Un giorno d’estate, ero in campagna
Ho visto una macchina investire un cane randagio
Si fermò per controllare se c’erano danni
Il guidatore imprecò qualche istante
(non è elegante avere macchie di sangue sul paraurti,
la gente, chissà perché, può pensare male)
poi risalì e se ne andò
lasciandosi alle spalle
un cane rantolante,
una macchia di sangue,
l’impronta di una frenata improvvisa sull’asfalto.
Io ho ripreso a pedalare,
cercando di convincermi, che…
beh, in fondo non è un problema mio!
In ogni caso, non riesco a dimenticare
il suono della frenata
il tonfo sordo sulla carrozzeria
il rumore della portiera che si apre
e poi dopo qualche istante si richiude.
Il rumore delle cicale e l’ansimare
Quasi impercettibile
Di un cane qualunque che muore.
Inviato da: toorresa
il 25/03/2009 alle 05:51
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il 25/03/2009 alle 05:01
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il 25/03/2009 alle 04:56
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il 24/03/2009 alle 21:44