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primavera

Post n°545 pubblicato il 31 Marzo 2014 da nottealta78

Mia moglie aveva un pancione enorme e sorrideva come si sorride quando tutto è in ordine. Mentre passeggiavamo, mi parlava di alcune sue sensazioni,erano sensazioni magnifiche che io non avrei mai potuto provare; non importa:quando una moglie prova delle bellissime sensazioni si avverte comunque una bellissima sensazione. Ne parlavamo lungo il sentiero che portava alla capannina:il sentiero era coperto da lastre enormi di pietra lavica. La pancia era davvero grande e mia moglie aveva un sorriso che già partoriva entusiasmo. Avrà i tuoi colori, mi diceva Avrà la tua energia,rispondevo. dobbiamo rallentare,ti vedo stanca. Sediamoci lì, c’è il guscio abbandonato di una tartaruga. C’è un bel sole questa mattina. Ci sei tu questa mattina. Mi raccogli un po’ di fiori?, la nostra bimba ne avrà bisogno. Corsi a raccogliere dei fiori. Rimettiamoci in cammino: le musiche del mio addome sono musiche sempre più allegre. Dopo qualche tempo arrivammo alla capannina ed il dottore ci accolse abbracciandoci:aveva due occhiali spessi ed una lampadina accesa al centro della fronte. Si commosse appena ci vide,scoppiando in lacrime per l’immensa gioia:aveva fatto partorire tutte le donne del paese,conservando comunque una profonda sensibilità. Signora, si sdrai al centro della stanza. Disse a stento,asciugandosi le lacrime. Nel centro della stanza c’era un covone di paglia bianca,come fosse cotone,come fosse ovatta;mia moglie si stese sul covone e vide, pendenti dal soffitto, una miriade di piccole lune appese,una serie di giostrine con api e fiori freschi e treccine di fasci d’edera colorati. Sorrise ed aprì le braccia mentre il dottore gliele teneva divaricate afferandole le mani. La luce posizionata sulla fronte del dottore le illuminava il sorriso. Ho bisogno di lei, mi urlò Cosa devo fare? chiesi giuntogli,con un balzo, affianco. Solletichi sua moglie, presto e non si faccia scrupoli! No, per favore sbottò lei scoppiando a ridere,non facevo in tempo ad accostarmi alle sue ascelle che già sgorgava in fragorose risate. Dopo tante risate e qualche tentativo di solletico, dal ventre di mia moglie, sbucò la punta di un’ala e poi un’ala intera e poi le antennine clavate ed infine,dopo l’ennesima grassa risata, la seconda ala. La farfalla prese il volo sgrondandosi di dosso un liquido trasparente brillante di porporina rosa.era una bellissima farfalla gialla,fece due giri intorno la stanza e si poggiò sul mazzo di fiori selvatici che avevo da poco raccolto dal campo. Ci guardò,chiuse le ali a libro e si addormentò. Il dottore tonfò esausto al suolo mentre mia moglie mi abbracciava felice. Lo sapevo che era una bellissima farfalla gialla,lo sapevo. Quando ti guardavo ,tutto mi tremava e tutto mi trema ancora e questa è solo la prima delle tante farfalle ché ancora, mentre ti guardo, sento moltitudini svolazzarmi dentro. Appena il dottore si riprese,facemmo ritorno al villaggio:lungo il sentiero,l’odore di primavera giungeva festante dai prati.

 
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