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Fortaleza Report

Giorno dopo giorno da Fortaleza

 

Messaggi del 04/04/2012

Pout pourri architettonico

Post n°628 pubblicato il 04 Aprile 2012 da LivinginFortaleza
 

 
 
 

Compulsivo regresso all'infanzia- parte II

Post n°627 pubblicato il 04 Aprile 2012 da LivinginFortaleza
 

Luiz Hermano Façanha Farias nato nel 1954 a Preaoca, ha sempre pensato che un posto solo gli stava troppo stretto. E se fino a 13 anni resterà in questo mondo idillico, una provincia dove il tempo pare essersi fermato, a giocare sotto alberi frondosi con pezzi di latta e legno, a sfogliare avidamente fumetti, a collezionare francobolli e a fare le sue prime caricature, in seguito girerà come una trottola.. dapprima a Cascavel, con la famiglia, poi a Fortaleza dove studia Filosofia, e contemporaneamente segue corsi di storia dell'arte, apprende varie tecniche artistiche, ed  infine, ormai cresciuto, fà i bagagli e viaggia.Viaggia tanto, per il Brasile, per l'America Latina, per l'Europa, alla conquista del mondo, pieno zeppo di curiosità, assetato di novità ed esperienza. La sua vera scuola- ha affermato - sono stati proprio i viaggi e gli incontri fatti con altri artisti. 

Lo ritroviamo a Rio de Janeiro, dove nel 1979 segue il corso di incisione su metallo con Carlos Martins e nel medesimo anno decide che la sua casa sarà a São Paulo. Gli anni '80 li dedica quasi esclusivamente alla pittura, gli anni '90  sono tutti per la scultura. Sfogliando, qualche tempo fa, un suo catalogo, mi hanno sorpreso  la  sua versatilità, la varietà incredibile dei materiali usati, la quantità di opere realizzate, ed infine l'estrema diversificazione delle varie fasi creative..

 Pezzettini di legno, di plastica, biglie e palline, oggetti in resina, placche di metallo, forme circolari/ forme geometriche, così diverse ma con in comune un aspetto, tutte richiedono abilità manuale, opere altamente elaborate, come una tessitura, come un ricamo, come un intreccio, ci vuole pazienza.. lui stesso ammette che la parte più divertente e piacevole è quella di lavorare per ore con le mani.. adesso ha un'equipe di collaboratori che lo aiutano a produrre le sue numerose creazioni, ma al principio ha fatto tutto da solo. Tante spugnette, figurine, perline,  pezzi di vecchi computer, tubicini metallici,  micro oggetti incapsulati in migliaia di metri di filo di ferro intrecciato, o di fil di rame avvolto e manipolato,  la versione 3D degli arabeschi su carta..

Luiz Hermano continua a giocare, con le sculture può permettersi il lusso di vagare fra l'ambiguità di forme rigide che diventano morbide e viceversa, giganteschi bozzoli per ingabbiare qualcuno o qualcosa, vortici ipnotici che avvolgono quasi fossero reti da pesca.. dentro le sue creazioni ci infila un pò di tutto, con piena democrazia, senza distinzione di genere, giocattoli di provenienza cinese, scarti ritrovati nei mercatini, roba usata, oppure oggetti di largo e quotidiano consumo, facendo il verso alla serialità della produzione industriale   produce un qualcosa che meno industriale di così.. tutto fatto a mano, con pazienza, rigore, passione. Abbinare la sapienza artigiana, così diffusa nella sua regione, il Cearà, che sa di tradizione, alla riproduzione meccanica dei manufatti, al loro essere sempre, perfettamente identici gli uni agli altri. Trame di passato e di contemporaneità.

La sua idea è quella di ricreare un mondo in cui sacro e profano, popolare ed erudito convivano, così come la chincaglieria da quattro soldi e le immagini sacre, il quotidiano delle spugne per lavare i piatti con il trascendente, l'universale.. Luiz Hermano rimane affascinato da tutto, folgorato dai mandala orientali, come dai giocattoli contraffatti dei mercatini rionali..I suoi pannelli sono per lui quasi mappe dell'universo, una loro sintesi geometrica adattata all'oggi. L'uso di giocattolini di plastica colorata, riflette inoltre la volontà - mai cessata- di evocare l'infanzia. Un insieme di storie, sensazioni e ricordi che si intrecciano fra i fili, raggomitolati da linee, con vuoti e con pieni, con ombre e con luci, continuo e discontinuo.

Poco pensate e molto lavorate, le sue opere prendono forma quasi da sole : una volta che il materiale è stato trovato, il lavoro è quasi fatto. Collezionatore, accumulatore,  Luiz Hermano procede per impulso ed è un creatore instancabile, al limite del compulsivo. Una mostra condensa ora questa varietà di universi reali e simbolici, con una selezione di opere particolarmente significative (operazione - come è  facile immaginare- peraltro assai complessa) a rappresentare quattro fasi della sua carriera artistica, quattro modi differenti di abbordare il tema della costruzione di un universo, con diversi linguaggi espressivi.


 "Tramando Mundos- Luiz Hermano"

presso Espaço Cultural Unifor,  Fortaleza

fino al 13 maggio 2012

 
 
 

Compulsivo regresso all'infanzia - parte I

Post n°626 pubblicato il 04 Aprile 2012 da LivinginFortaleza
 

Senza titolo, acquaforte su carta (Archivio MAUC Fortaleza)

Nella sua grande casa a San Paolo, un pò atelier, un pò abitazione privata, un pò show room, dove ormai vive da più di trent'anni, Luiz Hermano ha cercato di ricreare gli spazi della sua infanzia, circondato dalle sue creazioni,  e ad ognuna trova posto, amorevolmente. Per tutte, nessuna esclusa, c'è l'angolino giusto e sono proprio tante, ingrombranti soprattutto, d'altronde lui fa parte della categoria degli artisti prolifici, oltrechè poliedrici..

acquerello "Historias do mundo"-mostra "Tramando Mundos" Unifor Fortaleza

E' alla fine degli anni' 70, inizio anni '80 che produce disegni multicolorati ad acquerello, un proliferare di immagini di persone e macchine fantastiche, barche, mongolfiere, biciclette, aerei  sfilano in sequenza, con sopra funamboli, creature alate, angeli e demoni,  equilibristi che cavalcano pesci, cavalli, serpenti ed elefanti. Esseri caprini, simili ai fauni, satiri e centauri, figure estratte a piene mani dalla mitologia greca e abbinati alle iconografie bibliche pià fiabesche, come la torre di Babele, o alla cosmologia indù  con la rappresentazione del mondo appoggiato sul dorso di un elefante che a sua volta poggia du quello di una tartaruga.. Sono mappe, le sue,  descrizione di un mondo immaginato che, come una scatola cinese, ne può contenere altri.. una vera collezione di immagini che hanno abitato la sua mente durante l'infanzia, vissuta nell'interno del Cearà, a Preaoca, dove è nato..enciclopedie, almamacchi popolari, letteratura del cordel, manuali di montaggio dei giocattoli, mappamondi e stampe geografiche, santini ed immaginette.. il piccolo Luiz collezionava avido tutto, per poi rielaborare questo guazzabuglio nei suoi primi disegni. 

"Nèctar a fauna "acquaforte su carta (Archivio MAUC Fortaleza)

I primissimi furono realizzati con il caffè..vuoi per appagare la sua inguaribile curiosità, vuoi per testare la potenzialità di questo liquido, ma anche  uno stratagemma per ovviare al problema della mancanza di risorse e mezzi. Ostinato come nessuno nell' andare avanti, la parola d'ordine era diventata "inventare mondi con ciò che si ha a disposizione", anche ciò che normalmente non veniva considerato. Divinità ed esseri umani, tutti mescolati in situazioni insolite, sospesi e galleggianti in un universo primitivo, edenico, nel quale compaiono qua e là anche castelli, fari, aereonavi,  animali mitologici, caravelle e carrozze.

Senza titolo, acquaforte su carta (Archivio MAUC Fortaleza)

Nel 1987  realizza una serie di incisioni su metallo,  acqueforti dove pur abbandonando la policromia degli acquarelli, mantiene la postura dell'inventore.. il fondo reticolato, presente in molte delle incisioni, rimanda al disegno tecnico, progettuale, meccanico.. propone la sua versione di sottomarini, navicelle spaziali, aerei, navi, dirigibili attorniati da pezzi di motore ed ingranaggi. Sembrano quasi i diari di progetti utopici o gli schizzi di uno scienziato dotato di senso dell'humor..macchine insolite e accattivanti, congegni improbabili anche se con oblò, finestre, eliche veritiere..che danno un senso di precarietà, più adatte ad essere sognate che usate..Tutti oggetti che hanno una relazione con l'uomo, è lui che li guida, li manipola, li utilizza, interagisce.. traduzione di viaggi intergalattici su carta.

Senza titolo, acquaforte su carta (Archivio MAUC Fortaleza)

E ' un pò come se in questi disegni facesse il verso alle conquiste tecnologiche, all'industrializzazione, al consumismo.. con queste invenzioni - si e ci chiede - siamo progrediti veramente ? siamo forse più felici ? L'elemento ludico la fa proprio da padrone..

acquerello "Historias do mundo"-Mostra "Tramando Mundos" Unifor Fortaleza

 La sua è una visione ed una proposta di vita umoristica, ottimistica, una risposta al progresso che avanza, con tutto l'appiattimento che comporta.. molto meglio giocare che fare bombe.. pensare alla vita e non alla morte.. i suoi modellini su carta sono l'invito a disegnarsi da soli non solo i giocattoli, come lui faceva da piccolo, creando oggetti con piccoli pezzi di ossa, ma an che oggettivari..  le sue macchine sono piene di emozioni e di cuore, fantasia ed ingegno..lo stesso che traspare quando le mostra, ne parla.. le sue macchine non inquinano, non fanno rumore, non sporcano..

Senza titolo, acquaforte su carta (Archivio MAUC Fortaleza)

Viaggi di fantasia, viaggi con la mente, ma anche viaggi reali.. visto che Luiz Hermano ha girato mezzo mondo, trovandosi faccia a faccia con le culture più diverse..viaggi di scoperta e forse anche di riscoperta.. necessari per far emergere quel magma di visioni che alimentavano la sua infanzia, fra case di taipa, alberi di caju, profumi di rapadura e di sapoti.

"Mil ventos" acquaforte su carta (Archivio MAUC Fortaleza)

 I mezzi di trasporto - non è un caso - non mancano mai e con essi l'idea del movimento,  spostamento spaziale o temporale.. e la stessa Arca di Noè che cos'è, se non un transatlantico primordiale ? Leggende raccontate dai nonni, miti greci e romani letti sulle enciclopedie, fiabe infantili.. tutto viene mescolato, prende forma, con profusione di dettagli.... 

"A Bicicleta" /" Deus Pan" acquaforte su carta (Archivio MAUC Fortaleza)

Tessendo le trame di un mondo immaginario, l'artista è pronto per il passaggio successivo, l'incontro con la tridimensionalità. Da oggetti progettati e disegnati ad oggetti che si muovono nello spazio, che pulsano, fuoriescono, oscillano, vibrano, come estensione del corpo.

 
 
 

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