Precariato
Rabbiosa e violenta e la vita,
morsa da mille vermi
che la scavano fino al succo.
Marcisce fino alla radice la verità.
Rimpiazzata dalla percezione
della realtà,
impressa di un,
io accondiscendente.
Ovattato nel buio,
con conati periodici,
scavo la mia buca vicino all’oceano.
È un mare calmo quasi piatto.
Mail futuro non esiste,
in questo posto
di transenne e cantieri aperti
e chiusi,
e società di comodo e comodi tutti!
Nessun proseguimento
di quello che siamo,
la vita si ferma con noi,
paese di vecchi, e stanchi giovani.
Ma il posto migliore dove vivere,
il migliore dei tempi non è….
E scandisci la vita anno per anno,
in spazi di tempo
che sanno straziarti,
nell’attesa di un insicuro,
oramai divenuto costante.
Incitare a coincidere gli altri con noi,
che non siamo peggiori
ma diversi nello stile di vita
e nei modi di fare,
in questi anni sbagliati.
In cui tutto è attonito,
fermo,
eppure si muove all’unisono.
C.Moraldi
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Post N° 196
Post n°196 pubblicato il 07 Luglio 2008 da claudiomoraldi
(s.claudio) 07/07/2008 Il ricordo rimane di quello che fummo
Restiamo in palazzi, distrutti condivisi a metà in un nulla perenne. E viviamo distratti il resto di quello che abbiamo, scartandone brutti momenti, come tagli di un film, riuscito per metà, che deve finire bene.
E ci piacciono regali, di marca e momenti costosi. Pur non potendo Permetterceli, ipotechiamo la vita, per falsi di classe o vana apparenza e sostanza illusoria, che si smaschera, piano nel corso degli anni.
Fino ad arrivare all’osso di un tavolo, ricoperto di tarli e di una vecchia tovaglia sgualcita, dagli anni e da feste, che sanno mentire.
Filosofia del riscatto, in tratti di tempo, o pezzi di anni che mostrano piano, come passa una vita, avvolta nel vuoto, di una promessa saldata.
in piccoli ricordi di noi che ci cambiano il viso, in un ricordo sbiadito, di quello che fummo.
C.moraldi
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