Il Gargano disse che

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Una motovedetta della Ca­pitaneria di porto è da alcuni giorni impegnata nel monitoraggio della fascia costiera per veri­ficare situazioni di pericolo connesse a dissesti idrogeologici e instabilità. In azione la motove­detta d'altura «CP 281» sulla quale il comandante della capitaneria, capitano di fregata Marcello Luigi Notaro, ha partecipato ad una uscita in -mare, accompagnato dai geologi dell'autorità di bacino della Puglia (che è l'organo tecnico isti­tuzionale), dal comandante del dipendente ufficio circondariale marittimo di Vieste, tenente di va­scello Marco Pepe, da un funzionario dell'ufficio regionale della protezione civile, nonché da alcuni dirigenti dei comuni di Peschici e Vieste. «Dalla navigazione sottocosta - ha spiegato il capitano di fregata Notaro - è stato possibile pren­dere direttamente visione degli effetti dei feno­meni erosivi dovuti a venti e mareggiate inver­nali, della pericolosità che possono rappresentare gli incantevoli e candidi costoni di Vieste e i rischi legati alla presenza delle falesie che caratteriz­zano le coste del comune di Monte Sant'Angelo nella piana di Macchia». L'autorità di bacino della Puglia ha già evi­denziato le criticità più importanti riportate nel «Pai» (piano di bacino per l'assesto idrogeologico) e qualificato aree in precedenza-non classificate. «Belle e impossibili» sono state confermate le grotte a mare in quanto qualificate dalla stessa autorità di bacino come «PG3»: pericolosità geo­morfologica molto elevata. Malgrado l'importan­za e i conseguenti effetti che l'indagine compor­terà, è stata annotata l'assenza dei rappresentanti dei comuni di Vico del Gargano, Monte Sant'An­gelo e Mattinata. «Come noto lungo le coste gar­ganiche - ha aggiunto il comandante - sono già in vigore le ordinanza della capitaneria di porto di Manfredonia e dell'ufficio circondariale marit­timo di Vieste, che vietano nelle zone interessate la navigazione e la balneazione sotto costa. Non tutti i Comuni, ad oggi, hanno adottato i piani di protezione civile e le ordinanze di interdizione delle aree a valle dei costoni». Il comandante Notaro aveva altresì convocato un tavolo di lavoro per parlare dell'incremento del pescaggio nel porto commerciale di Manfredonia in caso di eliminazione del cavo elettrico che ali­mentava i fanali del porto, cui hanno partecipato il commissario dell'autorità portuale Gaetano Fal­cone e rappresentanti del comando zona fari e segnalamenti militari di Taranto e del provve­ditorato interregionale opere pubbliche. I fanali, infatti," sono stati già ammodernati con la so­stituzione della vecchia illuminazione con quella a led alimentata da pannelli solari e l'installazione di sistemi di rilevamento a distanza di eventuali anomalie o avarie. Pertanto, il cavo sottomarino posizionato oltre 10 anni fa e ormai superfluo, costituisce un inutile limite per l'ingresso e l'usci­ta delle unità navali. Si è, quindi, concordato di trovare le giuste sinergie per addivenire ad una risoluzione di pratica attuazione e all'eventuale
affidamento dei lavori di rimozione.

AnnaMaria Vitulano