Post n°8827 pubblicato il
24 Aprile 2012 da
forddisseche
"To Rome with love", la brutta cartolina italiana di Allen
Stereotipi e nessuna idea nella nuova commedia del regista di "Midnight in Paris"; in tv rivedremo il capolavoro di Brooks "La gatta sul tetto che scotta"
lunedì 23 aprile 2012 21:27:58
di Giuseppe D'Errico
FOGGIA - IN SALA
To Rome with love (Usa-Italia, 2012), scritto e diretto da Woody Allen con Woody Allen, Alec Baldwin, Roberto Benigni, Penélope Cruz, Judy Davis, Jesse Eisenberg, Greta Gerwig, Ellen Page, Alessandra Mastronardi, Alessandro Tiberi, Antonio Albanese, Riccardo Scamarcio, Alison Pill, Flavio Parenti, Lina Sastri, Vinicio Marchioni, Ornella Muti, Donatella Finocchiaro, Carol Alt, Corrado Fortuna.
Ultima tappa di quello che era un delizioso gran tour europeo su pellicola (solo di pochi mesi fa la squisita favola francese Midnight in Paris, premiata con l'Oscar alla sceneggiatura), To Rome with love (perché un titolo inglese, tra l'altro infelice, per un film tutto ambientato in Italia e dalla traduzione elementare?) doveva essere l'attesa trasferta romana del grande regista newyorkese Woody Allen per raccontare vizi e debolezze del belpaese; alla base, pallide eco boccaccesche che dovrebbero intenzionalmente nobilitare quelle che, a conti fatti, altro non sono che trite barzellette piene di luoghi comuni.
Difficile simpatizzare con personaggi così antipatici, tanto più se inseriti in storielline vacue e senza alcun legame tra loro: si passa dall'incontro fra suoceri di diversa nazionalità, alla coppietta di provinciali travolta dalle "trasgressioni" dell'urbe, fino al famoso senza causa e agli amanti nevrotici e instabili con nume tutelare al seguito. Per dirci che l'essere umano è inesorabilmente insoddisfatto?
Non è tanto il campionario di stereotipi messi in piazza a lasciare desolati, e neppure la confezione inaspettatamente anonima (con incredibile colonna sonora da soft movie anni '70), quanto la sciattezza di scrittura, che affastella, oltre a delle caratterizzazioni francamente assurde, anche dialoghi zeppi di inconsistenti farneticazioni e momenti che rasentano il parossismo più ingenuo.
In un vuoto di idee spaventoso, dove solo per brevi istanti si affaccia impaurita quella brillante ironia dissacrante che da sempre è stata il fiore all'occhiello della produzione alleniana, si consuma un filmetto dozzinale e senza scopo preciso, popolato da attori gesticolanti (Eisenberg e Page) e fuori parte (un terribile Benigni) e da una marea di meste comparsate nostrane (la figura migliore la fanno i graziosi Tiberi e Mastronardi, abbigliati in stile d'anteguerra).
Sarebbe errato parlarne in termini di "qualunquismo": in To Rome with love manca completamente un appiglio non solo all'utile, ma anche al dilettevole.
Intanto, il biglietto di ritorno dall'Italia di Allen è stato timbrato, possibilità di rientri all'orizzonte non pervenute. E il "nostro" capitolo europeo è andato irrimediabilmente sprecato.
IN TV
Hachiko (2010) di Lasse Hallstrom, quando si dice "i cani sono i migliori amici dell'uomo", una storia commovente con Rid Gere: martedì 24 aprile alle 21:20 su Raduno;
The gift (2001) di Sam Raimi, horror d'autore con una strepitosa Cate Blanchett: mercoledì 25 aprile alle 23:30 su Rete4;
La gatta sul tetto che scotta (1956) di Rid Brooks, indimenicabile melodramma familiare nell'America del Sud, tratto da Tennessee Williams e interpretato da Paul Newman e Elizabeth Taylor: giovedì 26 aprile alle 16:30 su Rete4.
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