In-Forma Mentis

Quali tifosi

                                                        (foto napoli.repubblica.it)

Nuova sconfitta in trasferta per gli azzurri di Reja, 2-1 a Palermo. Malgrado molti sostenitori si sforzino di sottolineare la capacità di creare gioco dei nostri e le occasioni da rete, non c’è motivo a mio parere di sentirsi oltremodo soddisfatti. Nelle ultime 3 partite il Napoli ha raccolto un solo punto, in casa con la Reggina. Ciò che non va e che non mi fa accogliere la tendenza consolatrice è da ritrovare nei tanti errori di mira, molteplici imprecisioni nei passaggi, difficoltà nel concretizzare il gioco costruito e amnesie della difesa; alcune disattenzioni che risuonano come un campanello d’allarme per la formazione partenopea. Speriamo che il gruppo resti fortemente unito (foto) come dice Marino e come abbiamo avuto modo di constatare in altre occasioni. Che non siano però solo in occasione delle partite da grande palcoscenico.

Lasciando il discorso tecnico bisogna sottolineare che l’atteso derby del Sud che mancava nel campionato di serie A da ben 35 anni si è giocato in un’atmosfera che avrebbe potuto essere molto più gioiosa.   

Molti gli spazi vuoti sulle tribune dello stadio Barbera; il Palermo ha riconquistato il sostegno dei propri tifosi ma si è fatta sentire l’assenza dei tifosi partenopei. Un’altra occasione in cui gli azzurri, ingiustamente privati del supporto fondamentale del proprio pubblico, sono usciti dal campo con una sconfitta, come con l’Inter, come in casa con il Genoa. Coincidenze spiacevoli, sembianze di un disegno studiato a tavolino.

La trasferta ai napoletani è stata interdetta malgrado il buon rapporto amichevole esistente tra le due tifoserie. Si fa fatica ad osservarne la casualità poiché uno stesso, anzi miglior clima d’amicizia era stato negato in occasione di Napoli-Genoa, a causa di uno yogurt. Stavolta la motivazione è stata quella di una presunta propensione alla illegalità dei supporters partenopei. In questo campionato c’è da farsi una cultura nel leggere le motivazioni delle decisioni prese dall’ Osservatorio sulle Manifestazioni Sportive del Viminale a danno della società azzurra e dei suoi tanti tifosi appassionati. E’ plausibile pensare che sia in atto una strategia politica intimidatoria nei confronti della società di De Laurentiis per i discreti risultati finora ottenuti? Non si può non notare una disparità di trattamento verso un’intera tifoseria, in buona parte corretta, impedendole spesso di dare il proprio sostegno; continuando su tale falsariga, si potrebbe configurare come subdolo tentativo provocatorio di instaurare un clima negativo tra i tifosi partenopei verso gli organi di controllo sportivi. Altro invece è consentito dentro e fuori altri stadi, episodi di violenza ben più gravi da parte di gruppi di pseudo-tifosi e su cui ci si dovrebbe aspettare sanzioni almeno di pari grado. Non si può parlare di pericolosità o altro e punire i tifosi partenopei per piccoli episodi quando frange di laziali e juventini, così come altri campanili dall'inizio del campionato, si fronteggiano su autostrade e autogrill com'è successo oggi nei pressi di Arezzo. (Vedere link) 

Di quali tifosi parliamo quando si punisce e si vieta? E' chiaro che non bisogna generalizzare però se le sanzioni sono adottate per tutti, per colpa di pochi e così avviene, bisogna pur adottare un metro di giudizio paritario.

Sul piano dell’ordine pubblico, gli organi ministeriali si stanno caratterizzando per decisioni di natura personalistica, non poggianti su un sistema di valutazione di pari trattamento. C’è troppa attenzione sulla città di Napoli alla quale viene ricondotto ogni episodio sportivo spiacevole, ingigantendo ogni atteggiamento. Questa propensione all’illegalità che ha negato l’ulteriore trasferta di ieri non sia macchiata da pregiudizi o volontà di voler frenare l’entusiasmo e la forza a sostegno di questa squadra.

Aggiornamento h.18.30 :

Nel momento in cui è stato redatto questo post, un tempo precedente all'ora dell'effettiva pubblicazione, erano noti alcuni disordini (una rissa) in corso tra gruppi di tifosi laziali e juventini presso un autogrill nelle vicinanze di Arezzo. Successivamente si è appreso della tragica scomparsa di un giovane tifoso. I contenuti del post e la vis polemica sono considerati tuttora validi ma va aggiunto, separatamente dal discorso, il dispiacere per la singola vita umana che è venuta a mancare.