Precariato
Rabbiosa e violenta e la vita,
morsa da mille vermi
che la scavano fino al succo.
Marcisce fino alla radice la verità.
Rimpiazzata dalla percezione
della realtà,
impressa di un,
io accondiscendente.
Ovattato nel buio,
con conati periodici,
scavo la mia buca vicino all’oceano.
È un mare calmo quasi piatto.
Mail futuro non esiste,
in questo posto
di transenne e cantieri aperti
e chiusi,
e società di comodo e comodi tutti!
Nessun proseguimento
di quello che siamo,
la vita si ferma con noi,
paese di vecchi, e stanchi giovani.
Ma il posto migliore dove vivere,
il migliore dei tempi non è….
E scandisci la vita anno per anno,
in spazi di tempo
che sanno straziarti,
nell’attesa di un insicuro,
oramai divenuto costante.
Incitare a coincidere gli altri con noi,
che non siamo peggiori
ma diversi nello stile di vita
e nei modi di fare,
in questi anni sbagliati.
In cui tutto è attonito,
fermo,
eppure si muove all’unisono.
C.Moraldi
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IL RICORDO 2010
Post n°241 pubblicato il 12 Marzo 2010 da claudiomoraldi
IL RICORDO 2010
Il ricordo e un dolce veleno trasparente, incolore che deterge le labbra, ci inebria del suo odore di zucchero filato, lana e acquaragia.
Una maschera rosa messa sugli occhi di un cieco, un rumore nel silenzio, un dipinto a olio nascosto sopra il camino.
Ci accontenta nel momento giusto, ci delude illudendoci troppo.
Con i sui pugnali arrugginiti si difende da noi, poveri sciocchi nella nostra ignoranza, di persone amiche!
Non consente ripensamenti, ritorni o allegrie falsate, dall’ottimismo di un tempo.
Non è possibile attingere ancora, alla vita vera, se il ricordo si introduce nel vivere, stranamente confuso che abbiamo.
a volte ci porta ad non distinguere, più la realtà dalla finzione.
Claudio MORALDI |