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Pizzomunno con gerani rossi.

 

 
Pizzomunno

Lungo il tratto meridionale della costa viestana, ritroviamo una piccola spiaggia che deve il suo nome all’ imponente faraglione che dalle acque cristalline si erge sovrano a sorvegliare la città ed i suoi abitanti: la Spiaggia del Pizzomunno.

Qui sembra aver avuto luogo un’ interessante e fantastica vicenda che ha come protagonisti due giovani innamorati , entrambi originari di Vieste .

Pizzomunno , giovane ed attraente pescatore, e Cristalda , ragazza bellissima dai lunghissimi capelli color dell’ oro, si amavano teneramente e vivevano nella convinzione che nulla al mondo potesse intaccare un sentimento tanto forte e sincero.

Ogni sera, Cristalda scendeva in spiaggia per salutare il suo bel Pizzomunno prima che con la sua barca andasse incontro al mare aperto.

Ogni notte, in mare, Pizzomunno riceveva la visita delle sirene che cercavano di ammaliarlo con i loro canti soavi. Le regine del mare desideravano ardentemente che Pizzomunno diventasse il loro re ed amante.

Il giovane, però, non cedette mai alle avance delle sirene tentatrici , avendo già donato il suo cuore alla candida Cristalda.

I reiterati rifiuti del giovane, scatenarono la furia delle sirene .

Una sera, le sirene raggiunsero i due amanti sulla spiaggia ed aggredirono Cristalda con grande ferocia, inghiottendola nelle profondità del mare.

Pizzomunno
fu colto da un dolore devastante, talmente grande da pietrificarlo per sempre.

Il giorno seguente, i pescatori di Vieste trovarono Pizzomunno pietrificato sulla roccia che oggi porta il suo nome.

La leggenda vuole che, ogni cento anni, Cristalda riemerga dalle profondità del mare per incontrare Pizzomunno e rivivere con lui l’ emozione di una notte d’amore sulla spiaggia che li fece incontrare.

 

 

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Promontorio del Gargano

Il più delle volte si pensa che la storia antropologica ebbe inizio sul promontorio del Gargano con l'apparizione dell'Arcangelo Michele più di sedici secoli or sono quando ancora il Cristianesimo conviveva con le allora attuali religioni pagane. Ma se analizziamo le carte romane si nota che gli insediamenti sedentari sono precedenti all'apparizione dell'Arcangelo e si trovavano sulla costa e ai piedi del sontuoso monte (Ergitium ,Sipontum ,Merinum ,Teanum , ,Apulum ,Urium).
Si trovano degli insediamenti umani persino precedenti a questi ultimi, ma bisogna risalire addiritturà all'età del bronzo, tanto è vero che lungo la provinciale che collega Foggia con San Marco in Lamis, a qualche chilometro da Borgo Celano, in zona"Chiancata La Civita-Valle di Vitturo"  è stato ritrovato la necropoli più antica della intera Europa. Altre testimonianze sono date dagli insediamenti rupestri e dalla innumerevole presenza di oggetti litici e di mura megalitiche che si sono scoperti nel corso degli anni sul Gargano.
 

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Toro seduto

 

Per noi i guerrieri non sono quello che voi intendete. Il guerriero non è chi combatte, perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro. Il guerriero per noi è chi sacrifica sé stesso per il bene degli altri. È suo compito occuparsi degli anziani, degli indifesi, di chi non può provvedere a sé stesso e soprattutto dei bambini, il futuro dell'umanità.

Toro seduto

 

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Tutto ciò che l'uomo ha imparato

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona e il seguente testo "Tutto ciò che l'uomo ha imparato dalla storia, é che l'uomo dalla storia non ha imparato niente. Hegel"

 

Servo di Dio Don Antonio Spalatro .

 

Messaggi del 20/06/2016

Agricoltura/ In Puglia mano tesa ai giovani

Post n°16775 pubblicato il 20 Giugno 2016 da forddisseche

Agricoltura/ In Puglia mano tesa ai giovani


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lunedì 20 giugno 2016 ore 16:35
Psr, investimenti per oltre 2,1 miliardi.

 

 Il programma di sviluppo rurale 2014-2020 della Regione Puglia è stato formalmente adottato dalla Commissione europea. L’Ue dà dunque il via ad un a Programmazione per il settore agricolo e forestale pugliese che in sé una dotazione finanziaria di 1,64 miliardi di euro, in grado di generare investimenti per oltre 2,1 miliardi di euro.

Le misure:
Aiuti all’avviamento di imprese per i giovani agricoltori – L’operazione è finalizzata a favorire l’insediamento dei giovani in agricoltura. E’ consentita una retroattività della data di “inizio attività” rispetto alla data di presentazione della domanda di 12 mesi per il primo bando pubblicato e 6 mesi per i successivi. I beneficiari sono giovani compresi tra i 18 anni compiuti e i 40 non compiuti che devono assumere per la prima volta la responsabilità civile e fiscale di un’impresa agricola, con l’obbligo di condurla per almeno 5 anni. Per poter partecipare al bando, l’azienda oggetto dell’insediamento deve avere una dimensione economica di almeno 18.000 euro e non superiore a 300.000 euro calcolata come produzione standard. Importi del sostegno forfettario concesso in conto capitale: 40.000 euro per un giovane che si insedia in un’azienda preesistente, 45.000 per un giovane che si insedia in un’azienda ubicata in zone svantaggiate.

 
 
 

Turismo – BUS NAVETTA BARI-GARGANO: “GRAZIE ALL’ASSESSORE PIEMONTESE PER L’IMPEGNO PROFUSO”

Post n°16774 pubblicato il 20 Giugno 2016 da forddisseche

Turismo – BUS NAVETTA BARI-GARGANO: “GRAZIE ALL’ASSESSORE PIEMONTESE PER L’IMPEGNO PROFUSO”


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lunedì 20 giugno 2016 ore 18:18

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Un plauso dal Consorzio “Gargano Mare” di Vieste con la richiesta di prolungarlo nel tempo
Da questa mattina è ripartito il servizio di bus navetta che collega il Gargano all’aeroporto di Bari. Con quattro corse giornaliere di andata e altrettante per il ritorno, da oggi gli ospiti che devono soggiornare sul Promontorio o gli stessi residenti possono fruire in maniera più agevole dello scalo aeroportuale barese. Il servizio sarà attivo fino al prossimo 12 ottobre.

“La riattivazione del servizio è un fatto molto importante per il comparto turistico del nostro territorio. – ha dichiarato Mariella Nobiletti, presidente del Consorzio “Gargano Mare” di Vieste – Da tempo i nostri clienti ci chiedevano informazioni sulla disponibilità di un servizio per cui ci eravamo impegnati negli scorsi anni e che aveva dato ottimi riscontri per i flussi che aveva generato. Nell’occasione dobbiamo ringraziare l’assessore regionale al Bilancio Raffaele Piemontese che si è impegnato fortemente per garantire la riattivazione del collegamento”.
“Vista la validità del servizio – ha concluso la Nobiletti – chiediamo all’assessore Piemontese ed alla Giunta regionale di prolungarlo anche oltre la scadenza fissata ma soprattutto di programmarne per tempo la riattivazione per il prossimo anno in modo da poterla comunicare quanto prima ai clienti ed ai tour operator”.      
 

 
 
 

Vieste - Il 31 luglio il decennale del "Galà dello Sport"con ospite d’onore Valentina Vezzali

Post n°16773 pubblicato il 20 Giugno 2016 da forddisseche

Vieste - Il 31 luglio il decennale del "Galà dello Sport"con ospite d’onore Valentina Vezzali


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lunedì 20 giugno 2016 ore 18:36

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Sarà Vieste ad ospitare il decennale del “Galà dello Sport” il prossimo 31 luglio. La manifestazione si svolgerà nella nuova struttura del “Beach Arena” del Lido Cristalda messo a disposizione di Michele Prencipe e Dario Carlino.

La manifestazione che premia gli atleti e le società sportive del territorio che si sono messe in mostra nell’ultima stagione agonistica, sicuramente non deluderà le attese come negli ultimi nove anni.
L’ospite d’onore di questa edizione sarà l’ex schermitrice olimpionica Valentina Vezzali la prima schermitrice di fioretto al mondo ad essersi aggiudicata tre medaglie d’oro olimpiche individuali in tre consecutive edizioni.
Un grande ospite dello sport internazionale nella manifestazione, organizzata da Nicola Sciscio e patrocinata da diversi enti, che ha ospitato nel passato tantissimi sportivi tra cui Delio Rossi, Michele Pirro, Antonella Bevilacqua, Michele Pazienza, Maurizio Iorio, Giovanna Trillini e gli olimpionici Luigi Samele (schermidore), Francesco Dainelli (argento alle Olimpiadi di Pechino), Paola Tattini (campionessa mondiale tiro a volo), Giovanna Turchiarelli (Mondiale, pattinaggio su strada) e Viviana Di Bello (campionessa di Karate) oltre a tantissimi atleti.
“Lo sport – dichiara l’ideatore Nicolino Sciscio – sempre più sta assumendo una connotazione importante nel nostro territorio; molti sono gli atleti della Capitanata che si sono distinti per i risultati raggiunti, tenendo alto il nome della Provincia di Foggia”.
Durante la cerimonia verranno premiati gli sportivi di Capitanata della stagione: atleti, dirigenti, società, tecnici che si sono distinti per i risultati raggiunti nelle rispettive discipline, classi e sezioni di appartenenza/competenza. La consegna dei riconoscimenti avverrà alla presenza dell’assessore regionale dello sport Raffaele Piemontese.
“Il Gala dello Sport – dichiara ancora Sciscio – è un’occasione per valorizzare il mondo sportivo locale, dando un contributo allo sviluppo della pratica sportiva sul territorio”.
 

 
 
 

Costanzo Cascavilla è il nuovo sindaco di San Giovanni: Una città da ricostruire PDF Stampa E-mail lunedì 20 giugno 2016 ore

Post n°16772 pubblicato il 20 Giugno 2016 da forddisseche

Costanzo Cascavilla è il nuovo sindaco di San Giovanni: Una città da ricostruire


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lunedì 20 giugno 2016 ore 10:14
49 anni, esperto nella Pubblica amministrazione e nei servizi per le imprese, Costanzo Cascavilla è il nuovo sindaco di San Giovanni Rotondo. Dopo un lungo testa a testa con il candidato del PD, Nardino Maruzzi, è riuscito ad imporsi con il 51% (6264 voti) contro il 49% (6018 consensi). A capo della coalizione "Cascavilla Sindaco" dove oltre a Forza Italia, COR e UdC, c'erano anche frange del PD e comunque del centrosinistra sangiovannese, Cascavilla, se pur di pochi voti, ha vinto una battaglia non certo facile contro un avversario, Maruzzi, che nonostante lo svantaggio di cinque punti percentuale rimediati al primo turno è stato sempre in partita  fino allo spoglio dell'ultima sezione. A San Giovanni Rotondo, come del resto in tutta Italia, netto calo dell'affluenza: alle urne il 52,9%, mentre il 5 giugno a votare era andato  il 68,8%. Nel quartier generale di Cascavilla la festa è iniziata solo dopo aver capito che Maruzzi quei 200 voti di distacco non li avrebbe più recuperati. Poi, nonostante il freddo quasi invernale nonostante il periodo estivo, tutti in piazza ad applaudire il nuovo sindaco della città di San Pio. "C'è poco da festeggiare - dice Cascavilla - e molto da lavorare. Dobbiamo ricostruire una città, da tutti i punti di vista".

 
 
 

Palio delle Contrade delle torri “Re Manfredi” prossimamente a Manfredonia

Post n°16771 pubblicato il 20 Giugno 2016 da forddisseche

Palio delle Contrade delle torri “Re Manfredi” prossimamente a Manfredonia


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lunedì 20 giugno 2016 ore 10:16
La storia intesa quale elemento indispensabile del patrimonio identitario di un territorio, segnato dalle personalità e dagli avvenimenti che hanno caratterizzato il suo nascere ed il suo divenire, e non come qualcosa di nostalgico e non più recuperabile. È proprio con l'intento di riannodare i fili di una preziosa trama che l'Agenzia del Turismo – elaborando una proposta di Franco Barbone che ha da subito raccolto la condivisione entusiasta delle principali associazioni medievaliste della città, in primis “I Cavalieri di Re Manfredi” e “Svevia” che, insieme all’Istituto comprensivo Don Milani 1 + Maiorano hanno dato impulso all’ultimo corteo storico - ha messo in cantiere la realizzazione del progetto Palio delle Contrade delle Torri “Re Manfredi", che consentirà alla città di fare un salto nel futuro attraverso la valorizzazione del suo glorioso passato. Non un'operazione amarcord, ma il proseguimento di un processo di rafforzamento di una storia che affonda le sue radici nella notte dei tempi, in grado, tra l’altro, di poter offrire a cittadini e visitatori un'esperienza di forte richiamo ed impatto emotivo e sensoriale.

In un contesto cittadino assai significativo diventano più che opportune le operazioni di recupero e valorizzazione storica, come le rievocazioni che richiamino le origini della città “moderna” e celebrino il suo fondatore, Re Manfredi, figlio del grande Federico II. Una storia importante. È anche, e soprattutto, per questo, che si è pensato di organizzare a Manfredonia un “Palio”, richiamandosi alle Torri Medievali della Cinta Muraria ancora oggi esistenti, con l’individuazione di quattro Contrade Cittadine. Le quattro Contrade di Manfredonia sono così individuate:
1. Contrada della Torre dell’Astrologo; 2. Contrada della Torre di Santa Maria; 3. Contrada delle Torri San Francesco/De Angelis; 4. Contrada della Torre del Fico.
Nei prossimi giorni, avvisi pubblici affissi nelle vie delle contrade ne annunceranno le planimetrie e chiameranno a raccolta i cittadini. Intanto, sono stati individuati i Capitani delle quattro Contrade, che animeranno la fase di lancio ed avvio del progetto: Antonio Perrone (Contrada della Torre dell’Astrologo), Matteo Riccardi (Contrada delle Torri San Francesco/De Angelis), Stefano Favale (Contrada Torre Del Fico), Matteo Santoro (Contrada della Torre Santa Maria).

Ogni Contrada sceglierà i propri colori, stemma, stendardi e bandiere, che abbiglieranno le strade durante le principali manifestazioni: il Palio, i cortei storici, i mercati medievali, le rievocazioni dei momenti salienti. Ciascuna Contrada avrà il proprio Statuto, che fisserà le finalità e gli ambiti d’intervento, individuerà gli organismi, regolerà i meccanismi elettivi.

I Contradaioli, vestiti con i colori di appartenenza, si cimenteranno nelle gare, che saranno scelte dal Consiglio del Palio tra quelle disponibili. La Premiazione finale con la consegna del “Palio” concluderà la sfida. I costumi, confezionati nelle sartorie rionali, rispetteranno in ogni dettaglio le mode tipiche del periodo rappresentato.

“Un altro tassello nell’operazione di recupero e riappropriazione della propria memoria da parte della comunità, – dichiara Saverio Mazzone, Amministratore Unico dell’Agenzia del Turismo – un lavoro sull’identità del territorio che trova terreno fertile anche nell’offerta formativa che alcuni istituti scolastici cittadini stanno portando avanti, con operazioni di approfondimento sulla storia locale e sui personaggi illustri in vario modo connessi ad essa” .

“La storia è testimone dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra della vita, messaggera dell’antichità” (Cicerone, De Oratore II, 9): è tempo di ripercorrere il nostro cammino.

 
 
 

Maltempo/ CIA Puglia: vicino agli agricoltori e chiede l'intervento della Regione

Post n°16770 pubblicato il 20 Giugno 2016 da forddisseche

Maltempo/ CIA Puglia: vicino agli agricoltori e chiede l'intervento della Regione


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lunedì 20 giugno 2016 ore 10:10
“Siamo di fronte a un vero e proprio bollettino di guerra” ha dichiarato il presidente regionale di CIA Puglia, Raffaele Carraba. All'indomani dei nubifragi che hanno coinvolto l'Alto Tavoliere, soprattutto la devastante grandinata abbattutasi su Lesina, fa porre qualche riflessione in più non solo agli agricoltori ma a tutte le associazioni della categoria. “CIA Agricoltori Italiani Puglia esprime la sua più totale solidarietà ai produttori agricoli che hanno visto distruggere il loro lavoro e i sacrifici di un’intera stagione. - Dichiara Carraba- Stiamo verificando l’ammontare complessivo dei danni. Per centinaia di aziende agricole la situazione è drammatica. Siamo fortemente preoccupati per le conseguenze nefaste che i nubifragi avranno sui redditi degli agricoltori. Si registreranno conseguenze pesantissime anche sul fronte delle giornate lavorative per gli operai agricoli." Nelle prossime ore, fa sapere la CIA, si verificherà se le colture andate distrutte hanno copertura assicurativa oppure no. “Siamo di fronte a una situazione sempre più delicata e difficile”, ha aggiunto il presidente regionale di CIA Agricoltori Italiani Puglia. “Adesso occorre fare il punto con il presidente Michele Emiliano e l’assessore Leonardo Di Gioia per comprendere, in tempi rapidissimi, come agire e con quali strumenti”.

 
 
 

“Puglia, le strutture dei lidi non si smontano a fine estate”

Post n°16769 pubblicato il 20 Giugno 2016 da forddisseche

“Puglia, le strutture dei lidi non si smontano a fine estate”


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lunedì 20 giugno 2016 ore 10:20
L’assessore Curcururo: “Dalla regione nessun vincolo pronti a presentare una proposta alle Soprintendenze”.

 

 Il problema dello smontaggio delle strutture balneari riguarda so­prattutto il Gargano e il Barese, mentre in Salento la situazione è altalenante. il nodo sono i pareri emessi dalle Soprin­tendenze, cui spetta il rilascio del nulla osta paesaggistico: dicono sì a quello provvisorio (che permette di mantene­re i lidi per 120 giorni), ma quasi sempre no al permesso ordinario. Un parados­so, considerando che ci sono lidi in tutta Italia, tutto l'anno. E la Puglia, che pure vorrebbe destagionalizzare il turismo balneare (aprendo prima di giugno e dopo settembre) deve fare i conti con la difficoltà a mantenere fisicamente in piedi le strutture oltre i 4 mesi estivi. «Il problema - garantisce però l'as­sessore regionale all'Urbanistica, An­namaria Curcuruto - non riguarda il Piano paesaggistico: la lettura dei vin­coli non contempla alcun divieto al mantenimento delle strutture balneari. La Regione è convinta del fatto che deb­bano restare in piedi fino alla scadenza della concessione demaniali. Il fatto che le strutture debbano essere leggere e amovibili non implica che vadano ri­mosse a fine estate, anzi in alcuni casi potrebbe essere controproducente: si pensi ai tavolati montati sugli scogli, dove togliere i sostegni in metallo po­trebbe causare danni irreparabili». La disciplina demaniale dipende dall'assessorato al Bilancio ma, fa notare la Curcuruto, «siamo noi ad avere i rap­porti con le Soprintendenze». Ad aprile c'era stato un incontro a Bari, concluso con l'intesa a individuare, attraverso il Piano delle coste, le zone dove è pos­sibile il mantenimento. Il problema ri­guarda soprattutto Monopoli, dove - fa notare la Curcuruto - si tratta di lidi urbani, inseriti in un paesaggio già an­tropizzato, ed è dunque difficile giu­stificare la necessità di smontaggio. Tuttavia la riforma dell' organizzazione delle Soprintendenze, con l'avvicendamento dei direttori provinciali, costrin­gerà la Regione a ricominciare da zero. La Curcuruto è pronta però a lanciare un'idea simile a quella applicata a Bari per i gazebo dei locali pubblici: «Po­tremmo stabilire delle tipologie strut­turali standard ammissibili secondo le regole della Soprintendenza». Si vedrà. Nel frattempo le ultime sen­tenze dei giudici amministrativi, anche queste finora altalenanti, sembrereb­bero andare in direzione del mante­nimento dei lidi tutto l'anno. Il Tar Lec­ce (sentenza 560/2016) ha annullato l'au­torizzazione che il Comune di Gallipoli aveva rilasciato a un lido limitandola al solo periodo estivo, così come da parere paesaggistico della Soprintendenza: una decisione non motivata, dicono i giudici amministrativi, secondo cui il Pptr (il piano paesaggistico) «non attribuisce alle pubbliche amministra­zioni alcun potere di delimitazione tem­porale della validità dei titoli abilita­tivi»: il Tar è stato piuttosto pesante con la Soprintendenza (<<Non si comprende ­è scritto in sentenza - perché la me­desima struttura possa essere compa­tibile solo in alcuni periodi dell'anno») ed ha detto che, per ordinare lo smon­taggio dei lidi a fine estate, vanno chia­riti «gli aspetti di contrasto delle opere con le disposizioni di tutela del territorio». Il punto è tutto lì. Ma la stagione è ormai cominciata, e tra tre mesi qual­cuno sarà costretto a smontare.

(m.scagl.)

 
 
 

Vieste - Le Metamorfosi di Saverio Sciancalepore

Post n°16768 pubblicato il 20 Giugno 2016 da forddisseche

Vieste - Le Metamorfosi di Saverio Sciancalepore


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lunedì 20 giugno 2016 ore 09:27

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Diciotto splendide tavole in acrilico, fuori testo, verrebbe da dire, tutte di centimetri 83X83 di lato perimetrale, vanno a formare la terza cantica del poema pittorico-scientifico a cui, da anni, lavora il poeta e artista Saverio Sciancalepore.

L’immaginazione, la sua immaginazione gli impone di rappresentare l’Arte e la Scienza con un solo teorema, sembrandogli, queste, strutturate entrambe  sulla sintassi dell’unica attività poietica, intesa soprattutto come armonia. Tanto più che il Nostro, studioso  di storia dell’arte con la passione per la biologia,  e la cosmologia, apprezza la teoria del “numero, Natura di tutte le cose” del pensiero pitagorico. Una teoria che, all’alba della scienza moderna, Galileo rimodulò affermando che la natura è un libro scritto in caratteri geometrici e matematici.  
           Ora, se da una parte si dà per scontato, soprattutto da parte degli antropologi, che l’immaginazione sia una delle vie percorse dall’uomo per affermarsi e progredire lungo il suo itinerario, dall’altra, per meglio aderire alla sensibilità e alla cultura di Sciancalepore, bisognerà ricorrere alla sinestesia, che è la <<sovrapposizione di una stimolazione vera e di una, di qualità uguale o diversa, che in realtà non c’è>>. Di questa doppia esperienza sensoriale, di cui sono capaci pochi esseri umani, tra cui si annoverano musicisti, scrittori, poeti, pittori, Arnaldo Benini, neuroscienziato e filosofo della scienza, ci dà qualche elemento in più per la comprensione e la decodificazione del prodotto artistico. <<La sinestesia – scrive lo studioso -, a differenza dell’immaginazione, è involontaria e insopprimibile. Si sente, ad esempio, un suono e si vede una macchia, o si percepisce un odore. Un  numero, una lettera o una parola, letti, sentiti o solo anche pensati,  sono associati costantemente ad un colore, … . La sinestesia più frequente è la cromostesia: si vedono colori sentendo suoni, …>>.
           Ovviamente, quanto appena letto è solo un esercizio teoretico e non vincola il talento di nessuno e tanto meno quello di Sciancalepore, che è e resta il solo proprietario del linguaggio dei suoi colori;  però se Benini, nella sua autonomia di scienziato e di intellettuale si attarda a indagare sulle note della musica che ispirò Kandinsky, il grande iniziatore della pittura astratta, io mi posso provare a dare uno sguardo alla filosofia pitagorica, perché da questa sapienza Sciancalepore ha tratto ispirazione lungo tutto l’arco della sua vita artistica, e in particolar modo per la costruzione della terza cantica. Me ne ha fatto cenno in un breve colloquio avuto con lui nella sua bottega di Via Trieste.  
          Pitagora di Samo, dove nacque intorno al 590 a. C., fu un “personaggio enigmatico”. Lo definisce così, nel suo libro (Le origini del pensiero scientifico), Giorgio de Santillana,  fisico di formazione nella Scuola Romana degli Anni Venti, e, dopo qualche sosta nei dipartimenti di fisica di Parigi, Milano e Roma, docente, dal 1936, di storia e filosofia della scienza al MIT, la prestigiosa Università americana del Massachusetts. Giunto in Magna Grecia, dalle parti di Crotone, sui quarant’anni, Pitagora, venuto a contatto con il mito di Orfeo e dei suoi ritmi magici, che imperavano in tutta l’Italia meridionale, si pose il problema  di come questa musica potesse avere influenza sull’anima al punto da diventare <<uno strumento d’ordine già verificato da antichi legislatori>>. La soluzione,  nella formulazione che ne dà  il nostro fisico, è stupefacente,  perché ci riporta a quanto abbiamo appena appreso dal neuroscienziato Arnaldo Benini,  e alla moderna linguistica scientifica (in estrema sintesi: “Il bambino cresce non impara”) che fa capo all’eminente filosofo americano Noam Chomsky, ancora attivo ai nostri giorni, che dal 1955 e per lunghissimi anni è stato un famosissimo docente del MIT (Istituto di Tecnologia del Massachusetts).
           Il riferimento a Chomsky, qui,   vuole solo supporre la conoscenza diretta di Santillana, da parte dello scienziato americano, per averne sicuramente seguito le lezioni, ma soprattutto per averne letto i libri, tra tutti, di certo, il bellissimo testo citato, pensato e scritto in inglese, nel 1961, con il titolo The Origins of Scientific Thought.  La relazione  stabilita da Pitagora tra la musica e l’anima, intesa come soluzione del problema che si era posto, sembra proprio un punto di partenza della grammatica generativa di Chomsky, che tanta influenza ha avuto e ha sulla scienza linguistica e sulla filosofia del linguaggio. Eccola, la relazione,  nella versione di Giorgio de Santillana: <<Possono esservi nel principio della vita stessa, e nell’anima dell’uomo e della natura universale accordi tali da rispondere al tocco armonioso>>.  Di qua segue, direttamente,  che l’Harmonia si spiega come <<l’adattamento di parti in una trama complessa e, in particolare, l’accordo di uno strumento musicale>>.
           A questo punto, archiviata la parentesi Chomsky,   è bene continuare seguendo il libro del filosofo italo-americano, per evitare fraintendimenti e per isolare il nocciolo della questione che ha interessato Sciancalepore. <<Ora l’originale scoperta di Pitagora - nel campo della fisica, il punto di partenza della fisica matematica, fu che gli intervalli della scala musicale possono essere esattamente espressi in termini di rapporti semplici. … I numeri ricorrenti in questi rapporti sono 1, 2, 3, 4, la somma dei quali è 10, il numero perfetto. Così perfetto e potente, in verità, che Pitagora lo adorò come la Tetractys Divina Non Generata, … il simbolo della Unità Superiore nella quale si dispiega l’Uno>>. E l’Uno, sempre sul filo del pensiero di Pitagora, << generò il Due, e il Due generò il Tre e il Tre generò tutte le cose>>.  E la  Tetractys, dal canto suo, rappresentata da Santillana come un triangolo formato da dieci monadi, <<era un numero triangolare>>, che, a sua volta, fu <<concepito come generatore di tutte le altre combinazioni di numeri e figure che costituiscono quello che si chiamò Kosmos, o bell’ordine>>.
            Con queste espressioni Giorgio de Santillana scrive la più bella introduzione all’arte di Sciancalepore e ci accompagna per mano alla sua mostra. Le diciotto tavole, infatti, informate tutte al numero triangolare, sono il racconto di questa affascinante avventura epistemologica, sorretta da una raffinatissima ricerca cromatica. E sono proprio i colori,  che animano le tante combinazioni geometriche, a simbolizzare “il bell’ordine” e le metamorfosi dei miliardi di galassie dell’universo, che forse è ancora più grande di quello che noi pensiamo. E che forse si estende fino ai confini del nulla.             
           Al contrario  degli storici delle idee, degli scienziati,  degli storici e filosofi della scienza, primo fra tutti Albert Einstein, che hanno rivendicato e rivendicano il giusto riconoscimento all’immaginazione per il suo apporto al sapere scientifico, proprio nel campo dell’arte, e in particolare nella pittura,  gli addetti ai lavori sono molto severi e non apprezzano granché  l’immaginazione degli altri, forse perché troppo ardita, forse perché fuori dagli schemi già codificati, o semplicemente perché è degli altri. Le stroncature senza  appello di grandi artisti non si contano.  Una di queste, attribuita al critico e storico dell’arte Roberto Longhi, ce la  fa conoscere Arturo Carlo  Quintavalle alla pagina 31 de  La Lettura del Corsera di domenica 8 novembre 2014. <<Ecco la pittura di Giorgio de Chirico rinvenire inaudite Divinità  nelle sacre vetrine degli ortopedici, ed eternare l’uomo nella lugubre fissazione del manichino d’accademia o di sartoria>> - e più avanti - <<Accostamenti talmente orridi di antipodi civili, che soltanto gli incroci dell’arte barocca con quella del Giappone al tempo dei missionari di Papa Borghese potrebbero fornire un altrettanto sgradevole risultato>>.  La pittura sotto accusa era quella universalmente nota come Metafisica,  soprattutto attraverso il  dipinto Le Muse Inquietanti del 1917,  di cui a Longhi sarebbe sfuggito, secondo le parole dello stesso Quintavalle,  “il conflitto del vivere che De Chirico rappresenta”.
         E dire che il ciclo della grande pittura geometrica di Sascianca, mi si perdoni l’abbreviazione,  parte proprio da quelle muse, che, nella inquietante prospettiva metafisica di De Chirico, proponevano, e propongono,  di “guardare il mondo in maniera differente” “al di là dei miti progressisti”. E questo, secondo il critico e storico dell’arte, Vincenzo Trione, “per scoprire l’enigmaticità del vero, rivelandone il lato notturno, l’aspetto spettrale”.  Questo “lato notturno” e questo “aspetto spettrale”, che traducono in parole possenti i colori della metafisica, studiata da Trione in tutte le avanguardie del Novecento, con particolare riguardo all’arte di De Chirico, nel pensiero di Sciancalepore si fanno convinzione che la realtà e la verità coincidono soltanto nell’unica dimensione possibile, nell’autenticità della morte. E  di questa posizione è testimonianza un esercizio propedeutico eseguito a china su carta nel 1972, mai esposto e conservato con molta cura. Vi si scorge la grande Musa nei panni della Gran Signora a padroneggiare il mondo della realtà e il mondo della verità, in atteggiamento di maestra d’armonia, appoggiata a un antico strumento a corde, sul cui manico è fissata, a far la parte del pirolo, l’inequivocabile falce.
           Quest’opera è importante perché la  Gran Signora, provocando un profondo iato nel senso della vita, fa sentire pressante, nell’artista,  il bisogno di colmare quel  vuoto inducendolo a pensare la vita stessa come scienza e come arte, nel continuo processo metamorfico della scienza che si fa arte e dell’arte che si fa scienza.  
            A questa impresa non di poco momento Sciancalepore ha dedicato studi e ricerche per oltre quarant’anni, producendo 73 opere in acrilico, apparse a Vieste tra il 2012 e il 2016. Le prime 25 tele denominate Possibilità Impossibili sono state dedicate alla biologia e agli studi di genetica; il secondo turno, nel 2013,  è toccato alle  Realtà Parallele (30 dipinti tra tele e tavole) che  hanno avuto come  riferimento la realtà che l’uomo vive giorno dopo giorno, sempre in divenire e mai la stessa;  e la realtà della complicata e difficile meccanica quantistica, dei cui fenomeni, in questa sede, si può dire che “le previsioni sono in generale solo di tipo probabilistico”, come ci suggerisce il fisico Vincenzo Barone.   
           Ultime, in questa mostra del 2016, giungono all’attenzione dei visitatori e dei critici le tavole dedicate alle Metamorfosi, di cui si è già parlato.  
           Convinto che i modelli matematici non trovino facile applicazione nelle scienze sociali, Scincalepore si spinge oltre l’etica e ripone tutte le sue speranze di salvezza del nostro Pianeta e dei suoi abitanti nella Bellezza. Un po’ romanticamente come fece Johann Wolfgan Goethe, secondo la cui prospettiva, nella lettura del filosofo Mario De Caro,  <<La bellezza … è un ideale a cui l’artista si approssima asintoticamente. L’arte diventa insomma  lo strumento più nobile per ricongiungere il singolo alla totalità infinita, alla dinamica organicità del tutto>>;  e un po’ scientificamente,  come auspicava il fisico Paul Dirac, premio Nobel 1933 (insieme a Erwin Schrödinger), segnalando la bellezza dei teoremi della matematica e della fisica “nella descrizione della natura”. L’impresa è difficile, ma il pittore e poeta ci prova lo stesso. Si fa audace  e  propone la sua opera come una Aesthetica more geometrico demonstrata, con il permesso del grande  Baruch Spinoza, si capisce, e adducendo a discolpa il grande amore che lo tiene avvinghiato al mondo dello spirito e al mondo della natura.
           In una delle sue ultime poesie, dopo aver dato sfogo a questo suo sentimento, Sciancalepore scrive, nell’ultima strofa, che <<Impetuoso/l’Essere si imbatte/nel sapere assopito,/risoluto nella conoscenza:/il cuore si risveglia/>>.

Giovanni Masi

 
 
 

ASE: premiata la raccolta differenziata porta a porta a Vieste

Post n°16767 pubblicato il 20 Giugno 2016 da forddisseche

ASE: premiata la raccolta differenziata porta a porta a Vieste


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lunedì 20 giugno 2016 ore 11:57
Arrivano 91mila euro con bando nazionale Anci-Comieco.

 

90.980,00 euro. E' l'importo ottenuto dal Comune Di Vieste (tra i pochi in Puglia) grazie ad un progetto tecnico realizzato da "A.S.E. SpA" risultato vincitore di un bando nazionale di Anci - Consorzio Comieco per l'avvio e lo sviluppo di un sistema di raccolta differenziata porta a porta. Tale importo consentirà l'acquisto (senza pesare sulle tasche dei contribuenti) di 7mila mastelli, 600 carrellati e 100 roller per permettere alla città leader del turismo pugliese di avviare un efficiente ed efficace servizio di raccolta differenziata che - attraverso il miglioramento dell'igiene e del decoro urbano - mira all'innalzamento degli standard dell'offerta turistica e della qualità della vita dei residenti. In questi giorni tali tematiche e relative modalità operative saranno affrontante con l'Amministrazione comunale per mettere anche a frutto in tempi brevi i benefici derivanti dal finanziamento Anci-Comieco. Intanto, "A.S.E. SpA" la scorsa settimana ha provveduto all'allestimento di una sede nell'abitato del Comune di Vieste in Via Tantimonaco n.6 da destinare a front office ed U.R.P ed una operativa in Contrada Focarete (SS89)

 
 
 
 
 

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