VENITE E VEDRETE

La Risurrezione di GesùCome possiamo credere alla vita, nonostante le situazioni di morte che sembrano imporsi ogni giorno? La festa di Pasqua appena trascorsa, è il giorno in cui i cristiani celebrano la vita più forte della morte. In quel giorno la chiesa proclama che Gesù di Nazareth, è risorto dai morti per vivere in eterno.

Uomo come noi, “nato da donna” (Gal 4,4), e “morto nella carne” (1Pt 3,18), crocifisso e sepolto, è risorto! Sì, la gioiosa notizia di Pasqua attraversa il mistero del male e della morte per condurre alla vita.

Morte e vita si sono affrontate in un prodigioso duello. 

Il Signore della vita era morto; ma ora, vivo, trionfa.

Non è mai facile ridire nella fede queste parole e viverle concretamente. E i nostri tempi sembrano contraddirle di giorno in giorno. Attentati, guerre, omicidi, persecuzioni: non c’è settimana in cui non si manifesti il male che abita il cuore umano e i rapporti tra gli uomini. Lo si percepisce senza dubbio anche nella vita personale.

È sempre la paura della morte che scatena in noi il bisogno perverso di salvarci, di sopravvivere a ogni prezzo, anche senza gli altri. Il desiderio di vita diventa odio, all’occasione violenza. L’angoscia può sfigurare ogni cosa, anche l’amore. La morte si rivela così potente e attiva ben prima della fine della vita fisica della persona: è la potenza che minaccia continuamente la pienezza della vita e delle relazioni.

Contro questa morte Gesù ha lottato fino a riportarne la vittoria. L’agonia di Gesù è un combattimento che si è compiuto con la discesa agli inferi, resurrezionequando riportò la vittoria definitiva sulla morte e sul peccato. La resurrezione di Gesù è il sigillo del Padre sulla lotta del Figlio. Questi ha dato la sua vita per gli altri, anziché custodirla gelosamente, mostrando in questo modo di avere una ragione per vivere fino a morire per essa. Così la morte non ha più l’ultima parola. Per tutti gli uomini è divenuta in Gesù un passaggio: l’ora dell’esodo dalla vita terrena a quella eterna, da questo regno al regno di Dio. La vita da allora regna definitivamente e in ogni creatura è iniziato un processo segreto di reale redenzione, di trasfigurazione.

Questa vita più forte della morte, questo amore più potente dell’odio e della violenza, gli uomini lo attendono o lo cercano a tentoni, imboccando cammini in cui talora si perdono. Cristo, risorto e vivente in eterno, è la vera risposta che esige dai cristiani che facciano con la loro stessa esistenza il racconto autentico della loro esperienza del Vivente… E se imparassimo a osservare con attenzione le vicissitudini umane, scopriremmo che anche oggi ci sono dei cristiani capaci di offrire questa bella testimonianza, senza vergognarsi del vangelo.

 Ma, sappiamo, pur nella sicurezza che la lotta è stata compiuta una volta per tutte da Cristo, noi restiamo nel pieno del combattimento… Certo, resurrezione (1)testimoniare la vita in pienezza, la buona notizia per tutti i “poveri” non va da sé: una tale testimonianza si può dare solo per mezzo della povertà di chi la trasmette. Solo chi conosce la propria precarietà, chi sa di dipendere dalla benevolenza del Padre e di dover condividere tutto con i fratelli e le sorelle può testimoniare con credibilità le energie della resurrezione.

Proclamato dall’umiltà di chi sa di poter contare solo sul Signore, il messaggio di Pasqua annuncia che nessuna situazione umana è senza uscita, che le energie della resurrezione sono destinate all’intera umanità, a tutta la creazione.

Cristo è risorto! Vorrei che giungesse in ogni casa, in ogni famiglia, specialmente dove c’è più sofferenza, negli ospedali, nelle carceri…Soprattutto vorrei che giungesse a tutti i cuori, perché è lì che Dio vuole seminare questa Buona Notizia: Gesù è risorto, c’è la speranza per te, non sei più sotto il dominio del peccato, del male! Ha vinto l’amore, ha vinto la misericordia! Sempre vince la misericordia di Dio!” (Papa Francesco)

 

 

Francesca G.D.