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Fortaleza Report

Giorno dopo giorno da Fortaleza

 

Messaggi del 28/03/2012

Tessitura fedele

Post n°622 pubblicato il 28 Marzo 2012 da LivinginFortaleza
 

Sembra un ragazzino, così esile davanti all'imponente telaio, eppure i suoi tessuti, fatti a mano, hanno conquistato un eccentrico stilista  -João Pimenta- e sono andati a rivestire i corpi muscolosi dei modelli nell'ultima São Paulo Fashion Week. Alexandre Herbert, tessitore cearense, è partito dal Cariri per andare a conquistare la grande metropoli. Niente però a che vedere con gli emigranti nordestini di una volta, i poverissimi retirantes.. lui si è fatto largo a suon di fili di cotone e movimenti rapidi e secchi, quelli del telaio..  

Ha attirato l'attenzione di tessitori con una ben più consolidata esperienza e i suoi tessuti sono andati a finire anche su una rivista newyorchese. Quando può, fà una scappata a Juazeiro do Norte, ed approfitta delle vacanze, per trovare ispirazioni ed idee. Una di quelle più azzeccate è stata quella di usare come materiale da tessitura, nastri di musicassette o vhs, ottenendo una tessuto molto leggero e lucido

al quale, per conferire colore, ha pensato bene di aggiungere i nastri devozionali di Padre Cicero, quelli che qualunque pellegrino in visita ai sacri luoghi, compra in quantità, conserva gelosamente, avvolge amorevolmente..

 quelli, per intenderci con la scritta  stampigliata sopra "Sono stato a Juazeiro da Padre Cicero e mi sono ricordato di te".. un souvenir coloratissimo, economicissimo, diffusissimo.. quello che tutti, proprio tutti si possono permettere..  elementi di cultura regionale, ricordi di infanzia, simboli di fede.. un miscuglio avvolto fra i nastri di registrazione..nastrini colorati religiosi che usò la prima volta in omaggio e ricordo della sua terra  nell''opera tessile  "Salão de Beleza".

 

Con tale tessuto riciclato Alexandre realizza per lo più piccoli accessori..borse e cappelli.La predisposizione  a trafficare con fili e tessuti, Alexandre ce l'ha, potremmo dire per trasmissione genetica, visto che la madre è sarta e il fratello realizza reti da pesca. Ad otto anni ha iniziato a tessere ed il successo dei suoi primi pezzi venduti, una serie di sciarpe, lo ha fatto proseguire nella produzione e nella ricerca...

 
 
 

Voci dal Brasile

Post n°621 pubblicato il 28 Marzo 2012 da LivinginFortaleza
 

Siba canta "A bagaceira"

 
 
 

Voci dal Brasile

Post n°620 pubblicato il 28 Marzo 2012 da LivinginFortaleza
 

Katia Freitas canta "Estroboscópica (Balada Vaga-Lume)"

 
 
 

Orme nautiche

Post n°619 pubblicato il 28 Marzo 2012 da LivinginFortaleza
 

Doveva essere una crociera tranquilla, quella intrapresa nel 2007-2008 dal veliero Howick e il nome CHIC non stava tanto ad indicare eleganza, quanto lo scopo di tale iniziativa : "Cruzeiro Historico Identitade e Cidadania" (crociera storica, identità e cittadinanza).. capo della spedizione il professore portoghese Antonio Abreu Freire, che per commemorare i 400 anni di padre Antonio Vieira, ha deciso di ripetere l'epopea dell' intraprendente gesuita, capace di attraversare l'oceano sette volte e fare 15 grandi viaggi marittimi.
partenza del veliero Howick
  Operazione assai complessa, costellata da numerosi imprevisti durante la navigazione- dal maltempo ad assalti di pirati- ma del tutto soddisfacente sul piano dell'arricchimento personale, per la scoperta di una ricchezza antropologica, culturale e storica dei numerosi luoghi visitati. Salpato il 17 marzo 2007 da Aveiro, il veliero ha fatto tappa a Quinta do Lorde, sull'isola di Madeira, a Praia, sull'isola di  Capo Verde ed infine  presso l' arcipelago Fernando di Noronha, lungo la costa brasiliana. Soste successive a Salvador da Bahia,  a Recife (Pernambuco),  a Camocim (Ceará),  a São Luís (Maranhão) e a Belém del Pará. Nel viaggio di ritorno il veliero ha toccato varie isole caraibiche - Martinica, Guadalupe, Barbuda, Antigua e Saint-Martin, poi le Bermuda e le isole Azzorre- Flores, Terceira e São Miguel. In Portogallo tappa a Porto de Recreio de Oeiras, Peniche, per poi infine, rientrare ad Aveiro. In tutto circa 10.000 miglie nautiche, ossia quasi mezzo giro del mondo.
Un anno intero di lavoro, testimoniato dal diario di bordo, rischi, sorprese, rabbia, paura, felicità, esaltazione.. a bordo di un'imbarcazione di 18 anni anni, non propriamente adatta a traversate oceaniche, si sono avvicendati vari compagni di viaggio, taluni per pochi mesi, altri per molti di più, ma per tutti loro un'esperienza che ha cambiato le loro vite per sempre. Fra i membri dell'equipaggio, l'ingegnere e artista tedesco Dietmar Schramm,  nel viaggio di andata fino a Salvador per tre mesi - Jaime Ribeiro, il cineasta Luís Costa, fino a Belém do Pará, per sette mesi con il suo cane Quetzal. Fra Salvador da Bahia e Belém do Pará si è unito l'artista di strada baiano Henrique Naomi, per tre mesi. Nel viaggio di ritorno, da Belém do Pará fino ad Aveiro, si sono uniti João Quaresma e Rafael Quaresma, marinai esperti del Rio delle Amazzoni, per quattro mesi e mezzo. Un'avventura rischiosa, ma molto produttiva :  ne sono risultati  cinque libri - finora -  una mostra fotografica "Passos de um Gênio" ed un documentario. In ogni sosta, accuratamente studiata e documentata,  il ricercatore ha ripercorso i luoghi di Antonio Vieira, educatore, missionario, politico e predicatore. 
Nel 1614, quando  Antonio aveva solo 6 anni, la  sua famiglia si trasferì da Lisbona a Salvador de Bahia. Il padre lavorava come scrivano del Tribunale. Entrò nella Compagnia di Gesù.  Studiò Teologia, Logica, Fisica, Metafisica, Matematica ed Economia. Nel 1641 ritorna in Portogallo, dove brilla presso la corte del re João IV per le sue doti di oratore e diplomatico, tanto che per 11 anni gli saranno affidate delicate missioni in vari paesi europei. Oltrechè predicatore, cosmopolita, scrittore, missionario precursore dei diritti umani, fu anche un infaticabile esploratore, dotato di abnegazione e coraggio.
Percorse più di 2000 km di fiumi e corsi d'acqua, a bordo di disparati tipi di imbarcazioni, galeoni, navi, fregate, caravelle, canoe.. su e giù per l'oceano Atlantico, per il mare del Nord, per il Mediterraneo, per fiumi e canali d'Europa, del Maranhão e del Grão-Pará.   Nel 1652, disilluso dalla corte, inizia una nuova fase della sua vita, parte per le missioni del Maranhão e Grão Pará. Il successo della cristianizzazione degli indios e la sua lotta continua per i diritti degli autoctoni, gli procurano parecchie ostilità ed inimicizie. La sua visione della colonie non  era affatto condivisa dai proprietari di schiavi, che esercitarono pressioni affinchè venisse allontanato. E tanto fecero che ci riuscirono. Nel 1661, fu costretto a lasciare il Maranhão.
trailer del film "Palavra e utopia" di Manoel de Oliveira (2000) biografia del religioso
Tornato a Lisbona dovette affrontare altre difficili prove, la condanna da parte dell'Inquisizione per i suoi scritti ritenuti eretici "Quinto Império"; "História do Futuro" e "Chave dos Profetas". Rimase in prigione a Coimbra dal 1665 al 1667. Nel 1669, liberato grazie ad un'amnistia del re Pedro II, si recò a Roma, dove rimase fino al 1676 sotto la protezione della regina Cristina di Svezia. Nel 1686 fu pubblicato ufficialmente il primo volume dei "Sermões", a Lisbona. Nel 1681 ritornò in Brasile, aveva già 73 anni, e si dedicò alla letteratura. Morì nel 1697, ad 89 anni, a Bahia.
 Il documentario si avvale di commenti ed interventi da parte di studiosi stranieri, alternati a ricostruzioni filmate nei vari luoghi in cui è stata registrata la presenza del religioso,  anche in Portogallo, Italia, Olanda e Francia,  ove il religioso fu  diplomatico ed ambasciatore del Portogallo.
padre Antonio Vieira
Nel Cearà, padre Vieira giunse nel marzo 1660, accompagnato da altri due religiosi ed una trentina di indios. La spedizione era partita tre settimane prima da São Luís, nel Maranhão. Tutto raccontato nella "Relação da Missão da Serra de Ibiapaba",  sorta di diario di viaggio, unico documento che venne redatto relativo alle sue spedizioni. Alcune scene sono state girate lungo il rio Coreaù con le sue barche tradizionali,  tipici battelli con la vela maestra, molto simili a quelli usati sulla costa brasiliana nel XVII secolo. Seguendo l'itinerario del gesuita diretto alla Serra di Ibiapaba, scene sono state girate anche a Viçosa do Ceará, dove padre Vieira si fermò presso una missione per diversi anni e sulla spiaggia di Camocin, che lo impressionò particolarmente...  "Una volta che si sale lassù (Serra da Ibiapaba) si è ben ripagati della fatica, avendo davanti agli occhi uno dei più bei quadri che la natura abbia mai dipinto, montagne, valli, picchi, boschi ampi e da lontano il mare, all'orizzonte. Guardando dall'alto verso le montagne giù in basso si vedono delle nuvole, che non solo provocano nostalgia, ma preannunciano proprio quello che siamo venuti a cercare per questi luoghi deserti.." 

il prof. Abreu Freire lungo il rio Coreaù

 
 
 

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