Fase due già partita in Puglia. In anticipo di qualche giorno sul 4 maggio, il Presidente della Regione, Michele Emiliano, nel tardo pomeriggio di martedì ha firmato una ordinanza che dà il via a una graduale ripartenza delle attività, dopo due mesi di lockdown.
“Il provvedimento è stato prima condiviso in una lunga riunione con il comitato dei sindaci Anci Puglia, alla presenza del prof. Pier Luigi Lopalco, responsabile del coordinamento epidemiologico della Regione - ha spiegato lo stesso Emiliano - ed è finalizzato tenere a freno l'epidemia modulando a livello regionale la rigidità delle norme nazionali, come sta accadendo anche in altre parti di Italia.
A decorrere da mercoledì 29 aprile, e fino al prossimo 17 maggio, in tutta la regione è infatti permessa la ristorazione con asporto da parte di bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie con divieto di consumazione all'interno e all'esterno dei locali, la toelettatura degli animali di compagnia previo appuntamento, la pesca amatoriale, manutenzione e riparazione delle imbarcazioni da diporto, l'accesso ai cimiteri. Dal 4 maggio inoltre sarà possibile recarsi nelle seconde case di proprietà per attività di manutenzione.
Il provvedimento non è stato accolto da tutti i sindaci della provincia di Foggia allo stesso modo, oltre ad aver creato loro non pochi problemi organizzativi legati alla riapertura dei luoghi pubblici come i cimiteri. La maggior parte dei sindaci teme un’ondata di ritorno dell’epidemia e invitano i propri concittadini a continuare ad essere prudenti.
Presidente della Provincia Nicola Gatta in testa, che guarda con preoccupazione a una riapertura così repentina. “Senza polemica, ma non ho compreso la necessità di questa ordinanza. Si continua ad andare avanti in ordine sparso, già noi amministratori siamo confusi da questo continuo corto circuito figuriamoci i nostri concittadini - ha detto Gatta - Il problema è che così si rischia di abbassare la guardia e noi sindaci abbiamo una grossa responsabilità in merito.
Dovremmo fare delle ordinanze non estensive ma quanto più possibile restrittive per limitare almeno gli orari di apertura di bar e ristoranti, prevedendo la chiusura al massimo entro le 20 sennò tra un po’ con il bel tempo la movida serale tornerà ad affollare le nostre strade”.
E già a Foggia nella giornata di ieri il sindaco Franco Landella, ha revocato la limitazione oraria di chiusura alle ore 19 e quella domenicale per tutte le attività commerciali, compresa quella del primo maggio. "Dunque, l'orario di chiusura al pubblico di tutte le attività commerciali autorizzate dal Dpcm è fissata alle ore 20.30 - ha fatto sapere il primo cittadino di Foggia - mentre per i pubblici esercizi che effettuano produzione e somministrazione di alimenti e bevande da asporto l'orario di chiusura è fissato alle ore 23”.
“Ormai con tutte le possibilità di uscita che ci sono, i controlli sono perfettamente inutili - ha commentato caustico il sindaco di Lucerà Antonio Tutolo - Non sono d’accordo né con l'ordinanza regionale né con l'impianto cardine del Dpcm per questa fase due: il problema non è anticipare di 4 giorni ma tutto quello che succederà dopo. Sono più che certo che ci sarà una ricaduta e sarebbe la prima volta che spero di essere smentito. Da noi non si può parlare di una fase due, con solo l’1% della popolazione immunizzato.
Non appena il virus tornerà a circolare non oso immaginare cosa succederà. Evidentemente da Roma ci hanno già pensato e vogliono portarci all’immunità di gregge, forse è appena iniziato un nuovo programma Chi vuol essere ricoverato’", ironizza Tutolo.
“Lascia perplessi anche le modalità con cui ci hanno esposti alle critiche dei cittadini -ha commentato il sindaco di Biccari, Gianfilippo Mignogna – Siamo stati sommersi di chiamate dai cittadini che ci chiedevano se potevano andare al cimitero, se potevano andare al bar. Mi sfugge l’urgenza di anticipare di 4, 5 giorni alcune disposizioni previste dal Dpcm nazionale.
Io invito sempre alla prudenza e a capire bene come nei giorni successivi verranno interpretate e accolte, piuttosto che lanciarsi in aperture senza verifica. L’unico elemento positivo del provvedimento regionale - ha aggiunto Mignogna - è stato predisporre la quarantena per i rientri, perché appunto nel Dpcm avevo notato questa lacuna.“
Anche il sindaco di Troia, Leonardo Cavalieri si è mostrato perplesso rispetto all’ordinanza regionale e annuncia che manterrà ancora misure molto restrittive: “Qui siamo ancora in piena emergenza, la gente non può uscire con la scusa di andare a prendere il pezzo di pizza da asporto. Semmai come comune disporremo misure che incentivino le consegne a domicilio, in modo da non scontentare i gestori”.
Più ottimista e aperto a scenari meno drastici, è invece il sindaco di Vieste, Giuseppe Nobiletti, che sembra aver accolto di buon grado le disposizioni regionali che mirano alla ripresa delle attività. “Bisogna riabituarsi a vedere gente in giro. Ci saranno un po’ di confusione e smarrimento iniziali ma bisogna riaprire e ripartire, l’ordinanza di Emiliano va nella giusta direzione”, ha affermato il sindaco che ha già riaperto il cimitero comunale e prospetta una apertura di spiagge e lidi già da lunedì prossimo.
“Il turismo deve ripartire. Siamo al lavoro per predisporre un piano di sicurezza onde evitare errori. Per il prossimo fine settimana avremo più gente, ci sarà più movimento. L’unica preoccupazione è che la gente ora comincerà ad additarsi e a denunciare assembramenti, come siamo ormai abituati a fare. Ma non bisogna avere paura, si dovrà convivere con il virus avendo cura di mantenere le distanze di sicurezza. I bar stanno riaprendo con il take away, ville e parchi riapriranno dal 4 maggio, ci stiamo confrontando con le forze dell’ordine per attuare una strategia che veda la revoca di ordinanze emesse precedentemente”.
Tutt’altro che dello stesso avviso il sindaco di un’altra località balneare del Gargano: Carmine D’Anelli a Rodi già annuncia controlli serrati e sanzioni salate per chi non riuscirà a dimostrare il proprio domicilio presso le seconde casa. “Ho già predisposto con il comandante dei vigili che si dovrà mostrare una certificazione che attesti il proprio domicilio: se pensano di venire a fare i furbi accalcandosi al Lido del Sole, si sbagliano di grosso - tuona il sindaco - Di certo dobbiamo salvare l’estate e il governo dovrebbe predisporre misure importanti per tamponare le perdite degli operatori.
Che fase due sia e si riapra tutto, dunque, ma non a scaglioni e con i dovuti controlli nelle aziende. Se la gente pensa che dal 4 maggio liberi tutti, sbaglia di grosso. Anche perché stiamo riaprendo con gli stessi numeri con i quali due mesi fa è scattato il lockdown. Dunque cosa è cambiato?”
E la necessità di estendere i controlli sarà la prima difficoltà con cui i sindaci dovranno fare i conti. Questo provvedimento inevitabilmente comporterà l’uscita di tante persone Tutto si baserà molto sulla responsabilità dei gestori e degli utenti, per esempio a San Giovanni ci sono 50 pizzerie, sarà impossibile presidiarle tutte - osserva il sindaco Michele Crisetti. “I controlli qui sono difficili, ho un solo vigile urbano - dice Luigi Di Fiore sindaco di Rignano - Più uscite “concesse”significheranno infatti più gente in giro e maggiore lavoro per le forze dell’ordine, già sovraccaricate negli ultimi due mesi”.
Ilaria Di Lascia
l’attacco
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il 13/06/2024 alle 16:24
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