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Pizzomunno con gerani rossi.

 

 
Pizzomunno

Lungo il tratto meridionale della costa viestana, ritroviamo una piccola spiaggia che deve il suo nome all’ imponente faraglione che dalle acque cristalline si erge sovrano a sorvegliare la città ed i suoi abitanti: la Spiaggia del Pizzomunno.

Qui sembra aver avuto luogo un’ interessante e fantastica vicenda che ha come protagonisti due giovani innamorati , entrambi originari di Vieste .

Pizzomunno , giovane ed attraente pescatore, e Cristalda , ragazza bellissima dai lunghissimi capelli color dell’ oro, si amavano teneramente e vivevano nella convinzione che nulla al mondo potesse intaccare un sentimento tanto forte e sincero.

Ogni sera, Cristalda scendeva in spiaggia per salutare il suo bel Pizzomunno prima che con la sua barca andasse incontro al mare aperto.

Ogni notte, in mare, Pizzomunno riceveva la visita delle sirene che cercavano di ammaliarlo con i loro canti soavi. Le regine del mare desideravano ardentemente che Pizzomunno diventasse il loro re ed amante.

Il giovane, però, non cedette mai alle avance delle sirene tentatrici , avendo già donato il suo cuore alla candida Cristalda.

I reiterati rifiuti del giovane, scatenarono la furia delle sirene .

Una sera, le sirene raggiunsero i due amanti sulla spiaggia ed aggredirono Cristalda con grande ferocia, inghiottendola nelle profondità del mare.

Pizzomunno
fu colto da un dolore devastante, talmente grande da pietrificarlo per sempre.

Il giorno seguente, i pescatori di Vieste trovarono Pizzomunno pietrificato sulla roccia che oggi porta il suo nome.

La leggenda vuole che, ogni cento anni, Cristalda riemerga dalle profondità del mare per incontrare Pizzomunno e rivivere con lui l’ emozione di una notte d’amore sulla spiaggia che li fece incontrare.

 

 

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Promontorio del Gargano

Il più delle volte si pensa che la storia antropologica ebbe inizio sul promontorio del Gargano con l'apparizione dell'Arcangelo Michele più di sedici secoli or sono quando ancora il Cristianesimo conviveva con le allora attuali religioni pagane. Ma se analizziamo le carte romane si nota che gli insediamenti sedentari sono precedenti all'apparizione dell'Arcangelo e si trovavano sulla costa e ai piedi del sontuoso monte (Ergitium ,Sipontum ,Merinum ,Teanum , ,Apulum ,Urium).
Si trovano degli insediamenti umani persino precedenti a questi ultimi, ma bisogna risalire addiritturà all'età del bronzo, tanto è vero che lungo la provinciale che collega Foggia con San Marco in Lamis, a qualche chilometro da Borgo Celano, in zona"Chiancata La Civita-Valle di Vitturo"  è stato ritrovato la necropoli più antica della intera Europa. Altre testimonianze sono date dagli insediamenti rupestri e dalla innumerevole presenza di oggetti litici e di mura megalitiche che si sono scoperti nel corso degli anni sul Gargano.
 

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Toro seduto

 

Per noi i guerrieri non sono quello che voi intendete. Il guerriero non è chi combatte, perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro. Il guerriero per noi è chi sacrifica sé stesso per il bene degli altri. È suo compito occuparsi degli anziani, degli indifesi, di chi non può provvedere a sé stesso e soprattutto dei bambini, il futuro dell'umanità.

Toro seduto

 

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Tutto ciò che l'uomo ha imparato

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona e il seguente testo "Tutto ciò che l'uomo ha imparato dalla storia, é che l'uomo dalla storia non ha imparato niente. Hegel"

 

Servo di Dio Don Antonio Spalatro .

 

Messaggi del 26/01/2017

Turismo in crescita in Puglia. Sono 300 i milioni di investimenti con gli incentivi.

Post n°18304 pubblicato il 26 Gennaio 2017 da forddisseche

Turismo in crescita in Puglia. Sono 300 i milioni di investimenti con gli incentivi. 

 
Turismo in crescita in Puglia. Sono 300 i milioni di investimenti con gli incentivi.
 
 

Il turismo cresce in Puglia e il sistema produttivo si adegua moltiplicando l’offerta. Sono già 338 le richieste di investimenti ammesse a finanziamento dalla Regione Puglia con i Pia Turismo (Programmi integrati di agevolazione) e il Titolo II Turismo a dicembre 2016. Gli investimenti raggiungono i 300 milioni di euro movimentando occupazione a regime, cioè a progetti ultimati, per più di 3.600 unità (tra vecchi e nuovi occupati).

 

A darne notizia l’assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone: “La domanda turistica – spiega - è un potente motore economico perché alimenta l’offerta che a sua volta cresce stimolata dalle agevolazioni regionali. Stiamo sostenendo un’importante fonte di sviluppo con una spesa in termini di risorse pubbliche di 119 milioni di euro. A tanto ammontano le agevolazioni richieste dalle imprese con questi due incentivi, ma si tratta di risorse che generano investimenti per tre volte tanto, senza contare il fatto che in un arco di tempo inferiore a due anni abbiamo già superato (per più di 30 milioni di euro) il valore dei progetti di Pia Turismo e Titolo II Turismo della passata programmazione che pure movimentarono più di 269 milioni di investimenti”.

 
 
 

Vieste – “Corriere della Sera”, “Il Capriccio” scelto fra gli 11 ristoranti in Italia per mangiare al mare d’inverno

Post n°18303 pubblicato il 26 Gennaio 2017 da forddisseche

Vieste – “Corriere della Sera”, “Il Capriccio” scelto fra gli 11 ristoranti in Italia per mangiare al mare d’inverno

Il ristorante dello chef Leonardo Vescera è stato selezionato dal sito web del “Corriere della Sera”, nello spazio dedicato alla cucina, fra gli 11 ristoranti in Italia in cui mangiare al mare d’inverno. "Nel suo locale sul porto Leonardo Vescera, chef viestano dal curriculum internazionale, coccola gli ospiti all’insegna di tecnica e ricerca del prodotto. Alta cucina, che va dalle interpretazioni più svariate di pesce azzurro (da provare tutto il percorso delle alici) a piatti più sofisticati, come i bocconcini di pescatrice su crema di piselli".Qui di seguito il link alla pagina dedicata al noto risotante di Vieste. http://cucina.corriere.it/notizie/cards/da-alassio-agrigento-10-ristoranti-cui-mangiare-mare-d-inverno/capriccio-vieste-foggia.shtml

 
 
 

San Giovanni R.: arriva il primo Barcamp Artefacendo.

Post n°18302 pubblicato il 26 Gennaio 2017 da forddisseche

San Giovanni R.: arriva il primo Barcamp Artefacendo. 

 
San Giovanni R.: arriva il primo Barcamp Artefacendo.
 

Venerdì 10 febbraio, ore 18.00, presso Tenuta Chianchito, i Laboratori Urbani di San Giovanni Rotondo, in collaborazione con Innov@tiva, la prima scuola non convenzionale di cultura digitale e cultura d’impresa del territorio, presentano il primo Barcamp Artefacendo. Il barcamp è una “non conferenza”, un evento in cui viene sovvertito lo standard di incontri a cui siamo abituati a partecipare, e nasce dal desidero di condividere ed apprendere in maniera dinamica in un ambiente aperto e libero. Lo spirito è collaborativo, chiunque può proporre un contenuto e parlare agli altri, con lo scopo di favorire la divulgazione e la diffusione dei temi legati all’innovazione e al cambiamento. Il Barcamp Artefacendo vuole essere un’occasione in più per facilitare lo scambio di informazioni e conoscenze, la riflessione critica, la condivisione di progetti all’inizio di un nuovo anno. Il termine “Barcamp”si riferiva inizialmente alle applicazione web e si incentrava su tecnologie open source, social software, open data. Successivamente il format della "non conferenza" si è esteso ad una grande varietà di tematiche, e per Artefacendo sarà soprattutto l’occasione di confrontarsi intorno ai temi della startup, cultura digitale e cultura d’impresa sul territorio.

 

Info e adesioni al 3669404991

 
 
 

“Italia e Italiani nei testi delle canzoni dagli anni ’80 a oggi” fondazione Giorgio Gaber - Foto di Luigi Ciminaghifondazione

Post n°18301 pubblicato il 26 Gennaio 2017 da forddisseche

“Italia e Italiani nei testi delle canzoni dagli anni ’80 a oggi” 

 

Di:

 
 

Roma – Scrivere canzoni per raccontare la propria identità nazionale, per esaltarla o criticarla: a volte un mezzo utile per far parlar più di sé, con testi leggeri e “populisti”, venati di patriottismo, altre volte frutto di un reale impegno politico e sociale. Se escludiamo i canti storici dei primi del Novecento, il tema “Italia” e “Italiani” compare nei testi di canzoni soprattutto negli ultimi quattro decenni. Questi testi offrono, con sincerità o con retorica – ma pure quella segno dei tempi – uno spaccato del modo in cui la fascia più ampia dell’opinione pubblica italiana ha percepito – e voluto condividere e comunicare attraverso la canzone – la propria identità nell’arco di circa trentacinque anni, di fronte agli eventi della storia.

 

Gli anni ‘80. Cosa succedeva in Italia:Ustica, la strage alla stazione di Bologna, l’uscita de“Il nome della Rosa”, il terremoto in Irpinia, la vittoria della Nazionale ai mondiali di Spagna, l’attentato a Giovanni Paolo II. Craxi presidente del Consiglio, l’addio a Enrico Berlinguer. Si diffondono i videogiochi, come Pac-mane Super Mario Bros; la tvtrasmette“Cacao Meravigliao”, “Il pranzo è servito”, “I ragazzi della IIIa C”.

 

Ad aprire il decennio, tra le canzoni che parlano della nostra nazione,“Viva L’Italia” di Francesco de Gregori, che mette in luce la forza del popolo italiano di fronte alle ingiurie della storia: si apre con il ricordo della Resistenza – quando l’Italia, che è ancora quella del valzer, è “derubata e colpita al cuore”, ma non si lascia sopraffare – e si chiude con il ricordo, più fresco, della strage di piazza Fontana, il 12 dicembre 1969. È presentata come una nazione “nuda” ma con una grande forza di ripresa, che è insita nella sua popolazione che lavora, che “si dispera” e “s’innamora”, e che sa lasciarsi anche un po’ andare,consapevole che il proprio destino sia “metà dovere e metà fortuna”.

 

Del 1982 il testo, in spagnolo, di “Oh, Italia” di Antonello Venditti. Introdotta da alcune critiche a gusti e atteggiamenti italiani, intavola presto temi politici e sociali, in una carrellata che però non la rende, di fatto, una canzone politica. Dal riferimento al mondo calcistico e all’abitudine di insultare gli arbitri, si passa ai riferimenti al terremoto dell’Irpinia del 1982, ai sequestri, numerosi in quegli anni – quelli dell’“Anonima sequestri” come quelli politici -per proseguire con molti altri temi – dalla disoccupazione, all’aborto, alle stragi di Stato –e concludere che “el pueblo che fa? Canta! Canta! Canta!”.

 

Nei primi anni ’80 viene composta, da Rino Gaetano, “In Italia si sta male (si sta bene anziché no)”, inedita fino al 2007, quando fu presentata al festival di Sanremo dal comico Paolo Rossi. Vi si esaltal’autocompiacimento tutto italiano nei confronti di alcuni aspetti del nostro Paese (il mare, l’amore,…), in realtà solo stereotipi per giustificare il restare dei suoi cittadini nonostante tutti i problemi dai quali il Paese è afflitto. Del 1983 la famissima “L’Italiano”, di Toto Cotugno, emblema degli Italiani all’estero e ricca di “gratificanti” stereotipi: la passione per la musica e il canto, le donne compiacenti, l’arte, la buona tavola con il caffè ristretto, l’atmosfera accogliente della famiglia, con le sue tradizioni e i piccoli dettagli che fanno sentire a casa. Del 1987 è “Dolce Italia”, di Eugenio Finardi, dove l’Italia, un tempo contrapposta all’America per il calore del clima ambientale ma soprattutto umano, dove “la gente é più sincera, la vita é più vera”, nel presente è vittima di quella che sarà poi detta“globalizzazione”, che investe anche il modo di vivere e di comportarsi della gente (“ma poi tornati qui a Milano sembrano tutti Americani / vivono vite di sponda ciechi ai loro problemi”),incapace di apprezzare la bellezza dello stile di vita ereditato (“vorrei metterli su di un Jumbo e poi fargliela vedere / quell’America senza gioia, sempre in vendita come una troia”).

 

Infine, dell’anno successivo, “Italia” di Mino Reitano. Del tutto in contrapposizione con la tematica espressa da Finardi, che avvertiva il cambiamento dei tempi e della mentalità, gli Italiani di Mino Reitano sono gli artefici della bellezza del Paese perché lo amano (“sempre bella e c’è un perché / questa gente le vuol bene / questa gente è come me”). Il testo è sfrenatamente patriottico (“di terra bella e uguale non ce n’è”; “forse il sole è nato qui”) e ricorre a topoi da inizi novecento (“contadina come me / ride e canta, è ballerina”) per offrire la descrizione di un’Italia da cartolina.

 

Gli anni ‘90. Cosa succedeva in Italia: gli attentati a Falcone e Borsellino, lo scandalo Mani Pulite, l’inizio della Seconda Repubblica, la “discesa in campo” di Silvio Berlusconi, il “morbo della mucca pazza”. Migliaia di profughi in fuga dall’Albania e dal Kossovo raggiungono le nostre coste. L’Italia piange Lucio Battisti e Fabrizio De Andrè. Si diffondono il telefono cellulare e internet. Al cinema spopola Titanic.

 

“Italia d’oro” di Pierangelo Bertoli inaugura la denuncia delle ingiustizie e degli abusi di poteredi “casa nostra”, con toni aspri e senza nessuna concessione alla retorica e al sentimentalismo, piuttosto, con forti motivazioni politiche e sociali. L’Italia che descrive si identificacon i potenti, non con i cittadini comuni. Scrive infatti: “Italia (…) te ne sbatti di noi / màngiati quel che vuoi fin quando lo potrai”. Ma resta un’“Italia d’oro” perché, in fondo, è “frutto del lavoro”, e l’autore non cede alla disperazione perché spera “che l’ignoranza non la spunterà / che smetteremo di essere complici / che cambieremo chi deciderà”.

 

Nello spettacolo “Tuttobenigni 95/96” il comico toscano presenta una canzone satirica diretta contro uno dei suoi principali bersagli, Silvio Berlusconi. La canzone, intitolata “Quando penso a Berlusconi”, contiene una carrellata di grandi nomi e di opere d’arte d’Italia, che Benigni contrappone, nella loro elevatezza, alla figura del magnate, da poco entrato in politica, Silvio Berlusconi. Esse fanno sentire Benigni fiero di essere italiano al punto da procurargli un piacere fisico… che tuttavia scema di fronte al pensiero di Berlusconi. Al festival di Sanremo del 1996 Elio e Le Storie Tese presentano il singolo “La terra dei cachi”, brano ironico e pungente nei confronti delle numerose storture e degli scandali dell’Italia di quegli anni: dalle piccole infrazioni, ai casi di malasanità, agli appalti truccati, alle tangenti, alle stragi impunite. Il quadro che ne viene fuori è quello di un’Italia amaramente priva di credibilità, appunto una “terra dei cachi”, dove, in mezzo a tanti problemi irrisolti, i cittadini si vantano di avere “un cuore grande cosi’”.

 

Del 1998 è “L’Italiana”, di Renato Zero, che torna, in modo più esplicito, sui motivi che, tra tante difficoltà, spingono gli Italiani a restare. L’Italia per lui è una madre, che tiene legati i suoi figli per “mistica attrazione”; il pensiero di lei però “non è più limpido / forse nostalgico” perché qui la democrazia si è fatta utopia.

 

2000-2015. Cosa succede in Italia: il G8 a Genova, l’introduzione dell’Euro, il cardinale Ratzinger eletto papa con il nome di Benedetto XVI, Giorgio Napolitano presidente della Repubblica. La Nazionale di calcio vince il mondiale in Germania, nasce e si diffonde Facebook, al cinema si proiettano il Signore degli Anelli e la saga di Harry Potter. Benedetto XVI annuncia dopo alcuni anni le sue dimissioni e viene eletto al suo posto l’argentino Bergoglio, Napolitano rivestirà invece a lungo il ruolo di Presidente della Repubblica. Milano ospita Expo 2015 ma si parla sempre più di crisi economica.

 

Gli ultimi quindici anni vedono l’inasprirsi del malcontento e della critica a causa di tutto ciò che l’Italia non sa offrire ai suoi abitanti, specie alle nuove generazioni che non si sentono rappresentate dalle classi dirigenti; la critica è aspraanche nei confronti dell’ignoranza e della superficialità degli Italiani:il brano “Meno male”, di Simone Cristicchi, offre, per esempio, il quadro di un’Italia volgare e ignorante, dove alla fine “vissero tutti felici e contenti / ma disinformati sui fatti”.

 

Il tema “Italia e Italiani” diventa, in questi ultimi quindici anni, molto più affrontato che in passato, soprattutto nel mondo del rap, che ne fa bersaglio, legittimo, di denuncia. J-Ax, nel brano “Ribelle e basta” del 2015, arriva a dire “cara mamma Italia i tempi sono cambiati, / non contare su di me perché tu non mi calcolavi. / Io ti conosco e non ci credo che mi ami”. Già più di un decennio prima lo stesso J-Ax, ancora negli Articolo 31, cantava “l’Italiano medio”, delineando il quadro patetico di un Italiano medio succube di una televisione di basso livello, del gioco d’azzardo, degli status simbol e delle apparenze (“quest’anno ho avuto fame ma per due settimane / ho fatto il ricco a Porto Cervo. Che bello!). Fedez, rapper apparso più di recente sulla scena musicale, descrive l’Italia dei quarantenni di oggi come la “Generazione Bho”, che “soffre stress post-traumatico / da cellulare scarico” in un’Italia dove “un italiano su tre vive a casa dei genitori / il problema è che gli altri due sono i genitori”. Ironicamente critico del panorama italiano di corruzione e superficialità, anche Caparezza in“Il secondo secondo me”, del 2003, mentre toni più duri presenta la celebre “In Italia”, di Fabri Fibra, dove la critica è diretta soprattutto contro la presenza della malavita, oltre che contro i luoghi comuni sul Paese.

 

Al di fuori del panorama del rap, l’indimenticabile “Io non mi sento italiano” di Giorgio Gaber, una sorta di lettera in musica indirizzata a un ipotetico presidente, per comunicargli di non sentire alcuna appartenza nazionale, in quanto “tranne Garibaldi / e altri eroi gloriosi / non vedo alcun motivo / per essere orgogliosi” e, contro ogni topos “questo bel Paese / pieno di poesia / ha tante pretese / ma nel nostro mondo occidentale / è la periferia!”.

 

Vicino alla sensibilità popolare, ma senza alcuna speranza di riscatto, il brano“L’Italia”, presentato da Marco Masini al festival di Sanremo del 2009, mentre,più ricca di sfumature, “Buonanotte
all’Italia”, di Luciano Ligabue, descrive un Paese isolato nel proprio mondo, con un piede nel passato e uno nel futuro, ma pur sempre una “bellezza senza navigatore”. Il brano “Italiani”, scritto da Eugenio Bennato per i 150 anni dell’Unità d’Italia, offre un quadro equilibrato di pregi e difetti tipici degli Italiani, ricorrendo volutamente ad alcuni stereotipi per farne una bandiera. Ne emerge un’immagine tutto sommato positiva, che cede un po’ all’autocompiacimento, ma giustificato dalla finalità stessa della stesura del testo. Del tutto contro-tendenza, infine, “Italia, amore mio”, presentata al festival di Sanremo del 2010 da Luca Canonici, Emanuele Filiberto e Pupo, la quale, piuttosto che dar spazio alla critica, prova a dar voce al senso di unità nazionale nel nome dei valori tradizionali, della libertà e dell’identità culturale e religiosa.

 

Il nuovo millennio ha portato con sé, come si evidenzia nettamente, un rinnovato interesse delle nuove generazioni nei confronti del tema “Italia e Italiani”, segno, in molti casi, della volontà di utilizzare la musica come mezzo di espressione del proprio dissenso. È pressoché scomparsa ogni forma di retorica e di luogo comune, mentre, a farsi strada, è la rabbia e la volontà di denuncia, soprattutto da parte delle generazioni dei ventenni e dei trentenni, dimenticate e private del proprio futuro perché fuori dalle logiche di potere del presente. Va osservato, inoltre, che per quanto si critichi, nei testi, la superficialità di una società legata alle apparenze e alla televisione, a permearli sono soprattutto gli eventidi gossip, usati per sostenere, come esempi, la critica condotta, mentre sono meno affrontati, rispetto al passato, temi di rilevanza nazionale e mondiale.

 

Nel complesso, dai testi di queste canzoni, emerge l’aumento della sfiducia collettiva nei confronti della politica, della classe dirigente e, a volte, delle generazioni precedenti, colpevolizzate, in modo esplicito o meno, della situazione di crisi del presente. Nei testi degli ultimi anni emergono pochissime speranze di cambiamento, ogni possibile azione sembra inutile, e l’unico mezzo che si ha per non essere parte di ciò che si riconosce come marcio è prenderne le distanze criticandolo. Non si può non vedere un riflesso di questo atteggiamento nei numeri in calo delle affluenze alle urne e nel minor interesse che si registra, rispetto al passato, per la politica.

 

(A cura di Valentina Sapone – valentina_sapone@libero.it)


 
 
 

Dall’America alla Foresta Umbra per studiare le liane Visita del maggiore esperto al mondo tra le faggete candidate UNESCO

Post n°18300 pubblicato il 26 Gennaio 2017 da forddisseche

Dall’America alla Foresta Umbra per studiare le liane Visita del maggiore esperto al mondo tra le faggete candidate UNESCO per comparare le dinamiche forestali tra foreste tropicali e foreste temperate calde ad elevata biodiversità 

 

Di:

 
 

Monte Sant’Angelo. Tarzan le usava per saltare da un albero all’altro. Ecco perché nell’immaginario collettivo le famose liane, lunghi e resistenti vegetali, sono ritenute esclusive delle foreste esotiche. Niente di più sbagliato. Anche la Foresta Umbra ne è piena, a tal punto da attirare uno dei maggiori esperti al mondo, specializzato da oltre vent’anni nelle interazioni fra liane ed alberi nelle foreste tropicali. Si tratta del professor Stefan Schnitzer del Dipartimento di Scienze Biologiche dell’Università del Wisconsin-Milwaukee (Usa), che ha visitato la Foresta Umbra in compagnia di Alfredo Di Filippo, il Docente di Botanica ed ecologia vegetale presso l’Università della Tuscia-DAFNE di Viterbo che ha proposto di inserire le faggete garganiche (candidate a Patrimonio Naturale dell’Umanità) in un monitoraggio mondiale per lo studio dell’ecologia delle liane. Nel progetto rientra anche la Riserva Naturale Abetina di Rosello, in provincia di Chieti.

 

“Ho visitato il Parco Nazionale del Gargano – spiega il professor Stefan Schnitzer – per comparare le dinamiche forestali e le interazioni albero-liana tra foreste tropicali e foreste temperate calde ad elevata biodiversità. Durante la visita ho potuto anche apprezzare la presenza diffusa di edera (Hedera helix L.), liana presente in Foresta Umbra con individui di dimensioni monumentali che meritano particolare tutela grazie all’importante ruolo nella conservazione della biodiversità, per esempio grazie alla produzione autunnale di nettare e polline per api ed altri impollinatori, o di frutti carnosi per gli uccelli. Insieme ad Alfredo Di Filippo ho constatato il notevole interesse scientifico legato alla comprensione di come varia il rapporto fra edera e faggi vetusti, soprattutto a seguito del riscaldamento climatico”.

 

Lo sviluppo delle liane, soprattutto in alberi monumentali e vetusti, sarà ora sottoposto ad un monitoraggio che verrà confrontato con quello già avviato nelle foreste tropicali centro-americane.

 

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Canone RAI: 31 gennaio scadenza per dichiarazione non detenzione tv http://www.controcampus.it

Post n°18299 pubblicato il 26 Gennaio 2017 da forddisseche

Canone RAI: 31 gennaio scadenza per dichiarazione non detenzione tv 

 

Di:

 
 

Roma. Scade il 31 gennaio il termine entro cui presentare la dichiarazione di non detenzione dell’apparecchio televisivo per il 2017. Ricordiamo ai cittadini, infatti, che è necessario presentare tale dichiarazione ogni anno.

 

Una materia, quella del canone tv, quanto mai controversa e costellata di aspetti poco chiari che, con l’attività di assistenza, di consulenza e informazione attivata nell’ambito del progetto “Canone in bolletta: scelta perfetta?”, ACU, Adusbef, Asso-consum, Federconsumatori e Lega Consumatori chiariscono ai cittadini ogni giorno, sciogliendo i dubbi e le criticità insorte.

 

Ecco alcuni chiarimenti relativi al pagamento del canone per il 2017: Nel 2017 i titolari di utenza elettrica di tipo “residenziale” pagano il canone in dieci rate mensili da 9 euro, per un totale annuo di 90 euro. Chi attiva un’utenza nel corso dell’anno paga un numero di rate variabile in funzione del mese di attivazione.

 

Affinché non venga loro richiesto il pagamento, gli intestatari di un’utenza residenziale che non detengono alcun apparecchio televisivo devono compilare il quadro A del modello di dichiarazione sostitutiva pubblicato sul sito dell’Agenzia delle Entrate ed inviare il modulo entro il 31 gennaio 2017. Qualora si presenti la dichiarazione dal 1° febbraio al 30 giugno 2017, l’esonero è valido solo per il secondo semestre dell’anno.

 

In base alla normativa vigente, infatti, si presume il possesso di un apparecchio televisivo da parte di ciascun titolare di un’utenza per la fornitura di energia elettrica nel luogo in cui l’utente stesso ha la sua residenza anagrafica. Nel caso in cui ad uno stesso codice fiscale (e quindi ad un medesimo soggetto) risultino associate più forniture, l’addebito avviene su una sola utenza, poiché il canone è dovuto una sola volta in relazione a tutti gli apparecchi televisivi detenuti, nei luoghi adibiti a propria residenza o dimora, dallo stesso soggetto e dai soggetti appartenenti alla stessa famiglia anagrafica.

 

Gli utenti che, pur essendo intestatari di una o più utenze elettriche addebitabili, non siano tenuti al pagamento (poiché il canone è già dovuto per una fornitura intestata ad altro componente della stessa famiglia anagrafica) devono compilare il quadro B del modello di dichiarazione sostitutiva pubblicato sul sito dell’Agenzia delle Entrate. In questo caso la dichiarazione può essere inoltrata in qualsiasi momento dell’anno, ha effetto dal 1° gennaio dell’anno di presentazione e non deve essere ripresentata annualmente, salvo il caso in cui vengano meno i presupposti precedentemente dichiarati.

 

La dichiarazione sostitutiva può essere presentata via web attraverso il sito dell’Agenzia delle Entrate (utilizzando le credenziali Entratel o Fisconline), attraverso intermediari abilitati delegati (ad esempio CAF o professionisti) oppure tramite raccomandata semplice l’indirizzo Agenzia delle Entrate, Direzione Provinciale 1 di Torino, Ufficio di Torino 1, S.A.T. – Sportello Abbonamenti TV – casella postale 22 – 10121 Torino (solo in questo caso va allegata la copia di documento di identità valido).

_______________________________________________________________
Ufficio Stampa – Federconsumatori Nazionale

 
 
 

IISS "Fazzini-Giuliani" Vieste/ Giornata della Memoria: presentazione del progetto/manifestazione.

Post n°18298 pubblicato il 26 Gennaio 2017 da forddisseche

IISS "Fazzini-Giuliani" Vieste/ Giornata della Memoria: presentazione del progetto/manifestazione. 

 
IISS "Fazzini-Giuliani" Vieste/ Giornata della Memoria: presentazione del progetto/manifestazione.
 

Scuola e Shoah è una iniziativa voluta dal MIUR in seguito all'istituzione del "Giorno della Memoria" dal Parlamento italiano con la Legge 211/2000 in ricordo delle vittime della Shoah. Ricordare è un dovere morale prima ancora che istituzionale, affinché gli errori del passato siano un monito per il presente ed il futuro.
Il progetto ha diversi obiettivi. Primo fra tutti, educare le giovani generazioni al tema della discriminazione e alle gravi conseguenze che ne derivano. Oggi, più che mai, è necessario riflettere su ciò che significano termini qualiesclusione, intolleranza, pregiudizio, persecuzione, razzismo.
Riflettere sul passato e osservare con occhi attenti e vigili il presente, possono aiutare a riconoscere questi fenomeni e imparare a respingerli con forza.
Il progetto è stato destinato agli alunni dell’IISS “Fazzini Giuliani” e agli studenti nostri ospiti della scuola media “Alighieri-Spalatro” e Ipssar “E. Mattei” di Vieste, e si è proposto come obiettivo principale il coinvolgimento e la sensibilizzazione degli studenti al fenomeno della SHOAH attraverso una manifestazione/rappresentazione che si svolgerà nel giorno istituito per l' occasione, ovvero il 27 gennaio 2017 e il 30/01/2017.
Ogni Istituto coinvolto ha preparato gli studenti a livello curriculare, con lezioni ad hoc che prevedevano la conoscenza del fenomeno; successivamente hanno provato ad interpretare il fenomeno con rappresentazioni teatrali, videoproiezioni o cartelloni che affrontavano il tema.
Così è nata la rappresentazione che andrà in scena mercoledì 27 gennaio e la mostra allestita in tutte e due i plessi del Fazzini-Giuliani, alla quale vi invitiamo.
I docenti coinvolti: Prof. Maricla Ruo, Lucia Calderisi, Grazia Maggiore e Maria Rado. Naturalmente il progetto è stato fortemente sostenuto dal D.S. Costanzo Cascavilla e da tutto il Collegio docenti.

 

La responsabile del Progetto
Prof.ssa Maricla Ruo

 
 
 

Basket/ Domenica 29 giornata pro Bisanum, arrivano la corazzata Udas Cerignola e il “Pierino”Alvaro Vitali.

Post n°18297 pubblicato il 26 Gennaio 2017 da forddisseche

Basket/ Domenica 29 giornata pro Bisanum, arrivano la corazzata Udas Cerignola e il “Pierino”Alvaro Vitali. 

 
Basket/ Domenica 29 giornata pro Bisanum, arrivano la corazzata Udas Cerignola e il “Pierino”Alvaro Vitali.
 

In occasione del match con la capolista ci sarà la giornata pro Bisanum. L’Udas, capolista incontrastata con 40 punti (20 vittorie, di cui 18 consecutive, e una sola sconfitta), vanta un roster di categoria superiore ed è stata costruita per vincere il campionato e tentare il salto in serie B. Allenata da coach Marinelli, schiera i due Usa Cooper (22 di media) e Sims (19) che lo scorso anno hanno portato Cefalù in serie B. I loro compagni di squadra non sono da meno Il centro Leo e l’ala Scarponi (14 di media per loro), la guardia Marchetti (9) oltre a Gambarota, Tredici, Romano (esperienza in serie B a San Severo per il play cerignolano), Gambarota, Ulano, Jovanovic e Dimmito. Al termine del match, per tutti voi ci sarà l’esibizione di Alvaro Vitali, Pierino per molti di voi, e di sua moglie, la cantautrice Stefania Corona. Una grande occasione per una giornata di grande basket e di divertimento.
Non mancate.

 
 
 

VOLLEY/ Risultati E classifica dellA 10° giornata

Post n°18296 pubblicato il 26 Gennaio 2017 da forddisseche

VOLLEY/ Risultati E classifica dellA 10° giornata 

 
VOLLEY/ Risultati E classifica dellA 10° giornata
 

Un minuto di raccoglimento è stato osservato prima di ogni gara in memoria del Prof. Michele Mariella deceduto in settimana, pioniere della pallavolo di capitanata e fondatore della blasonata Società Polisportiva Masi. Arrivano al giro di boa i tre campionati Open, travagliato lo svolgimento delle ultime due giornate a causa delle avverse condizioni atmosferiche che hanno causato il rinvio di molte partite, anche di recuperi già programmati per il protrarsi dell’ondata di gelo che ha attanagliato vaste zone della nostra penisola, bloccando la viabilità di tante strade. Nel campionato Open Femminile terminata la 1^ fase della regular season per determinare le squadre che accedono ai play off e quelle che invece disputeranno i play out. Nel girone Garganico sorpasso sul fil di lana della Play Volley Ischitella che vincendo sia il recupero che nell’ultima giornata per 3 a 0 con la capolista Csp Ipssar Volley Vieste per 3 a 0, la scavalca in classifica terminando così al 1^ posto. La formazione del Vieste vincendo il recupero con il Sammarco pallavolo per 3 a 0, si attesta al 2^ posto a due lunghezze dall’Ischitella . La lotta per il 3^ posto che significa accesso ai play-off dice bene all’Anspi S. Nicandro che nello scontro diretto con il Sammarco vince per 3 a 2, in una avvincente e calda partita. 5 set anche tra le due giovani squadre dell’Apricena e del Vico, la spunta la Pf per 3 a 2. Nel Girone B era già tutto definito con una giornata di anticipo, conclude al primo posto la Virtus S. Severo che batte a Troia la S.S.E per 3 a 0; 3 a 0 anche del Pietramontecorvino in casa con il Casalnuovo, infine la Pallavolo Cerignola che vince 3 a 0 a tavolino per il ritiro dell’Ics Stornara. Accedono ai play-off quindi Virtus S. Severo, S.S.E. Troia e Pietramontecorvino. Nel fine settimana partono dunque sia i play-off che i play-out dell’Open Femminile.
Termina anche il girone di andata dell’Open Maschile, si conferma campione d’inverno la Virtus S. Severo che vince il recupero a San marco per 3 a 1 e chiude la classifica a 23 punti con 6 punti di vantaggio sulla S.S.E. Troia ferma a 17. 3^ posto per la matricola S. Pietro Vico che vince in casa per 3 a 0 con la Givova Lucera. 4^ posto per la Volleyball Lucera 3 a 0 in casa con l’Ics Stornara; 5^ posto per la Givova Lucera. 6^ posto in classifica in condominio a 9 punti tra Apricena e Anspi S. Nicandro, vittorioso per 3 a 2 proprio con la PF. Segue il Sammarco Pallavolo con 8 punti, chiude la classifica l’Ics Stornara a 0. Riparte subito il campionato con la prima di ritorno. Giovedì 2 Febbraio si disputerà finalmente la finale Provinciale a 4 dell’Under 16 femminile a S. Nicandro tra Pallavolo Cerignola, Volley Casalnuovo, Csp Ipssar Volley Vieste e Olimpia Volley PF Apricena.

 

Nr. Giorno Squadra Ospitante Squadra Ospitata Ris. Parziali
28 Sab. 21-01-2017 OLIMPIA VOLLEY PF APRICENA POL. S. PIETRO VICO 3-2 25/20-18/25-26/24-22/25-15/6
29 Sab. 21-01-2017 PLAY VOLLEY ISCHITELLA CSP IPSSAR VOLLEY VIESTE 3-0 25/19-17-19
30 Sab. 21-01-2017 ANSPI S. NICANDRO SAMMARCO PALLAVOLO 3-2 25/23-25/21-19/25-25/23-15/13
Classifica finale Girone A: 1) Play Volley Ischitella p. 28; 2) Ipssar Volley Vieste p. 26; 3) Anspi S. Nicandro p. 15 (per differenza set); 4) Sammarco 15; 5) Olimpia V. PF Apricena p. 4; 6) S. Pietro Vico p. 2; Accedono ai Play Off le prime 3 squadre.
Risultati della 10^ Giornata Girone B, 21 e 22/01/2017:

 

Nr. Giorno Squadra Ospitante Squadra Ospitata Ris. Parziali
58 Dom. 22-01-2017 S.S.E. TROIA VIRTUS S. SEVERO 0-3 17-12-5/25
59 Sab. 21-01-2017 PIETRAMONTECORVINO VOLLEY CASALNUOVO 3-0 25/16-16-19
60 Sab. 21-01-2017 ICS STORNARA PALLAVOLO CERIGNOLA 0-3 0-0-0/25
Classifica finale Girone B: 1) Virtus S. Severo p. 27; 2) S.S.E. Troia p. 24; 3) Pietramontecorvino p. 18; 4) Pallavolo Cerignola* p. 10; 5) Casalnuovo* p. 7 ; 6) Ics Stornara p. 0. ritirata. Accedono ai Play-off le prime 3 squadre;
Prossimo turno play-off 1^ giornata del 28 e 29/01/2017

 

Nr. Giorno Ora Squadra Ospitante Squadra Ospitata
61 Dom. 29-01-2017 11.00 PIETRAMONTECORVINO CSP IPSSAR V. VIESTE
62 Dom. 29-01-2017 17.00 S.S.E. TROIA PLAY VOLLEY ISCHITELLA
63 Dom. 29-01-2017 18.00 VIRTUS S. SEVERO ANSPI S. NICANDRO
Prossimo turno playout 1^ giornata del 28 e 29/01/2017

 

Nr. Giorno Ora Squadra Ospitante Squadra Ospitata
91 Sab. 28-01-2017 18.00 POL. S. PIETRO VICO VOLLEY CASALNUOVO
92 Dom. 29-01-2017 18.00 SAMMARCO PALLAVOLO PALLAVOLO CERIGNOLA
93 RIPOSA APRICENA

 

Open Maschile, risultati recuperi dell’8^ giornata, 21-22/01/2017:

 

Nr. Giorno Squadra Ospitante Squadra Ospitata Ris. Parziali
149 Sab. 21-01-2017 ANSPI S.T. S. NICANDRO OLIMPIA VOLLEY PF APRICENA 3-2 23/25-25/22-19/25-25/23-15/13
150 Dom. 22-01-2017 POL. S. PIETRO VICO GIVOVA ASD BLU LUCERA 3-0 25/21-15-20
151 Dom. 22-01-2017 VOLLEYBALL LUCERA ICS STORNARA 3-0 25/12-22-14
152 Lun. 23-01-2017 SAMMARCO PALLAVOLO VIRTUS S. SEVERO 1-3 16/25-25/23-14/25-20/25
Ha Riposato S.S.E. TROIA
Classifica: Virtus S. Severo p. 23; E.S.E. Troia p. 17; Pol. S. Pietro Vico p. 16; Volleyball Lucera p. 15; Givova Blu p. 11; Olimpia Volley PF Apricena e Anspi S. Nicandro p. 9; Sammarco pallavolo p. 8; Ics Stornara p. 0.
Prossimo turno , 1^ giornata di ritorno, 28-29/01/2017:.

 

Nr. Giorno Ora Squadra Ospitante Squadra Ospitata
157 Sab. 28-01-2017 15.40 GIVOVA BLU LUCERA ANSPI S.T. S. NICANDRO
158 Dom. 29-01-2017 19.00 S.S.E. TROIA OLIMPIA VOLLEY PF APRICENA
159 Dom. 29-01-2017 11.00 VOLLEYBALL LUCERA POL. S. PIETRO VICO
160 Sab. 28-01-2017 18.30 ICS STORNARA SAMMARCO PALLAVOLO
Riposa VIRTUS S. SEVERO

 
 
 

Peschici "maschera" il Carnevale 2017!!!

Post n°18295 pubblicato il 26 Gennaio 2017 da forddisseche

Peschici "maschera" il Carnevale 2017!!! 

 
Peschici "maschera" il Carnevale 2017!!!
 

Domani, venerdì 27 gennaio, alle ore 18.30, sul Comune di Peschici, si terrà la riunione per pianificare il prossimo carnevale peschiciano, giunto alla sua nona edizione. L'invito è rivolto a quanti vorranno parteciparvi singolarmente, in gruppo o, addirittura, con l'allestimento di un carro allegorico.

 

Si può...FARE!

 

Attendiamo maestranze, attive e propositive.

 

Carnual - Peschici 2017, ricominciamo?!

 

(Foto di Domenico Martino)

 

 

 
 
 

Vieste/ Il postino ci porta le bollette scadute. Ma il servizio è lumaca anche nel resto del Gargano.

Post n°18294 pubblicato il 26 Gennaio 2017 da forddisseche

Vieste/ Il postino ci porta le bollette scadute. Ma il servizio è lumaca anche nel resto del Gargano. Dalle fatture alle raccomandate: la corrispondenza va al rallentatore. 

 
Vieste/ Il postino ci porta le bollette scadute. Ma il servizio è lumaca anche nel resto del Gargano. Dalle fatture alle raccomandate: la corrispondenza va al rallentatore.
 

Per arrivare, arrivano. Il proble­ma è che vengono recapitate in ritar­do. Quando oramai sono già scadute e col rischio che l'utente di turno deb­ba anche pagarci la mora sopra. A Vieste (ma anche nel resto del Gargano) le bollette stanno di­ventando un incubo. Ma mica per­chè sono salate, troppo care o con qualche indice gonfiato: no. Semplice­mente perchè le Poste le consegnano oltre il termine. Ti trovi la busta nella cassetta delle lettere, la apri, guardi l'importo, sospiri, fai per andare a pa­garla e li la "bella" (si fa per dire) sor­presa: alla voce "entro e non oltre" scopri che dovevi saldare il conto del gas o della luce una settimana fa. Immaginate l' ar­rabbiatura. E infatti sul piede di guerra ci si sono messi addirittura i sindacati della Slc-Cgil (così ci hanno comunicato) che pochi giorni fa hanno sbottato di «voler riprendere le attività in conflitto» sul recapito fuori tempo massimo. Tradotto: è da quasi un an­no che va avanti la questione, in alcu­ni casi ci sono stati ritardi anche di un mese e di vedere la luce (o - meglio - il postino) alla fine del tunnel proprio non se ne parla. Il nodo,tutto somma­to, è semplice: pochi addetti alla posta e troppa strada da fare. Poi si è aggiun­to quello che in gergo è chiamato «il taglio del 50% sulle zone di recapito» e la frittata è stata fatta. Risultato: una raccomandata a Vieste e nel resto del Gargano impiega, minimo, in media 15 giorni per arrivare a destina­zione, quando in realtà ne servirebbe­ro al massimo cinque. Roba che si fa prima a recapitarla a mano. Ora, sembra che un gruppo di deputati la scorsa settimana ha proposto un interro­gazione parlamentare per chiedere che la posta venga recapitata con con­tinuità. In un Paese normale dovreb­be essere la regola, da noi serve un atto bollato da Montecitorio. Oltre la follia, non c’è che dire.

 
 
 
 
 

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