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« Presentazione!!! | QUARESMA? » |
Post n°2 pubblicato il 12 Settembre 2008 da fragolinasweet_1985
Scoprite Quaresma Ricardo Quaresma è nato il 26 settembre 1983 a Lisbona. Ansa APPIANO GENTILE (Como), 12 settembre 2008 - Segni particolari fuori dal campo, vari ed eventuali: il gitano Ricardo Quaresma ha capelli che sembrano usciti da un test tipo "modellare con il gel", due orecchini grandi come caramelle e un brillantino sul dente che luccica ogni volta che sorride, cioè spesso. Segni particolari in campo, uno su tutti (e gli altri a seguire): quel colpo l’hanno chiamato trivela e anche quella, come la sua, è una storia che parte da lontano. Da un luogo che ha il nome del vento e — unica volta in un’intervista di mezzora abbondante — costringe quel piccolo brillante ad affacciarsi su una smorfia che comunica malinconia, non gioia. Dove e quando nasce il Quaresma calciatore? "Avevo 7 anni, giocavo con gli amici in giardino, per strada, dovunque. Quartiere Casal Ventoso, posto poco raccomandabile: droga, delinquenza, violenza. Mi vede un osservatore del D.D.S., un club di Lisbona piccolo e soprattutto povero. Gioco lì meno di un anno, poi mi prende lo Sporting Lisbona e il resto, più o meno, si sa". Non si sa bene quando nasce la "trivela", e come. "Subito, a 7-8 anni. Avevo i piedi storti verso l’interno, molto più di adesso, e mi veniva da toccare il pallone così: sempre d’esterno e sempre con il destro, perché il piede sinistro per me può restare anche a casa. L’allenatore non ne poteva più e un giorno mi fa: 'Se calci un’altra volta in quel modo, ti mando fuori'. Un’azione dopo ero già nello spogliatoio, tristissimo. Lui voleva solo che migliorassi, ma poi si è rassegnato: quel colpo mi "usciva" e tuttora mi "esce" così, naturale. E senza bisogno di lavorare per migliorarlo". Si è mai chiesto perché? "Mah, forse perché ho una sensibilità particolare sull’esterno del piede: teoricamente è più difficile, lo so, ma invece a me viene più facile fare tutto così, anche il passaggio più banale". Può essere un peso il prezzo, molto alto, del suo cartellino? "Ogni giorno abbiamo responsabilità da affrontare: preferisco pensare che l’Inter mi ha scelto e mi ha dato questa opportunità, non a quanto ha dovuto pagare per farlo". E il fatto che Mourinho, pur non avendola mai allenata, abbia insistito così tanto per averla? "Non è un peso, semmai un orgoglio: lui, in Portogallo ma non solo, è visto come il miglior allenatore del mondo. Piuttosto, spero che non mi abbia voluto solo perché segnai un gol (marzo 2007, Chelsea-Porto 2-1, ndr) contro di lui...". |
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Inviato da: lellaferraro
il 23/10/2008 alle 13:54
Inviato da: FLORINHO
il 26/09/2008 alle 19:25
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