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Pizzomunno con gerani rossi.

 

 
Pizzomunno

Lungo il tratto meridionale della costa viestana, ritroviamo una piccola spiaggia che deve il suo nome all’ imponente faraglione che dalle acque cristalline si erge sovrano a sorvegliare la città ed i suoi abitanti: la Spiaggia del Pizzomunno.

Qui sembra aver avuto luogo un’ interessante e fantastica vicenda che ha come protagonisti due giovani innamorati , entrambi originari di Vieste .

Pizzomunno , giovane ed attraente pescatore, e Cristalda , ragazza bellissima dai lunghissimi capelli color dell’ oro, si amavano teneramente e vivevano nella convinzione che nulla al mondo potesse intaccare un sentimento tanto forte e sincero.

Ogni sera, Cristalda scendeva in spiaggia per salutare il suo bel Pizzomunno prima che con la sua barca andasse incontro al mare aperto.

Ogni notte, in mare, Pizzomunno riceveva la visita delle sirene che cercavano di ammaliarlo con i loro canti soavi. Le regine del mare desideravano ardentemente che Pizzomunno diventasse il loro re ed amante.

Il giovane, però, non cedette mai alle avance delle sirene tentatrici , avendo già donato il suo cuore alla candida Cristalda.

I reiterati rifiuti del giovane, scatenarono la furia delle sirene .

Una sera, le sirene raggiunsero i due amanti sulla spiaggia ed aggredirono Cristalda con grande ferocia, inghiottendola nelle profondità del mare.

Pizzomunno
fu colto da un dolore devastante, talmente grande da pietrificarlo per sempre.

Il giorno seguente, i pescatori di Vieste trovarono Pizzomunno pietrificato sulla roccia che oggi porta il suo nome.

La leggenda vuole che, ogni cento anni, Cristalda riemerga dalle profondità del mare per incontrare Pizzomunno e rivivere con lui l’ emozione di una notte d’amore sulla spiaggia che li fece incontrare.

 

 

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Promontorio del Gargano

Il più delle volte si pensa che la storia antropologica ebbe inizio sul promontorio del Gargano con l'apparizione dell'Arcangelo Michele più di sedici secoli or sono quando ancora il Cristianesimo conviveva con le allora attuali religioni pagane. Ma se analizziamo le carte romane si nota che gli insediamenti sedentari sono precedenti all'apparizione dell'Arcangelo e si trovavano sulla costa e ai piedi del sontuoso monte (Ergitium ,Sipontum ,Merinum ,Teanum , ,Apulum ,Urium).
Si trovano degli insediamenti umani persino precedenti a questi ultimi, ma bisogna risalire addiritturà all'età del bronzo, tanto è vero che lungo la provinciale che collega Foggia con San Marco in Lamis, a qualche chilometro da Borgo Celano, in zona"Chiancata La Civita-Valle di Vitturo"  è stato ritrovato la necropoli più antica della intera Europa. Altre testimonianze sono date dagli insediamenti rupestri e dalla innumerevole presenza di oggetti litici e di mura megalitiche che si sono scoperti nel corso degli anni sul Gargano.
 

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Toro seduto

 

Per noi i guerrieri non sono quello che voi intendete. Il guerriero non è chi combatte, perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro. Il guerriero per noi è chi sacrifica sé stesso per il bene degli altri. È suo compito occuparsi degli anziani, degli indifesi, di chi non può provvedere a sé stesso e soprattutto dei bambini, il futuro dell'umanità.

Toro seduto

 

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Tutto ciò che l'uomo ha imparato

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona e il seguente testo "Tutto ciò che l'uomo ha imparato dalla storia, é che l'uomo dalla storia non ha imparato niente. Hegel"

 

Servo di Dio Don Antonio Spalatro .

 

Messaggi del 30/04/2012

Switch-off Puglia: la date del passaggio al digitale terrestre

Post n°8875 pubblicato il 30 Aprile 2012 da forddisseche

Switch-off Puglia: la date del passaggio al digitale terrestre

14 apr 2012 - di (Matteo Bayre), Pubblicato in Puglia, Tv digitale terrestre

Anche la splendida regione della Puglia si appresta ad effettuare il fatidico passaggio alla tv digitale terrestre. I lavori di Switch-off in tutto il territorio pugliese verranno eseguiti dal 18 maggio al 5 giugno 2012. Tutte le trasmissioni tv analogiche verranno spente a favore dall’accensione di quelle digitali. La transizione alla nuova televisione coinvolgerà ben 258 comuni e ben 4 milioni di telespettatori pugliesi.

La transizione alla tv digitale interesserà inizialmente i comuni della provincia di Foggia (inclusi dal Ministero dello sviluppo nell’Area Tecnica 11 comprendente Abruzzo e Molise). Dal 18 maggio lo Switch-off coinvolgerà quindi il Tavoliere delle Puglie, e a seguire i comuni del Sub-Appennino Dauno, e intorno al 24 maggio la penisola del Gargano. Tra il 24 e il 25 maggio passeranno alla tv digitale i comuni della Terra di Bari,  della Valle d’Itria e del Salento. Termineranno il passaggio tra il 1 giugno e il 5 giugno alcuni comuni delle aree montane e collinari della provincia di Foggia, di Andria-Barletta-Trani, di Bari e dell’Arco Ionico.

Ecco il calendario dello Switch-off della Puglia fornito dal MSE e dalla Fondazione Ugo Bordoni suddiviso per provincia:

Provincia di Foggia (vedi qui il calendario completo comune per comune – pdf):

  • 18 maggio: eseguiranno il passaggio i comuni di Foggia, San Severo, San Paolo di Civitate,Chieuti, Apricena, Lesina, Poggio Imperiale, Serracapriola, San Nicandro Garganico, San Marco in Lamis, Rignano Garganico, e aree limitrofe.
  • 21 maggio: eseguiranno il passaggio i comuni di Lucera, Cagnano Varano, Carpino, Rodi Garganico, Peschici, Ischitella, Vico del Gargano, Vieste, Carapelle, Troia, e aree limitrofe.
  • 24 maggio: faranno lo Switch-off i comuni di San Giovanni Torondo, Monte Sant’Angelo, Manfredonia, Ordona, Castelluccio del Sauri, Deliceto, Bovino, Ascoli Satriano, Orta Nova, Cerignola, Stornara, Stornarella, e aree limitrofe.
  • 1 giugno: toccherà al comune di Candela e ai comuni confinanti.

Provincia di Barletta-Trani-Andria (vedi qui il calendario completo comune per comune – pdf):

  • 24 maggio: eseguiranno il passaggio i comuni di Barletta, Canosa di Puglia, Margherita di Savoia, San Ferdinando di Puglia, Andria, Bisceglie, Trani, Minervino Murge,
  • 1 giugno:  toccherà al comune di Spinazzola e comuni confinanti.

Provincia di Bari (vedi qui il calendario completo comune per comune – pdf):

  • 24 maggio: faranno lo Switch-off i comuni di Bari, Corato, Molfetta, Terlizzi, Ruvo di Puglia, Giovinazzo, Bitanto,  Modugno, Noicattaro, Triggiano, Acquaviva delle Fonti, Rutigliano, Gravina in Puglia, Monopoli, Fasano, e aree limitrofe.
  • 25 maggio: eseguiranno il passaggio i comuni di Casamassima, Conversano, Santeramo in Colle, Gioia del Colle, Putignano, Castellana Grotte, e aree limitrofe.
  • 1 giugno: infine sarà la volta dei comuni di Poggiorsini, Altamura, e aree limitrofe.

Provincia di Taranto (vedi qui il calendario completo comune per comune – pdf):

  • 25 maggio: eseguiranno il passaggio i comuni di Ginosa, Laterza, Palagiano, Martina Franca, Statte, Crispiano, Locorotondo, Grottaglie, Carisino, Fragagnano, San Giorgio Jonico, Pulsano, Lizzano, Maruggio, Sava, Torricella, Manduria, Grottaglie, Taranto, e aree limitrofe.
  • Dal 1 giugno al 5 giugno: i comuni di Mottola e Massafra, e aree limitrofe.

Provincia di Brindisi (vedi qui il calendario completo comune per comune – pdf):

  • 25 maggio: faranno lo Switch-off i comuni di  Cisternino, Ostuni, Carovigno, Ceglie Messapica, Francavilla Fontata, Oria, Torre Santa Susanna, Latiano, San Vito dei Normanni, Mesagne, Brindisi, San Pietro Vernotico, Torchiarolo, e aree limitrofe.

Provincia di Lecce (vedi qui il calendario completo comune per comune – pdf):

  • 25 maggio: eseguiranno il passaggio i comuni di Squinzano, Surbo, Carmiano, Trepuzzi, Veglie, Leverano, Lecce, Lizzanello, Copertino, Calimera, Melendugno, Martano, Galatina, Galatone, Nardò, Galatone, Aradeo, Maglie, Sannicola, Parabita, Gallipoli, Casarano, Alliste, Ruffano, Taviano, Ugento, Tricase, Presicce, Castrignano del Capo, Acquarica del Capo, Otranto, Porto Cesareo, e aree limitrofe.
 
 
 

http://www.tvdigitaldivide.it/wp-content/uploads/2012/04/FOGGIA.pdf

Post n°8874 pubblicato il 30 Aprile 2012 da forddisseche

http://www.tvdigitaldivide.it/wp-content/uploads/2012/04/FOGGIA.pdf

 
 
 

Censimento 2011: la Capitanata ha perso la speranza

Post n°8873 pubblicato il 30 Aprile 2012 da forddisseche

Censimento 2011: la Capitanata ha perso la speranza

Inauguriamo un nuovo servizio del nostro giornale - l'offerta ai nostri lettori di "infografiche" ovvero rapidi compendi che consente, a colpo d'occhio di comprendere un fenomeno. Nell'abbondanza di dati in cui viviamo, abbiamo bisogno di dare un senso ai numeri, in modo da semplificarne la comprensione. L'infografica rappresenta una particolare rappresentazione visiva dei dati, in modo da renderli accessibili e più interessanti ad un vasto pubblico.

Non è un caso che inauguriamo questo servizio partendo dai dati per eccellenza: i primi risultati (ovviamente provvisori) del censimento 2011, che l'Istat ha pubblicato ieri.

Ci sarà tempo e modo per approfondirli, per rifletterci su.

L'impressione, la prima impressione che se ne ricava, è tuttavia quella di una provincia che comincia ad essere in crisi anche dal punto di vista demografico, che rappresentava una volta un fiore all'occhiello, ed anche un potenziale antidoto alla crisi.

La popolazione cala, anche nel capoluogo, che perde evidentemente la sua capacità attrattiva. Crolla ai minimi termini nei comuni più piccoli (soltanto 176 abitanti a Celle San Vito), dimostrando che al di là della retorica la desertificazione delle aree interne non è più un pericolo immanente, ma un dato di fatto.

Le persone sono l'ingrediente essenziale di ogni economia, di ogni processo di sviluppo. Il calo di popolazione è un ulteriore elemento di debolezza che va a collocarsi in un contesto già di per se molto critico.

Va ricordato che la decrescita è determinata anche dalla riduzione del numero dei comuni che si è verificato durante l'intervallo censuario,  con il passaggio alla Bat dei comuni di Margherita di Savoia, Trinitapoli e San Ferdinando di Puglia. Ma fino a un paio di decenni fa, la provincia di Foggia veleggiava verso la soglia dei 700.000 abitanti, che avrebbero fatto scattare, tra l'altro, un aumento dei consiglieri provinciali.
Continua sull'edizione cartacea del Quotidiano di Foggia. Nelle edicole di Foggia e provincia

 
 
 

La denuncia della UIL viestana: 1° maggio all'insegna della crisi occupazionale e del dilagare del lavoro nero

Post n°8872 pubblicato il 30 Aprile 2012 da forddisseche

La denuncia della UIL viestana: 1° maggio all'insegna della crisi occupazionale e del dilagare del lavoro nero
Partite nuove denunce all'Ispettorato

La denuncia della UIL viestana: 1° maggio all'insegna della crisi occupazionale e del dilagare del lavoro nero Partite nuove denunce all'Ispettorato

VIESTE - E' stato affisso nelle vie cittadine, dalla UIL Camera Sindacale di Vieste, un manifesto celebrativo del 1° maggio che la dice lunga sulle gravi questioni ancora aperte.

Se la stagione turistica è ormai iniziata i problemi dei lavoratori sono sempre gli stessi.

Il segretario della UIL Antonio Guerra è chiaro al riguardo: "Ci siamo stancati di denunciare all'Ispettorato del Lavoro di Foggia tutte le gravi violazioni che avvengono in tutte le strutture turistiche viestane. Proprio quest'oggi alla vigilia del 1° maggio abbiamo inviamo altre 4 denunce per gravi illeciti in altrettante strutture ricettive turistiche".

"Se la stagione turistica si è accorciata ed i lavoratori si vedono costretti ad accettare di lavorare sottopagati e magari in nero la colpa non è solo della crisi. Già prima dell'odierna recessione il nostro ufficio vertenze lavorava a pieno regime ed ora la situazione si è aggravata ancor più".

"La politica, gli imprenditori e la classe dirigente di questa città dovrebbero darsi da fare ed impedire il dilagare della vergognosa piaga del lavoro nero".

"Questa estate non daremo tregua a nessuno e denunceremo con ancora più forza ogni abuso agli organi ispettivi competenti. Se con le buone i nostri imprenditori non la capiscono passeremo alle cattive".

Staremo a vedere cosa accadrà durante l'imminente stagione estiva quel che pare certo è che a fine estate, tra tasse e disoccupazione, ci attenderà di sicuro un autunno caldo.

30 aprile 2012

 
 
 

Insorgono le Tremiti «Giù le mani dal relitto di Garibaldi»

Post n°8871 pubblicato il 30 Aprile 2012 da forddisseche

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Insorgono le Tremiti
«Giù le mani dal
relitto di Garibaldi»
di FRANCESCO TROTTA

ISOLE TREMITI - «La storia depositata in fondo al mare non si tocca. Anche perché se il destino ha voluto così, è bene che la storia rimanga a far bella mostra di sé alle Tremiti, proprio come ha voluto il fato». «Ormai ci stanno saccheggiando». Ieri all’arcipelago diomedeo era questo il tenore dei discorsi alla vista dei tecnici della ditta incaricata di rimuovere il relitto. Adesso ci si mette anche il relitto di una delle due navi usate dai Mille di Garibaldi, per andare da Quarto a Marsala, nel 1860, a fare la storia d’Italia. Il relitto è nei fondali di Cala degli Inglesi a San Domino, da quasi 150 anni. Precisamente dal 1864. E lo vorrebbero portare in un museo a Caprera, dove Garibaldi morì. L’ok allo spostamento sarebbe arrivato nei giorni scorsi dalla presidenza del consiglio dei ministri e ministero dell’Ambiente. 

«Ci stanno spogliando di tutto” tuona Peppino Calabrese, storico ex sindaco. che chiederà subito l’intervento del commissario prefettizio». E spiega: «Con la rimozione della nave l’ecosistema marino potrebbe essere danneggiato. In più dopo anni lì, finalmente, stanno, come dire, nidificando le cernie». Anche Luca Grifa, 34 anni, noleggiatore di gommoni a San Domino e sub, è dello stesso parere: «Certo che sono contrario. Io quel relitto lo conosco bene, ci vado sempre. È l’attrazione dei sub. Vorrebbero portar via, secondo il progetto, il bilanciere di prua e lo scafo-ancora. Il terzo pezzo invece, che è la ruota del vapore, no, lo vorrebbero lasciar lì». 

La nave che giace nei fondali di Cala degli Inglesi, fu scoperta ufficialmente nel 2005, ma alle Tremiti era «il segreto di pulcinella» perché tutti ne parlavano. «Infatti quel posto veniva e viene chiamato da sempre la «punta del vapore» rivela ancora Calabrese «proprio perché si vociferava che lì sotto ci fosse una nave». 

Da quasi 150 anni un frammento della storia d’Italia giace sui fondali delle Tremiti. Precisamente da quando nella notte tra il 12 marzo ed il 13 marzo 1864, il Lombardo urtò una secca affiorante di San Domino ed affondò. Era un classico pirovapore, ossia una nave (o piroscafo) a ruota, che dopo aver fatto parte insieme al «Piemonte » della flottiglia con la quale Garibaldi fece la storia d’Italia, affondò ad un passo da San Domino, mentre trasportava detenuti, diretti proprio alla colonia penale tremitese. Ad una profondità tra gli 8 e di 15 metri (il grosso del relitto), mentre una piccola parte è sprofondata a 25 metri, secondo uno studio della MarlinTremiti. Tortuosa la storia dell’imbarcazione: dopo essere stata semi affondata nel porto siciliano da parte dei cannoni borbonici, il piroscafo venne recuperato e restaurato, tanto da venire impiegato dalla Marina di Guerra Sarda, che lo adoperò per trasportare truppe e detenuti fino alla data del suo affondamento. Il punto esatto è sul lato nord ovest dell’isola di San Domino.

 
 
 

Vieste/ LE(G)ALI AL SUD Grisù sul rispetto dell’ambiente

Post n°8870 pubblicato il 30 Aprile 2012 da forddisseche

Vieste/ LE(G)ALI AL SUD Grisù sul rispetto dell’ambiente PDF Stampa E-mail
lunedì 30 aprile 2012 ore 17:01
Scuola Secondaria di primo grado "Alighieri Spalatro"  un progetto per la legalità in ogni scuola sul rispetto dell'ambiente ... per rinascere. Auditorium “Spalatro” mercoledì 2 maggio ore 16,30

 

Il Programma dell’incontro

Saluti

Prof.ssa Donatella Apruzzese - Dirigente Scolastico Alighieri Spalatro" -

Alunna Irene Siena – minisindaco Vieste -  

Dott.ssa Ersilia Nobile - Sindaco di Vieste -

Gaetano Zaffarano  - Assessore alla P.I Comune di Vieste

Dott. Claudio Angeloro  - Vice Questore Corpo Forestale dello Stato -

Roberto Bosco  - Presidente Associazione "Pegaso” di Vieste -

Interventi

dott.ssa Vanessa Pallucchi - Presidente Nazionale Scuola e Formazione Legambiente -

prof. Pietro Mario Pedone - Dirigente Scolastico XXIII Circolo di Taranto -

avv. Stefano Pecorella - Presidente Parco Nazionale del Gargano -

dott. Fabiano Amati – Assessore regionale Servizio di Protezione Civile -  

dott. Domenico Farina – Assessore Provinciale servizio di Protezione Civile -

Laboratorio didattico

dott .ssa Vanessa Pallucchi

 
 
 

Compagnia delle Opere: il Primo Maggio pellegrinaggio per il lavoro

Post n°8869 pubblicato il 30 Aprile 2012 da forddisseche

Compagnia delle Opere: il Primo Maggio pellegrinaggio per il lavoro PDF Stampa E-mail
lunedì 30 aprile 2012 ore 17:41
Da Monte Sant'Angelo per arrivare all'Abbazia di Santa Maria di Pulsano.


 Un Pellegrinaggio per il Lavoro. E' questa l'iniziativa della Compagnia delle Opere Foggia, che si svolgerà domani, martedì 1 maggio.La giornata inizierà alle 9:30 con la Santa Messa, che verrà celebrata presso il Santuario di San Michele Arcangelo a Monte Sant'Angelo. Dopo la celebrazione si partirà alla volta dell'Abbazia di Santa Maria di Pulsano, dove ci sarà la recitadell'Angelus. La durata del cammino è di circa due ore.L'iniziativa, che si è svolta anche lo scorso anno, viene riproposta da Compagnia delle Opere Foggia dopo la grande partecipazione dell'edizione precedente.
'Dopo la significativa esperienza del 2011 riproponiamo ancora più certi questo gesto. Il pellegrinaggio è nato come esigenza" dichiara il Presidente di Compagnia delle Opere Foggia Luigi Angelillis "perchè questo difficile momento è frutto certamente di dinamiche economiche e finanziarie, ma dipende anche da un forte senso di smarrimento, scetticismo e solitudine. E' solo da una tensione a un bene più grande" sottolinea il Presidente Angelillis 'che può avvenire una ripresa. Andiamo in Pellegrinaggio dall´Arcangelo Michele e dalla Madonna affinchè sostengano il nostro desiderio di bene in questo momento così difficile per le nostre famiglie e per il nostro popolo'.

 
 
 

Vieste - Sabato 5 maggio "Mama Marjas Live Show"

Post n°8868 pubblicato il 30 Aprile 2012 da forddisseche

Vieste - Sabato 5 maggio "Mama Marjas Live Show" PDF Stampa E-mail
lunedì 30 aprile 2012 ore 19:57

 Image

Mama Marjas (alias Maria Germinario) è un artista reggae pugliese che, nonostante la sua giovane età, è già riuscita egregiamente ad imporsi in ambito nazionale come una delle voci più promettenti dell’intero panorama musicale italiano. E’ un talento naturale, giovane ma con la sicurezza e la maestria di chi sembra calchi palchi già da una vita.

Dopo l’uscita del suo ultimo album “90”  e dopo aver collezionato le partecipazioni alle principali manifestazioni e festival reggae nazionali, è diventata una dei nuovi artisti più richiesti e attesi. Non a caso quest’anno è stata chiamata a partecipare anche al concerto del 1° maggio a Roma con artisti del calibro di Caparezza, Almamegretta, Marina Rei e Sud Sound System.
Sabato 5 maggio allae 22,00 sarà a Vieste, per quello che pare si preannunci un grande evento che coinvolgerà tutta la popolazione del Promontorio pugliese. Mama Marjas nel suo live si accompagnerà a Don Ciccio (dj veterano del reggae pugliese e coofondatore della loro etichetta discografica Love University Records) e le due splendide voci femminili di Sistah Kinky e Kikah Tea. Durante lo show ci sarà anche l’esibizione di Alevanille, famosa dancehall queen di caratura internazionale. L’Hosting e la gestione del palco sarà affidato a Big Foot Sound. Il concerto sarà completamente  gratuito e si terrà al centro di Vieste, nel fantastico scenario di piazza Marina Piccola. 


SABATO 5 MAGGIO 2012 ORE 22,00

c/o P.zza Marina Piccola – VIESTE (FG)

M A M A M A R J A S


feat.

DON CICCIO
SISTAH KINKY
KYKAH
ALEVANILLE - dhq

Host:

BIG FOOT SOUND

info:

3208061754 - 328 2698367

Evento promosso e realizzato dall’Associazione culturale “Insieme per crescere”

 
 
 

Peschici: Eppur si muove....

Post n°8867 pubblicato il 30 Aprile 2012 da forddisseche

Peschici: Eppur si muove.... PDF Stampa E-mail
lunedì 30 aprile 2012 ore 14:53
Il Comitato no-profit “Peschici eventi”, affiliato all’Associazione Culturale “Punto di Stella”, ha festeggiato il primo anno di impegno - profuso nell’ideazione e organizzazione di momenti comunitari per far vivere la cittadina di Peschici anche nei cosiddetti “periodi morti” e in anni caratterizzati da depressione finanziaria - con la serata musicale  "Lucio Dalla TRIBUTE: l'uomo, il cielo e il mare”.  Domenica 29 aprile sono stati proiettati alcuni video inediti dell'artista e i musicisti del luogo hanno eseguito molte canzoni del cantautore bolognese che, ripetutamente, ha espresso il suo amore per il Gargano (la terra di cui era originario).

Ecco le tappe delle animazioni culturali realizzate da “Peschici eventi” nel primo anno di attività:

marzo 2011: sfilata dedicata al 150° Anniversario dell'Unità d'Italia: “Peschici in tricolore”;
novembre 2011: “Festa dell'anëmë 'i mortë”, ritorno di antiche ricette e tradizioni peschiciane con la partecipazione di molti giovanissimi “cercatori” che hanno fatto incetta di leccornie, di porta in porta;
dicembre 2011: il Comitato ha collaborato attivamente alla seconda edizione del “Festival del Natale Garganico”, un intero mese - dal 4 dicembre al 6 gennaio 2012 - ricco di eventi;
febbraio 2012: quarta edizione del “Carnual”, con una doppia grande novità: il concorso del miglior carro e il “gemellaggio” con la città di Vieste, evento che può  essere definito “storico”.

L’atavica consuetudine paesana di coltivare il proprio orticello è stata interrotta dall’irruenza  di questo comitato di volontari che ha trovato in Francesco D’Arenzo un animatore  entusiasta, capace di sfoderare tutto il suo fascino di anchorman nei momenti di partecipazione corale. Sempre presenti all’appello anche le tre attivissime palestre cittadine, vere e proprie agenzie extra-scolastiche per gli studenti di Peschici, che si addestrano nella danza e nelle arti marziali   Coralità che trasforma in festa mobile ognuno di questi momenti pubblici, come è accaduto durante il concluso Carnevale 2012, che ha visto anche la partecipazione del fulcro della cultura musicale cittadina, la “Banda Musicale Città di Peschici”. Con i giovani l’allegria è  sempre “scesa in campo”.

Il piccolo centro garganico sfolgora solo d’estate, quando il turismo lo rende vivo in ogni angolo e in ogni laboriosa attività aperta per servirlo, ed è solo grazie all’impegno nel sociale prodigato da queste organizzazioni che può non dirsi più culturalmente depresso durante il resto dell’anno.

Nel complesso delle Scuole Elementari è  in allestimento una sala polivalente da 300 posti, dotata di un modernissimo impianto voce, e una Palestra, delle dimensioni di un campo da pallavolo, dotata di spogliatoi. Ne vedremo ancora delle belle, prossimamente a Peschici.


Maria Maggiano

 
 
 

La richiesta di Foggia I «tratturi» siano patrimonio dell’umanità

Post n°8866 pubblicato il 30 Aprile 2012 da forddisseche

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La richiesta di Foggia
I «tratturi» siano
patrimonio dell’umanità
FOGGIA - I tratturi patrimonio dell’umanità. L’idea è stata rilanciata ufficialmente a Foggia dalla Regione Puglia in occasione della presentazione del volume del Tci sugli itinerari della transumanza. «Non potevamo che partire da Foggia. I tratturi e la civiltà della transumanza non hanno una storia senza questa città, protagonista di un periodo che le ha assegnato un ruolo centrale nella politica e nell’eco - nomia del settecento e ottocento». 

Così Gianfranco Manetti, dirigente del Touring club italiano, alla presentazione del volume di Eilio Petrocelli, «Itinerari sulle vie della transumanza: Abruzzo, Molise, Campania, Puglia e Basilicata ». E l’occa - sione, presenti l’assessore regionale al turismo Silvia Godelli e l’assessore al bilancio e al parco dei tratturi, Michele Pellillo, è stata utile alla Regione Puglia per rilanciare il progetto dei «tratturi » patrimonio dell’umanità per l’U nesco. «Noi abbiamo avvicinato tutte le regioni interessate, non abbiamo avuto risposte ufficiali, ma a questo punto partiamo dal basso, con l’attivismo delle Province di Foggia e Isernia, con il comitato del Parco del Matese, con l’Asso Mab dell’alto Molise», ha affermato Silvia Godelli. 

«Il libro, rigoroso nella narrazione di dati ed eventi storici, ha il pregio di essere facilmente accessibile a tutti coloro che si avvicinano ad un mondo che ha segnato in modo indelebile la cultura, l’economia e il paesaggio delle regioni attraversate dalla irripetibile rete tratturale. Ecco perché i tratturi e la civiltà della transumanza, sicuramente, costituiscono una importante risorsa per uno sviluppo ecosostenibile del territorio», ha puntualizzato Michele Pesante, dirigente dell’uf ficio tratturi della Regione Puglia a Foggia e promotore di tante iniziative di valorizzazione di questo immenso patrimonio, a cominciare dalla realizzazione del Museo dei tratturi che è visitabile presso il Palazzo degli uffici statali. L’importanza di Foggia in quel quadro storico legato alla civiltà della transumanza, ricordato addirittura da Braudel in un capitolo dedicato proprio al capoluogo dauno in «Civiltà e imperi del Mediterraneo nell'età di Filippo II», pubblicato da Einaudi nel 1953 e considerato il capolavoro del grande storico francese, è stato rimarcato prima dal professor Saverio Russo (docente all’Università di Foggia) e poi da Viviano Iazzetti (direttore dell’A rchiv io storico di Foggia). Entrambi hanno anche sollecitato una coerenza con gli impegni assunti senza pensare a progetti faraonici ma a questioni concrete e che si possono fare, anche in prospettiva del riconoscimento Unesco. 

Al coro di «insieme si può fare», si sono uniti Gianni Mongelli (sindaco del capoluogo), Billa Consiglio (vicepresidente della Provincia), Fedele Cannerozzi (presidente della Fiera di Foggia), Luigi Brasiello (presidente della Camera di commercio di Isernia), Francsco Manfredi Selvaggi (comitato parco del Matese), Domenico Pellegrino (Asso Mab) e Luigi Mazzuto (presidente della Provincia di Isernia). Ora si tratta solo di definire il comitato e di non disperdere questo patrimonio di volontà. (Filippo Santigliano)

 
 
 

I “MUSICI” DI PESCHICI OMAGGIANO IL POETA

Post n°8865 pubblicato il 30 Aprile 2012 da forddisseche

I “MUSICI” DI PESCHICI OMAGGIANO IL POETA

Clicca per Ingrandire Erano gli albori degli Anni ’70. In Piazza del Popolo, a Peschici, si trovava ancora posto quando si arrivava con la famiglia per trascorrere le vacanze nella casa avita della donna che avevamo sposato. Da quel momento sprofondavamo in un mondo semplice, schietto, genuino, in cui avremmo finalmente trovato quelle radici che non avevamo mai posseduto. Lo stesso universo che un omino barbuto e sognatore aveva da poco eletto a sua patria adottiva. Era l’estate del ’70, luglio. Peschici si preparava alla sua grande festa, attesa dodici mesi: la tre-giorni dedicata al Santo Patrono Elia. Accanto all’abito bello, cucito e confezionato per l’occasione, già occhieggiavano pudichi abbigliamenti da mare pronti all’uso. Dopo i festeggiamenti religiosi si cominciava, infatti, a frequentare la baia per i rituali bagni di sole e mare. Prima del 20 luglio no, proibito… “punto di stella”! La cittadina garganica, sdraiata e addormentata sulla sua Rupe, finalmente si svegliava.

Tutti in piazza, tutti per strada, dal 19 al 21. Lo “struscio”, lo sfoggio del vestito nuovo - regola fissa, - l’incontro di sguardi per nuove unioni, i timidi approcci per saldare relazioni durature navigavano in quei giorni sulle correnti di sentimenti puri e olezzanti. L’aria tersa e pulita, complice e ruffiana, festosa e allegra, favoriva i rapporti: padre-figlio (avvicinati dal giocattolo da acquistare - un obbligo - alle bancarelle affluite dal circondario), marito-moglie (i soli giorni che li vedeva a braccetto sul corso principale), novelli fidanzati (occasione top per mostrare a tutti la loro felicità), amici con amici e amiche con amiche separati dal muro delle convenzioni.

In questa simpatica confusione di sentimenti che trovavano alfine sfogo e compiutezza, si perdeva la presenza di un omino barbuto e sognatore che stampava i propri passi, piccoli e misurati, sulle basole dei vicoli del borgo antico. Camminava davanti a noi e lo scambiammo per uno dei tanti ambulanti che si riversavano in paese in occasione della festa. Quale non fu la nostra meraviglia quando la sera del terzo giorno di festeggiamenti - quella dedicata al sacrifico prosaico, dopo aver abbondato in quello religioso - lo ritrovammo sulla cassa armonica, tradizionale ospite canoro, a presentare il suo repertorio ancora poco conosciuto ma già molto orecchiabile.

E quale non fu la nostra emozione quando le note e le parole di una canzone dolce e aggressiva, specchio del personaggio, ci scesero nell’anima abbarbicandosi alle corde di sentimenti smarriti nella quotidianità e nel desiderio di affermazione in settori per noi difficili e mai affrontati (la vita a due, la vicina nascita di un figlio…). Prima di iniziarla un solo commento: “Porterò questa canzone al prossimo Festival di Sanremo”. (Non abbiamo mai appurato se le regole dell’annuale appuntamento radio-televisivo del tempo fossero diverse dalle attuali.) Dopo averla ascoltata col cuore a mille ci dicemmo: “Vincerà!” Non fu così, arrivò terza all’edizione del 1971, ma di quel Festival nessuno ricorda chi vinse o chi la precedette al secondo posto. Dopo quarant’anni quella canzone vive ancora, entrata in quel limbo dorato delle evergreen per cui una melodia si marchia dell’etichetta “immortale”.

La canzone? “4 marzo 1943”. L’omino barbuto e sognatore… il cantante? Lucio Dalla.

Oggi, il poeta, il musicista, il personaggio, non ci sono più, ma solo fisicamente. La sua poesia, la sua musica, il suo stile continuano a vivere nel mondo e in questa parte del pianeta che lo ha visto per anni frequentatore assiduo e innamorato della sua nuova casa, della sua nuova famiglia, della sua “seconda mamma” che lo aveva accolto nella sua pensioncina una notte di vento e pioggia, naufrago nella propria esistenza errabonda e fluttuante nel paradiso dei sognatori, ricchi solo della loro semplicità e della loro bontà. Anni di frequentazione che hanno lasciato il segno. Tanto da far accettare subito ai ‘musici’ del luogo la proposta del locale Comitato “Peschici Eventi”, ramo dinamico ed efficiente dell’Associazione Culturale “Punto di Stella”, di dedicare un concerto-memorial all’omino che ci ha improvvisamente lasciato la vigilia del suo 69.mo compleanno.

E così, la sera di domenica 29 aprile, alle 20, sul palco adiacente a quella Porta del Ponte ingresso della zona antica del paese che lo adottò, si esibiranno quasi tutti gli artisti locali che accogliendo l’invito ricorderanno l’autore di tante melodie cantando le sue poesie musicali nel “Lucio Dalla TRIBUTE: l'uomo, il cielo e il mare”. Un incontro subliminale già programmato e rinviato a causa di un altro lutto che ha colpito la comunità peschiciana in maniera profonda. Sarà un momento particolare, un momento che forse Lucio occhieggerà da dietro un muro antico o un angolo nascosto per celare la sua commozione e non dire ‘grazie’. Perché il ringraziamento va da noi a lui e non ci sarà mai nessuno che lo lesinerà.

Gli artisti, che si alterneranno sul palco dopo un breve incontro-intervista curato da Francesco D'Arenzo con la sua “seconda mamma”, la signora Filomena Salcuni, presentati da Stefano Biscotti saranno (salvo variazioni dell’ultimo momento):

-Mario Fasanella (“Cara”)
-Rocco Tavaglione-Keoma Martella (“L’anno che verrà”, “Com’è profondo il mar” e “Canzone”)
-Nicola Tardivo (“Piazza Grande”-chitarra e voce maschile)
-Rascillë (“4 marzo 1943”-versione tarantellata)
-Pasqualino Olivieri (“Caruso” e “4 Marzo 1943”-versione classica)
-Rocco Vescia-Domenico Cilenti (“La casa in riva al mare” e “Washington”)
-Valida Idea (“Piazza Grande” con Carmela Pupillo)
-Massimo Biscotti (“Nanì”)
-Mario Rinaldi e figlia (“Attenti al lupo”)
-Gianluigi Rauzino-Domenico Cilenti (“Banana Republic”, “Una canzone senza inganni” e “Una città per cantare”)
-Pino Fantasy-Matteo Cardone (“Napulë”)
-Matteo Russo.

Durante le esibizioni saranno proiettati alcuni video a cura di Pierpaolo Olivieri. E su tutti aleggeranno i versi di “Caruso”: “«Ah sì, è la vita che finisce / ma lui non ci pensò poi tanto, / anzi si sentiva felice / e ricominciò il suo canto...».

Piero Giannini

 Redazione

 

 
 
 

Vieste, Teleregione per Santa Maria di Merino Domenica

Post n°8864 pubblicato il 30 Aprile 2012 da forddisseche

Vieste, Teleregione per Santa Maria di Merino

Da oggi, 30 aprile, in diretta tutte le funzioni religiose

Come ormai per tradizione, anche quest’anno la redazione di Vieste di Teleregione seguirà tutto il novenario dedicato a Santa Maria di Merino.
Dal, 30 aprile, primo collegamento diretto con la Basilica Cattedrale, alle ore 9:45, per seguire la cerimonia di intronizzazione della statua della Vergine. Seguirà la Santa Messa capitolare.

In serata, a partire dalle ore 18:55 (e così tutte le sere fino all’8 maggio), collegamento diretto per la trasmissione della Santa Messa e, a seguire, della Novena con benedizione eucaristica.
La novità importante per quest’anno riguarda l’ampliamento del segnale in interregionale, grazie al digitale terrestre che Teleregione ha già in funzione sul Gargano Nord e il resto della Puglia, Molise e Basilicata. Cosicché, da ogni dove sarà possibile seguire le varie funzioni religiose dedicate alla Madonna di Merino.
Un ringraziamento al Comitato festività per il fattivo contributo. Ma, soprattutto, un grazie a tutta la squadra di Teleregione-Vieste, come sempre unita per offrire alla città un servizio così importante.

 
 
 

Gargano/ La preistoria tradita

Post n°8863 pubblicato il 30 Aprile 2012 da forddisseche

Gargano/ La preistoria tradita PDF Stampa E-mail
lunedì 30 aprile 2012 ore 10:40
Viaggio tra le pitture rupestri e reperti abbandonati. Tra vandali, ladri e incuria così rischia la distruzione il tesoro di grotta Paglicci. Urge la messa in sicurezza.

Il Gargano è un mondo. È infinito nella sua foresta, nelle doline e nei laghi. È infinito nelle leggende, nelle facce, nelle spiagge, nelle tradizioni. Le contiene tutte, ma non ne fa vedere nessuna. Diventa così complicato mettersi sulle tracce di un passato millenario che ha le sue radici nel Paleolitico, e che come un filo teso ha attraversato tutto il tempo. Fino ad oggi. Fra questi alberi e questa sabbia hanno vissuto i Dauni e i Romani. E si sono succeduti Normanni, e poi Svevi,
Angioini e Aragonesi, Borbonici. E arrivata l'Unità d'ltalia e la guerra. Ma passeggiando per la Foresta Umbra, che mi pare sterminata nei suoi 400 ettari, tra faggi altissimi che fanno ombra e in un silenzio surreale, in cui sono sola, mentre penso che potrebbe succedere qualsiasi cosa, non ho paura. Dentro gli occhi ho delle giornate lunghe e piene di luoghi. C’è stato il lago di Varano, che è diviso soltanto da una striscia di terra dal mare. Da una parte c'è l'acqua dolce e dall'altra quella salata dell'Adriatico. A dividerle un lembo di terra, formato dai detriti portati dalle correnti marine e dai venti dopo l'anno Mille, che si fa sottile, poi si allarga. C'è stato Vico del Gargano, con le sue splendide mura e quel vicolo del bacio, tanto stretto da obbligare gli innamorati a sfiorarsi nel passaggio, che a San Valentino fa battere i cuori. C'è stata Vieste, che si allunga come dita dentro il mare, e racconta una dolce storia d'amore. È quella del giovane pescatore Pizzomunno che, per il dolore d'aver perso la sua amata Cristalda, si trasformò in pietra. Resta ancora oggi dove il lutto lo sorprese, ai bordi di una spiaggia del colore dell'ambra, come un faraglione alto 25 metri. La storia vuole che ogni cento anni il sortilegio si sciolga, e Pizzomunno e Cristalda possano tornare ad amarsi fino all'alba. Nessuno, però, ha saputo dirmi quanti giorni sono passati dall'ultimo incontro degli innamorati, né quanti ne mancano al momento in cui si potranno ritrovare di nuovo. Poi in questa terra selvaggia e sterminata, che si estende per 121.000 ettari e che servirebbero mesi, e non giorni, per conoscerla e per raccontarla - è iniziata la mia ricerca di quella Puglia antica, e dimenticata, che tanto mi è cara. Allora sono andata a San Giovanni Rotondo, fra i fedeli di Padre Pio. Sono andata in un proliferare di alberghi e di ristoranti che inneggiano al Santo, fra statue e rosari, per cercare Castel Pirgiano i cui abitanti, insieme a quelli di Sant'Egidio e Le Perni, contribuirono alla fondazione della città. Ho camminato fra promontori che sembrano infiniti, e sono ripidi e meravigliosi. Ho camminato fino a cercare l'inizio di tutto. Quella Grotta Paglicci che è a pochi chilometri da Rignano Garganico e risale al Paleolitico. È fatta di graffiti, pitture parietali, due cavalli rossi. Impronte di mani. In quarant'anni, l'Università di Siena ha ritrovato qui 45mila reperti e due sepolture. A guardare il tempo da queste prospettive, tutto sembra polvere. Eppure la grotta che ha mezzo milione di anni e vanta le uniche pitture rupestri scoperte fino ad oggi in Italia, negli ultimi anni è stata vittima di una doppia sofferenza. Il 10 luglio 2006 dei vandali l'hanno miseramente devastata, e nel 2008- una parete esterna ha rischiato la caduta. Il vero dolore, però, è lo stato in cui versa adesso: sbarrata da una porta blindata, circondata da un muro di cemento dentro cui è stato fatto un buco non si sa se da vandali o da ladri, con gli scavi che sono bloccati da cinque anni e il Museo Paglicci, chiuso nel marzo 2010 con la promessa di una rapida e migliore riapertura, ancora inaccessibile. Ad oggi, i lavori sono fermi. E sono fermi anche quelli del museo multimediale che avrebbe dovuto permettere d'integrare, con video e computer, il viaggio nella Grotta e nei vicini dolmen. La grotta, comunque, è ancora proprietà di un privato. Le trattative con il Comune di Rignano Gargano e il ministero per i Beni culturali non sono andate a buon fine, e l'esproprio non è mai stato portato a termine. Non c'è da sorprendersi, quindi, che la situazione Sia di estrema emergenza. «Oggi - mette in guardia Vincenzo Pazienza, presidente del Centro Studi Paglicci - raggiungerla può essere pericoloso. Per arrivare bisogna passare sotto una parete esterna pericolante. La messa in sicurezza è urgente». Prima si accedeva con un ponteggio costruito dall'Università di Siena, ma è stato rubato nel 2006. Quasi sei anni fa. E allora non ci sono davvero parole per descrivere la rabbia, la tristezza, l'orrore che si prova guardando lo stato di abbandono di questo sito archeologico, importantissimo a livello internazionale sia per le sue pitture che per le sue stratificazioni. E a, nulla vale, quando sto per andare via, cercare di pensare alla bellezza delle isole Tremiti. A nulla vale, guardare il mare. Perché anche se davanti ho quel paradiso che è il Parco nazionale del Gargano, i miei occhi sono sempre a Paglicci e alla sua grotta abbandonata. I miei pensieri sono sempre a quella terra dimenticata.

Flavia Piccinni

 
 
 

Rodi/ “Acque pulite” parola dell’Arpa

Post n°8862 pubblicato il 30 Aprile 2012 da forddisseche

Rodi/ “Acque pulite” parola dell’Arpa PDF Stampa E-mail
lunedì 30 aprile 2012 ore 10:38
Le acque di balneazione di Rodi Garganico sono state valutate "Eccellenti" sulla base dei campionamenti effettuati nel corso della stagione 2011, dall'Arpa (Agenzia regionale per la prevenzione e l'ambiente") Puglia in convenzione con l'assessorato regionale alla sanità.  Un nuovo monitoraggio delle acque di balneazione imposta da una direttiva europea che risale al 2010 e che l'Italia ha recepito. Per la stagione estiva 2012, quindi, le spiagge della città di Rodi Garganico potranno fregiarsi delle tre-stelle, il massimo del punteggio previsto secondo la simbologia adottata dalla Commissione europea. L'ennesimo riconoscimento per la bella località turistica del Gargano che, da anni, guarda alla qualità del territorio come una priorità, una "carta d'identità" spendibile sul mercato delle vacanze. E, in questi ultimi anni, i riconoscimenti sono stati numerosi, che hanno certificato sia la bellezza dei luoghi ma soprattutto hanno garantito al turista di potersi bagnare in un mare da "bere". Rodi Garganico ha sempre fatto il pieno di riconoscimenti che, annualmente, vengono assegnati da organismi come Legambiente con la classiche "vele", e la Bandiera blu", istituita nel 1987 Anno europeo dell' Ambiente, che viene assegnato ogni anno in 41 paesi, inizialmente solo europei, più recentemente anche extra-europei, con il supporto e la partecipazione delle due agenzie dell'Onu e dell'Organizzazione mondiale del turismo. Il giudizio attribuito a ciascuna località è frutto di valutazioni approfondite. I parametri (ventuno indicatori) sono suddivisi in due principali categorie: qualità ambientale e qualità dei servizi ricettivi.

Francesco Mastropaolo

 
 
 
 
 

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