Precariato
Rabbiosa e violenta e la vita,
morsa da mille vermi
che la scavano fino al succo.
Marcisce fino alla radice la verità.
Rimpiazzata dalla percezione
della realtà,
impressa di un,
io accondiscendente.
Ovattato nel buio,
con conati periodici,
scavo la mia buca vicino all’oceano.
È un mare calmo quasi piatto.
Mail futuro non esiste,
in questo posto
di transenne e cantieri aperti
e chiusi,
e società di comodo e comodi tutti!
Nessun proseguimento
di quello che siamo,
la vita si ferma con noi,
paese di vecchi, e stanchi giovani.
Ma il posto migliore dove vivere,
il migliore dei tempi non è….
E scandisci la vita anno per anno,
in spazi di tempo
che sanno straziarti,
nell’attesa di un insicuro,
oramai divenuto costante.
Incitare a coincidere gli altri con noi,
che non siamo peggiori
ma diversi nello stile di vita
e nei modi di fare,
in questi anni sbagliati.
In cui tutto è attonito,
fermo,
eppure si muove all’unisono.
C.Moraldi
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Post n°278 pubblicato il 03 Novembre 2010 da claudiomoraldi
EPPUR SI MUOVE
Siamo soli, su queste scale e in queste strade orfane, in questi vicoli affilati di pregiudizi sterili.
Sicuri e semplici solamente noi per sempre.
Sicuri, insopportabili e tristemente veri.
Sappiamo di essere resti di persone ormai sconosciute, silenziose e nostalgiche, piangenti il tempo di ieri.
In un presente che sanguina, dove il futuro è sbarrato da lamine d’acciaio e cartone, che arrugginisce e ammuffisce lento.
Il rosso e il verde, sono i colori primari, di un poi degradato e vecchio.
Esistono miniere al sole, di felicità possibili.
E leoni vegetariani, che ridono del tempo amando spropositatamente i fulmini.
In questo tempo di avvoltoi rapaci, in cerca di sangue, come vampiri esotici.
Descriviamo cerchi, rimanendo fermi immobili.
Contando su qualcosa d’inaspettato che ci aiuti, a rimetterci in marcia e riprendere fiato.
Claudio MORALDI |