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LA LEGA, IL PD E IL BURQA

Post n°57 pubblicato il 07 Ottobre 2009 da france51v
 

Proposta di legge della lega per impedire il burqa in luogo pubblico.La Lega Nord ha presentato una proposta di legge che modifica la norma 152 del 22 maggio 1975 in materia di indentificabilità delle persone. Tale legge prevede il divieto di indossare abiti che impediscono l'identificazione salvo giustificato motivo, ora, con la proposta, lo si vuole estendere a tutti eliminando il "giustificato motivo" come quello religioso, di conseguenza il burqa.Il capogruppo Roberto Cota ha voluto precisare che non si tratta di un'azione ispirata da sentimenti razzisti, «non abbiamo niente contro i musulmani, ma la legge deve essere uguale per tutti. La nostra proposta è assolutamente generale, come deve essere una legge». «Nessuno - ha poi sottolineato Manuela Dal Lago, deputata leghista - è contro la religione islamica. Il Corano, tra l'altro, non parla del burqa e anche l'imam del Cairo, che si è schierato contro il "Niqab" ci dà ragione. Noi vogliamo solo dare un chiarimento affinché tutti siano riconoscibili nei luoghi pubblici». Mentre la Lussana ha infine spiegato che «tra la tutela della libertà religiosa e la tutela della sicurezza dei cittadini per noi la priorità è la sicurezza».
Queste le giustificazioni della lega. Da parte del PD invece, Donatella Ferranti, capogruppo del Pd nella commissione Giustizia della Camera ha infatti parlato di «norma incostituzionale che lede la libertà religiosa e sono del tutto strumentali i richiami all'ordine pubblico». Secondo la sua interpretazione della proposta di legge, quello che si vuol fare è: «colpire gli immigrati islamici nel loro intimo». «Come può una legge parlare di affiliazione religiosa? - ha proseguito la Ferrante - Le suore sarebbero affiliate? Ma stiamo scherzando? E poi: come si può pensare di modificare una cultura con una norma? - domanda la Ferranti - L'unico effetto dell'entrata in vigore di questa legge sarebbe quello di segregare in casa le donne islamiche. E' una legge cattiva contro gli immigrati, ma soprattutto è una legge razzista e soprattutto una legge contro le donne».  Mi sembra che in merito ci sia, da parte della Ferranti una interpretazione piuttosto ideologica della legge. Il fatto che si renda estendibile a tutti l'applicazione di una legge è più che giusto; la lega probabilmente vuole, continuando nella sua politica anti islamica, colpire su una questione molto sentita a livello tradizioni, ciò non toglie che giuridicamente, la sua richiesta sia giusta.
Uno stato laico ha innanzi tutto il dovere di fare leggi che assicurino a tutti la libertà di esprimere le proprie idee religiose e altro, però questo non deve essere a discapito, ne delle idee altrui ne delle leggi che riguardano altri settori della vita pubblica. La libertà delle proprie idee non deve cioè mettere a rischio l'impianto giuridico di un paese; ci si chiederà come può tanto una singola legge.Il presupposto delle leggi è che devono essere riconosciute e rispettate da tutti, nessuno deve avere la facoltà di dire: questa legge non la rispetto perché è contraria alle mie tradizioni.Se cosi fosse, nessun legislatore riuscirebbe a soddisfare tutte le esigenze presenti nella società e tanto meno, coniugare tali esigenze con quelle che regolano la vita di tutti cioè, quelle penali.Visto che l'attuale legge sulla sicurezza include anche il divieto di coprirsi il volto in luogo pubblico o comunque frequentato da altri, e se tutti devono rispettare le leggi, non si capisce come mai debba essere permesso il burqa. Permettendolo, tra l'altro, si penalizza chi di questa tradizione non ne usufruisce; se io entro in banca col volto coperto, vengo punito, chi entra col burqa no. Eppure, il risultato è uguale, tutte due abbiamo il volto coperto perciò, per la legge pericolosi.
Ma la cosa più importante è il pericolo che una situazione del genere comporta. Permettendo a singoli o gruppi di essere esentati dal rispetto delle leggi in base alle loro credenze, pertanto si andrebbe a snaturare la funzione dello stesso stato che, come dicevo sopra, deve si fare leggi che rispettano tutte le credenze ma, innanzi tutto, deve regolare lo svolgimento della vita comune in ogni suo aspetto e questo non lo potrà fare qualora vengano disattese proprio quelle leggi che per questo servono.Inoltre, se rispettare tutti è giusto, è altrettanto giusto che l'ospitato rispetti le leggi dell'ospite e comunque, qualora voglia modificarle, deve agire nel rispetto della costituzione esistente.Il problema è giuridico non religioso.

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Commenti al Post:
lory68_1968
lory68_1968 il 07/10/09 alle 22:55 via WEB
Buona serata france,il burqa o come diavolo si scrive,è la prigione per quelle donne islamiche che sono obbligate a portare.Il corano non parla di coprire la donna,è l'uomo ignorante che agisce secondo le sue credenze personali.Non condivido che questo vestiario venga indossato al loro paese,figuriamoci in Italia.Sei in italia via il burqa...altrimenti a ca' tua.Un saluto da Lorenzo.
 
 
france51v
france51v il 09/10/09 alle 20:36 via WEB
Proprio nei giorni scorsi anche il massimo esponente islamico egiziano ha proibito il burqa perché frutto di tradizione e non religioso. ciao
 
silvanatrabanelli
silvanatrabanelli il 08/10/09 alle 10:28 via WEB
La legge italiana proibisce di girare mascherati,o in modo da non essere identificati...Sono d'accordo che il burka non sia usato in Italia...Semplicemente per sicurezza.Chi potrebbe nascondersi sotto l'involucro? Una volta in Italia ci si deve adeguare alle leggi....Così come noi quando andiamo nei loro paesi... a.
 
 
france51v
france51v il 09/10/09 alle 20:34 via WEB
Innanzi tutto il rispetto delle leggi del paese ospitante. comunque, certe tradizioni devono essere combattute a livello internazionale perché mettono a rischi i diritti di tutti.
 
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