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Revocata la squalifica a Zalayeta, un po' di giustizia è fatta. La Corte di Giustizia federale ha annullato ieri sera la squalifica di due giornate a Marcelo Zalayeta inflitta in prima istanza dal giudice sportivo e ha accolto il ricorso presentato dalla società partenopea che portava nuove immagini televisive (fornite da Canale 34) a discolpa del giocatore. Nella sentenza si legge che "vi è stata una trattenuta del calciatore Legrottaglie ai danni del calciatore Zalayeta che potrebbe aver inciso sulla stabilità del calciatore stesso". Inoltre "non può escludersi che vi sia stato un ulteriore contatto tra il ginocchio sinistro di Legrottaglie e il piede destro di Zalayeta; la dinamica dell'azione e in particolare la posizione assunta dal portiere rispetto alla traiettoria di corsa di Zalayeta era tale da impedire a quest'ultimo la prosecuzione della corsa se non scavalcando ovvero impattando con il medesimo portiere; non può escludersi, altresì, che sull'innaturale trascinamento della gamba destra da parte del calciatore Zalayeta abbiano inciso la trattenuta e il contatto suddetti".
Il fattore fondamentale che ha causato la caduta è stato il fallo di Legrottaglie, quindi il rigore c'era, già per la trattenuta di Legrottaglie. Non c'è stata simulazione da parte dell'attaccante. E' da aggiungere che Buffon ha avuto un'uscita scoordinata, con i piedi avanti, che sarebbe punibile come gioco pericoloso, in quanto il portiere deve uscire sull'avversario con le mani avanti e non le gambe, onde evitare un impatto pericoloso per sé e per l'avversario. Certo, errori arbitrali in questo campionato se ne stanno vedendo parecchi, ma di alcuni ne ha beneficiato la Juventus, società che non è abituata a subirne poiché per anni gli arbitri sono stati compiacenti al sistema Moggi. E meno male che stavolta l'arbitro non è stato chiuso a chiave negli spogliatoi..