Creato da freeibrahim il 28/04/2008

Libertà per Ibrahim

Blog di sostegno alla campagna per la libertà e contro l'espulsione di Abdellatif Ibrahim Fatayer

 

 

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APPELLO

Post n°72 pubblicato il 21 Maggio 2008 da freeibrahim
 
Tag: Appello

IBRAHIM ABDELLATIF FATHAYER LIBERO SUBITO!
Abdellatif Ibrahim Fatayer, palestinese di 43 anni, ha scontato 20 anni di carcere duro in Italia per l’operazione FLP, dell’Achille Lauro. Uscito nel 2005 in libertà vigilata a Perugia con l’obbligo della firma fino al 20 aprile 2008, mercoledì 9 aprile, si è recato a firmare in questura e in quella sede gli sono stati comunicati la revoca della libertà vigilata e il trasferimento in un c.p.t. di Roma. E' stato trattenuto nella questura di Perugia per 4 ore così come si era presentato: senza soldi, senza un cambio, senza un soprabito, con una sola maglietta addosso. Il cellulare gli è stato sequestrato perché dotato di videofonino, ma ha potuto chiamare un giornalista della Nazione per avvisare l'opinione pubblica che lo stavano deportando a Roma. Dalla questura, mercoledì notte, è stato trasferito al lager di Ponte Galeria e lì, grazie alla solidarietà di altri detenuti, che gli hanno prestato un cellulare, ha potuto avvisare qualche compagno qui a Perugia di cosa gli stava succedendo.
La richiesta di trattenimento presso il CPT in attesa di espulsione (non si sa dove: non ha i documenti: è un palestinese senza patria), avanzata dalla Prefettura di Perugia, è stata convalidata l’11 aprile, nel corso di un udienza che è durata 2 minuti, senza che lui abbia potuto incontrare il suo avvocato.
Ibrahim è nato in Libano il 7.10.1965, nel campo di Tal Al Zaatar, divenuto tristemente famoso per la strage commessa dai falangisti libanesi e dai siriani nel 1976. Ha visto uccidere il padre che cercava di proteggerlo dai militari, davanti ai suoi occhi quand'era bambino. Ha perso quasi tutta la sua famiglia nella guerra del Libano degli anni '80 e successivamente. Ha fatto la guerra per la liberazione della Palestina, il suo Popolo, la sua identità.
Il 7 ottobre del 1985 s'imbarcò sull'Achille Lauro con altri giovani profughi palestinesi, per scendere al porto israeliano di Ashdud e rapire dei soldati israeliani in cambio della liberazione di alcuni prigionieri palestinesi. Le cose non andarono secondo i piani prestabiliti e nella base americana di Sigonella, in Sicilia, Ibrahim fu arrestato insieme ai suoi compagni e condotto in carcere a Spoleto, Genova, Trani, Voghera, sempre in regime di elevato indice di vigilanza e in totale isolamento per oltre 2 anni. Tra il '96 e il '97 scontò un anno di 41 bis all'Asinara (con annessi maltrattamenti e umiliazioni: una fonte attendibile ha parlato di percosse e ingiurie, inflittegli dopo averlo nascosto sotto una coperta), comminato ingiustamente per ordine firmato dall'allora Ministro dell'Interno Napolitano, in seguito all'evasione di un suo coimputato. Grazie a un'interpellanza parlamentare di alcuni deputati, tra cui l'avv. Pisapia e ai numerosi scioperi della fame portati avanti da Ibrahim per motivi di giustizia, la carcerazione all'Asinara in regime di 41 bis che l'attuale Capo dello Stato si apprestava a rinnovare per altri 2 anni fu revocata e Ibrahim fu trasferito di nuovo a Voghera e infine a Spoleto, sempre in sezione EIV.
Poté vedere sua madre una sola volta prima che morisse, mentre era a Voghera.
Aveva 20 anni quando entrò nelle carceri italiane e ne uscì a 40.
Aveva una famiglia in Libano, ora non ce l'ha più.
Chi lo ha conosciuto lo ricorda corretto sempre con tutti, verace e simpatico.
Nei 3 anni di libertà vigilata a Perugia, dormiva in un appartamento della Caritas, lavorando in una kebaberia, ma voleva qualcosa di più solido, una esigenza legittima, per un esiliato.
La permanenza a Perugia è stata segnata da costanti molestie da parte delle forze dell'ordine e dei servizi.
Nel 2004, quand’era in carcere, subì un curioso interrogatorio da parte dell’FBI, fissato dal GIP di Spoleto su richiesta di rogatoria degli Stati Uniti. Gli USA infatti lo volevano ancora processare per l'Achille Lauro, in barba al processo di Genova e ai decenni scontati in galera. Non procedettero per rogatoria perché la riapertura dell'inchiesta doveva rimanere segreta e la notizia trapelò su alcune testate giornalistiche, suscitando un certo clamore mediatico.
Hanno aspettato adesso le elezioni per farlo fuori, per farlo finire a Guantanamo, o Abu Ghraib, o in qualche altro infame tugurio dell'imperialismo!
Come ha scritto il cronista della Nazione: "Non c'è Stato che voglia riconoscere l'ex feddayn dell'Achille Lauro, é un cittadino troppo ingombrante. Dopo l'inferno del carcere e il limbo di Perugia, ora lo attende un non-luogo."
NON POSSIAMO PERMETTERGLIELO!
LIBERTA’ E INCOLUMITA’ PER ABDELLATIF IBRAHIM FATAYER!
NO ALL’ESPULSIONE!

Attiviamo il prima possibile una rete di mobilitazione, per rompere il silenzio, per costruire a breve un'iniziativa nazionale di solidarietà che impedisca quest'ennesimo sequestro a firma CIA. Una solidarietà che si concretizzi anche con un presidio davanti al CPT di Ponte Galeria.
Attiviamo la solidarietà, scriviamo a Abdellatif Ibrahim Fatayer, c/o C.R.I. C.P.T di Ponte Galeria, via Portuense 1680, km 10.400 - 00148 – Roma.
Per comunicare proposte di mobilitazione e solidarietà, scrivere a ibrahim65_1@libero.it
Coordinamento per la Libertà e l’Incolumità di Abdellatif Ibrahim Fatayer

 
 
 
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AVVERTENZE

La nostra è un'informazione Partigiana, perchè siamo al fianco degli uomini e delle donne che resistono all'oppressore e lottano per la propria libertà. Se un popolo è oppresso, umiliato, sfruttato, è giusto che si ribelli. Lo è ancor di più se viene quotidianamente sterminato. La resistenza del popolo palestinere non può pertanto chiamarsi terrorismo, semmai patriottismo. Poiché la propaganda sionista e imperialista detiene il controllo delle coscienze attraverso media, siti internet ecc. abbiamo dovuto fare un'attenta selezione degli articoli pubblicati nella rassegna stampa, tagliando, dove necessario, falsità ed approssimazioni forcaiole e correggendo, ove possibile, gli errori. I tagli e le correzioni sono indicati tra parentesi quadre.

LA NOSTRA INFORMAZIONE CORRETTA

E' dire:

Che Abdellatif Ibrahim Fatayer non ha ucciso Leon Klinghoffer;
Che ha pagato carissimo quel tragico errore come tutti i componenti del commando;
Che gli obbiettivi del commando erano militari, non civili;
Che il sequestro dell'Achille Lauro non fu pianificato, ma deciso in una manciata di secondi dai 4 feddayn presenti sulla nave in quel momento, dopo essere stati scoperti;
Che pertanto Abu Abbas e Kaled Hussein, condannati entrambi all'ergastolo per quell'operazione, non ne erano in realtà responsabili, dato che non si trovavano sulla nave a dover decidere in fretta e furia di cambiare la propria missione perché scoperti.

Khaled Hussein
si trova ora a scontare l'ergastolo nel carcere di Benevento, la Guantanamo italiana, anch'esso nel mirino della CIA, che lo vorrebbe morto.

Abu Abbas è stato catturato dagli americani ed è morto dopo 2 mesi di detenzione nel carcere di Abu Ghraib, dove la cupola dell'amministrazione USA, riunita nel "consiglio delle torture della Casa Bianca", ordinava e definiva nei dettagli gli "interrogatori severi".
 
 



Abdellatif Ibrahim Fatayer
è ora rinchiuso nel lager di Ponte Galeria, dove c'è molto più controllo che a Voghera (evidentemente nei c.p.t., i cellulari vengono lasciati proprio per controllare meglio i detenuti!) e rischia, con l'espulsione, di seguire il destino di Abu Abbass.

D'altro canto l'FBI ha dimostrato di interessarsi molto al "futuro" di Ibrahim, quando si è presentata nella sua cella a interrogarlo e non certo perché gli USA gli vogliono bene.
Lo accoglierebbero a braccioli di sedia elettrica aperti!
 

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Appello per la cittadinanza adottiva per Ibrahim

Cercasi cittadin@ italian@ solidale per adottare Ibrahim. Sembra un'impresa impossibile ma vogliamo provarci ugualmente, per scongiurare l'espulsione e/o la detenzione a vita in Italia del compagno palestinese. Non si richiede patrimonio né condizioni economiche agiate e stabili, solo cittadinanza italiana e un'età superiore ai 61 anni. Per contatti e informazioni scrivere a freeibrahim@libero.it
 
 
DIRITTO DI ASILO E CITTADINANZA
PACCHETTO "SICUREZZA" E CPT
 
Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento perchè rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perchè mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perchè non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me e non c'era rimasto nessuno a protestare.

Bertolt Brecht
 

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