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Quando la follia smisurata di due persone si unisce per dar vita ad un essere unico...questo il risultato...un viaggio di sola andata che non si sa dove condurrà

 

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Un istante vuoto

Post n°8 pubblicato il 20 Marzo 2008 da ZenZero.2

E' sempre una cosa piccola, un istante, un solo momento.

Di cosa parlo? Di tutto.

La vita non è altro che un'unione di tanti piccoli momenti, ognuno caratterizzato da un qualcosa che ci ha colpiti...e quando li andiamo a riunire, non è che ottenamo chissà cosa...solo un altro piccolo momento è la nostra vita, un qualcosa che ha inizio e termine nello stesso istante, un piccolo momento che si conclude lasciando il posto ad un altro tanto simile a questo, la morte.

E' stato un momento, anche per lui, questa sera. Non lo so...magari stava parlando con qualcuno che lo amava, magari ha solo chiuso gli occhi per un momento per starnutire, e poi...e poi più niente.

Un'istante in cui tu lo vedi, un braccio che penzola fra le lamiere contorte, sul bordo della strada, del sangue che gocciola a terra.

E' solo ancora un istante, un'immagine sfuggevole, che passa e scompare così come la tua auto che procede oltre, ma in quello stesso istante, qualcosa ti scatta dentro. Le risate di poco prima svaniscono, gli scherzi e le prese in giro con delle persone che in questo momento, stavano viaggiando come te, su un'auto, fra mille curve e mille pensieri, che ora potevano essere lì, come lui, svaniscono, e ti sorge una domanda...e se fossi stato tu?

L'istante in cui quella domanda ti passa per la mente è breve, ma il fiume di pensieri che a cascata spumeggiano violenti nella tua mente, sembrano durare un'eternità, tanto, troppo, un lasso di tempo che hai sempre disprezzato, ma forse sotto sotto in fonfo in fondo, a volt eanche  desiderato. La strada serpeggia davanti a te, ma non la vedi, vedi solo l'immagine della tua Focus rosso melanzana che si schianta una, cento, mille volte, ad ogni curva, sempre diversamente e contemporaneamente sempre allo stesso modo. E poi la scena si sposta, uno squillo in una stanza che conosci bene, qualche parola bisbigliata alla cornetta, e poi, silenzio. La Terra completa il giro sul suo asse, una, due, tre rotazioni, il Sole sorge e cala mentre l'ombra del telefono rotea sul legno di ciliegio, in un silenzio pesante come il ghiaccio. Silenzio, solo silenzio, un telefono che non avrebbe mai più squillato un'altra volta.  La tua morte è accompagnata dallo stesso suono che ha caratterizzato tutta la tua vita: il Silenzio. Una morte silenziosa per una persona che non ha mai vissuto appieno questa vita, passando come un'ombra in quella degli altri, immagine sfuggevole e sfocata che per un istante viene intravista, per poi scomparire di nuovo nell'oblio del nulla, accompagnata da un fastidioso senso di disagio. Forse in questo momento, qualcuno sta piangendo quel braccio penzolante, qualcuno piange, e qualcunaltro lo consola, qualcuno si sveglierà destato dal rumore di un telefono che squilla nel buio della notte, e si unirà al dolore di tanti altri. Quel braccio doveva avere molte persone per cui contava, il suo telefono squillava, e squillava...ma qui non ci sarà nessuno squillo. Solo Silenzio, Silenzio e Buio...come sempre del resto.
Stamane non ti sono fatto vedere, sei rimasto a goderti una non-vita nel letto. Un tempo ti avrebbe telefonto, ti avrebbe chiesto cosa era successo, perchè non ti eri fatto vivo...ma stavolta niente...probabilmente nemmeno si è accorta che non c'eri stamane. Il telefono è rimasto muto tutta la giornata, nessuno si è chiesto cosa fosse successo stamattina, e nessuno se lo chiederà mattina dopo mattina, quando non ti vedrà arrivare mai più. Quel telefono non squillerà mai. Resterà fermo, lì, a scandire il ritmo di minuti che se ne vanno senza uno scopo, fino a quando la batteria si esaurirà, e allora anche lui, lento, si abbandonerà ad un dolce riposo, svanirà nel silenzio, inosservato, solo, come è sempre vissuto.

F.

 
 
 
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INFO


Un blog di: ZenZero.2
Data di creazione: 09/03/2008
 
 

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