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Post n°16 pubblicato il 01 Gennaio 2008 da forum.giovani
Venerdì 21 dicembre il Presidente Carlo Potì comunica ufficialmente a tutti i giovani di Melendugno e Borgagne, ai Consiglieri e alla Segretaria del Forum, al Sindaco, all'Assessore alle politiche giovanili e a tutti i Consiglieri Comunali, le sue sofferte ma obbligate dimissioni. Ecco la lettera recapitata ai destinatari sopra citati: Con la presente lettera, comunico le mie dimissioni dalla carica di Presidente del Forum dei Giovani di Melendugno e Borgagne. Come è già noto a molti, infatti, sono sopraggiunti eventi, che riguardano la mia vita professionale, che mi chiamano a spostarmi da questa terra e a lasciare per un periodo la mia amatissima Melendugno, rendendo così impossibile per me continuare a servire la comunità come Presidente del Forum, come ho fatto dal momento in cui molti amici hanno sostenuto la mia persona per rappresentare la popolazione giovanile del territorio. Tutto questo avviene proprio nel momento in cui grandi idee e progetti erano in cantiere. Colgo l’occasione per ringraziare quanti mi hanno dimostrato il loro sostegno in questi mesi e tutti i giovani di Melendugno e Borgagne che hanno voluto dare il loro contributo alla causa del Forum. Nel momento in cui decisi di accettare le proposte di candidatura a Presidente, il mio destino professionale sembrava mi riservasse una duratura stabilità nella mia terra. Mi erano sconosciuti, infatti, gli eventi che poi si sono rivelati successivamente e che mi hanno offerto un’importante opportunità di accrescere la mia esperienza e la mia preparazione lontano da qui. Così, con immenso dispiacere, credo che interrompere prematuramente, dopo soli cinque mesi effettivi di impegno, il mio mandato, sia una scelta dolorosa ma necessaria. Essere Presidente, per me, ha rappresentato un’esperienza formidabile, che mi ha portato a conoscere tantissimi giovani di Melendugno e Borgagne, ascoltarli, donar loro la mia disponibilità e la mia amicizia. Mi hanno dato tanto, tutti voi mi avete dato tanto. Spero di essere riuscito, in questi pochi mesi, a far trasparire quanto io tenga alla causa dei giovani. Lo dimostra la mia vita, ricca di esperienze accanto a loro. Ma vorrei lo avesse dimostrato anche questo periodo da Presidente del Forum. Ho cercato, con tutto me stesso, commettendo certamente anche errori, opportunità per la comunità giovanile (sempre limitatamente alle competenze che il Forum detiene, consapevole che il soggetto principale che deve pensare e operare interventi di rilievo resta e resterà sempre l’Amministrazione Comunale). Ho tentato di creare alcuni spazi tutti per loro: spazi che fossero liberi e autogestiti, in ambiti importanti come cultura, ambiente, musica, partecipazione. Ci tengo a sottolineare la parola “liberi”. Se c’è stato un comandamento che ho tenuto sempre impresso nella mia mente in questi mesi, quello era “far si che tutto ciò che il Forum avesse organizzato, sarebbe dovuto essere libero!”. Sapevo quanto nella nostra realtà fosse difficile mettere in pratica questo concetto, così abituati, come siamo stati, a chiederci sempre se quello che si pensava o diceva o faceva non andasse a ledere l’autorità di fatto di qualcuno, anche a scapito del bene comune. Qualcuno ha cercato di minare questa libertà, ma io ho cercato sempre di mettermi come una diga a difesa del bene più grande: la libertà di espressione, di pensiero, più in generale la libertà dei giovani. Essere Presidente, per me, è stata una vocazione. Me ne accorgevo nelle settimane che precedevano le elezioni, ho rafforzato questa convinzione nei mesi passati e ne sono convinto ora più che mai. Vocazione, la stessa che mi ha portato ad essere accanto ai giovani sin dai miei 17 anni. Prima animatore parrocchiale, poi di oratorio, poi Presidente del Forum dei Giovani. Ora chissà. Una vocazione, ne sono convinto, non è solo una parte della vita di ciascuno. E’ la vita, tutta intera. Così, il mio occuparmi dei giovani nei vari luoghi che ho citato, non è mai stato separato da ciò che vivevo nella vita, nello studio, nei miei pensieri, nella mia formazione personale e professionale. Ora so che questa stessa vocazione mi sta portando a mille chilometri di distanza per un'altra fase della mia vita. Grazie a tutti voi, quest’esperienza è divenuta parte di me e continuerà ad esserlo anche in futuro. Per sempre. Carlo Potì |
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