Precariato
Rabbiosa e violenta e la vita,
morsa da mille vermi
che la scavano fino al succo.
Marcisce fino alla radice la verità.
Rimpiazzata dalla percezione
della realtà,
impressa di un,
io accondiscendente.
Ovattato nel buio,
con conati periodici,
scavo la mia buca vicino all’oceano.
È un mare calmo quasi piatto.
Mail futuro non esiste,
in questo posto
di transenne e cantieri aperti
e chiusi,
e società di comodo e comodi tutti!
Nessun proseguimento
di quello che siamo,
la vita si ferma con noi,
paese di vecchi, e stanchi giovani.
Ma il posto migliore dove vivere,
il migliore dei tempi non è….
E scandisci la vita anno per anno,
in spazi di tempo
che sanno straziarti,
nell’attesa di un insicuro,
oramai divenuto costante.
Incitare a coincidere gli altri con noi,
che non siamo peggiori
ma diversi nello stile di vita
e nei modi di fare,
in questi anni sbagliati.
In cui tutto è attonito,
fermo,
eppure si muove all’unisono.
C.Moraldi
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IL RICORDO
Post n°266 pubblicato il 24 Settembre 2010 da claudiomoraldi
- Arranco nella sabbia nera, un rumore insopportabile e ripetitivo, scandisce un tempo fatto di folate di vento che impediscono al mio sguardo di vedere, rovesciandomi aria calda sulla faccia.- Mi sveglio, sono davanti al caldo bagno, sdraiato sul tappeto del salotto! Le lacrime mi rigano gli occhi, e ho un ricordo sbiadito di ieri, credo di aver bevuto, molto forse….ma! Spengo il caldo bagno, mi alzo, con calma, ho un po’ di mal di testa, devono essere circa le quattro, quattro e mezzo sta’ cominciando a fare chiaro. Non ricordo assoluta mente nulla della notte scorsa, come mai? non è la prima volta che mi capita. Le altre volte e passato dopo pochi minuti, ora sto facendo il caffè e non so perché ero sdraiato per terra in salotto. Guardo la mia camicia, c’è del sangue, “sarà il mio? mi sono ferito? Dove?” “Non è il mio! Di chi è? Sarà poi sangue?” Ma cosa succede, e perché non ricordo? Suona il al cancello, rispondo, “Chi è?” apro, ricordandomi che l’apparecchio non funziona bene, cinque minuti e si presenta un uomo grasso, basso, brutto! “salve sono l’avvocato Dello Scoglio” Rispondo con cortesia anche se non sono al meglio, “Ah si! E che vuole, Da me avvocato?” “Be signor Farina mi ha chiamato lei?” il ma di testa è fortissimo, “ IO, e cosa le ho detto?” martellante, “ma, non saprei non rispondo alle chiamate, io vado a vedere di che si tratta, ora posso entrare?” non accenna a calmarsi, “ certo”strano l’ultima cefalea che ho avuto sarà stata dieci anni fa, “mi doveva dire qualcosa?”se no ha un’ aspirina credo che il nostro bel colloquio sia finito “no avvocato”ora vattene! “senta, se vuole scherzare, facendo numeri a caso, sono affari suoi, ma quando faccio trenta kilometri di notte…ma lasciamo perdere tanto domani se ne sarà dimenticato, lei e uno di quelli si vede dalla faccia, io vado a casa”detesto queste persone che prima si propongono in un modo e poi si rivelano il contrario! “aspetti avocato, che vuol dire domani se ne sarà dimenticato” ma intanto ero rimasto solo, con i miei pensieri. |