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Angelo B R A N D U A R D I Lecce 13-05-06

Post n°89 pubblicato il 16 Maggio 2006 da cdrbitonto
 
Tag: Musica

Dopo tanti tira e molla (anche la mail che avevo inviato dal sito www.angelobranduardi.it per avere info è caduta prevedibilmente nel vuoto) sabato mattina ho avuto la conferma ufficiale, una mia amica leccese, che studia a Reggio Emilia, mi ha confermato, tramite telefonate ai parenti, che il concerto c’era e così, con l’animo in pace ho chiamato il mio amico che mi avrebbe accompagnato per confermare gli orari: alle 16.00 sarei andato da lui per partire, in auto, alla volta di Lecce. Da notate le telefonate fatte e gli sms inviati per avere informazioni precise su questo evento (che tristezza).

Dopo un viaggio di poco meno di due ore e trovato un parcheggio decente alle 17.50 eravamo davanti al palco, era chiaro che ci sarebbe stato Angelo perché sul palco adagiati sui loro supporti c’erano una chitarra, il flauto di Pan, e il violino elettrico. Ci avviciniamo alle transenne e dal mitico Davide Ragazzoni (batterista) veniamo a sapere che da lì a pochi minuti sarebbero cominciate le prove. L'agitazione stava crescendo...

Alle 18.00 in punto vedo sbucare Angelo da una porticina del seminario, so che avremmo potuto attirare la sua attenzione e incontrarlo prima del concerto ma non volevo disturbarlo troppo e se avessimo avuto la possibilità di incontrarlo dopo non avrei voluto che pensasse che fossimo dei rompiscatole (col senno di poi, penso che avremmo fatto bene a cercare di incontrarlo prima…).

È salito sul palco e tra una strimpellata alla chitarra e un arpeggio di violino ha avuto il tempo di farsi (nel vero senso della parola) una sigaretta mentre cantava “Il sultano di Babilonia”, la cosa era abbastanza surreale e il tutto era accompagnato dalle facce strane che faceva, forse perchè non era del tutto soddisfatto del suono. Ad un certo punto ha imbracciato il violino, e qui è successo di tutto! Una delle corde non rendeva come doveva (la differenza la sentiva solo lui ^_^). Da quello che abbiamo potuto vedere il problema era del ponticello che è stato prontamente cambiato da uno dei tecnici e la pece che la tneva incollata e non la faceva vibrare bene, è stato strano vedere Angelo che armeggiava con chiavini esagonali e cacciavite, preoccupato che l’operazione andasse a buon fine.

Piccolo intermezzo tragicomico. C’era un tizio, forse un sagrestano del duomo, che si aggirava furtivo dal palco all’entrata della chiesa per assicurare alla “Sacra messa” il rispettoso silenzio, e così, visto che i musicisti continuavano a strimpellare ha minacciato di togliere la corrente se non avessero smesso di fare “rumore”! Addirittura ha accennato a chinarsi sulle prese per staccarle (l’avesse fatto ed ora avremmo un ignorante in meno in Terra di Puglia)! Ad un certo punto è salito sul palco urlando: “Ora vi tolgo la corrente, basta c’è la messa!” Angelo si è voltato e con una faccia a metà tra il divertito e lo stizzito ha alzato le braccia al cielo e ha detto “Va bene, va beeene”.

Un’ultima direttiva al bassista e a Davide Ragazzoni (batterista) su come avrebbero eseguito “Ballo in FA diesis minore” (e lì abbiamo gioito perchè non la fa spesso) e via.

Siamo andati a mangiare qualcosa e dopo poco meno di mezz’ora eravamo di nuovo davanti al palco e da lì è cominciata l’attesa per il concerto vero e proprio.

A poco meno dell’inizio, eravamo attaccati alle balaustre, due signore, una napoletana e una Toscana, ci hanno avvicinati per sapere chi ci fosse, quando gli abbiamo detto “Angelo Branduardi” sono rimaste stupite che cantasse ancora, una delle due mi fa: "Ma è quello che canta "Sono io la morte...?", io le ho risposche si trattava proprio di lui e alla fine hanno deciso di rimanere per il concerto. Inutile dire che abbiamo fatto amicizia, erano delle persone davvero simpatiche due psichiatre venute a Lecce per un convegno, poi una delle due aveva avuto un piccolo incidente e così hanno deciso di godersi la città mandando a quel paese colleghi e convegno! E quale modo migliore per trasgredire se non assistere al concerto di un Malandrino?

Tralascio la penosa esibizione di un gruppo di “cantanti” da oratorio, con musiche che sembravano basi midi e testi da melassa (tipo “l’amore è vita” o “viva Gesù”), tralascio anche gli interventi di Vescovo e Cardinale, il primo apparentemente ubriaco…

Seguendo un copione già collaudato Angelo spiega quando e perché è stato chiamato a cantare San Francesco: "Perchè Dio sceglie sempre i peggiori!", recita il "Cantico delle Creature" definendolo la prima poesia in lingua Italiana e subito dopo lo ricanta nella Sua versione, si continua con quasi tutti i brani dell’album “L’infinitamente piccolo”, i commenti sono stati pochi e soliti, poche variazioni agli arrangiamenti, uniche concessioni: una battuta sul vento leccese (sabato sera particolarmente freddo) e sulla “secchezza delle fauci” (beveva spesso). Quando ha cantato “La morte di Francesco” era chiaro che il concerto volgeva al termine, un saluto a tutti, inchino con gli altri musicisti e via tutti agli strumenti per la ripresa de “Il cantico delle creature”, del quale ha tralasciato tutta l’ultima strofa perché, a causa di un problema tecnico (ci ha spiegato dopo Ragazzoni) sul palco non sentivano più la musica. Panico totale! Per fortuna si sono ripresi!

Dopo pochi minuti è riapparso sul palco e imbracciando il violino ci ha fatto cantare “Alla Fiera dell’est” e “Cogli la prima mela” ha ripreso con “Ballo in Fa diesis minore” (e qui avevo le mani come due hamburger), “Vanità di vanità” (bellissima! E mani sempre più doloranti), “La pulce d’acqua” (avessi potuto dimenarmi l’avrei ballata tutta!), “La Luna” (bellissima interpretazione cantata in coro con tutti noi), Stella mattutina e poi saluti di rito in cui ha detto: "Senza retorica vi dico di aver passato davvero ua bella serata" e uscita di scena.

Come d’abitudine ci siamo avvicinati al lato del palco per sperare di salutarlo, eravamo già in tanti e il servizio d’ordine, del tutto impreparato al vezzo di Angelo di incontrare i suoi ammiratori dopo i concerti, ha attirato troppo l’attenzione di molti curiosi predisponendo un “corridoio transennato” per farlo passare. Risultato? La gente invece di andar via è aumentata! È venuto fuori un tizio a forma di uovo con gli occhialini, ovali pure loro, che ci ha fatto capire che non ci sarebbe stato tempo per nessun autografo.

Il resto si può facilmente immaginare, ancora attesa ed uscita furtiva di Angelo, che facendo una battuta sulla sua età (sarebbe troppo vecchio per sopportare altri stress!) si è infilato nell’auto dei Carabinieri ed è andato via lasciandoci con un bel po’ di amaro in bocca.

Un ultimo placcaggio a Davide Ragazzoni per una foto e poi via verso la macchina per tornare a casa.

Il concerto mi è piaciuto, mi sono divertito e non mi aspettavo gran che disponibilità da parte di Angelo, uniche consolazioni sono:  la notizia (da prendere con le pinze) che probabilmente uscirà un video della Lauda e che Angelo è al lavoro per un nuovo disco.

 
 
 
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