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In Germania un G8 riscaldato dalla guerra fredda 

Post n°193 pubblicato il 06 Giugno 2007 da fabri.t
 

(foto AP, gli otto potenti e la barriera metallica che li separa dalla società civile)

Sarà il tema del cambiamento climatico e la problematica del riscaldamento globale a tener banco durante la 3 giorni del vertice dei 7 paesi più industrializzati più la Russia che sta iniziando a Heilingendamm, nella zona baltica della Germania. La padrona di casa nonché Presidente di turno dell’Unione europea (fino alla fine di giugno), la cancelliera tedesca Angela Merkel, si è prodigata in colloqui bilaterali con alcuni capi di Stato e di governo dei paesi partecipanti (Italia, Francia, Gran Bretagna, Germania, Giappone, Canada e Stati Uniti, oltre alla già citata Russia) e in aperture verso la partecipazione di altri paesi ma appare difficile poter giungere ad un accordo sulle misure da adottare e gli obiettivi di lungo termine per ridurre l’inquinamento ambientale. Il tema sarà ripreso nella conferenza delle Nazioni Unite del prossimo dicembre. Ed è stesso nel quadro delle Nazioni Unite sostenuto dalla Merkel che Bush non accetterebbe i limiti imposti e punterebbe ad un rinvio della discussione alla fine del 2008.

Malgrado un’annunciata “svolta” ecologista degli ultimi giorni, il Presidente George Bush, che si prepara ad una visita nel nostro paese che si terrà il 9 giugno e per la quale si prevede una manifestazione di protesta verso la sua politica imperialista, non sembra intenzionato a fare grandi passi ed a convergere sulle proposte avanzate, come quella della cancelliera tedesca e del primo ministro giapponese Shinzo Abe, (al suo primo G8, così come il neo presidente francese Nicolas Sarkozy, mentre il premier britannico Blair è alla sua ultima partecipazione) che prevede di ridurre del 50% entro il 2050 le emissioni totali di gas a effetto serra, in rapporto al livello del 1990, andando oltre gli obiettivi del protocollo di Kyoto che scadrà nel 2012 e che non è mai stato ratificato dal presidente americano. Bush ha già fatto sapere che non prenderà iniziative se queste non saranno prese prima da paesi ad economia emergente come Cina e India, osservatori invitati ad una parte del vertice insieme a Brasile, Messico e Sudafrica (e Commissione europea nel suo Presidente Barroso).

Altri temi in agenda riguarderanno gli aiuti per il continente africano, il genocidio in Darfur, i negoziati di Doha sul commercio mondiale, il Kosovo e il nucleare. E sarà quest’ultimo il tema informale e sotteso di scontro che potrebbe far passare in secondo piano quelli previsti per il summit. I vertici G8 non si sono mai distinti in senso decisionale, ma piuttosto come terreno di dichiarazioni d’intenti sui generis e il faccia a faccia tra Bush e Putin sembra essere la ragion prima d’interesse, in seguito al contenzioso sempre più preoccupante sull’ipotesi americana di installazione di uno scudo antimissili balistici nella Repubblica Ceca (e con installazioni militari anche in Polonia, Romania e Bulgaria) alla quale Putin ha risposto con toni stizziti, minacciando il pericolo di un ritorno al riarmo in stile guerra fredda.

Putin ha ragione di sostenere di aver firmato e ratificato l'accordo sugli armamenti convenzionali in Europa mentre molti paesi della Nato non hanno ancora ratificato il trattato e gli americani sono usciti dal trattato Abm (anti missili balistici). Da parte loro, gli Stati Uniti, per ragioni strategiche di difesa preventiva anti Iran e Corea del Nord e/o altri stati definiti “canaglia”, vorrebbero riempire con nuovi armamenti l'Europa orientale, con la conseguenza che lo stesso Putin, tacciando l’America di imperialismo e unilateralismo, ha minacciato a sua volta installazioni russe in Europa e posizionamento di missili verso interessi americani.  
Le ultime dichiarazioni “diplomatiche” rilasciate da Bush a Praga hanno contribuito, pur a ragione, a riscaldare gli animi, sottolineando i problemi della Russia sui temi della democrazia e dei diritti umani.

Sul terreno del controllo del vertice, non sono mancati alcuni scontri “preventivi” nei giorni scorsi tra manifestanti anti “potenti della terra” e forze dell’ordine, (due attivisti italiani sono in stato di fermo "preventivo" inaccettabile, solo perché trovati in possesso di maschere antigas, forse per paura che Putin desse un generoso ordine di disperde un po’ di gas in giro per sciogliere la manifestazione) di cui in Italia si è avuta notizia con un’abituale schema di superficie costruito dagli organi di stampa. In seguito, è stata issata una barriera metallica alta 3 metri nei dintorni della sede del vertice. 

E’ chiaro che i leader di Usa e Russia sono in una posizione di forza prevaricante che dovrebbe far riflettere sul ruolo strategico e diplomatico dell’Europa, che appare in queste situazioni come terreno di deposito militare e di partenza di eventuali operazioni belliche. L’Unione europea dovrebbe trovare il modo di poter esprimere la propria voce, forse un’unica voce nella persona di un ministro degli Esteri Ue, che sappia rappresentare i valori di pace, indipendenza e non sottomissione nei confronti delle superpotenze che giocano sul futuro del mondo ma dubitiamo che i rappresentanti degli Stati europei, impegnati più dalla vetrina della partecipazione personale al vertice, prenderanno il coraggio di obiettare una posizione sulla vicenda.  

 
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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 06/06/07 alle 19:29 via WEB
L’installazione di un sistema di difesa missilistica in Europa orientale è praticamente una dichiarazione di guerra. Provate a immaginare come reagirebbero gli Stati Uniti se la Russia, la Cina, l’Iran o qualunque potenza straniera osasse anche solo pensare di collocare un sistema di difesa missilistica sui confini degli Stati Uniti o nelle loro vicinanze, o addirittura portasse avanti questo piano. In tali inimmaginabili circostanze, una violenta reazione americana sarebbe non solo quasi certa, ma anche comprensibile, per ragioni semplici e chiare. E’ universalmente noto che la difesa missilistica è un’arma di primo colpo. Autorevoli analisti militari americani la descrivono così: “Non solo uno scudo, ma un’abilitazione all’azione.” Essa “faciliterà un’applicazione più efficace della potenza militare degli Stati Uniti all’estero.” “Isolando il paese dalle rappresaglie, la difesa missilistica garantirà la capacità e la disponibilità degli Stati Uniti a “modellare” l’ambiente in altre parti del mondo.” “La difesa missilistica non serve a proteggere l’America. E’ uno strumento per il dominio globale.” “La difesa missilistica serve a conservare la capacità americana di esercitare il potere all’estero. Non riguarda la difesa; è un’arma di offesa ed è per questo che ne abbiamo bisogno.” Tutte queste citazioni vengono da autorevoli fonti liberali appartenenti alla tendenza dominante, che vorrebbero sviluppare il sistema e collocarlo agli estremi limiti del dominio globale degli Stati Uniti. La logica è semplice e facile da capire: un sistema di difesa missilistica funzionante informa i potenziali obiettivi che “vi attaccheremo se ci va e voi non sarete in grado di rispondere, quindi non potrete impedircelo.” Stanno vendendo il sistema agli europei come una difesa contro i missili iraniani. Se anche l’Iran avesse armi nucleari e missili a lunga gittata, le probabilità che le usi per attaccare l’Europa sono inferiori a quelle che l’Europa venga colpita da un asteroide. Se dunque si trattasse davvero di difesa, la Repubblica Ceca dovrebbe installare un sistema per difendersi dagli asteroidi. Se l’Iran desse anche il minimo segno di voler fare una simile mossa, il paese verrebbe vaporizzato. Il sistema è davvero puntato contro l’Iran, ma come arma di primo colpo. Fa parte delle crescenti minacce americane di attaccare l’Iran, minacce che costituiscono di per sé una grave violazione della Carta delle Nazioni Unite, sebbene questo tema non emerga. Quando Gorbaciov permise alla Germania unita di far parte di un’alleanza militare ostile, accettò una grave minaccia alla sicurezza della Russia, per ragioni troppo note per rivederle ora. In cambio il governo degli Stati Uniti si impegnò a non allargare la Nato a est. Questo impegno è stato violato qualche anno più tardi, suscitando pochi commenti in Occidente, ma aumentando il pericolo di uno scontro militare. La cosiddetta difesa missilistica aumenta il rischio che scoppi una guerra. La “difesa” consiste nell’aumentare le minacce di aggressione in Medio Oriente, con conseguenze incalcolabili, e il pericolo di una guerra nucleare definitiva. Oltre mezzo secolo fa, Bertrand Russell e Albert Einstein lanciarono un appello ai popoli del mondo perché affrontassero il fatto che ci troviamo di fronte a una scelta “netta, terribile ed inevitabile. Dobbiamo porre fine alla razza umana, o l’umanità è disposta a rinunciare alla guerra?” Accettare il cosiddetto “sistema di difesa missilistica” colloca la scelta a favore della fine della razza umana in un futuro non troppo distante. Da una lettera inviata a Jan Tamáš 24.05.2007 Noam Chomsky by http://guerrillaradio.iobloggo.com/
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fabri.t
fabri.t il 07/06/07 alle 09:54 via WEB
Grazie per questo contributo. Un po' lungo per lo spazio commenti..avrebbe potuto essere segnalato con un trackback. E'comunque prezioso oltre che condivisibile, d'altronde proviene da Noam Chomsky :)
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fabri.t
fabri.t il 08/06/07 alle 12:44 via WEB
Malgrado la cancelliera tedesca Angela Merkel parli di “grande successo” e Romano Prodi di “buon compromesso”(in piccolo) gli esiti della discussione sul clima nell’ambito del G8 appaiono tutt’altro che soddisfacenti. Come previsto, la proposta di ridurre del 50% le emissioni di gas a effetto serra entro il 2050 ha ricevuto un consenso sui generis, e solo da parte di 6 paesi tra gli 8 partecipanti; Stati Uniti e Russia infatti, benché abbiano dichiarato impegno futuro, non hanno firmato il documento di approvazione della proposta così come quello che proponeva l’impegno per il mantenimento entro il 2%, sempre entro il 2050, la percentuale media di aumento della temperatura del riscaldamento globale. Ancora una volta, specie sul tema climatico, il G8 si rivela una vetrina per i leaders dove non ha luogo un processo decisionale.
Sul versante “guerra fredda”, Putin ha sorpreso Bush proponendo, al posto dello scudo statunitense antimissili nell’Europa orientale, l’utilizzo comune di un radar russo posizionato in Azerbaijan, che il presidente americano ha definito “interessante” e sul quale dovrà riflettere. Speriamo sappia riflettere bene anche in occasione dell’imminente visita a Roma.
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gifree70
gifree70 il 09/06/07 alle 05:30 via WEB
ciao fabri , io sono proprio scema !Pensando di non averti messo nel blog amici , non ti trovavo più ,lo vedevo il blog forma mentis , ma pensavo che si trattasse di un altro che non risponde mai ecosì....mo ti ho visto di passaggio nel mio profilo e ho pensato "ecco l'ho baccato , arrivo qui ....forma mentis !Sono proprio un idiota!!!Vabbè , già che ci sono , buongiorno !Allora secondo te domenica....no no , non lo dico!!!^________^ Ps : post troppo complicato , per me! :))))
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fabri.t
fabri.t il 09/06/07 alle 17:43 via WEB
Ehi Gi! :) Non ti fare tutti questi complimenti al negativo..dai che poi ti ambienti nel mondo dei blogs e ritrovi più facilmente gli altri..eccomi! Uè non mi confondere con altri ;) Io rispondo sempre, solo con un pochino di ritardo, non in maniera tempestiva diciamo. Grande emozione, l’attesa per domani cresce e che posso dire..si spera, si tifa. Penso di pubblicare qualcosa prima della partita, più tardi o al massimo domani, ovviamente :) Ti aspettavo sul post calcio, fa niente..il G8 lo fanno per sport..
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enjoyeveryday
enjoyeveryday il 09/06/07 alle 22:49 via WEB
bella l'immagine che hai messo per commentare il post...a volte le immagini dicono piu' delle parole.... io che dire, città blindata per colpa di Bush che viene a Roma e la città si deve fermare, scuole chiuse, fermate della metro deviate, paralisi per colpa di quel deficiente.... ma questa è la vita, e allora oggi Roma deserta e tutti al mare... buona serata ;)
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fabri.t
fabri.t il 10/06/07 alle 11:45 via WEB
Si, anche a me l'immagine è piaciuta molto, significativa..l'ho trovata per puro caso, leggendo un articolo sulla stampa estera. E' un buon supporto, ma le parole hanno molta più importanza e forza, soprattutto nel mio caso. Un po' di pazienza per la visita del guerrafondaio..una buona occasione per andare al mare, se non alle manifestazioni. Clima caldo anche qui, e per diversi motivi ;)
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