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Un blog creato da khalofrida il 24/03/2007

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pensieri, riflessioni e quotidianità di una fibromialgica

 
 

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COME SONO DIVENTATA FIBROMIALGICA

Post n°3 pubblicato il 24 Marzo 2007 da khalofrida


Sono sempre stata una salutista: alimentazione controllata (molte verdure e frutta, poca carne…), attività fisica (violentando la mia congenita pigrizia!), meditazione (anche se, da autodidatta, in maniera forse un po’ maldestra), periodici controlli ematici per verificare precocemente l’insorgenza d’eventuali problemi, peso sotto controllo e via di seguito!
Ho sempre applicato questa sorta d’autodisciplina perché penso che le malattie e la morte pendano su ognuno di noi come una spada di Damocle, pronta ad infilzarci, quando meno l’ aspettiamo. Ma allo stesso tempo, credo che, a parte l’ineluttabilità degli eventi, ognuno di noi sia, in parte, responsabile del proprio destino. Per questo motivo, mentre da un lato ho sempre fatto i debiti scongiuri per allontanare la sfiga, dall’altro, ho sempre preso questa miriade di accorgimenti per attuare un’adeguata prevenzione e, vuoi grazie a madre natura o vuoi grazie al risultato di questa filosofia preventiva, sono sempre stata in ottima salute. Fino a 4 anni fa.
Ogni tanto, ma proprio “ogni tanto”, mi veniva, ormai da tanti anni, un dolorino sottomandibolare, perciò mi decisi di chiedere al mio dentista se condivideva il mio sospetto che potesse dipendere dall’ottavo (ossia dal dente del giudizio). Dopo la sua vaga risposta: “Sì, forse potrebbe…magari modifica l’occlusione dentale…”, assunsi un atteggiamento stoico, e, sempre a titolo preventivo, gli chiesi di togliermelo, senza pietà. Anche se, il dente era sano.
Purtroppo, dopo l’estrazione, si dimenticò di prescrivermi gli antibiotici. Mi venne un’alveolite, ossia un’infiammazione dell’osso sottostante alla zona dell’estrazione, con dei dolori lancinanti per almeno 15 giorni. Poi, una notte, esattamente un mese dopo, mi venne un febbrone terribile che mi fece sbattere i denti e tremare come una foglia per tutta la notte, senza nessun sintomo, tranne un dolore anteriore all’orecchio destro, il lato dell’estrazione dentale.
Il giorno dopo, non avevo più la febbre, ma al dolore all’orecchio, si era aggiunta una nevralgia nella testa, sempre al lato destro, e un dolore diffuso ai denti. In seguito avrei scoperto che queste nevralgie venivano scatenate soprattutto dal vento (vivo a Cagliari, non esistono giornate senza vento!) e dalle correnti d’aria (anche molto lievi).
Iniziai un peregrinaggio da un medico all’altro, nell’ordine:
Dentisti: alcuni mi proposero di togliere anche l’altro ottavo contro-laterale (“Per bilanciare…”). Visto i disastri dopo la prima estrazione, pensai bene, di non prestare loro ascolto! Un altro mi riempì di antibiotici perché, secondo lui si trattava di sinusite.
Otorino: con l’Rx del cranio smentita la diagnosi di sinusite, nessun problema all’orecchio.
Neurologi: mi prescrivono una TAC encefalo, ma, a parte una condizione di “sella vuota”, nessun segno particolare. Secondo loro si tratta di un problema dell’articolazione temporo-mandibolare
( A.T.M.).
E…dulcis in fundo…finii nelle mani degli Ortodonzisti: uno ha avuto il compito di rovinarmi, l’altro di cercare di risolvere (inutilmente) i problemi arrecatomi dal collega!
Quando, dopo la diagnosi dei neurologi, mi recai piena di speranza dal primo ortodonzista, non pensavo certo che la situazione, già molto pesante, sarebbe poi potuta diventata disperata! L’ortonazista, anzi, pardon, l’ortodonzista, mi dice che la nevralgia è sicuramente dovuta ad un difetto di occlusione ( strano, penso, mi ha appena detto che ho una dentatura splendida…), ma non devo preoccuparmi, la soluzione c’è (finalmente!): con una limata (avete presente una molatrice?) a qualche dente (tutti) i dolori scompariranno! Quando sono tornata a casa ho avuto la mia prima, e spero ultima, crisi di panico: infatti con la “molatina” il mio assetto dentale era così radicalmente mutato che non sapevo più dove mettere la lingua, l’arcata superiore mi cadeva innaturalmente in avanti e gli incisivi mi facevano sanguinare la bocca. Tutti gli altri problemi sono invece rimasti immutati.
Il secondo ortodonzista mi crea un bite notturno, con il duplice scopo di avvicinare le due arcate, ormai troppo distanziate tra loro (vedi ortodonzista n. 1), e decontrarre i muscoli della bocca, possibile causa, secondo lui, del dolore. L’ho portato regolarmente per un anno e mezzo, ma le nevralgie non sono passate.
Ginecologi: per la vestibolite
Gastroenterologi: a febbraio del 2006, improvvisamente inizio ad avvertire dei dolori lancinanti allo stomaco che si irradiano posteriormente, nella schiena. Sto talmente male che un medico, una mattina, mi fa immediatamente un elettrocardiogramma, sospettando addirittura un infarto. Mi metto nelle mani di un gastroenterologo che mi prescrive una serie di esami. Quando ritiro i markers tumorali e mi accorgo che uno di questi è fuori range, penso di avere un tumore. Mi ricoverano immediatamente, il giorno stesso faccio la TAC. Poi: RMN, gastroscopia, colonscopia, Ph-metria, ecc… Non si trova nessun tumore, ma si evidenzia una beanza del cardias, un’ernia iatale e una gastrite. Da allora prendo quotidianamente delle pastiglie per ridurre l’acidità del contenuto gastrico ed in questo modo si sono ridotti i dolori allo stomaco. Continuo invece a convivere con una situazione genericamente definita come colon irritabile.

A metà estate inizio a stare meglio, smetto di pensare al testamento ed a come distaccarmi dagli affetti terreni e, piano piano, cerco di riprendere una vita normale. Mi trasferisco alla casa al mare, dove una mattina, mentre mi alleno facendo un po’ di corsa, inizio a sentire delle punture molto intense alle gambe insieme ad un forte prurito. Sono costretta a fermarmi. Rientrata a casa avverto dei dolori crampiformi alle gambe, come dei morsi. So che la corsa non c’entra niente perché mi è capitato anche altre volte in questi ultimi mesi, ma avevo così tanti casini che non ci avevo dato peso, e poi erano passati. Ma questa volta non vanno via, diventano sempre più intensi. Mi fa male anche la mano destra, un bruciore intenso s’irradia sino al braccio. Do la colpa al computer e penso di avere problemi al tunnel carpale: sciocchezze, mi dico, rispetto a quello che ho passato per lo stomaco! Ma al dolore sempre più intenso alle gambe si aggiungono dei formicolii diffusi, riesco a malapena a camminare, alle spalle sento un peso spaventoso che sembra voglia schiacciarmi, è terribile, sono entrata in un altro incubo! Non ho la più pallida idea di che cosa mi stia accadendo.
Mi rivolgo ad un fisiatra, sperando che la sintomatologia possa essere riconducibile a qualche problema della colonna. Dopo aver fatto l’Rx colonna e della mano, non mi sa dare nessuna diagnosi plausibile e mi consiglia di fare attività fisica! Ne parlo con un mio amico fisioterapista dal quale, fra le varie ipotesi, sento nominare per la prima volta la parola “fibromialgia”. Navigo su tutti i siti che trattano questa patologia e finalmente capisco cosa mi sta capitando.

 
 
 
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