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Non è detta l'ultima parola ma sembra cha a Roma ce la stiamo scampando!...al terremoto intendo...^____^
Stamattina il numero bambini entrati a scuola era notevolemente ridotto, i genitori creduloni hanno pensato bene di tenersi i figli a casa, come se bastasse questo a metterli a riparo da ogni eventuale pericolo di un terremoto, a meno che non si siano addirittura trasferiti in in'altra città per questi giorni...^___^
Bastava informarsi un pò, leggere in rete cosa hanno detto di questa predizione o calcolo che dire si voglia, degli esperti sismologi e scienziati , per capire che non si può prevedereun terremoto , tanto meno con una precisione di date così specifiche come è stato fatto, dopo che Bendandi, uno studioso di sismologia , ha enunciato delle teorie su questo argomento. Dalla sua aveva il fatto di aver saputo prevedere alcuni terremoti accaduti diversi anni fa, ma di quello di Roma non aveva mai parlato.
Dunque ? Bisognerebbe capire quando è il caso di preoccuparsi veramente di un pericolo e quando invece non dargli peso e pensare che un allarme così può servire solo a procurare allarme e panico inutile, o disservizi come quelli di diversi uffici pubblici i cui impiegati hanno pensato bene di far sega al lavoro, visto l'occasione d'oro che si presentava...meglio approfittare...e come diceva Alberto Sordi in un suo famoso film:- Voglia de lavorà, saltame addosso!-
^___^
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Certe volte penso che se fossi stata una donna in carriera, o perlomeno una che avesse avuto un lavoro fisso fuori casa, molte cose della mia vita di mamma sarebbero andate sicurmente per un altro verso e forse in modo migliore di come sono andate.
D'accordo che può essere stata anche una scelta, quella che mi ha fatto stare a casa, ad accontentarmi del mio badget famigliare, anche se poi contribuivo nel mio piccolo in qualche modo con lavori saltuari, ripetizioni, ecc...Quello in cui sento di aver sbagliato forse è stato di seguire con troppa abnegazione i miei figli, anteporre i loro bisogni ai miei, che contavano solo se rapportati ai loro ...Il problema c'è stato quando di me, oltre la mano, si sono presi il braccio, come si dice....
e allora si capisce che aver fatto la mamma del Mulino Bianco è servito a poco, si è dato un messaggio ai figli di totale disponibilità, di frainteso senso dell'amore, di annullamento e sacrificio che rasenta l'immolazione in nome dellla famiglia, uno sforzo per essere sempre all'altezza di uno standard inarrivabile.
Bisognerebbe capire che essere buone madri è essere capaci di trasmettere ai figli un modello di essere umano che ha anche difetti e limiti, che conserva anche un suo mondo fatto di ambizioni , progetti, cura per se stesse...senza accollarsi sensi di colpa, e l'ansia che i nostri inevitabili errori possano arrecare danni ai nostri figli e capire che così si fa del proprio meglio facendoselo bastare, anche se in fin dei conti, quel proprio meglio non è poi così male. Insomma basterebbe essere una madre consapevole.
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-Che mi metto stasera?-
E' la domanda tipica che ci facciamo noi donne quando ci capita di uscire per un'occasione speciale, per un appuntamento a cui teniamo, magari con il nostro "lui", specialmente quando vorremo fare una bella figura.
Ed è proprio questa domanda che ripeteva mia figlia, a lei stessa e a me, perchè aveva organizzato una cenetta a due per il compleanno del suo compagno. E allora lì a rovistare nell'armadio: se trovava un vestito non aveva gli accessori adatti..... questo è troppo corto.... quello è troppo leggero.... questo non va bene di sera... insomma la solita scena di noi donne in preda al panico quando non troviamo niente di adatto da indossare...
Basterebbe veramente poco: un semplice vestitino scuro, il classico tubino, buono per ogni occasione, semplice ma elegante allo stesso tempo, che si può abbinare facilmente ad accessori colorati...
...comunque poi qualcosa l'ha trovata...un vestitino comprato e riposto lì da diverso tempo, tanto che neanche se lo ricordava più, pure un pò fuori moda....
ma come ha detto lei:- che importa!l'essenziale è passare una bella serata col mio Amore!-
^______^
Auguri Simone!
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" Prendete la vostra vita e fatene un capolavoro!
Questa penso sia una delle frasi più belle e significative che un Papa, nello specifico Giovanni Paolo II, abbia potuto dire. Come dire: non lasciatevi abbattere dall'angoscia, non vi fissate sulle brutture del mondo, non avvelenate la vostra esistenza con guerre pregiudizi, paura, ma fatevi una domanda:- Cosa posso fare a titolo personale?- Questo è il senso che ho dato io alla frase. Si può far poco o limitatamente riguardo i grandi problemi del mondo come per esempio la fame, la povertà...ma si può far tanto se nel nostro piccolo contribuiamo a renderla meno grave....
E' come svegliarsi dal letargo in cui certe volte cadiamo, risvegliare la nostra consapevolezza per fare scelte e azioni buone, capire che possiamo dare il meglio di noi al prossimo e anche a noi stessi; non serve pensare che le cose non cambieranno mai, serve solo pensare un pò di più alla sorte del prossimo e prenderci le nostre responsabilità. Il segreto è tutto nella gioia di vivere e nella nostra capacità d'amare!
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Alcuni di noi, sicuramente hanno qualche conoscente , amico, parente precario. Ai giovani c'è addirittura chi consiglia di studiare meno e industriarsi di più facendo maggiore pratica nei lavori che stanno andando in via d'estinzione come i panda: l'idraulico, l'elettricista, il carpentiere... , auspicando il ritorno alle botteghe dove una volta s'imparava "il mestiere"...
Il problema diventa ancora più serio quando ad essere precario è un cinquanta-sessantenne, che fanno parte di una fascia di persone che si trova sempre più ad avere a che fare con lavori spezzettati, di breve durata e che niente hanno a che vedere coi lavori svolti in precedenza...ma uno s'ingegna a far tutto, pur di lavorare.... Tra crisi aziendali, incentivi, prepensionamenti, scivoli, la gran parte di questi sessantenni ha già chiuso, tanto che siamo diventati un paese di baby pensionati. Nei pochi che ancora hanno la fortuna di avere un lavoro "stabile" prevale l'incertezza e l'ansia di di essere buttato fuori, senza tanti complimenti. Tanto che non sono pochi quelli che pur avendo un'occupazione si sentono "disoccupati che al momento lavorano"...come un nostro amico di famiglia, dal futuro lavorativo sempre incerto...più precario di così...
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Inviato da: acronlusdifatto19
il 26/08/2019 alle 12:44
Inviato da: Wetter
il 14/08/2018 alle 19:48
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il 14/08/2018 alle 19:47
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il 14/08/2018 alle 19:47
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