Creato da forddisseche il 03/01/2008
Un sorriso , un po di musica per pensare un pò.
 

Benvenuti :)

.

 

MUSICA ITALIANA

 

Contatta l'autore

Nickname: forddisseche
Se copi, violi le regole della Community Sesso: M
Età: 65
Prov: FG
 

Peschici 24/lug/2007 per non dimendicare

 

 

Pizzomunno con gerani rossi.

 

 
Pizzomunno

Lungo il tratto meridionale della costa viestana, ritroviamo una piccola spiaggia che deve il suo nome all’ imponente faraglione che dalle acque cristalline si erge sovrano a sorvegliare la città ed i suoi abitanti: la Spiaggia del Pizzomunno.

Qui sembra aver avuto luogo un’ interessante e fantastica vicenda che ha come protagonisti due giovani innamorati , entrambi originari di Vieste .

Pizzomunno , giovane ed attraente pescatore, e Cristalda , ragazza bellissima dai lunghissimi capelli color dell’ oro, si amavano teneramente e vivevano nella convinzione che nulla al mondo potesse intaccare un sentimento tanto forte e sincero.

Ogni sera, Cristalda scendeva in spiaggia per salutare il suo bel Pizzomunno prima che con la sua barca andasse incontro al mare aperto.

Ogni notte, in mare, Pizzomunno riceveva la visita delle sirene che cercavano di ammaliarlo con i loro canti soavi. Le regine del mare desideravano ardentemente che Pizzomunno diventasse il loro re ed amante.

Il giovane, però, non cedette mai alle avance delle sirene tentatrici , avendo già donato il suo cuore alla candida Cristalda.

I reiterati rifiuti del giovane, scatenarono la furia delle sirene .

Una sera, le sirene raggiunsero i due amanti sulla spiaggia ed aggredirono Cristalda con grande ferocia, inghiottendola nelle profondità del mare.

Pizzomunno
fu colto da un dolore devastante, talmente grande da pietrificarlo per sempre.

Il giorno seguente, i pescatori di Vieste trovarono Pizzomunno pietrificato sulla roccia che oggi porta il suo nome.

La leggenda vuole che, ogni cento anni, Cristalda riemerga dalle profondità del mare per incontrare Pizzomunno e rivivere con lui l’ emozione di una notte d’amore sulla spiaggia che li fece incontrare.

 

 

Archivio messaggi

 
 << Marzo 2014 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
31            
 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
LA LEGGE
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicita'.

Non puo' pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001

Le immagini usate sono prese dalla rete
Per qualsiasi esigenza di copyright contattatemi privatamente.
 

OndaRadio - Redazione San Nicandro Frequenza FM

OndaRadio - Redazione San Nicandro
Frequenza FM 100.9

Ascolta la radio in diretta streaming
Servizio in fase di test, per le segnalazioni info@sannicandro.org

 

Oroscopo

 


                 width="200" height="250" scrolling=no marginwidth=0 marginheight=0 frameborder=0 border=0 style="border:0;margin:0;padding:0;">
    

 

 

Vieste / Petizione per : Smantelliamo il Ripetit

Vieste / Petizione per :

Smantelliamo il Ripetitore 5G che Disturba il Nostro Paese .
Il link per firmare e questo :  https://chng.it/xvFYh5RSk2

Grazie .

 

 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

Premio

 

Premio brillante Weblog

(perché valorizza la sua terra, il Gargano).

premiato da,

http://digiland.libero.it//profilo.phtml?nick=ferrarazzo

 

 

 

FACEBOOK

 
 

FACEBOOK

 
 

Tarantella del Gargano - Stupenda versione

 

 

Meteo Gargano

 

ondaradio la radio del Gargano

http://ondaradio.info/

Ondaradio la radio del Gargano.

 

Programmi tv

 

tv.zam.it

 

 

Ultime visite al Blog

QuartoProvvisorioforddissechelaboratoriotvViddameabella.itBornsickmarcopolidoroArianna1921nenonmrobertofloriofoxtrot_66pourparler69antiope_queen1stefdesignscalera4
 

Promontorio del Gargano

Il più delle volte si pensa che la storia antropologica ebbe inizio sul promontorio del Gargano con l'apparizione dell'Arcangelo Michele più di sedici secoli or sono quando ancora il Cristianesimo conviveva con le allora attuali religioni pagane. Ma se analizziamo le carte romane si nota che gli insediamenti sedentari sono precedenti all'apparizione dell'Arcangelo e si trovavano sulla costa e ai piedi del sontuoso monte (Ergitium ,Sipontum ,Merinum ,Teanum , ,Apulum ,Urium).
Si trovano degli insediamenti umani persino precedenti a questi ultimi, ma bisogna risalire addiritturà all'età del bronzo, tanto è vero che lungo la provinciale che collega Foggia con San Marco in Lamis, a qualche chilometro da Borgo Celano, in zona"Chiancata La Civita-Valle di Vitturo"  è stato ritrovato la necropoli più antica della intera Europa. Altre testimonianze sono date dagli insediamenti rupestri e dalla innumerevole presenza di oggetti litici e di mura megalitiche che si sono scoperti nel corso degli anni sul Gargano.
 

Area personale

 

https://www.garganofm.com/wp-content/uploads/202

https://www.garganofm.com/wp-content/uploads/2020/07/RADIO-GARDEN-300x176.png

 


Nessuna descrizione della foto disponibile.

 

 

San Giorgio protettore di Vieste.

 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
Citazioni nei Blog Amici: 13
 

Toro seduto

 

Per noi i guerrieri non sono quello che voi intendete. Il guerriero non è chi combatte, perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro. Il guerriero per noi è chi sacrifica sé stesso per il bene degli altri. È suo compito occuparsi degli anziani, degli indifesi, di chi non può provvedere a sé stesso e soprattutto dei bambini, il futuro dell'umanità.

Toro seduto

 

Archivio messaggi

 
 << Marzo 2014 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
31            
 
 

Hotel Gabbiano Vieste

 

Tutto ciò che l'uomo ha imparato

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona e il seguente testo "Tutto ciò che l'uomo ha imparato dalla storia, é che l'uomo dalla storia non ha imparato niente. Hegel"

 

Servo di Dio Don Antonio Spalatro .

 

Messaggi del 24/03/2014

Strisce blu: addio multe per i ritardatari

Post n°12297 pubblicato il 24 Marzo 2014 da forddisseche

Per il legislatore si tratterebbe solo di ‘inadempienza contrattuale’


Niente multa per chi prolunga la sosta nelle strisce blu oltre l’orario per il quale ha regolarmente pagato. Lo precisa il ministero dei Trasporti a seguito di un’interrogazione parlamentare alla quale ha risposto il sottosegretario Umberto Del Basso De Caroviola.

Il parere del Ministero è che il pagamento in misura insufficiente non costituisca «violazione di una norma di comportamento», ma configuri unicamente una «inadempienza contrattuale».

Pertanto, nei casi di pagamenti in misura insufficiente, l’inadempienza implica il saldo della tariffa non corrisposta. Niente multa, quindi – spiega il ministero – perchè “in materia di sosta, gli unici obblighi previsti dal Codice sono quelli indicati dall’articolo 157, comma 6, e precisamente l’obbligo di segnalare in modo chiaramente visibile l’orario di inizio della sosta, qualora questa sia permessa per un tempo limitato, e l’obbligo di mettere in funzione il dispositivo di controllo della durata della sosta, ove questo esista; la violazione di tali obblighi comporta la sanzione prevista dal medesimo articolo 157, comma 8, del Codice medesimo”.

Alcuni Comuni obiettano che un parere del ministero dell’Interno del 2003 dice il contrario. Ma il Ministero dei Trasporti risponde: “Non risulta alcuna situazione di conflitto interpretativo con il ministero dell’Interno: quest’ultimo, infatti, in seguito a un riesame della propria posizione espressa nel 2003, ha successivamente (nel 2007) condiviso la disamina della tematica svolta dal Mit ed emesso (nel 2010) una serie di pareri in tal senso”, pareri condivisi dal Servizio della Polizia Stradale del Dipartimento di Pubblica Sicurezza.

fonte: sanmarcoinlamis.eu

 
 
 

Giunta in città la ‘fiaccola della pace’

Post n°12296 pubblicato il 24 Marzo 2014 da forddisseche

Arrivata questo pomeriggio la carovana della Peace Run 2014

E’ giunta questo pomeriggio a San Giovanni Rotondo la carovana della Peace Run 2014, la corsa podistica che porta in giro per io mondo la ‘fiaccola della pace’ come segno di unione e fratellanza tra i popoli.

I podisti sono giunti dinanzi Palazzo di Città scortati dai maratoneti dell’Atletica Padre Pio e sono stati accolti dagli assessori Michele Di Maggio e Teresa Sauchelli oltre che dai tanti ragazzi delle scuole cittadine.

La fiaccola della pace è stata poi ‘passata’ di mano in mano tra tutti i presenti che successivamente sono stati accolti nel chiostro comunale per un rinfresco di benvenuto. Il momento di convivialità è stato allietato inoltre dai canti popolari e dalla chitarra battente di Pio Gravina.

Fino al 27 marzo, la parte italiana della Peace Run 2014 percorrerà ben 859 chilometri in dieci giorni.

Da Roma a Taranto, i corridori della Peace Run assieme ai partecipanti italiani raggiungeranno quasi venti diverse località del nostro Paese, attraversando alcune delle aree più belle del centro Italia, toccando località simbolo della nostra storia, cultura, spiritualità e aspirazione perla Pace.

Prima di ripartire alla volta di Trani, passando per Monte Sant’Angelo e Barletta, i podisti della Peace Run domattina incontreranno i ragazzi dei tre istituti comprensivi della nostra città per renderli partecipi di questa bella iniziativa che unisce le persone diffondendo un messaggio di pace ed armonia.

Secondo il motto del suo fondatore Sri Chinmoy “pace non significa assenza di guerra ma presenza di armonia, amore, soddisfazione e unità. La pace è un flusso di amore nella famiglia umana”.

alv

 
 
 

Cantiere didattico di Ingegneria Naturalistica a Vieste a cura del Consorzio di bonifica del Gargano

Post n°12295 pubblicato il 24 Marzo 2014 da forddisseche

Cantiere didattico di Ingegneria Naturalistica a Vieste a cura del Consorzio di bonifica del Gargano PDF Stampa E-mail
lunedì 24 marzo 2014 ore 15:22
Si terrà dal 2 al 4 aprile prossimi la quarta edizione del Cantiere Didattico di Tecniche di Ingegneria Naturalistica, promosso ed organizzato dal Consorzio di Bonifica Montana del Gargano, dalla Sezione Puglia dell’Associazione Italiana per l’Ingegneria Naturalistica (AIPIN) - della quale il Consorzio di Bonifica Montana del Gargano è socio fondatore - e dall’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali della provincia di Foggia. Durante il corso - rivolto a tecnici laureati e diplomati, nonché alle maestranze del settore, e patrocinato da Parco Nazionale del Gargano, Comune di Vieste e AIPIN - verranno effettuate sistemazioni di versanti in aree di cava dismessa, utilizzando  alcune delle principali tecniche di ingegneria naturalistica adottate in ambiente mediterraneo nel recupero dei siti degradati, quali: palificata viva a doppia parete, palizzata, terra armata rinverdita.
Il cantiere didattico, inoltre, è ospitato nell’ambito del progetto di “Interventi di recupero ambientale per il riutilizzo ecosostenibile della ex-cava Cisco, in territorio del Comune di Vieste”, redatto dal Settore Forestale del Consorzio e finanziato con fondi del P.O. FESR 2007-2013 (Asse II - Linea di Intervento 2.3 - Azione 2.3.4) per il risanamento ed il riutilizzo ecosostenibile delle aree estrattive.
“La quarta edizione del cantiere organizzato dal Consorzio - ha dichiarato il Presidente del Consorzio di Bonifica Montana del Gargano, Giancarlo Frattarolo - costituisce un’attività unica nel suo genere nel territorio regionale a testimonianza di un costante impegno sui temi della difesa idrogeologica del territorio e del recupero ambientale di siti degradati, nei quali queste opere di ingegneria naturalistica, oltre a tutti i benefici ambientali e paesaggistici, sono anche ad elevata intensità di manodopera.”.
“Con questa iniziativa – ha aggiunto il Presidente dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali della provincia di Foggia, Luigi Miele - proseguono le attività di formazione ed aggiornamento tecnico della categoria in favore degli iscritti, nel quadro di una consolidata collaborazione con gli altri Enti operanti nel mondo agricolo e forestale”.
Il corso prevede  tre giornate di cantiere didattico vero e proprio nel Comune di Vieste in Località “Cisco”, presso l’omonima ex-cava ubicata lungo la Statale 89 nel tratto da Vieste a Mattinata.
Sul sito www.bonificadelgargano.it è possibile scaricare il modulo di adesione, il programma e la locandina dell’evento.

 
 
 

Vieste/ Domenica “Un bustone nero a testa” toglie i rifiuti dalle spiagge

Post n°12294 pubblicato il 24 Marzo 2014 da forddisseche

Vieste/ Domenica “Un bustone nero a testa” toglie i rifiuti dalle spiagge PDF Stampa E-mail
lunedì 24 marzo 2014 ore 16:03
Il 30 marzo 2014 alle ore 8:30, in p.le Aldo Moro a Vieste (autostazione) parte l’iniziativa “UN BUSTONE NERO A TESTA”. Volontari organizzatisi in rete (facebook: “un bustone nero a testa”)  raccoglieranno rifiuti sulle spiagge di Vieste.  Oltre all’inciviltà di chi abbandona cose sulle spiagge, il mare attraverso le mareggiate vomita e restituisce all’uomo ciò che questi vi scarica illecitamente, con il risultato di spiagge impresentabili e pericolose.

I volontari si divideranno in grossi gruppi (tramite iscrizioni presso i coordinatori-organizzatori) e si divideranno in maniera ordinata e predisposta sulle varie spiagge per la raccolta di rifiuti da differenziare.

La spiaggia per noi Viestani è sacra e vederla sporca ci sporca la coscienza. Dovrebbe essere sempre pulita come la piazza o la via più importante del paese.

I volontari impegnati vogliono cogliere l’occasione per occuparsi del territorio, per essere protagonisti del rispetto della natura e della cosa pubblica. Attraverso questo importante gesto civico i volontari mirano a sensibilizzare l’intera cittadinanza, soprattutto coloro che ignorano
la cura e l’attenzione del bene collettivo, al fine di favorire il rispetto di ciò che abbiamo intorno. Sarebbe virtuoso se tutti imparassero a voler bene al proprio territorio, a rispettarlo e tutelarlo. Si darebbe inizio a un grandissimo cambiamento di mentalità che porterebbe benefici inimmaginabili in tutti i campi. Per cui, ognuno si procuri guanti adatti, bustoni, e chi può rastrelli e retini.

Buon lavoro ai partecipanti.

Il comitato organizzativo

 
 
 

“ZERO CANI IN CANILE “ il progetto Anpana sbarca da Vieste a Vico del Gargano

Post n°12293 pubblicato il 24 Marzo 2014 da forddisseche

“ZERO CANI IN CANILE “ il progetto Anpana sbarca da Vieste a Vico del Gargano

lunedì 24 marzo 2014 ore 18:46

Image 

Randagi! Piaga o beneficio … il circuito Animal Friendly la soluzione

Una piaga o un potenziale inespresso del territorio ? Questa è la domanda sorta in un incontro svoltosi la settimana passata nella sala consigliare di Vico del Gargano con numerosi volontari e liberi cittadini legati un tema comune, il randagismo.

 
 
 

Manfredonia > 1967, cellulare: “Terremo in tasca l’apparecchio per comunicare con chi vorremo”

Post n°12292 pubblicato il 24 Marzo 2014 da forddisseche

1967, cellulare: “Terremo in tasca l’apparecchio per comunicare con chi vorremo”

1967 articolo giornale cellulari (st)

Roma – QUELLO che sembrava cinquanta anni fa solo fantascienza da diversi anni è diventato realtà.

Un articolo datato 30 giugno 1967, contenente un’intervista al prof. Carlo Matteini, riportava le seguenti parole: “Terremo in tasca l’apparecchio per comunicare con chi vorremo. Non sarà più grande di un pacchetto di sigarette e funzionerà insieme da teleselettore e amplificatore”.

Erano gli anni in cui si affacciavano i primi satelliti artificiali, i primi laser, i primi videogiochi. Erano gli anni del mouse e dei primordiali software di grafica.

Previsioni azzeccate, dunque, per quanto riguarda la telefonia mobile, soprattutto per i primi anni del nuovo millennio, quando la miniaturizzazione dei dispositivi cellulari era il traguardo del periodo, interrotta con l’arrivo degli smartphone.

FOTO
Martin Cooper, inventore del primo telefono cellulare

(A cura di Raffaele Salvemini - raffaele.salvemini@live.it)

Vota questo articolo
TAGS: , ,

 
 
 

Fosse Ardeatine, 70 anni fa la strage: 19 pugliesi tra le 335 vittime

Post n°12291 pubblicato il 24 Marzo 2014 da forddisseche

Fosse Ardeatine, 70 anni fa la strage: 19 pugliesi tra le 335 vittime

Settanta anni fa il più pesante eccidio nazista in una capitale europea centro della Cristianità. La strage delle Fosse Ardeatine fece 335 vittime. Tra queste 19 erano pugliesi.

Fosse-Ardeatine-70-anni-fa-la-strage-19-pugliesi-tra-le-335-vittime

Ricorre oggi il 70esimo anniversario delle Fosse Ardeatine. Era il 24 marzo 1944 quando i nazisti decisero, dopo svariate telefonate con Berlino, di uccidere dieci italiani per ogni tedesco ucciso il giorno prima in via Rasella a Roma. L’obiettivo era vendicare quei 32 tedeschi morti per mano dei partigiani romani e cancellare l’onta subita. Gli esecutori andarono ben oltre: le vittime furono in tutto 335 tra civili e militari dalle carceri romane. Il generale in carica nella piazza di Roma era Kurtz Maltzer.

La strage fu uno dei crimini più orrendi commessi dagli uomini di Hilter in una capitale europea. Delle 335 vittime, 19 erano pugliesi o avevano forti legami familiari con la Puglia e quasi tutti militanti antifascisti, nelle formazioni militari o politiche del movimento resistenziale.

Questo è l’elenco:

Don Pietro Pappagallo di Terlizzi, sacerdote che a Roma dava ospitalità a ebrei, sbandati e resistenti.
Gioacchino Gesmundo sempre di Terlizzi, insegnante di filosofia nel liceo scientifico “Cavour” di Roma, dove ebbe tra i suoi allievi anche Pietro Ingrao.
Teodato Albanese, avvocato di Cerignola.
Ugo Baglivo, professore universitario di Alessano.
Nicola Ugo Stame, partigiano e cantante lirico foggiano, al quale è dedicata una targa all’esterno del Teatro dell’Opera di Roma.
Umberto Bucci di Lucera, impiegato.
Bruno Bucci, figlio di Umberto Bucci e caporalmaggiore dell’Esercito.
Antonio Pisino di Maglie, ufficiale della Marina Militare.
Antonio Ayroldi di Ostuni, maggiore del Regio Esercito.
Ferruccio Caputo di Melissano, giovane militare.
Federico e Mario Càrola di Lecce, fratelli ufficiali d’aviazione e di fanteria.
Giuseppe Lotti e Vincenzo Saccottelli, artigiani di Andria.
Gaetano La Vecchia di Barletta, ebanista.
Manfredi Azzarita di origini molfettesi, capitano di cavalleria e medaglia d’oro al valor militare alla memoria.
Ugo De Carolis, di famiglia pugliese, maggiore dei Carabinieri al quale sono intitolate la caserma dell’Arma di Taranto, un istituto scolastico tarantino e la Scuola ufficiali di Roma.
Emanuele Caracciolo nato a Tripoli da genitori di Gallipoli, regista affermato ed uno dei maggiori esponenti del futurismo di sinistra.
Cosimo Di Mirco, nato a Porto Said da genitori originari di Trani, soldato.

La Redazione

 
 
 

Nel Lago di Lesina affiora un isolotto con reperti romani

Post n°12290 pubblicato il 24 Marzo 2014 da forddisseche

Nel Lago di Lesina affiora un isolotto con reperti romani PDF Stampa E-mail
lunedì 24 marzo 2014 ore 09:13
La villa sommersa.


Dal lungolago di Lesina, i resti dell'isola di san Clemente, la croce piantata al centro, sem­brano emergere dalla super­ficie dell'acqua come il dorso di un mostro arpionato. E' a circa 400 metri in direzione Nord dalla cittadina gar­ganica quest'unica isola lacustre dell'Italia meridionale in cui siano stati tro­vati i resti, fino ad ora per lo più som­mersi, di una villa romana con pe­schiera; databile tra il II- I secolo a. C., ha la superficie di una settantina di metri quadri, una decina quelli a pelo d'acqua. Già disponibile un finanziamento di settecento cinquantamila euro circa per la sua tutela e valorizzazione, ottenuto nell'agosto scorso grazie al Poin, Programma Operativo Interregionale «Attrattori culturali, naturali e turi­smo» 2007/2013, con decreto del ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo (con questo stesso Poin, la Puglia ha ricevuto globalmente 113 milioni di euro e rotti come «importi cantierabili immediatamente» per 54 suoi siti (vedi ht-tp.z /www.beniculturali.it/ mibac/multimedia/M iBAC/documents/ 1376065975066_Decreto _approvazione_interventi­_C PO In_PAC.pdf) . E' quanto accade grazie ad anni di studi, ricerche geofisiche e subac­quee, campagne di scavo promosse dalla soprintendenza per i Beni ar­cheologici della Puglia guidata da Lui­gi La Rocca e condotte dall'archeolo­ga Giovanna Pacilio, responsabile del­lo stesso ente ministeriale per l'area «Daunia 1 Est», con la complicità e il sostegno (per promozione del territorio) delle amministrazioni locali (tra tutti, i sindaci Antonio Trombetta e Pasquale Tucci). Così, la villa romana sommersa sta per abbandonare la sua ultra secolare apnea dovuta anche a fenomeni di bradisismo e tornerà entro la fine del 2014 a «respirare». Cosa raccontano a riguardo fonti e documenti? Tra tutti, che nel 969 l'imperatore Ottone I di Sassonia indicava tra i possedimenti del monastero abruzzese di San Cle­mente a Casauria, edificato sopra un'i­sola del fiume Pescara nell'873 d.C. , anche la cella di san Clemente sull'iso­lotto di Lesina e, ancora, che nel 1800 fossero ancora visibili i resti murari della villa in opus incertum (giunti irregolari e combacianti con una faccia piana a vista) e in opus reticu­latum (pietre e sassi mescolati a malta, con tessere a vista lavorate a base quadrangolare e forma troncopirarni­dale, inserite in opera in ordito obliquo a de­finire una superficie piana). Ma torniamo ai no­stri giorni e a questo progetto, già presenta­to alla Fiera internazionale del turi­smo di Berlino (lo stand era quello del Parco nazionale del Gargano, nel cui territorio è l'isolotto). «Il progetto eco­compatibile di valorizzazione dell'iso­la di san Clemente, che con questa ti­pologia di villa romana rappresenta attualmente un unicum nell'Italia meri­dionale, ricorrendo al finanziamento europeo dell' agenda 2007/2013, pre­vede tempi di realizzazione molto stretti - spiega il soprintendente La Rocca -: i lavori stanno per partire in questi giorni e con i Comuni dovremo rendicontare entro il 2015». Un intervento concordato fin dai primi anni 2000 tra soprintendenza per i Beni archeologici della Puglia e amministrazione comunale, spiega: «risalgono a quegli anni, infatti, le pri­me indagini archeologiche condotte da Giovanna Pacilio sull'isola fino ad oggi più o meno visibile a seconda del livello delle acque ma che in antico era emersa. Avevamo ricevuto segnala­zioni di strutture antiche - continua il soprintendente - e in effetti lo scavo mise in luce i resti di una villa romana di età repubblicana con una peschiera per l'allevamento del pesce, con una parte residenziale e una produttiva, come da tradizione della zona». Già all'indomani da questi primi ri­trovamenti si partì con tentativi di va­lorizzazione del sito, sempre messi in discussione dal problema della pre­senza dell'acqua e dell'assenza di fon­di sufficienti, racconta l'archeologo che aggiunge: «Con questo progetto finanziato nell'ambito del Poin dalla Regione Puglia al Comune di Lesina, si raggiungerà finalmente l'obiettivo. In particolare, si prenderà in conside­razione una porzione circolare e già scavata della villa romana; intorno ad essa sarà costruito un sistema di para­tie dotate di pompe idrovore che man­terranno costantemente prosciugati i suoi resti. Collegato alle sponde di Le­sina da un ponte lungo circa 400 me­tri, questo sistema circolare di paratie farà anche da supporto ad un cammi­namento da cui sarà possibile osserva­re le testimonianze dell'architettura romana. Con una struttura del gene­re, sarà anche più agevole in futuro approfondire l'indagine archeologica ed eventualmente estendere l'area fruibi­le». Tutta ancora da ricercare la vocazio­ne dell'isolotto a luogo di culto dedica­to a san Clemente: l'abside intercetta­to non deve trarre in inganno visto che, chiarisce il soprintendente, «si tratta di un elemento architettonico ti­pico delle peschiere di epoca romana. Sul sito, testimonianze archeologiche di insediamenti successivi che spie­ghino la dedicazione al santo non ne abbiamo riscontrate. Per tradizione, fu posta una sessantina di anni fa una croce, mentre il culto è documentato da fonti di epoca alto-medievale». E chissà se grazie alle migliori con­dizioni di scavo non si riuscirà a dare ragione alla cronaca casauriense se­condo cui «a seguito di una donazione, Leonate fece arrivare a Lesina artefices cum expensis et operarios, equo set animalia per la costruzione di una chiesa e di un monastero ... con la col­locazione sotto l'altare di alcune reli­quie di San Clemente martire e di altri santi, rimosse per l' occasione dal ce­nobio abruzzese»

(da «Lesina: scavi nella laguna. Note preliminari» di Gio­vanna Pacilio ).

MARIA PAOLA PORCELLI 

 
 
 

Oggi la «staffetta della pace» fa tappa a S. Giovanni Rotondo

Post n°12289 pubblicato il 24 Marzo 2014 da forddisseche

Oggi la «staffetta della pace» fa tappa a S. Giovanni Rotondo PDF Stampa E-mail
lunedì 24 marzo 2014 ore 09:14
Il percorso da Roma a Taranto.


La Peace Run tran­siterà "anche" per la città di san Pio, oggi lunedì 24 marzo. Gli atleti della corsa più importante dell'an­no saranno ricevuti dall'assessore Michele Di Mag­gio. "Ho organizzato l'arrivo della staffetta, dalle ore 17 alle 18, presso Piazza dei Martiri con un ben­venuto all'interno del chiostro. Offrirò acqua e frut­ta ai partecipanti" rivela il membro dell' esecutivo di governo. La Peace Run è una corsa podistica a staffetta che attraversa oltre 100 nazioni (150 dalla sua nascita a oggi) per promuovere l'amicizia tra i popoli attraverso la diffusione di un sentimento di unità globale, grazie ad un team internazionale di e­corridori che porta attraverso il pianeta una fiaccola, simbolo di armonia e pace. La staffetta, al fine di mantenere puro e indipendente lo spirito dell'iniziativa, non ha sponsor, e questo fa si che il successo sia determinato dalla libera partecipazio­ne e aiuto di tutti. Questo pomeriggio sbarcherà sul Gargano presso la città di San Giovanni Rotondo ormai "fa­mosa" in tutto il mondo per via di 'san Pio. 

 
 
 

Vieste - "MONS. DE NITTIS COME ABRAMO E' PARTITO TANTE VOLTE..."

Post n°12288 pubblicato il 24 Marzo 2014 da forddisseche

Vieste - "MONS. DE NITTIS COME ABRAMO E' PARTITO TANTE VOLTE..." PDF Stampa E-mail
lunedì 24 marzo 2014 ore 09:51

Image 

Gentile Sig. Direttore,
ho apprezzato molto il servizio che "Il Faro" ha realizzato in occasione della morte del compianto Mons. Francesco De Nittis Nunzio Apostolico avvenuta alle prime ore del mattino, di lunedì 10 u.sc..L'articolo ripropone la cronistoria ed il tragico epilogo della vita del Presule ma riflette altresì la stima e la sincera partecipazione al cordoglio della Città per la perdita di uno dei suoi figli più illustri, di un sacerdote e Vescovo esemplare e generoso.

E su questo taglio interiore, ecclesiale e sociale che, se permette, vorrei aggiungere qualche riflessione.Mons. De Nittis è stato anzitutto e soprattutto un "credente" votato totalmente al Signore e al servizio della Chiesa.I suoi giorni sono trascorsi in obbedienza fedele alla volontà di Dio che lo ha chiamato alla vita, al sacerdozio, all'Episcopato in un servizio particolare quello di rappresentante del Santo Padre c/o molteplici Nazioni.

Image 

Tanti sono i luoghi, in tutti e cinque i continenti, che lo hanno visto messaggero di pace e di giustizia: dal Vietnam al Libano all'Onu alla Colombia, all'India "dove più volte ha incontrato Madre Teresa di Calcutta", in Papua Nuova Guinea nelle Isole Salomone, in El Salvador, e Honduras e in fine per nove anni nella Nunziatura dell'Uruguay. Come Abramo è partito tante volte lasciando tutto per avventurarsi in nuove situazioni difficili e conflittuali vivendole con spirito missionario, portatore di valori umanitari ed evangelici secondo il suo motto episcopale "Gioia e Speranza".Mons. De Nittis ha sempre vissuto con semplicità il suo mandato, e non ha mai approfittato del suo "status" di Nunzio Apostolico non per sè nè per i parenti non chiedendo privilegi e onori.Scevro e lontano da orpelli ecclesiastici, concentrando tutta la sua esistenza su Cristo Crocifisso e Risorto.

Image 

II suo tratto affabile e umile, vicino alla gente, senza escludere nessuno, lo hanno reso accetto e gradito compagno di vita, di incontri, di fraternità.A tutti rivolgeva la parola, e voleva conoscere situazioni esprimendo cordialità e vicinanza.Mons. De Nittis è vissuto povero, morto sulla nuda terra, lasciando ogni suo bene frutto di quarant'anni di vita all'Estero alla Chiesa Diocesana per l'esclusivo bene del Centro di Spiritualità e Preghiera San Salvatore.Il suo sogno iniziato nel 1997 era di costruire un "Oasi" come un Seminario per i laici, ragazzi, giovani, famiglie.

Image 

Lo ha realizzato in contrada "Precoca - S.Salvatore" in Agro di Vieste, su una collina incantevole e con un panorama che si apre sul mare Adriatico; Io ha seguito con amore e tanta generosità e ora, di sicuro, lo benedice con la sua celeste intercessione.Mons. F. De Nittis rimane una bella figura, di statura morale alta e integra; lascia un vuoto nei familiari negli amici e cittadini tutti.Ma la sua persona, scolpita nella "sua opera" rimarrà a perenne e grata memoria.
Vieste 19/03/2014
Con fraterna stima
don Gioacchino Strizzi
parroco

Image 

 
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963