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« Il referendum elettorale...L'Italia..bolle »

Referendum truffa? No, grazie..io m'informo!

Post n°210 pubblicato il 17 Luglio 2007 da fabri.t
 

Abbiamo appreso negli ultimi giorni di un cauto entusiasmo da parte del comitato promotore del referendum elettorale, in merito alla raccolta di firme per la tenuta di una consultazione popolare. Fini, Di Pietro, Veltroni (quest’ultimo con una dichiarazione ambigua, verosimilmente tesa a non schierarsi, primo segno di buonismo pilatesco da parte del leader in pectore del Pd), diversi politici si sono spesi nel promuovere le firme per un referendum che cambi questa porca (da “porcata” di Calderoliana memoria) legge elettorale.

Premettendo che di una nuova legge elettorale si avverte l’esigenza dall’inizio della legislatura, confermata dalle puntuali votazioni-thrilling al Senato, questa dovrebbe venire incontro alle istanze dei cittadini e non del consumato potere delle nomenclature di partito. La conoscenza e  l’opinione diffusa potrebbero far sorgere forti dubbi sulla scelta di sostenere una proposta di tecnica elettorale che pochi cittadini davvero conoscono nei suoi dettagli e nelle conseguenze che potrebbe portare. Se consideriamo la disinformazione o mancata informazione dei grandi mezzi di comunicazione, il quadro propositivo si rende evidentemente oscuro o meglio, chiaro forse solo per coloro che vi lavorano dietro, senza clamore e senza pericolo di una critica di una massa che non sa.

Al fine di saperne qualcosa in più, riporto le analisi del costituzionalista Besostri che rispondendo ad un’intervista di Affari Italiani spiega con voce tecnicamente più autorevole del sottoscritto, i particolari della proposta referendaria. Tralasciando alcuni aspetti poco inclini ad essere osservati da un pubblico ampio, riporto alcune frasi e temi principali che aiutino a capire le ragioni di un no a questo referendum elettorale.

"Referendum truffa"

(perché non possiamo scegliere personalmente i nostri rappresentanti, decidono al loro interno)

"Questo è un referendum truffa e di dubbia costituzionalità. Se un cittadino vuole rinunciare per sempre a scegliersi i suoi parlamentari per limitarsi a votare liste bloccate e preconfezionate dai partiti, lo voti ". A parlare così è l'ex senatore Felice Carlo Besostri, componente nella XIII legislatura della commissione Affari Costituzionali, di cui era capogruppo per i Ds-l'Ulivo. Besostri, docente di diritto pubblico comparato presso la facoltà di Scienze politiche della Statale di Milano, spiega ad Affari Italiani  le ragioni del no al referendum elettorale e invita i promotori della consultazione ad avviare un confronto sui contenuti della riforma del sistema elettorale. Finora i tre quesiti sono poco conosciuti dall'opinione pubblica. Il 1° e il 2° riguardano l'abolizione delle coalizioni con l'attribuzione del premio di maggioranza alla lista più votata alla Camera e al Senato e l'innalzamento della soglia di sbarramento. Il 3° quesito propone l' abrogazione delle candidature multiple.

(due listoni con tutti dentro?!)

"L'eliminazione del collegamento tra liste diverse dovrebbe spingere i partiti a confluire, prima delle elezioni, in due sole liste contrapposte. Si andrebbe così verso un sistema bipartitico".

(predominio dei partiti sui cittadini-elettori)

"L'ho definito referendum truffa, in quanto non elimina ma semmai aggrava i difetti dell'attuale legge elettorale: i parlamentari non sono più eletti bensì nominati dai partiti politici, cioè dai loro gruppi dirigenti, cioè da una ristretta oligarchia. "Non si può presentare come grande innovazione e lotta ai partiti un referendum che sancisce definitivamente il predominio dei partiti sugli elettori. Si cerca di rafforzare il sistema dei partiti facendo finta che sia un'operazione contro i partiti stessi. In realtà, non si è mai dato tanto potere come con questa legge elettorale alle oligarchie dei partiti che stabiliscono prima del voto chi è eletto e chi no. Se questa la chiamiamo democrazia…

(una falsa lista unica a scopo elettorale)

"Ci sarebbe una lista unica che corre per il premio di maggioranza, poi, dopo il voto, i partiti si dividerebbero. Per la governabilità non ci sarebbe assolutamente nessun vantaggio. Avremmo coalizioni travestite da lista unica. L'abbiamo visto alle ultime Europee: c'era una lista unica, che si chiamava l'Ulivo, ma dopo il voto gli eletti sono andati in tre gruppi diversi al Parlamento europeo".

(i conti non tornano, non c’è una giusta proporzione)

"Una formazione assolutamente minoritaria potrebbe ottenere una maggioranza assoluta nonostante la somma delle altre liste abbia ottenuto ben più voti. La lista più votata di un polo si prenderebbe il 55% dei seggi con il 25-26% dei voti. Chiamare tale sistema proporzionale è un insulto all'intelligenza."

(esempio sulla base delle ultime elezioni legislative)

 "La lista di Forza Italia ha più voti dei DS. In base alla legge elettorale che uscirebbe da questo referendum, Forza Italia da sola avrebbe il 55% dei seggi. Tra i partiti che indicano Prodi premier, infatti, quello maggiore ha meno voti del più grande partito concorrente. Prodi quindi perderebbe anche se la somma dei partiti che l'hanno indicato come capo del governo fosse superiore al risultato delle forze che sostengono Berlusconi."

(la falla nel meccanismo, voluta anche durante il fascismo)

"Non è richiesto un quorum minimo per l'attribuzione del premio di maggioranza. Se vogliamo mantenere un premio di maggioranza dobbiamo fissare un quorum minimo per poterne usufruire. Perfino la legge fascistissima di Acerbo del '23 lo faceva scattare al conseguimento del 25% dei voti. La famosa legge truffa del '53 addirittura richiedeva la maggioranza assoluta. E' inconcepibile assegnarlo a una forza che non abbia superato il 40%. Altrimenti si stravolge il risultato delle elezioni."

(l’importanza del pluralismo, che qui ne uscirebbe indebolito)

"Se i cittadini italiani differenziano il loro voto tra varie formazioni politiche può darsi che preferiscano il pluralismo: mi sembra una grossa forzatura interpretare l'esigenza di governabilità, intesa nel senso di stabilità dell'esecutivo, contro ogni manifestazione concreta del corpo elettorale."

E' sempre in piedi una possibile e da più parti auspicata proposta legislativa in Parlamento. Quella di un sistema proporzionale sul modello tedesco con alleanze dichiarate prima del voto se si vuole e indicazione del candidato premier. Il presidente di An Gianfranco Fini, sostenitore del referendum, guarda agli interessi del suo partito più che a quelli del Paese o alla stabilità dei governi. Il sistema tedesco è quello sul quale si possono registrare le più ampie convergenze e che più degli altri garantisce il giusto equilibrio tra le esigenze della rappresentanza democratica e quelle della stabilità dei governi.



 
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Commenti al Post:
enjoyeveryday
enjoyeveryday il 18/07/07 alle 14:43 via WEB
ehi,,, non sono completamente d'accordo con quanto scrivi 1: Veltroni non poteva firmare poichè è il leader in pectore del futuro P.D. 2. si al pluralismo ma no al ricatto di partitini tipo i radicali o tipo Di Pietro che con poche manciate di voti poi si apprestano a fare da ago di bilancia 3. secondo me uno sbarramneto al 5-6% potrebbe arrecare vantaggio non solo ai maggiori partiti ma contribuirebbe, riducendo la dispersione a rafforzare altri partiti... tutto qui.... ;)
(Rispondi)
 
 
fabri.t
fabri.t il 18/07/07 alle 17:55 via WEB
Mi fa piacere il tuo contributo ;) In ordine: 1) Veltroni, se convinto della bontà del referendum tanto da presentarlo in dichiarazioni pubbliche come cosa buona e giusta, avrebbe dovuto anche firmarlo; è un personaggio politico influente e sindaco di Roma e già per questo può dire la sua. Così da mettere in chiaro la sua idea del sistema elettorale, anziché lasciare il campo a dubbi e interpretazioni. Essere un leader, pur “in pectore” significa avere il coraggio di esprimere le proprie posizioni; queste sono anche prove di chiarezza, prove da leader e questa sarebbe la "bella politica" di cui viene considerato portatore. 2) Il rapporto tra un sistema proporzionale corretto e possibili ricatti è sempre delicato; sta alla maturità delle forze politiche farne buon uso e questo vale per Di Pietro, per i Radicali e per tutti i partiti minori. I Radicali hanno inoltre una posizione critica a priori poiché il loro credo sulle politiche economiche e sociali (vedi pensioni con l’annuncio di dimissioni della Bonino alla quale Prodi ha rinnovato la fiducia) è diverso da gran parte delle forze che compongono l’attuale coalizione di governo. 3) Lo sbarramento al 5% sembra ormai accettato da tutti, e su questo siamo d'accordo; apprendo di un movimento trasversale (Udc con Cesa, Mastella, Rifondazione, Fassino e D’Alema, la Lega, parti di Forza Italia ) pronto a convergere su una proposta legislativa in Parlamento sul modello tedesco (con sbarramento) che farebbe risultare inutile il referendum ;)
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gifree70
gifree70 il 22/07/07 alle 06:34 via WEB
Passavo di qua ..... un saluto politico !^_^
(Rispondi)
 
 
fabri.t
fabri.t il 22/07/07 alle 18:18 via WEB
Passi su una buona via..e grazie per il "saluto politico"! Mi sembra una cosa nuova questa del saluto politico :) Non faccio mai quello della Capitale, per me va bene quello napoletano! ;)
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enjoyeveryday
enjoyeveryday il 22/07/07 alle 14:22 via WEB
e comunque.. hanno raggiunto il quorum pare... io mi sono ben guardata dal firmare, è una cosa che non ho mai condiviso... tanto che non ti leggiamo qui sul blog.. esaurita la tua fervida e faconda vis politica? :))
(Rispondi)
 
 
fabri.t
fabri.t il 22/07/07 alle 18:30 via WEB
a dirla tutta, quando ho pubblicato questo post (ed anche il precedente) il numero di firme necessarie era stato quasi raggiunto: ne mancavano 80.000. Sapevo che si sarebbe arrivati di lì a poco alla quota. Si è formato un fronte di forze politiche trasversali che dovrebbe rendere nulla la tenuta del referendum con una legge elettorale approvata in Parlamento, sulla base del modello tedesco. Se questa legge non dovesse passare, si andrà alla campagna per il NO. Il referendum è sostenuto, oltre che dal comitato promotore, solo da Fini e Di Pietro tra i politici più in vista.
Per il resto, il forte caldo non mi sta motivando a scrivere come in tempi recenti, così il blog è in stato semi-vacanziero :))
(Rispondi)
 
 
 
enjoyeveryday
enjoyeveryday il 24/07/07 alle 21:24 via WEB
allora buone vacanze, ritemprati e torna presto fra noi... lo sai che mi piace molto commentare insieme a te gli accadimenti politici.. e poi sai quando torneremo tutti belli freschi e riposati c'è da lavorare sodo per le primarie... so che la cosa ti interessa solo di rimbalzo , tuttavia mi gusto i tuoi commenti pungenti.. ciao e buona serata..:))
(Rispondi)
 
 
 
 
fabri.t
fabri.t il 25/07/07 alle 10:38 via WEB
grazie, in effetti sto prendendo un po' di riposo da blog ma non è detto che non scriva qualcosa prossimamente. Le primarie nel nostro paese sono una cosa inutile, l'abbiamo già visto una volta; per giunta il cittadino elettore è costretto a pagare per votare il proprio preferito, è una cosa vergognosa. A me dovrebbero pagare affinché io voti! (e comunque non è il mio caso)
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