesse all’acquisto/concessione migliorativa del complesso immobiliare «Centro Pilota per lo sviluppo integrato del turismo in Puglia»». L’avviso sarà pubblicato nei prossimi giorni sul Bollettino ufficiale e sarà consultabile sul sito istituzionale della Regione.
Ci sarà qualcuno disponibile ad investire su quel Centro Direzionale e per farne cosa?

 
 
 

Sabato santo

Post n°8742 pubblicato il 07 Aprile 2012 da forddisseche

http://a6.sphotos.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-prn1/554248_338194086245392_100001644102366_999964_2042275215_n.jpgSabato santo

 

 
 
 

E' il giorno delle processioni Tutti i riti del Venerdì Santo.

Post n°8741 pubblicato il 07 Aprile 2012 da forddisseche

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E' il giorno delle processioni
Tutti i riti del Venerdì Santo
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BARI - Il triduo pasquale prosegue oggi con i riti del Venerdì Santo in Puglia e Basilicata. Nel capoluogo, partirà la processione dei Misteri dalla Vallisa, una cerimonia che comincerà nella mattinata per attraversare la città vecchia e poi il centro murattiano. Si tratta di un momento molto atteso e seguito con devozione da molti baresi. È, in un certo senso, il momento in cui la rappresentazione della morte e della Resurrezione del Cristo è il culmine della festa preludendo (in parallelo alla liturgia della parola, che si terrà in Cattedrale stamattina a partire dalle 9) alla veglia che comincerà alle 22.30 e si concluderà verso l’una. Una celebrazione che anticipa la Resurrezione del Signore che viene festeggiata domenica, giorno di Pasqua.

Seconda giornata, oggi, dei Riti della Settimana Santa anche a Taranto. Dopo l’uscita dell’Addolorata stanotte dalla chiesa di San Domenico in Città vecchia, con un pendio invaso dalla folla sin giù a piazza Fontana, oggi la processione è nelle vie del Borgo per la sosta nell’istituto Maria Immacolata di via Mignogna prima di riprendere la strada del rientro. A Barletta, invece, sono due le processioni: quella penitenziale eucaristica e quella legata alla devozione per la reliquia del Sacro Legno della Croce, conservata nella basilica del S. Sepolcro, che hanno una caratteristica che le contraddistingue: il canto del Christus. Si tratta di un’opera di grande suggestione composta dal musicista barlettano Giusepe Curci, datata 1872, per flauto, clarino, grancassa e basso tuba.
A Foggia la Passione di Cristo sarà presentata dal gruppo parrocchiale di S. Antonio e con il patrocinio dell’Amministrazione comunale. Uno dei riti della Settimana Santa al quale vi partecipano oltre cento personaggi tra giovani e anziani del paese, mentre a Gallipoli due processioni testimonieranno, tra oggi e domani mattina la fede e la passione che un tempo inducevano le confraternite ad animare ben più numerosi cortei religiosi che s’incrociavano nell’ambito circoscritto della città vecchia.
Ci sono poi dei posti in cui l’avvicinarsi del periodo pasquale porta con sé un’atmosfera tanto diversa dalla quotidianità da dare l’impressione di trovarsi altrove, quasi in un’altra epoca. Uno di questi posti è Francavilla Fontana, dove i Riti della Settimana Santa conciliano fede, tradizione e folklore, attirando centinaia e centinaia di turisti e riportando a casa tutti i francavillesi residenti fuori. È troppo forte il richiamo di Misteri, «pappamusci» e «crociferi» – i celebri penitenti incappucciati – per mancare l’appuntamento con la fede. Di grande suggestione è anche la «Processione di Misteri» di Barile, la più antica della Basilicata, in virtù dei suoi 400 anni di storia. Secolo dopo secolo la tradizione si rinnova uguale a se stessa, attirando turisti da ogni parte d’Italia, oltre agli emigranti tornati in regione per le festività pasquali.

 
 
 

Meteo: Pasqua di pioggia pasquetta con il sole la primavera può attendere.

Post n°8740 pubblicato il 07 Aprile 2012 da forddisseche

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Meteo: Pasqua di pioggia
pasquetta con il sole
la primavera può attendere
ROMA – Domenica di Pasqua caratterizzata da un clima fresco e precipitazioni, anche di tipo temporalesco, al nordest, al centrosud e sulle isole. Lunedì di Pasquetta con sole pieno in molte regioni, residue precipitazioni fra la Calabria e il nord della Sicilia, e qualche nuvola. Ancora bel tempo martedì, poi un nuovo peggioramento. Le temperature più calde probabilmente arriveranno solo a fine mese. Queste, in sintesi, le ultime previsioni per le festività pasquali. 

SABATO 7 – Dalle prime ore della giornata un peggioramento si manifesterà rapidamente sulle aree tirreniche, estendendosi poi, nel pomeriggio, alla gran parte delle regioni centrali e meridionali. In tarda serata maltempo anche su su Friuli e pianura veneta. Tempo relativamente migliore, sulla pianura padana ed Emilia-Romagna. 

DOMENICA 8 – La giornata sarà caratterizzata da precipitazioni, per lo più con temporali diffusi causati dal passaggio sulla Penisola di aria più fredda proveniente da Nord. I fenomeni più intensi sono previsti su Emilia Romagna, pianura veneta, e medio versante Adriatico, in estensione verso Ovest. Pioverà quindi, dal pomeriggio, su gran parte del centro, comprese le zone interne del Lazio. Al sud il maltempo interesserà Campania, Puglia, Calabria e nord Sicilia. Ovunque si abbasserà la temperatura e l’aria fredda riporterà la neve sull'Appennino intorno ai 1.200 metri. Possibili nevicate a quote più basse sull' Appennino settentrionale e nelle zone montuose fra Abruzzo e Molise (fino a 800 metri). 

LUNEDI' 9 – Il maltempo abbandona il centrosud, e lascia ampi spazi al sole, tranne qualche residua pioggia al Sud della Puglia e in Sicilia. Al nord bel tempo, in particolare in mattinata; annuvolamenti in arrivo nel pomeriggio, ma senza pioggia. La giornata di Pasquetta, sebbene soleggiata, non sarà tiepida. Dopo il calo termico di domenica, il clima si manterrà fresco su tutto il centro nord e sull'Adriatico. Sul calo delle temperature dei prossimi giorni, il meteorologo Antonio Sanò (ilmeteo.it) spiega che il termometro segnerà, lunedì valori massimi che non supereranno i 14-15 gradi al centronord, e arriveranno tra i 16 ed i 18 solo al Sud. Nella notte, sono previsti circa 4-5 gradi al nord, 6-7 al centro, poco di più nelle regioni meridionali. Nei giorni successivi – avverte Sanò – non è previsto un miglioramento duraturo. Parte di martedì 10 e tutta la giornata di Mercoledì 11 saranno caratterizzate dall’arrivo di una perturbazione atlantica molto forte, che produrrà rovesci e temporali nel centro nord.

 
 
 

UN “FORTE” MONITO SPIRA DA RODI

Post n°8739 pubblicato il 07 Aprile 2012 da forddisseche

UN “FORTE” MONITO SPIRA DA RODI

Clicca per Ingrandire Nel discorso del parroco nel Venerdi Santo, pronunciato in P.zza Rovelli nel corso della processione di Gesù Morto, esortazioni e richiami, sollecitazioni e avvisaglie, segnali e avvertimenti. Il pragmatismo, senza infingimenti, di parole quasi laiche. Di seguito il testo.

“Stasera non parlo del Crocifisso e del suo dolore, ma voglio parlare a Lui, davanti a voi e anche a nome vostro. Signore Gesù, tu hai detto: «Oggi sarai con me in paradiso» (Lc 23,43). Mi piace pensare che tu rivolgi a noi queste parole per richiamarci a ridare a Rodi Garganico l'antica fama di "più bella città dei mortali". Ci chiami a rendere Rodi Garganico la nostra città segno della Città Santa, della Nuova Gerusalemme (cfr. Ap 21, 1-27), non solo per le sue bellezze architettoniche, ma perchè agli afflitti viene reso il servizio della consolazione e quello della astersione delle lacrime (cfr. Is 25, 8; Ap 21, 4), perché i concittadini si offrono amicizia, perché l'indifferenza è rifiutata da tutti. Aiutaci a credere che sia vero ciò che affermava Madre Teresa: "Il Paradiso è amare come Dio ama, servire come Dio serve, aiutare come Dio aiuta". Il Paradiso, se vogliamo, può essere già tra noi. Tocca a noi costruirlo e scoprirlo.

“Non meravigliarti se in giorno santo come questo, voglio raccomandarti i morti e i vivi, di questa nostra città. Cosa ci aspetta? Non lo sappiamo, ma perché dobbiamo perdere la speranza e la fiducia? Aiutami, ti prego, a capire e ti prego aiuta a chi appartiene la competenza a decidere sempre per il bene della gente, della mia gente. Ora Signore non posso fare a meno di parlarTi del tuo: «Ecco tua madre! Ecco tuo figlio» (Gv 19, 27). Ti voglio ricordare i Figli e i mariti che partivano e che partono ancora, spose e madri che piombano e sprofondano nella più triste delle desolazioni. Per ogni madre i figli sono figli e nessuna vuole che il proprio figlio si allontani, viva e si senta straniero o clandestino. Tu, Gesù, hai affidato tua Madre a Giovanni e agli amici più cari, io stasera affido a te i giovani, i figli, assieme alle madri, le nostre madri Signore.

“Il tuo grido mi assorda: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?» È lo stesso grido dei poveri della città. Gesù, mi sento così impotente nei confronti di chi ha perso il lavoro di chi in lacrime mi racconta la sua storia. Lo stesso sentimento provo per tanti giovani splendidi. Molti di loro, la sai, sono giovani scartati dalla scaltrezza di molti mediocri. Io, Parroco, dico loro di sperare, di non arrendersi, di lottare… ma sono stanchi di aspettare. Certo Signore, per tua grazia non mancano i giusti e gli onesti. Ma anche nelle nostre terre ci sono i venditori di promesse che mai vengono mantenute; anche qui c'è chi taglieggia chiedendo il pizzo; anche qui c'è chi spaccia e delinque; chi usa la violenza per trarne profitto. Anche tra i nostri adolescenti, e non solo, si afferma la moda del branco e si diffonde il malcostume del non rispetto per il debole. Aiutaci, Signore, a capire che vivere è anche altro.

“Le tue parole: «Ho sete» (Gv 19,28) mi fanno pensare ancora a Madre Teresa. Lei, piccola suora, si seppe fare Goccia nell'oceano dei bisogni dei poveri. Senza questa Goccia quanti poveri sarebbero stati ancora più soli e più poveri? Fa che a noi non venga mai a mancare l'entusiasmo di far qualcosa per estinguere la tua sete che è dei tuoi figli; fa che i consigli dei finti buoni («ma chi te lo fa fare!... finiscila!... chi ti credi di essere!... »), non spenga la generosità di molti. Hai detto: «Tutto è compiuto» (Gv 19,30). Risento ancora questa tua parola. Tu, coi tuoi 33 anni puoi esclamare di aver portato a compimento ogni cosa, noi invece abbiamo ancora tanto da fare e da impegnarci. Nella nostra città tanto bene ancora si deve fare. Che ognuno faccia bene la sua parte. Che tutti - lo ripeto - possano cercare il bene comune.

“«Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito» (Lc 23,46). Gesù sino alla fine hai gridato la tua fiducia nel Padre. Fattelo dire, sulla croce sembri un perdente. Invece fino alla fine hai detto no al disimpegno, all'inerzia, alla pigrizia. Fino alla fine ci hai insegnato che non c'è spazio per la neutralità. Che con te non si può giocare al ribasso. Fino alla fine ci hai insegnato che un mondo migliore è possibile e che è venuta l'ora di farlo. E allora facci capire che bisogna muoversi perché la Pasqua è movimento, è vita, è danza di Dio con gli uomini e per gli uomini, è fuoco che arde anche nel nostro cuore, è luce che dilegua le tenebre della morte e si apre ai tepori primaverili della pace.

“Aprici il cuore e donaci forza. Facci capire che è ora di muoversi perché laddove arrivi tu c'è sempre vita vera, perché Tu, il Cristo crocifisso e risorto, sei la nostra gioia e vuoi la nostra gioia. Facci capire, Signore, che il mondo si muove se noi ci muoviamo, cambia se noi cambiamo, si fa nuovo se noi ci facciamo nuove creature, ma che il mondo peggiora se non sappiamo cogliere il bello che tu hai messo dentro ognuno di noi. Il mondo nuovo incomincia se ognuno comincia a divenire un «uomo nuovo». La primavera incomincia con il primo fiore, il giorno con il primo barlume, la notte con la prima stella, il torrente con la prima goccia, il fuoco con la prima scintilla, l'amore con il primo sogno. Signore dacci il coraggio di fare ognuno la propria parte per non schierarci o non essere schierati dalla parte di Giuda.

“Voglio concludere con Maria, l'Addolorata, madre nella fede e della speranza: Ave, Maria.”

don Michele Pio Cardone

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Il ritorno a casa

Post n°8738 pubblicato il 07 Aprile 2012 da forddisseche

Il ritorno a casa PDF Stampa E-mail
sabato 07 aprile 2012 ore 10:06
Riceviamo e pubblichiamo.


 Sento bussare sulla spalla. Mi sveglio. Due signore, cortesemente mi avvisano di dover scendere per cambiare pullman. Ah, sì! Sono arrivato a San Severo dopo quattro ore di viaggio. Ancora intontito, mi affretto a prendere valigia e borsone. Dopo dieci minuti arriva un pullman blu con scritto sul display frontale “VIESTE”. Dovrebbe essere lui quello che mi riporterà a casa dopo un’assenza di circa tre mesi. Salendo mi accorgo che è un po’ vecchiotto. I sedili sono rigidi e stretti ed io, più o meno alto due metri, avrò sicuramente qualche problema. Vabbè! Cosa sarà mai per un giovane universitario della mia età?!
Siamo pronti per la tappa finale. Questa è la più massacrante. Cerco di far leva sull’unico aspetto positivo. Dovrò fare il giro di tutti i paesini e così potrò ammirare in lungo e in largo il paesaggio garganico di cui tutti noi siamo fieri e che è da anni la nostra fonte di reddito principale.
Iniziamo ad attraversare le campagne di San Severo per giungere ad Apricena e subito noto qualcosa che non va. Molte campagne sono lasciate a se stesse, senza essere coltivate ormai da tempo.
Questa situazione si ripresenta sotto i miei occhi in tutti gli altri paesini che attraversiamo.
Dai dati emerge che si è dimezzato il numero delle aziende molto piccole, anche se esse continuano a rappresentare una parte consistente dell’agricoltura italiana con oltre il 30% del totale. Questi, invece, i dati riferiti al numero delle aziende in Puglia: si è verificata una variazione del -18,1% passando da 336.697 di aziende nel 2000 a 275.633 nel 2010. (Fonte: Rapporto sullo stato dell’agricoltura 2011).
Dopo tre ore arrivo finalmente nella mia amata Vieste. Non perdo un minuto in più e decido di andare a fare un giro per il paese. Mi accorgo che ci sono stati piccoli cambiamenti, ma quel che più mi colpisce è veder affisso su molte vetrine di attività commerciali prima della mia partenza operanti, il cartellino giallo fluorescente con la scritta AFFITTASI.
D’un colpo riesco meglio a capire tutti quegli indici e quei numeri stampati sulle riviste economiche che i docenti ci spingono a leggere all’università. Tutti vogliono darci la stessa brutta notizia. Magari la maggior parte dei viestani non li conoscerà neanche, ma una cosa è certa e questa la riesce a capire anche il pazzo del paese “C STEJ LA CRIS”.

Michele Lucio Ricci

 
 
 
 
 

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