Precariato
Rabbiosa e violenta e la vita,
morsa da mille vermi
che la scavano fino al succo.
Marcisce fino alla radice la verità.
Rimpiazzata dalla percezione
della realtà,
impressa di un,
io accondiscendente.
Ovattato nel buio,
con conati periodici,
scavo la mia buca vicino all’oceano.
È un mare calmo quasi piatto.
Mail futuro non esiste,
in questo posto
di transenne e cantieri aperti
e chiusi,
e società di comodo e comodi tutti!
Nessun proseguimento
di quello che siamo,
la vita si ferma con noi,
paese di vecchi, e stanchi giovani.
Ma il posto migliore dove vivere,
il migliore dei tempi non è….
E scandisci la vita anno per anno,
in spazi di tempo
che sanno straziarti,
nell’attesa di un insicuro,
oramai divenuto costante.
Incitare a coincidere gli altri con noi,
che non siamo peggiori
ma diversi nello stile di vita
e nei modi di fare,
in questi anni sbagliati.
In cui tutto è attonito,
fermo,
eppure si muove all’unisono.
C.Moraldi
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IL TEMPO CHE CAMBIA
Post n°250 pubblicato il 11 Maggio 2010 da claudiomoraldi
IL TEMPO CHE CAMBIA Pozzanghere cadono da un metallo compatto, ricoperto di grossi detriti, di denti affilati che spinti dal vento, si accumulano come carta vetrata sul manto stradale, sofferente trema nella sua triste parvenza di un consistente, ma in realtà si sgretola nel suo fruscio, di un giorno che preme per andarsene anche esso!
Da questo serpeggiare di foglie morte, e rattoppi di vita piangente, in un sabato distratto di partite sfuggenti, e antenne che si proiettano verso il cielo, ma ci portano in monotonie saltuarie, ripetute senza fine.
In questo giorno in cui non piove, ma il tempo cambia continuamente.
Claudio MORALDI
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