Precariato
Rabbiosa e violenta e la vita,
morsa da mille vermi
che la scavano fino al succo.
Marcisce fino alla radice la verità.
Rimpiazzata dalla percezione
della realtà,
impressa di un,
io accondiscendente.
Ovattato nel buio,
con conati periodici,
scavo la mia buca vicino all’oceano.
È un mare calmo quasi piatto.
Mail futuro non esiste,
in questo posto
di transenne e cantieri aperti
e chiusi,
e società di comodo e comodi tutti!
Nessun proseguimento
di quello che siamo,
la vita si ferma con noi,
paese di vecchi, e stanchi giovani.
Ma il posto migliore dove vivere,
il migliore dei tempi non è….
E scandisci la vita anno per anno,
in spazi di tempo
che sanno straziarti,
nell’attesa di un insicuro,
oramai divenuto costante.
Incitare a coincidere gli altri con noi,
che non siamo peggiori
ma diversi nello stile di vita
e nei modi di fare,
in questi anni sbagliati.
In cui tutto è attonito,
fermo,
eppure si muove all’unisono.
C.Moraldi
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In senno a ‘na Famia
Post n°268 pubblicato il 29 Settembre 2010 da claudiomoraldi
In senno a ‘na Famia
Famia de laziali, e de pochi romanisti, ricordi su ricordi, atti date e derbi vinti.
Famia de democristiani, de atei, religiosi, de comunisti, verdi, socialisti, mogli, zii, cugini e sposi.
Famia de incazzosi, che ce vo have’ ragione, Famia de caciaroni de mortissime persone.
Famia che nun s’arrende dai resti della vita, Famia de tutti quanti nun de gente sconosciuta!
Famia che te da er mejo ner mezzo der Natale, quanno, co du sciappette, ‘n paro de mutanne e ‘n portachiave, se ritrovamo ‘n piedi , ner mezzo der salone, a rompe li regali come vo la tradizione.
Famia che se perde nei soliti discorsi, politica, pallone, firm, risate... ...comportamenti nostri!
Famia che nun s’arrende e ariva fino in fonno, cor core e co la tigna, tutti uniti quanno serve!
Famia de disgraziati, eppure un po fregnoni, Famia de brava gente, de innammorati e de spacconi!
Famia de lavoro, della nullafacenza, noi famo questo e quello, co na certa sufficienza!
Famia che me rimani dento ar sangue, scorendo nelle vene Come ‘n vaccino fresco, che te ‘nfetta a volè bene.
Famia de tanti nomi ma i primi ormai so scola, Famia de li MORALDI: de Claudio, Alfredo, de Giuseppe e de .... Nicola.
Claudio MORALDI
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