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Post N° 222

Post n°222 pubblicato il 01 Aprile 2007 da nottealta78

Entrò in auto,sgasò follemente prima di far partire la retro,prima di reinvestire una carcassa di gatto,prima di una perfetta inversione a V. si ritrovò catapultato a 180 gradi rispetto alla posizione iniziale e rischiò di dar di stomaco. imboccò prima la tangenziale,poi venne inghiottito dall’uscita quattro.la 106 vibrava più del solito ed il solito era già tanto,mentre una pioggia torrenziale frustava la carrozzeria metallizzata. le spazzole logore imploravano il time out ed una degna sepoltura ma il mister in auto,stringendo il pugno,chiedeva di tener duro.la mano venne prima passata tra i capelli duri di gel e quella stessa,poi,infilò un blues,sottoforma di cassetta,nella bocca dello stereo.il blues era davvero invecchiato,la voce scemava e risaliva come impazzita. il blues, su quel nastro,aveva lasciato il posto ad una messa nera mal recitata.scese,si sistemò il colletto unto della camicia pensando che,in alcune circostanze,l’aspetto conta più di un congiuntivo.il dito costrinse il pulsante del campanello a battere in ritirata.una voce metallica ed atona lo invitò sù al secondo piano.era un palazzo di tutto rispetto con i gradini di granito ed il passamano serio come un maggiordomo inglese quasi del tutto astemio. lo spazio nella porta semiaperta era un vuoto riempito da una coda di capelli biondo cenere raggrumati stanchi sul collo,una carnagione bianca di talco e due occhi coperti da un paio d'occhiali a goccia,tutta moda e gioventù bruciata.un lungo vestito nero,quasi un’ombra,vestiva la parte restante del corpo.con la schiena accartocciata si muoveva,tenendo poggiate,costantemente, le mani sulle ginocchia, con una lentezza imbarazzante. rimanevano entrambi in silenzio come ci si trovasse nel tempio di qualche divinità in stato di riposo. seduta al tavolo, dopo avergli sorriso: -Per quanto tempo ha intenzione di trattenersi a Como?-  -Per un paio d’anni almeno ma dipende tanto dal tipo di contratto che riesc.. -precarietà.- interruppe lei, cominciando a far roteare il collo. -P R E C A R I E T A’-mentre pronunciava questa parola,mosse una leva nascosta sotto il tavolo tondo ed uno scatto precedette,di pochissimi nanosecondi,il sollevarsi al centro di un’asta sventolante una sbiadita bandierina tricolore. Da un finestrone a vetri si vedeva la città affogare nell’oscurità di pesantissime e raggelanti nubi grigie.

 
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