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Napoli-Genoa: la festa negata


(foto lastampa.it,10 giugno 2007, Genoa-Napoli)Oggi sarebbe stata una vera giornata di sport, con un Napoli-Genoa che avrebbe dimostrato, come nel fantastico precedente del 10 giugno scorso a Marassi, quando si festeggiò il ritorno in serie A,  come la competizione sportiva possa essere espressione d’amicizia, di passione comune e gioia condivisa. Ma ci è stato negata; qualcuno della FIGC (Federazione Italiana Gioco Calcio) e della Lega A è invidioso e ci ha squalificato il campo a causa di una bottiglietta di yogurt, lasciando vuoti quegli spalti che altrimenti avrebbero dato un segnale, un’immagine importante, quello che napoletani e genoani amici sanno offrire al resto d’Italia. In altri stadi succede di tutto come abbiamo visto negli ultimi giorni ma per loro si è adottato un altro metro di giudizio sicuramente più mordido; qui non è il colpevole che si punisce, si punisce per colpire l'affetto, la forza di un pubblico che sostiene la sua squadra del cuore in modo più caloroso che altrove.In Roma-Inter di ieri due tifosi interisti sono stati accoltellati e uno steward si è accasciato a causa di un petardo; la settimana scorsa un supporter juventino lanciò un petardo in campo; il derby Sampdoria-Genoa è stato preceduto da squadriglie di supporters che si sono scontrati, con uso di corpi contundenti; in Reggina-Roma di qualche settimana fa sono piovute diverse bottiglie in campo. Nel pomeriggio di oggi guerriglia urbana in attesa di Torino-Juventus. Per tutti questi episodi ben più gravi e indici di violenza non sono stati presi provvedimenti misurati al pericolo, alla gravità del messaggio che trasmettono e non si è arrivati a negare l'accesso allo stadio ad un'intera tifoseria.  E' stato fatto solo contro il Napoli: la forza della passione fa paura, la si teme. E' una bellissima espressione che sanno darne tifosi appassionati e esemplari, rispetto ai casi citati. Malgrado l'ingiustizia di Lega e FIGC, meritevoli di proteste, sempre e comunque forza Napoli!