PENSIERI E FATTI

Felice domenica caro Vincenzo. Un abbraccio.

Lieta serata caro Vincenzo. Un abbraccio.

Felice giornata caro Vincenzo. Un abbraccio.

Felice serata caro Vincenzo. Un abbraccio.

ADRIATISCHES KUSTENLAND LITORALE ADRIATICO

Dopo il 1/10/1943 il Reich nazista istituisce l’adriatisches Kustenland, il litorale adriatico, il quale con il consenso della repubblica di Salò, annetteva le province di Lubiana, Trieste, Gorizia, Udine e Fiume alla Germania. A capo c’era il deutsche gauleiter Frederich Reiner (fig. a destra).

Verso la fine di ottobre 1943 i nazisti trasformarono la risiera di San Sabba, in prigione, un luogo di tortura per gli antifascisti italiani e sloveni, per gli ebrei di Trieste; la stessa risiera diventerà poi campo di sterminio unico in Italia con un proprio forno crematorio. Il forno inizierà a funzionare il 4 Aprile 1944 con la cremazione di 70 fucila ti nel poligono di Opicina.

Si pensa che le vittime nella risiera siano state circa 3500/4500 persone.

Il campo poi sarà distrutto dalle SS in fuga tra il 30/4 e il 1/5 del 1945.

Conseguenza della annessione all’ adriatisches Kustenland, nel F.V.G. si è avuta un enorme deportazione nei campi di sterminio tedeschi.

La stazione ferroviaria di Udine diventò uno dei centri maggiori di smistamento di prigionieri civili e militari.

Quando i nazisti invadono la Venezia Giulia cercano di accattivarsi le popolazioni locali, valorizzando il folklore e le tradizioni locali per stemperare possibili nazionalismi.

In uno studio, Italo Tibaldi, ha constatato che 123 convogli di deportati italiani sono partiti dal territorio nazionale, dei quali ben 74 partirono dall’adriatisches Kustenland.

Lo stesso vale per i deportati ebrei: su 43 convogli ben 22 partirono dal litorale adriatico. Le principali destinazioni dei deportati erano il lager di Dachau (32.5%) e di Auschwitz (27.5%), seguono in ordine Buchenwald /11.5%), Mauthausen (10.8%), Flossenburg (5.2%) e Ravensbruk (2.9%). 

MILANO MEMORIA DEPORTAZIONE EBREI

Milano (Italia)  - Memoria della deportazione degli ebrei dalla Stazione di Milano

Domenica 30 gennaio 2011 si è svolta a Milano la Memoria della deportazione dalla Stazione Centrale. Sono ormai 15 anni che la Comunità di Sant’Egidio, insieme alla Comunità Ebraica di Milano, promuove questo momento tornando ogni anno nei sotterranei della Stazione, proprio nel luogo da dove partirono i convogli dei deportati per i campi di sterminio. Qui, in corrispondenza del binario 21, sorgerà, su iniziativa della Comunità e di altre istituzioni ebraiche, il Memoriale della Shoah di Milano.

Tra gli interventi: Rav Giuseppe Laras (Presidente del Tribunale Rabbinico del Centro-Nord Italia), Rav Alfonso Arbib (Rabbino capo di Milano), Gabriele Nissim (Gariwo, Comitato per la Foresta dei Giusti), Antonio Ferrari, Il Corriere della Sera), Iman Barki (Yalla Italia).

Particolarmente significativa la presenza di Jovica Jovic, musicista rom che ha suonato richiamando la memoria del Porrajmos (lo sterminio dei Rom e dei Sinti).

Davanti a un pubblico commosso di oltre un migliaio di persone, ha poi portato la sua testimonianza Liliana Segre, ebrea milanese, sopravvissuta alla SHoah, partita per Auschwitz proprio da quei sotterranei, il 30 gennaio 1944, all’età di 13 anni.

Liliana Segre ha raccontato della deportazione e dell’arrivo alla stazione di Auschwitz, ricordando Luciana Sacerdote, sua compagna di prigionia nel lager, morta l’anno scorso; le sua parole hanno consegnato ai tanti giovani presenti un’eredità preziosa.

Serena giornata caro Vincenzo. Un abbraccio.

Felice primavera caro Vincenzo. Un abbraccio.

CARNEVALE RIO DE JANERIO

Carnevale di Rio de Janeiro
Carnevale di Rio de Janeiro
I festeggiamenti iniziano 40 giorni prima di Pasqua per l’inizio della Quaresima e rappresenta un addio ai piaceri della carne in vista dei prossimi 40 giorni. Il Carnevale di Rio è considerato uno dei più famosi in Brasile e in tutto il mondo per via della magnificenza e della ricchezza dei festeggiamenti. Il governo stesso riconosce ufficialmente la festa come un’espressione di cultura, vista anche la presenza di elementi tipici delle culture africana e amerindiana. Il pezzo forte è costituito dai blocos (“quartieri”), gruppi di persone legati ad un particolare quartiere della città che sfilano con tamburi e ballerine, vestiti con costumi e magliette a tema per festeggiare il carnevale.
Sono presenti oltre 100 gruppi con usi e tradizioni diversi, estremamente caratterizzati, visto che alcuni sono numerosi, altri più piccoli; alcuni sfilano per le strade in formazione, altri stanno nello stesso posto

Felice weekend caro Vincenzo. Un abbraccio.