Creato da LivinginFortaleza il 16/12/2009

Fortaleza Report

Giorno dopo giorno da Fortaleza

 

 

« Voci dal BrasileCordel, presente e futuro »

Qui c'è puzza di petrolio

Post n°638 pubblicato il 24 Aprile 2012 da LivinginFortaleza
 

Il buongiorno non si vede dal mattino e le cose, insegna la storia, iniziano in un modo e finiscono in un altro.. chi avrebbe mai pensato che il colosso brasiliano che produce 2.455.636 barili al giorno - solo considerando quelli estratti nei bacini del territorio brasiliano -  e che continua a trovare nuovi giacimenti - l'ultimo è quello di qualche mese fa individuato nel pozzo 4-SPS-86B chiamato Carcará, a 232 km dalla costa di São Paulo- all'inizio non ne voleva proprio sapere di cercare il petrolio ?

scena del film "Ouro negro"

Gli esordi si fanno risalire al 1858, anno in cui il Marchese di Olinda concesse a José de Barros Pimentel il diritto di estrarre bitume nei suoi terreni, situati ai margini del  rio Maraú, a Bahia. Ma per la prima perforazione vera e propria, in profondità - si raggiunsero i 488 metri- si deve aspettare il 1892. L'intrepido si chiamava Eugenio Ferreira de Camargo, la località era Bofete, in territorio paulistano, ma ciò che si trovò fu solo acqua sulfurea.

Eugenio Ferreira de Camargo e suoi aiutanti accanto alla sonda che realizzò la prima perforazione pioniera a Bofete (SP), 1892

 Nei primi decenni del '900 studiosi e ricercatori tentarono di perforare senza ottenere alcun esito. L'ingegnere agronomo Manoel Inácio Bastos nel 1930 venne a sapere che gli abitanti di Lobato, quartiere popolare di Salvador de Bahia, usavano una specie di "fango nero", oleoso, come combustibile per i loro lampioni. Incuriosito dalla notizia, realizzò varie ricerche, effettuò esperimenti, raccolse  campioni di fango oleoso, arrivò alla conclusione che si trattava di petrolio e che ce ne doveva essere in abbondanza, ma purtroppo non aveva contatti influenti e persone che potessero investire nel progetto. Fu bollato come visionario, maniaco.

trailer del film "Ouro negro"

Nel 1936  lo scrittore paulista Josè Bento Monteiro Lobato scrisse "Lo scandalo del petrolio" nel quale accusava il governo di "non perforare e non lasciare nemmeno che si perforasse", denunciava l'arretratezza del paese nel settore petrolifero e l'ingerenza di multinazionali. Da una parte c'era una buona dose di amatorialismo, scarsa professionalità di chi personalmente comprava equipaggiamenti e tentava la fortuna, senza criteri ed alcun metodo, stile corsa all'oro forsennata. Dall'altra le multinazionali straniere erano poco interessate perchè era ancora tutto a livello embrionale e si sarebbero dovute investire grosse somme di denaro nella ricerca geologica, equipaggiamenti e tecnici specializzati. Di qui l'atteggiamento governativo a dissuadere. se non, nel peggiore dei casi, ad ostacolare iniziative perforative, sia nazionali che straniere.

copertina del libro infantile "Il pozzo del Visconte" di Monteiro Lobato

 Il libro fu un successo, tutte le copie furono vendute, tanto da dover essere  censurato l'anno dopo da Getulio Vargas, mentre lo scrittore aveva già bell'è pronto un altro libro, "Il pozzo del Visconte", in cui, sotto le innocue vesti di un libro per l'infanzia, Monteiro Lobato ribadiva altre accuse e critiche riguardo la presenza di petrolio in quantità e la cecità delle autorità.

scena del film "Ouro negro"

Liberamente ispirato a fatti e personaggi reali, anche il film "Ouro Negro" di Isa Albuquerque (2008)  sottolinea la persistente ottusità del governo e le posizioni di chiusura a questo riguardo, la lotta ostinata di chi invece nel petrolio profondamente credeva. E' il caso del  medico e geologo tedesco Josè Josch che negli anni '10 decide di mettere su una piccola impresa per lo sfruttamento di  minerali nello stato dell'Alagoas. Il suo sogno però è quello di cercare petrolio e a questo scopo conduce ricerche insieme al cognato. La sua uccisione interrompe la ricerca che verrà ripresa, seguendo strade diverse, dal figlio e dall'assistente, entrambi ingegneri. Sebbene sia una fiction, il copione si è basato strettamente su fatti reali, le ricostruzioni sono state fatte sulla base di resoconti di polizia dell'epoca e  racconti dei parenti dei pionieri, modificando solo alcuni dettagli, nomi di persone e di istituzioni. Riguardo la morte di alcuni personaggi, anche se non si sa con certezza se si suicidarono o se furono uccisi, perchè mancano le prove, si è optato per la seconda ipotesi, dando fede ai racconti dei familiari."Ouro negro" è quasi un film documento, attraverso il quale si possono cogliere i fatti salienti relativi al petrolio in Brasile,  dai primi litigi dei proprietari terrieri per il diritto di sfruttamento, all'apertura del primo pozzo produttivo del paese a Lobato, a Bahia nel 1939, fino alla nazionalizzazione del petrolio con Getulio Vargas e la creazione della Petrobras. Momenti di storia poco conosciuti e ricordati.

Oscar Cordeiro, pioniere nell'esplorazione del petrolio davanti al pozzo di Lobato a Bahia - anni'30

  Nel 1938 venne creato il Consiglio Nazionale del Petrolio (CNP), che accoglieva richieste di ricerca e sfruttamento di riserve petrolifere e tutta l'attività petrolifera passa, per legge, ad essere obbligatoriamente realizzata da brasiliani. Nel medesimo anno,  sotto il controllo del recente CNP,  si procede alla perforazione del pozzo DNPM-163, a Lobato, e nel 1939 finalmente si trova il petrolio. Altri pozzi iniziano a sorgere un pò dovunque nel Recôncavo bahiano; nel  1941 si individua in grosso giacimento a Candeias, Bahia. Nel 1940 Monteiro Lobato torna a farsi sentire. Scrive due lettere, di cui una indirizzata personalmente a Vargas in cui sparava a zero sul CNP, sul Dipartimeno Nazionale di Produzione Mineraria, denunciava l'inefficenza della ricerca nazionale, la distruzione delle compagnie nazionali, la legislazione restrittiva.. tutto ciò limitava l'effettiva autonomia del paese e lo condannava a dipendere dalle importazioni di petrolio straniere. Monteiro Lobato appoggiava la cosiddetta "Teoria della Cospirazione", condivisa da molti intellettuali sudamericani dell'epoca, secondo la quale il governo boicottava le compagnie brasiliane per favorire quelle straniere. Nel 1941 lo scrittore verrà arrestato, ironicamente per ordine di un generale che diventerà, più tardi, uno dei leader della campagna petrolifera. Resterà in prigione tre mesi, infine liberato grazie alla pressione dell'opinione pubblica e degli intellettuali. Dal 1939 al 1953 vennero perforati ben 52 pozzi, ma  pare che ancora negli anni '50 il Brasile fosse costretto ad importare petrolio...

Manifestazione a favore del monopolio petrolifero nel Brasile promossa dal Centro de Estudos e Defesa do Petróleo e da Economia Nacional

 Sotto il governo di Gaspar Dutra (1946-1951), la situazione cambia radicalmente. Fautore di una politica liberale, opposta a quella del suo predecessore, Gaspar Dutra riassumerà la sua politica riguardo la gestione del problema petrolifero nello "Statuto del petrolio", in cui si dichiarava apertamente favorevole ad accogliere capitali stranieri nelle attività di estrazione. Ma doveva far i conti con la fazione dei nazionalisti, che diede il via ad una  massiccia campagna a difesa del monopolio di stato, con il famoso slogan “O Petróleo é Nosso!” (il petrolio è nostro). Nel 1948 viene creato, come reazione al suddetto statuto, il Centro Studi e Difesa del Petrolio e della Economia Nazionale (CEDPEN), che dirigerà la campagna, coinvolgendo un curioso miscuglio di politici conservatori, militanti comunisti e  militari nazionalisti. Nel 1951 Getulio Vargas venne nuovamente eletto alla presidenza della Repubblica e dopo due anni firma la legge Nr. 2004 -con la quale nasce la Petrobras (Petroleo Brasileiro S.A.)- e con essa una serie di disposizioni riguardo la politica nazionale del petrolio e la definizione delle competenze del CNP. La monopolizzazione dell'oro nero, era solo una questione di tempo ed i tempi, evidentemente, erano ora maturi.

Manifestazione a favore del monopolio petrolifero  Rio de Janeiro 13 marzo 1964

Nel 1963 il monopolio statale è esteso all'importazione ed esportazione di petrolio e derivati. Situazione che durerà inalterata per 44 anni, finchè nel 1997 una nuova legge apre alla partecipazione privata nella ricerca, estrazione, raffinazione,esportazione, importazione e distribuzione del petrolio.

Prima piattaforma marina P-1 (1968)

Da qui in poi è tutta una strada in discesa. Nel 1968 la Petrobras sviluppa un progetto per cercare ed estrarre il petrolio nelle profondità marine. L'ultima novità si chiamava P-1, prima piattaforma marina fluttuante, nel campo di Guaricema, Sergipe, costruita nel 1968 in cantieri brasiliani ma su progetto statunitense, dotata di una sonda capaca di arrivare fino a 4000 metri di profondità. Nel 1974 si scopre uno dei giacimenti più estesi, nel bacino di Campos, la maggior riserva petrolifera del paese, nel Campo de Garoupa. Verso la  fine degli anni '70 e i primi anni '80,  viene introdotto il cosiddetto "Sistema di Produzione Avanzata", ossia si perfora attraverso una piattaforma temporanea, mentre si  pone a termine la costruzione di quella definitiva, per risparmiare su tempi e costi e per ottenere informazioni più precise in anticipo sul giacimento che si andrà a sfruttare.  

Prima piattaforma semi-sommersa P-18 (1994)

 Nel bacino di Campos vengono scoperti uno dopo l'altro enormi riserve di greggio  : nel 1984 ad Albacora, da cui si  estraggono 500.000 barili di petrolio al giorno. L'anno dopo il Campo di Marlim. E' qui che i tecnici della Petrobras  svilupperanno e costruiranno nel 1994 la prima piattoforma semi sommersa (P-18). Nel 1996 arriva la scoperta del terzo grande giacimento, quello del Roncador. Nel 2000 in questo pozzo si arriverà a quota 1.877 metri di profondità, raggiungendo il record mondiale. Il XXI secolo porta con sè due fatti fondamentali : la scoperta del più grande giacimento di gas naturale nella piattaforma continentale brasiliana, il  Campo di Mexilhão, bacino di Santos,  e la scoperta di petrolio pre-salino (ossia strati di petrolio localizzati in grandi profondità, sotto le acque oceaniche, al di sotto di uno spesso strato di sale). Nel corso degli anni la produzione aumenta ed aumenta pure la profondità di perforazione. 

E proprio sopra una di queste piattaforme, la P-50 che l'allora presidente Lula, nel corso di una commemorazione, parlando dell'autosufficienza energetica del Brasile, si impiastricciò ben bene le mani nel petrolio e pronunciò la fatidica frase "Il petrolio è nostro", ricalcando quella pronunciata da Getulio Vargas in visita ai pozzi di Lobato negli anni ' 30...quasi un fil noir oleosissimo..

Commenti al Post:
Halen25
Halen25 il 26/04/12 alle 15:17 via WEB
sei bravissima Ana!
 
 
LivinginFortaleza
LivinginFortaleza il 26/04/12 alle 21:45 via WEB
grazie Hallen !
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 

ULTIME VISITE AL BLOG

stranelanequipolskapierluigi.feltrialexander880LivinginFortalezabisonicod1salessia.camplonebimbasexy78Franko10frei86Berlaloryn.corbolotto52
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

LE MIE FOTO

 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963