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I portatori di guerra e quelli di pace

Post n°155 pubblicato il 20 Marzo 2007 da fabri.t
 

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la differenza c’è ma c’è chi non la vede.

Ed ora si o no al rifinanziamento della missione in Afghanistan?

Cade oggi l’anniversario dell’invasione anglo-americana in Iraq. Sono trascorsi 4 anni da quel giorno ma di quella sicurezza auspicata da Bush si vede solo un flebile barlume. L’opinione pubblica statunitense, sondata dalla CNN, appoggia sempre meno la politica armata in Iraq. Solo il 35% guarda con fiducia ad un suo positivo evolversi mentre prima del conflitto, in seguito al battage di convincimento operato dall’amministrazione Bush, i favorevoli all’intervento erano l’83%. In una dichiarazione televisiva resa ieri, il presidente americano dice che si può ancora vincere e che il processo di messa in sicurezza del territorio afghano è lungo, c’è bisogno di “mesi”. Non è forse troppo ottimista? O intende, come ha messo in cantiere, forzare l’offensiva, e si sa con quali conseguenze anche civili.

Poi c’è l’Afghanistan. Il giornalista di “Repubblica” Daniele Mastrogiacomo è stato liberato. immagineAlcuni “personaggi” politici dell’opposizione hanno espresso critiche sull’opportunità del governo italiano di trattare con i terroristi e di concedere la liberazione di 5 detenuti in cambio di quella del giornalista nostrano. Ma non si poteva fare altrimenti. Tutti avremmo fatto lo stesso, con un senso di ragionevolezza. Con che coraggio avremmo lasciato morire così un connazionale non andando incontro alle richieste? Anche quello sarebbe stato un cedimento. Ed ora? Che si rimetta in questione l’Afghanistan, sul rifinanziamento della missione, oppure tutto passerà nel dimenticatoio fino alla prossima situazione difficile. Rischiamo le solite frasi su un paese in via di liberazione e pacificazione e andare avanti. E di lasciar passare anche le dichiarazioni post-liberazione, in cui si ascoltano elogi complessivi al governo, al Ministro degli Esteri, alle forze politiche tutte, all’intelligence del Sismi, dei nostri servizi segreti (che vedono ancora offuscata la propria immagine sulla questione Abu Omar). Solo poche voci si levano a sottolineare i meriti di Emergency, un’organizzazione umanitaria che non accetta l’insensatezza e l'inefficacia dell’azione militare e che ha dimostrato, grazie alla stima ed al rispetto guadagnato in tanti anni di lavoro su territori di conflitto, il valore reale di un portatore di pace. In passato il suo fondatore è stato accusato di avere legami con il terrorismo, addirittura di fiancheggiamento. La verità è che bisogna conoscere il terreno su cui si va ad operare e tutti quelli che lo abitano, perfino i terroristi.

Entra in gioco anche la dichiarazione di Fassino di qualche giorno fa, quando il segretario dei Ds ha auspicato la presenza dei capi talebani al tavolo della pace. Subito si è aizzata la polemica tra i poli. Ma, mi sembra ovvio, ad un tavolo (non una accademica “conferenza”) della pace devono sedere quelli che si combattono, tutti i protagonisti. E lì che si va a mediare, tra le parti in causa, non solo sulla causa. E, all’indomani della liberazione del giornalista, bisognerebbe sedersi a riflettere e riconoscere il giusto merito all’organizzazione umanitaria di Gino Strada. Poco hanno potuto fare il Sismi (che nella fase decisiva dell’ inevitabile trattativa ha dovuto tirarsi fuori,) e gli organi istituzioni da soli non avrebbero potuto. Portare un valore di pace che, grazie al lavoro ed alla solidarietà, ci mostra come la pace non si "importi" con le armi. Ecco la differenza. E’ qui che si può sentire anche l’orgoglio di essere italiani, che non consiste in un' antica (e superabile) alleanza nel fiancheggiare Bush, gli inglesi e l’azione militare.

Se il nostro paese non partecipasse al conflitto, non avrebbe avuto senso chiedere al governo italiano di accordarsi con il governo afghano per il rilascio dei prigionieri talebani. E forse Mastrogiacomo non sarebbe stato appetibile come ostaggio e non sarebbe stato catturato.

Manifestazioni contro la presenza occidentale in Iraq si sono avute nei giorni scorsi in tante città europee e non. Tra pochi giorni si voterà sulle missioni militari e sul loro rifinanziamento, anche per quella in Afghanistan.

La guerra non è mai giusta. Non lo dimentichiamo.

(nella foto a destra: l'abbraccio dopo la liberazione tra Gino Strada (Emergency) ed il giornalista sequestrato Mastrogiacomo, tratta da peacereporter.net; il logo sulla sinistra è un abbraccio tra Emergency e la pace)

p.s. ringrazio la redazione e sissu per aver pubblicato questo post nel Blog Magazine

 
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Commenti al Post:
enjoyeveryday
enjoyeveryday il 20/03/07 alle 22:12 via WEB
ciao... concordo pienamente con quanto hai scritto... si ieri eravamo tutti contenti per la liberazione di daniele, ci siamo mobilitati pure noi bloggers esponedo la foto del giornalista nei nostri blogs... ma al di la' di tutta la retorica che normalmente viene fuori in situazioni del genere trovo doveroso riaffermare, come sostenuto anche da autorevoli esponenti politici, che la questione mediorientale si può risolvere solo con la trattativa e con la creazione di un tavolo per la pace... spero che questo governo si soffermi a pensare sul rischio del prolungamento della nostra presenza militare sia in afghanistan che in iraq.... non sono missioni di pace, sono vere e proprie occupazioni militari scelte pe compiacere bush e amici... speriamo che in questo governo di centrosinistra prevalga il buonsenso e si riaffermi il "no a qualsiasi tipo di guerra".... un saluto
(Rispondi)
 
 
fabri.t
fabri.t il 21/03/07 alle 10:18 via WEB
Ciao! Il tuo commento esplicita bene la situazione e ciò che mi premeva sottolineare. Anche sulla questione del "tavolo della pace" però non sembra facile trovare un accordo, benché lo si voglia tutti, è chiaro. Purtroppo, ancora, sembra non ci siano dubbi che prevarrà non il buonsenso da noi auspicato, ma il mantenimento dello "status quo", che prevede la conferma di un certo tipo di rapporto con "alleati"(il termine non lo gradisco, si usava ai tempi della guerra mondiale, ma lo scrivo appositamente per far cogliere come non possa più essere valido oggi)e quindi la presenza italiana in Afghanistan. Comunque i parlamentari in dissenso dovrebbero esprimersi, anziché adeguarsi all'opinione della maggioranza. Buona giornata :-)
(Rispondi)
 
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